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Boll. Associazione Italiana Cartografia 121-122_2004 PDF

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ISSN 00449733 bollettino della associazione italiana 126-127-128 di cartografia aprile-settembre-dicembre 2006 Bollettino A.I.C. nr. 126-127-128/2006 LA NUOVA CARTOGRAFIA NAUTICA PER IL DIPORTO Alessandro Nobili (*), Cristina Tirone (*) (*) Istituto Idrografico della Marina, Genova. Sommario L’Istituto Idrografico della Marina (I.I.M.), Organo Cartografico dello Stato responsabile della pro- duzione di carte e documentazione per la navigazione marittima, ha pubblicato quest’anno per la prima volta le Carte Ufficiali dello Stato dedicate al diporto nautico che, avendo ormai superato il milione di imbarcazioni, contribuisce in maniera consistente al turismo costiero nel nostro Paese. La relazione illustra sinteticamente le porto la cui navigazione è normalmente caratteristiche tecniche e tecnologiche compresa entro le 12 miglia nautiche di questo nuovo prodotto dedicato alla dalla costa. vasta utenza del diporto. La “carta nau- Principali caratteristiche tecniche tica per il diporto” risponde all’esigenza della carta nautica per il diporto sono: sempre più sentita nel mondo del turi- ll Dimensioni 500 mm x 335 mm: smo nautico di disporre di un supporto poco più grande di un foglio A3. cartografico sicuro, aggiornato e di faci- Come è mostrato in figura 1 la le consultazione. Questo prodotto pre- dimensione di una carta nautica per senta caratteristiche innovative dal pun- il diporto risulta pari a circa un quar- to di vista del processo produttivo, delle to di una carta tradizionale, risultan- dimensioni e dell’aspetto grafico ed è do più maneggevole e quindi adatta particolarmente adatto per unità da di- all’utilizzo in spazi ristretti ovvero FIGURA1– Dimensioni di una carta nautica per il diporto e di una carta tradizionale a confronto. 7 Nr. 126-127-128 / 2006 FIGURA2– Stampa fronte-retro di una carta nautica per il diporto. dove si disponga di un tavolo da car- delle due carte sullo stesso foglio se- teggio di dimensioni ridotte. gue il criterio della continuità. ll Multicolore in accordo con lo stan- ll Deriva dalla carta nautica elettroni- dard internazionale di rappresenta- ca ufficiale, denominata ENC (Elec- zione, risultando di facile ed imme- tronic Navigational Chart), prodot- diata consultazione. ta, pubblicata e continuamente ag- ll Costituita da materiale particolar- giornata dall’I.I.M. Attraverso pochi mente resistente agli agenti atmo- interventi tecnici, dalla carta elettro- sferici:il supporto cartaceo è lo stes- nica si realizza la carta nautica digi- so utilizzato per la carta nautica tra- tale per il diporto che è successiva- dizionale, espressamente realizzato mente affinata dal punto di vista gra- per l’I.I.M. dalle migliori cartiere ita- fico per rendere il prodotto digitale liane , ma è stato ulteriormente trat- idoneo alla stampa. Ogni cambia- tato per aumentarne la resistenza mento alla carta elettronica è inoltre all’acqua senza pregiudicarne il car- trasmesso automaticamente alla teggio1. postazione di lavoro dove è gestita la ll Stampata fronte-retro: ogni foglio si produzione delle carte nautiche per compone di due carte, una su cia- il diporto. L’I.I.M. è così in grado di scuna facciata. La combinazione fornire all’utente, in ogni momento, 1In terminologia marinaresca per carteggio si intende l’insieme delle attività che un navigante svolge su di una carta nautica attraverso l’impiego di squadrette e compasso e che consente la pianificazione di una rotta e la successiva condotta dell’imbarcazione su di essa. 8 ALESSANDRO NOBILI - CRISTINA TIRONE FIGURA3– Macchina di stampa digitale. la carta aggiornata all’ultimo fascico- presentazione è quella di Mercatore3 ed lo degli Avvisi ai Naviganti2. In pra- il datum orizzontale è WGS84 in accor- tica le carte, grazie anche ad un do con il recente sistema di posiziona- innovativo sistema di stampa digita- mento satellitare (GPS). le in grado di produrre fino a 4.200 Ad oggi il portafoglio cartografico per copie/ora (figura 3), sono stampate il diporto, pubblicato dall’I.I.M., si com- in funzione della richiesta degli pone di 109 carte, alla scala 1:100.000 e utenti (Print on demand), con il van- 1:30.000, così suddivise (figura 4): taggio per il navigante di usufruire ll 18 carte (9 fogli) ricoprenti il litorale di un prodotto aggiornato a stampa ligure da Ventimiglia a Marinella di al momento dell’acquisto. Sarzana; Il taglio della carta nautica per il ll 45 carte (23 fogli) ricoprenti il litora- diporto risponde al criterio dell’utilizzo le toscano e laziale da Marina di Car- per la navigazione costiera, ricoprendo rara a Sabaudia; una fascia di mare che si estende fino a ll 46 carte (23 fogli) relative al litorale 6-8 miglia nautiche dalla costa. La rap- della Sardegna. 2E’ un periodico di edizione quindicinale che riporta tutte le varianti alle carte e alle pubblicazioni nau- tiche. Consente un costante aggiornamento di tutte le pubblicazioni edite dall’ Istituto Idrografico che hanno implicazioni nella condotta in sicurezza della navigazione. 3La cartografia nautica è tradizionalmente realizzata sulla rappresentazione dovuta al geografo fiammin- go in quanto è isogona e su di essa la lossodromia sferica o ellissoidica è rappresentata da una retta, inten- dendo per lossodromia quella curva che sulle superfici di rotazione incontra i meridiani sotto lo stesso ango- lo. Risulta, quindi, particolarmente idonea alla condotta della navigazione con metodi tradizionali. 9 Nr. 126-127-128 / 2006 Per l’inizio della stagione estiva 2007 contemporaneamente le caratteristiche è prevista la copertura totale del litorale di affidabilità e praticità e possono quin- nazionale con le carte alla scala di considerarsi un valido strumento per 1:100.000 ed 1:30.000. A quel punto il migliorare la sicurezza della navigazione processo produttivo della carta nautica delle piccole imbarcazioni. per il diporto continuerà a seguire l’evo- Il loro utilizzo inoltre può contribui- luzione della carta nautica elettronica re allo sviluppo di un turismo più atten- con l’utilizzo crescente di dati totalmen- to e consapevole del rispetto delle rego- te digitali dal rilievo al prodotto finale. Le carte nautiche per il diporto pro- le e quindi capace di apprezzare e tute- dotte dall’I.I.M. riescono a racchiudere lare l’ambiente marino e costiero. FIGURA4– Portafoglio di cartografia nautica per il diporto pubblicato. 10 Bollettino A.I.C. nr. 126-127-128/2006 LA CARTA D’ITALIA 1:250.000 DEL TCI-IGDA A UN SECOLO DALLA PRIMA USCITA Claudio Cerreti (*) (*) Università diRoma “La Sapienza”. Sommario La prima edizione della Carta stradale automobilistica d’Italia, 1:250.000, costruita daAchille Dar- dano e Giovanni De Agostini (Istituto geografico De Agostini) per conto del Touring Club Italiano, ha un secolo. La prima “puntata” vide la luce nel 1906, modificando radicalmente sia la percezio- ne del territorio italiano (e non solo dal punto di vista turistico), sia la fruibilità dello strumento car- tografico da parte di un pubblico non specialistico e non avvezzo alla cartografia topografica. Ope- razione di grandissima qualità tecnica e artistica, costruita e edatta dal maestro riconoscito della cartografia italiana contemporanea, questa carta ha anche avuto il grande merito di costituire la più grande raccolta di toponimi italiani (grazie all’indice cumulativo dei fogli). Nel 1906, un secolo fa, iniziava la Si trattò di un’operazione, come è evi- pubblicazione della Carta d’Italia del dente anche solo dal tempo richiesto Touring Club Italiano in scala 1:250.000. dalla realizzazione, di vastissima portata; La pubblicazione si sarebbe protratta e che ebbe conseguenze, a mio avviso, per diversi anni – dopo aver già richie- altrettanto vaste, su più piani distinti: sto una lunga preparazione – e si sareb- per cui sembra del tutto opportuno, be conclusa apparentemente nel 19131. prendendo spunto dalla ricorrenza, 1Inizialmente prevista in 56 fogli, nel 1913 alla carta furono aggiunti due «bis» (7 bis, Triestee 13 bis, Fiume-Pola); nel 1914 il foglio 25 bis, Corsica; nel 1928 due «mezzi fogli» (5 bis, Bolzano-Merano, 6 bis, Bren- nero); nel 1931 il foglio 20 bis, Quarnaro-Zara, per un totale di 62 elementi. Le aggiunte, chiaramente, erano imprevedibili al momento della stesura del piano dell’opera, e furono in parte dettate e rese possibili dalle vicende della prima guerra mondiale. Per i due fogli «bis» del 1913 relativi a Venezia Giulia e Istria, in realtà, pare del tutto probabile che fossero stati dapprima esclusi dalla numerazione coerente per una questione di «prudenza politica» (per non urtare, cioè, la sensibilità dell’Austria-Ungheria, paese allora alleato). Sembra di capire, dalle testimonianze dei protagonisti, che non si contasse di poter avere materiale adeguato sulle regioni oltre confine senza doverne fare richiesta esplicita (e forse imbarazzante) alle autorità austro-ungari- che. Per la verità, poi questi passi furono fatti in ogni caso, per le parti oltre confine che ricadevano entro i fogli «ordinari», e ricevettero una più o meno fattiva accoglienza almeno fino alla vigilia del conflitto. Poi si dovette verificare, da una parte, che le informazioni in qualche modo raccolte risultavano comunque suffi- cienti alla compilazione dei fogli – e quindi si decise di procedere anche senza la collaborazione ufficiale; e, 11 Nr. 126-127-128 / 2006 riconsiderare questa carta con una certa sito va aggiunto che, alla conclusione attenzione 2. della pubblicazione, Touring Club e De In primo luogo, è forse opportuno Agostini entrarono in urto (con tanto di chiarire alcune questioni relative all’at- strascichi giudiziari) per una questione, tribuzione della Carta. Il titolo è assolu- appunto, di attribuzione: il Touring, che tamente inequivoco: la Carta è del Tou- aveva commissionato e pagato la Carta, ring. La pubblicazione, diretta da L.V. ritenne di poterla definire come «del» Bertarelli, fu edita e pagata dal Touring Touring e basta; De Agostini rivendicava Club Italiano, che ne rivendicò il merito almeno l’attribuzione della concezione e almeno in termini di ideazione, di buona della realizzazione, sul piano del ricono- parte della documentazione di base e, in scimento sia pure solo ideale dei «diritti particolare, della straordinaria attività di dell’ingegno», escludendo le ricadute di integrazione e revisione della toponoma- carattere più materiale (quelle essendo stica; ma fu realizzata (concezione tecni- state già regolate con molta precisione in ca generale, taglio dei fogli, selezione dei sede di contratto con il Touring). particolari, scelta dei colori, disegno, Soprattutto una questione di immagi- incisione) e quasi interamente stampata ne, quindi, che tuttavia aprì uno strasci- dall’Istituto Geografico De Agostini, co infelice e spiacevole a tutta la vicenda allora diretto dal fondatore-proprieta- – che da tutti gli altri punti di vista costi- rio, Giovanni De Agostini. tuì, invece, un successo pieno e indiscu- La cura tecnica dell’intera opera tibile per tutti gli attori coinvolti. Per venne affidata dal principio alla conclu- questa ragione, anche a evitare di riattiz- sione (considerando tale il 1913) ad zare questioni ormai morte e sepolte, qui Achille Dardano, che deve essere ritenu- la Carta verrà sinteticamente (benché to, in definitiva, come l’autore principa- scorrettamente) chiamata «Carta Darda- le della Carta. A questo quadro compo- no». dall’altra parte, che la «delicatezza» mostrata dal TCI non pagò quanto ci si sarebbe aspettati, dato che le autorità austriache impedirono la diffusione anche del foglio 7, Udine(1913) già regolarmente previsto e per la massima parte relativo a territorio italiano. A quel punto, quindi, è da supporre che il TCI abbia deciso di trascurare l’eventuale irritazione dell’Impero per la pubblicazione dei due fogli aggiuntivi. Chiaramente, sul valore ideale e politico della decisione di considerare «Italia» anche regioni che in quel momento appar- tenevano a un paese amico, è possibile fare una serie di considerazioni non prive di significato. Una parte di queste vicende è ricordata in L.V. Bertarelli, Relazione finale al Consiglio del Touring Club Italiano sulla Carta d’Italia al 250.000 del TCI, Milano, TCI, 1913. Anche l’italianità della Corsica, all’epoca, era data per scon- tata e qualche anno più tardi il TCI avrebbe pubblicato (nella collana delle «guide rosse», 1929), un volume intitolato insieme a Sardegna e Corsica. 2Segnalo che il 14 dicembre prossimo, a Roma, presso la Società Geografica Italiana, si terrà una gior- nata di studi sulla Carta d’Italia 1:250.000; in quella occasione probabilmente sarà possibile portare risulta- ti un po’ più solidi di quelli che posso ora anticipare, scusandomi per la provvisorietà della comunicazione. È previsto che gli «atti» della giornata di studi saranno pubblicati nel fascicolo 1/2007 di «Geostorie. Bol- lettino e Notiziario del Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici». 12 CLAUDIO CERRETI 1. Le premesse della “Carta Dardano” un’azienda privata giovane e pochissimo capitalizzata come quella costituita da Alle soglie del Novecento, l’Italia De Agostini. Allo stesso 1901 (anno di aveva ormai a disposizione la carta al fondazione della ditta del De Agostini) 100.000 dell’IGM, pressoché completa risalgono i primi contatti De Agostini- (compiuta nel 1907; integrandovi i fogli TCI per realizzare il progetto; però nep- al 50.000, la copertura del territorio pure il TCI era ancora nelle condizioni, nazionale era totale già da qualche in quel momento, di prendere un impe- anno), e quella al 25.000, conclusa nel gno così consistente sotto il profilo orga- 1900. Sotto il profilo della cartografia nizzativo e soprattutto finanziario. topografica, quindi, la dotazione era da Il primo tentativo pratico, ad ogni considerarsi adeguata – e, a detta di tutti modo, era stato avviato in precedenza da i critici, anche eccellente per qualità. una più vecchia azienda privata, l’Istitu- Mancava, invece, una cartografia coro- to Cartografico Italiano, che aveva come grafica, a scala dunque un po’ minore, attore principale un cartografo tedesco che consentisse una lettura d’insieme di trapiantato a Roma, Wilhelm Heinrich ambiti regionali di una certa estensione. Fritzsche3; questi pubblicò nel 1892 una Gli studiosi (come anche i pochi pio- Carta d’Italia 1:500.000, amministrativa, nieri del turismo di massa, raccolti pro- in 20 piccoli fogli; e soprattutto, negli prio nel TCI) avrebbero desiderato una stessi anni, tentò di avviare un’altra corografia del territorio italiano e se ne carta, in scala 1:250.000, di cui però parlò a lungo e in diverse occasioni: fra uscirono solo pochi saggi prima del gli altri, Giovanni De Agostini (geografo 1895 – data in cui Fritzsche interruppe di formazione, specialista in limnologia, la sua esperienza italiana per rientrare in cartografo di ottime capacità) aveva Germania e morirvi poco dopo. Si è cominciato a lavorare all’idea nel 1898 e detto che la carta non poté decollare aveva avuto modo di prospettarla, nel perché erano ancora indisponibili troppi 1900, al geografo Olinto Marinelli, che fogli del 100.000 IGM, che ne costitui- nel 1901 gli replicò pubblicamente, con- vano la base di riferimento essenziale, e fermando con forza l’utilità del proget- in effetti, come si è ricordato, il 100.000 to. Ma la carta era fuori della portata di IGM fu concluso solo nel 19074. 3Sul quale: C. Cerreti, «Un’industria che da lungo tempo non fioriva più nell’Italia»: W. H. Fritzsche e l’I- stituto Cartografico Italiano, in «Notiziario del Centro Italiano per gli Studi Storico-geografici», 1996, 2-3, pp. 21-27. 4Così sostiene de Magistris (v. nota seguente); ma la spiegazione non sembra così convincente – si sareb- be comunque potuto iniziare la carta e semmai sospenderne la pubblicazione per qualche tempo, in attesa del completamento della carta IGM al 100.000. Come si sarebbe potuto utilizzare la cartografia al 50.000, che copriva (sia pure in maniera imperfetta e provvisoria – ma la consistente riduzione di scala avrebbe cer- tamente consentito l’operazione garantendo un discreto margine di sicurezza) le regioni non ancora raggiun- te dal 100.000. Insomma, pare del tutto più ragionevole ritenere che la carta avesse realizzato un rientro, dal punto di vista economico, più modesto del necessario. 13 Nr. 126-127-128 / 2006 Un’altra azienda privata, nei primi anni del Novecento, aveva di fatto anti- cipato l’iniziativa TCI-IGDA. L’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo, infatti, tra 1906 e 1907 pubblicò una Nuova carta stradale d’Italia, 1:250.000, in 35 fogli 5 (figura 1). La pubblicazione iniziò con qualche mese di anticipo rispetto a quella della Carta Dardano, e soprattutto si concluse molto prima. Alle spalle, la Nuova carta stradale aveva una struttura redazionale di tutto rispet- to: con l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche collaboravano autori come Arcangelo Ghisleri, Giuseppe Roggero e, poi, Luigi Filippo de Magistris; i primi due, in par- ticolare, vantavano una lunga esperienza in campo cartografico, fatta in parte proprio con l’IIAG. A quanto sembra, cogliendo l’idea che si dibatteva in que- gli anni e l’esplicito suggerimento di alcuni dei suoi collaboratori geografi, l’Istituto bergamasco aveva messo in cantiere la pubblicazione di propria ini- ziativa; il Touring ne era venuto a cono- scenza e aveva tentato, nel 1905, di rea- lizzare un accordo che gliela mettesse a disposizione, ma la combinazione non si era potuta perfezionare, essenzialmente FIGURA1 - La copertina del foglio 9 della «Nuo- va carta stradale d’Italia» dell’Istituto Italiano (a quel che ne dicono le testimonianze d’Arti Grafiche (Bergamo, 1906). dell’epoca) per la mancanza di un accor- do sulla proprietà esclusiva della pubbli- cazione. La Nuova carta stradale, tutta- soppiantata dalla Carta Dardano e, via, uscì lo stesso, quindi a carico del soprattutto, venisse a soffrire di una solo IIAG, ed ebbe anche un’accoglien- riorganizzazione aziendale dell’IIAG za piuttosto buona, benché presto fosse che, in sostanza, pochi anni dopo accan- 5Il titolo, in questi termini, è anch’esso del tutto «convenzionale»: sulle copertine dei fogli (all’interno il titolo non è riportato in alcuna forma) compare la dicitura Carta d’Italia speciale per Automobilisti, Ciclisti e Touristi alla scala di 1:250.000 in 35 fogli; è però con l’altro titolo che viene generalmente ricordata dai pochissimi autori che ne hanno fatto cenno. 14 CLAUDIO CERRETI tonò il settore cartografico per riorien- dano, la carta dell’IIAG era stata atten- tarsi verso altri ambiti editoriali. La tamente concepita per uno scopo turisti- Nuova carta stradale era effettivamente co: la selezione delle informazioni come un buon prodotto, graficamente un po’ le soluzioni grafiche erano state pensate pesante, ma senza dubbio efficace pro- per il pratico uso del turista in viaggio. prio ai fini di un’immediata leggibilità in L’allestimento tipografico, in parti- viaggio (figura 2). colare, è tale da non ostacolare e anzi Concepita con l’obiettivo strettamen- agevolare la consultazione: ogni foglio, te operativo di costituire uno strumento ripiegato, finisce racchiuso tra due per turisti, la carta aveva adottato un «pagine» in cartoncino che fungono da sistema di piegatura e di indicizzazione e copertina; sulla faccia interna di una reperimento dei nomi molto pratico delle due copertine figura la legenda; (sistema «Bécherel-Marieni»), scritte all’interno dell’altra copertina, un fasci- ben evidenti, colori marcati. Un ragione- coletto contenente l’indice dei nomi vole quadro d’unione e il taglio dei fogli, presenti nel foglio è immediatamente piuttosto grandi (il campo disegnato, che consultabile e rinvia, mediante un siste- è al vivo del foglio, misura 68 cm di base ma di riferimenti stampati in parte sui e 41,5 di altezza), avevano contenuto il fogli («sezioni») e in parte sull’esterno numero totale di elementi; mentre l’alle- della copertina posteriore, alla colloca- stimento della carta su materiali robusti zione del toponimo – aprendo a fisar- ne garantiva la consultazione anche in monica il foglio alla sezione indicata movimento o in condizioni di non totale nell’indice, la ricerca si circoscrive a un comodità: i fogli sono ripiegati a fisarmo- piccolo rettangolo designato dalla sezio- nica, dando origine a 12 riquadri, più le ne e dal numero/lettera del riferimento; copertine, che possono essere consultati il sistema è decisamente rapido ed effi- due per volta, per un ingombro reale, in cace. Il tutto, ripiegato, sta comoda- fase di consultazione, di cm 21 x 21. mente in un taschino. Come ebbero a sottolineare i suoi In buona sostanza, il vantaggio della promotori e difensori6, facendone og- Nuova carta stradaleera la facilità di con- getto di comparazione con la Carta Dar- sultazione e una relativa immediatezza di 6In particolare, si tratta dei già ricordati Arcangelo Ghisleri e Luigi Filippo de Magistris. È interessante considerarne gli interventi, benché siano inevitabilmente un po’ di parte: A. Ghisleri, che dirigeva e redige- va «Le Comunicazioni di un Collega», rivista di «pedagogia geografica» pubblicata dall’IIAG, inserì riferi- menti alla Nuova carta stradalein tre fascicoli consecutivi: gennaio-marzo 1906 (n. 101), aprile giugno 1906 (102) e gennaio-marzo 1907 (103-104). Di L.F. de Magistris, Le due Carte d’Italia al 250.000. Note critiche e polemiche, in «L’Appennino Centrale. Bollettino Bimestrale del Club Escursionista di Jesi e della Sezione del C.A.I.», 1907; Ragioni e vicende della cartografia privata in Italia, in «Nuova Antologia», Roma, 1916, pp. 196-208 e in «La Geografia», Novara, 1917, pp. 362-391 (con lievi varianti); Sull’opera geografica dell’«Isti- tuto Italiano d’Arti Grafiche» di Bergamo, in «Atti dell’VIII Congresso Geografico Italiano (Firenze, 1921)», Firenze, Alinari, 1923, vol. II, pp. 374-382. 15

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