© Dott. A. Giuffrè Editore - Milano PREMESSA Si pubblicano qui gli ‘Atti’ dell’Incontro organizzato in Firenze dal nostro Centro nei giorni 6 e 7 novembre 1992. Della genesi e dellemotivazionidell’Incontrohodettonelle‘Paroleintroduttive’, e lı`, nelle pagine che piu` avanti le riproducono, il lettore potra` appagare il suo desiderio di saperne qualcosa. All’organizzatore resta soltanto la soddisfazione di constatare, a cose fatte, che l’esi- genzadiunIncontrofrastoricideldirittomedievaleemodernoper parlar dei comuni problemi dell’insegnamento e del suo ruolo nei varii assetti didattici universitari era effettivamente avvertita: al nostroappuntamentohainfattipartecipatospontaneamentelaquasi totalita` dei docenti italiani responsabili delle diverse discipline affe- renti all’area culturale. Gli ‘Atti’, secondo il costume del Centro, riproducono con fedelta` i lavori svo´ltisi a Firenze nelle due giornate previste. L’unica integrazione — e graditissima — e` il ‘segundo testimonio’ che il prof. Carlos Petit, presente ai nostri lavori con la consueta amicizia e disponibilita`, ha voluto aggiungere sulla situazione della storio- grafia giuridica spagnola alla ‘testimonianza’ programmata di Bar- tolome´ Clavero. Mi auguro, di gran cuore, che questi ‘Atti’ trovino uno spazio privilegiato sul tavolo di lavoro dello storico italiano del diritto, e una attenzione privilegiata da parte di lui: vi sono contenute, a mio avviso, parecchie valide, non dimenticabili, sollecitazioni perche´ la storiadeldirittomedievaleemoderno—finalmentesorrettadauna forte consapevolezza epistemologica e culturale, agguerrita da una coscienza vigile del proprio ruolo formativo e quindi del proprio rilievo educativo — acquisisca quella non artificiosa centralita` di- dattica che soltanto insipienze e sordita` hanno finora troppo spesso impedito di conseguire. Lo storico del diritto medievale e moderno non dovra` aver bisogno di ricorrere a sterili e meschine difese © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano VIII PREMESSA d’ufficio per garantirsela: egli se la vedra` riconosciuta in grazia di un’azione intellettuale che lega il suo sapere alle fondazioni cultu- ralmente irrinunciabili di un sapere giuridico oggi non piu` ridotto a mera tecnica e a mera esegesi. PAOLO GROSSI © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano INCONTRO DI STUDIO SU “L’INSEGNAMENTO DELLA STORIA DEL DIRITTO MEDIEVALE E MODERNO ” * A T T I © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano P R O G R A M M A (cosı` come fu diffuso agli interessati, ed effettivamente si svolse, nei giorni 6 e 7 novembre 1992) VENERDvI, 6 NOVEMBRE Ore 10 - Paolo GROSSI, Parole introduttive Ore 10,15 - PROBLEMI E PROSPETTIVE DELL’INSEGNAMENTO IN ITALIA - Quale «manuale» per quale storia del diritto Tavola rotonda con Manlio BELLOMO (Univ. Catania), Adriano CAVANNA (Univ. Cattolica Milano), Vincenzo PIANO MORTARI (Univ. Roma I) Presiede Giulio VISMARA (Univ. Milano) Ore 15 - PROBLEMI E PROSPETTIVE DELL’INSEGNAMENTO IN ITALIA - «Storia del diritto italiano»: articolazioni disciplinari vec- chie e nuove Tavola rotonda con Raffaele AJELLO (Univ. Napoli I), AntonioPADOASCHIOPPA(Univ.Milano),MarioSBRICCOLI (Univ. Macerata) Presiede Ennio CORTESE (Univ. Roma I) SABATO 7 NOVEMBRE Ore 9 - LA STORIA DEL DIRITTO E I SUOI DIVERSI DESTINATARI La storia del diritto nelle Facolta` di Giurisprudenza Testimonianze di Natalino IRTI (Univ. Roma I), Gustavo ZAGREBELSKY (Univ. Torino) La storia del diritto nelle Facolta` di Scienze Politiche Testimonianze di Vittor IVO COMPARATO (Univ. Perugia), Lorenzo ORNAGHI (Univ. Cattolica Milano), Pierangelo SCHIERA (Univ. Trento) © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano 4 PROGRAMMA La storia del diritto nelle Facolta` di Lettere e Storia TestimonianzediOvidioCAPITANI(Univ.Bologna),Elena FASANO GUARINI (Univ. Pisa), Raffaele ROMANELLI (Univ. Pisa) Presiede Michele SCUDIERO (Univ. Napoli I - V. Presidente C.U.N.) Ore 15 - STORIA DEL DIRITTO: ESPERIENZE TRANSALPINE L’esperienza tedesca Testimonianza di Michael STOLLEIS (Univ. Frankfurt am Main - Direktor Max-Planck-Institut fu¨r europa¨ische Rechtsgeschichte) L’esperienza francese Testimonianza di Maurice QUENET (Univ. Rennes - Pre´s. Ass. Historiens des Faculte´s de Droit) L’esperienza spagnola Testimonianza di Bartolome´ CLAVERO (Univ. Sevilla) Ore 18 - La storia del diritto nell’ordinamento universitario ita- liano: passato, presente, futuro. Conclusioni di Luigi BER- LINGUER (Univ. Siena) Presiede Pio CARONI (Univ. Bern) Ilavorisisonosvolti,nelleduegiornatecongressuali,pressolaSala di Luca Giordano, nel Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 1), gentil- mente concessa dalla Provincia di Firenze. © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano PAOLOGROSSI PAROLE INTRODUTTIVE Vorrei tranquillizzare i miei uditori. Non sto infatti per leggervi una Relazione introduttiva, ma qualcosa di assai piu` modesto. Il nostro non e` infatti un Congresso con un tema specifico da appro- fondire scientificamente, ma piuttosto un Incontro fra Colleghi coinvolti in una stessa vicenda scientifica e didattica; non vi sono pertanto previste Relazioni, bensı` soltanto ‘interventi’ e ‘testimo- nianze’, quasi a sottolineare che il momento essenziale sta nel colloquio fra di noi, in una discussione sperabilmente ricca. Queste mie — come e` scritto chiaramente nel programma — sonounicamenteparoledisaluto(ediavvioailavori)dapartedichi hal’oneredidirigereoggiilCentrodiStudi,chesie` fattopromotore dell’iniziativa.SalutoconaffettotuttiiColleghi,inparticolarequelli venuti con disagio da sedi lontane, e do` un benvenuto cordiale ai giovani e giovanissimi studiosi, che mi e` caro constatare in buon numeroinquestasala.Alcuniringraziamenti:aGiangualbertoArchi e a Giuseppe Pera sempre sensibili alle nostre esigenze; al Preside della Facolta` giuridica fiorentina, Vincenzo Varano, che, al pari dei suoi predecessori, non ci fa mancare solidarieta` e aiuti, e che mi fa piacere vedere ora in mezzo a noi; agli Amici, infine, che hanno accettato di dare un contributo attivo e a cui molto si dovra` per il successo della impresa comune. Loscopodell’Incontroerasegnatochiaramentegia` nellalettera circolaredamediffusafratuttiiColleghiil3marzo1992:creare,in un delicato momento della vita delle Facolta` giuridiche italiane e in cuicisiponetantiinterrogativisulruolodegliinsegnamentiraccolti aldidentroeall’intornodellavecchiaeinadeguataetichetta‘Storia del diritto italiano’, una occasione di colloquio e di discussione fra © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano 6 PAOLOGROSSI gli addetti ai lavori, la prima forse nella nostra storia universitaria almeno a un livello cosı` generale. Ev notochesipone,inItalia,inmodoricorrentenegliultimianni e anche attualmente, il problema di una riforma dell’assetto didat- tico della Facolta` di Giurisprudenza. Aggiungerei: giustamente, perche´ l’attualemoduloorganizzativoe` datatissimoenonrisultapiu` allastreguanonsoltantodelleesigenzeformativedellostudente,ma neanche delle piu` mature consapevolezze scientifiche. Dopo il nau- fragio dei risultati (ormai risalenti al 1986) di una Commissione ministerialedistudioedipropostapresiedutadaLeopoldoElia,sta in questi mesi lavorando — e non e` lontana dal termine delle sue fatiche — una nuova Commissione voluta dal Ministro Ruberti e confermatadalMinistroFontana.CompitoprimariodiquestaCom- missione e` l’individuazione e la definizione di quelle che la Legge 341del1990chiama‘areedisciplinari’,ovverosiadiqueicomplessi disciplinari omogenei che debbono ritenersi essenziali e percio` obbligatoriamente presenti nel piano di studi di ogni discente. Intendo gia` la domanda pressante che voi mi ponete: il nostro complesso disciplinare costituira` una ‘area’ nel senso della Legge 341? Come membro della Commissione ministeriale, non sono in gradodianticiparvinulladidefinito.Possopero` dirviche,allostato dei nostri lavori, ci sono fondate speranze di una soluzione positiva. Con piacere vi segnalo, senza timore di svelare nulla di riservato, che, nella Commissione, ho potuto constatare una diffusa coscienza delrilevantevaloredelladimensionestoricaperlaformazionediun giurista; debbo pero` ugualmente darvi conto di alcune perplessita` sulla nostra azione didattica all’interno delle Facolta` giuridiche. QuandoiohocominciatoafarpartedellaCommissione—ederail giugno scorso — avevo gia` espresso e consolidato l’intendimento di organizzare questo Incontro, ma me ne sono sinceramente compia- ciuto. La disponibilita` e insieme le perplessita` manifestate senza prevenzioni da Commissari autorevoli, teorici e pratici del diritto di altissimo rango, mi confermavano infatti nella convinzione che cultoredeldirittopositivoestoricodeldirittodovevanoancorafare deipassiinnanzinellelororispettiveconsapevolezzeculturalieche, perquantociriguarda,l’Incontrocadesseassaiopportunoefosseun primo contributo in tal senso. © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano PAROLEINTRODUTTIVE 7 Ilgiuristapositivodeverendersicontocheladimensionestorica deldiritto(alparidiquellafilosoficaediquellacomparatistica)non puo` nonesserevalorizzataalmassimoinsenoaunaFacolta` giuridica almeno per due elementari ma fondamentali motivi: innanzi tutto, perche´ sta in cio` un vero e proprio salvataggio scientifico per il diritto, che, esaltato nella sua intima e connaturale storicita`, ricon- quista la sua cifra piu` autentica: di non essere artificio o forzatura o sovrastruttura, ma storia vivente, espressione fedele cioe` d’una civilta` che vive la propria storia in tutta la sua ricchezza; in secondo luogo, e conseguentemente, perche´ egli deve temere la propria solitudine di esegeta di un testo normativo, comprendendo che il senso del diritto gli sara` rivelato pienamente, al di la` delle contin- genze particolari legate alla vigenza di una regola, dalla familiarita` con lo storico, con il filosofo, con il comparatista e con i loro irrinunciabili apporti. Quando il nostro non dimenticato Bognetti ebbe a dire (1) riprendendo una espressione felice di Max Ascoli (2) che «nell’ordine della sapienza civile pochi hanno cura d’anime quanto uno storico del diritto», anche questo intendeva: il cultore del diritto positivo ha bisogno di noi, del nostro messaggio, che gli porti i puntelli critici e le direttive di orientamento provenienti da chi — non circoscritto alla dimensione monca del presente — fa i conti con la ricchezza di esperienze giuridiche compiute ma sempre le coglie come punti d’una lunga linea, individua radici ma profila anche sentieri verso il domani. In relazione a cio` debbo tuttavia onestamente confessare che l’odierno giurista, quello culturalmente provveduto (e ve ne sono, grazie a Dio, nelle nostre Facolta` italiane) e non il leguleio da strapazzo, una siffatta consapevolezza l’ha acquisita e la tiene come ferma degnita` metodologica; anche in seno alla Commissione mini- steriale non ho ascoltato voci contrarie in proposito e nemmeno (1) Cfr.GiampieroBOGNETTI,L’operastorico-giuridicadiArrigoSolmieilproblema dell’oggettoedelmetododellastoriografiadeldirittoitaliano,inRivistadistoriadeldiritto italiano,XVII-XX(1944-47),p.193. (2) Ev infattiMaxASCOLIche,inquell’autenticogioiellodellaletteraturafilosofico- giuridica italiana rappresentato da La interpretazione delle leggi, Roma, Athenaeum, 1928, parlando della filosofia del diritto, accenna a «quella disciplina che ha come particolare funzione la cura d’anime nell’ambito del diritto, l’accoglimento delle con- fessioni provocate dalle crisi di coscienza giuridiche» (p. 10). Citiamo dalla edizione originariaenondallarecenteristampa,chenehafattol’editoreGiuffre`. © Dott. A. Giuffrè Editore - Milano
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