ISBN 978-8866372202 I 9 788866 372202 Menzionato già pochi anni dopo la morte dal frate Domenico da Carella come "Angelicus pictor" e riconosciuto artista di prima grandezza al pari di Giotto e Cimabue, fu poi relegato dalla letteratura romantica, fino ai primi decenni del secolo scorso, nel ruolo di artista dalla fisionomia attardata, "facile e devoto", la cui arte risultava subalterna al disegno edificante che intendeva esprimere. Il giudizio corrente nasceva dal ritratto che ne aveva tracciato Giorgio Vasari nelle sue Vite, certo consapevole della grande capacità tecnica del pittore ma teso piuttosto ad accentuarne l'aspetto religioso. Sebbene "Il filo d'oro della fede corra veramente per tutta la sua opera" (Pope-Hennessy), la fama di artista pio ha finito per mettere in ombra gli aspetti innovativi della sua pittura, attenta invece ad accogliere gli stimoli più vivaci degli artisti contemporanei e a tradurli in composizioni di sapore rinascimentale nel suo personalissimo stile. Fondamentale per l'elaborazione di un giudizio più approfondito sulla figura dell'Angelico fu la revisione critica operata da alcuni studiosi negli ultimi decenni del Novecento, in particolare John Pope-Hennessy, la cui rigorosa analisi sull'opera del pittore, tuttora valida, ha aperto la strada agli studi più recenti e alla definizione di una personalità nella quale la statura intellettuale va di pari passo con quella artistica e religiosa. Monografie pubblicate: Vermeer Tiziano Piero della Francesca Giotto Michelangelo Leonardo Beato Angelico I GRANDI MAESTRI DELL'ARTE Beato Angelico John Pope-Hennessy SCAIA © Copyright 2016 by SCALA Group S.pA Bagno a Ripoli (Firenze) © Copyright testo 1974 John Pope-Hennessy Impaginazione: Andrea Deligia ISBN: 978-88-6637-220-2 Stampato da: Tecnostampa -Pigini Group Printing Division Loreto -Trevi 2020 Le illustrazioni di questo volume provengono dall'Archivio Scala, collezione di immagini digitali sulle arti visive nota in tutto il mondo per massima fedeltà cromatica, massima risoluzione e rappresentazione dei dettagli. Gli oltre 800.000 soggetti sono accessibili sul sito www.scalarchives.it che consente ricerche iconografiche a tema di qualsiasi complessità. e-mail: [email protected] Le immagini dell'ARCHIVIO SCALA che riproducono beni culturali di proprietà dello Stato Italiano sono pubblicate su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Fotografie: © Foto Scala, Firenze © Foto Scala, Firenze e propri partner: pp. 11, 80b, 81 (White lmages/Scala, Firenze); pp. 13, 17-19, (© The National Gallery, London/Scala, Firenze); pp. 78b, 79, 80a, 82 (Foto Scala, Firenze/BPK, Bildagentur fur Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin) Copyright ulteriori fotografie: p. 24 (© Stadel Museum -U. Edelmann -ARTOTHEK); pp. 78a, 117 (Courtesy of the National Gallery of Art, Washington) I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. Indice 7 Notizie biografiche 13 Prime opere 29 Dipinti su tavola e affreschi 55 Gli affreschi del convento di San Marco 75 Dipinti su tavola 89 L'attività a Roma 103 Ultime opere 118 Bibliografia Notizie biografiche L'artista che noi conosciamo come Beato Il 22 ottobre 1429 «frate Johannes petri Angelico e che fu noto ai suoi contempora de Muscello» era presente alla riunione del ca nei come Fra Giovanni da Fiesole, nacque nel pitolo dei fratelli di San Domenico; partecipò Mugello, in prossimità di Vicchio, probabil inoltre ad altre riunioni capitolari nel gennaio mente a San Michele a Ripecanina. Secondo del 1431, nel dicembre del 1432, nel gennaio il Vasari egli nacque nel 1387 e vestì l'abito del 1433, come vicario del convento in assen dei domenicani all'età di diciannove anni. za del priore, e nel gennaio del 1435. In tutto È possibile però dimostrare che era ancora questo tempo lo stato clericale dell'Angelico allo stato laicale il 31 ottobre 1417, quando, non costituì un impedimento per portare a come «Guido di Pietro dipintore del popolo termine i suoi impegni come artista secolare di santo Michele Bisdomini», il suo nome fu e il 14 gennaio del 1434 lo troviamo nella ve proposto da un altro artista, il miniaturista ste di giudice insieme al pittore tardogotico Battista di Biagio Sanguigni, per la nomina a Rossello di Jacopo con l'incarico di valutare un membro della compagnia di San Niccolò nella dipinto eseguito da Bicci di Lorenzo e Stefano chiesa del Carmine a Firenze. È probabile dun d'Antonio per San Niccolò Maggiore. que che fosse nato tra il 1395 e il 1400, più Nel 1435 un gruppo di frati provenienti o meno dieci anni dopo la data indicata dal dalla comunità di San Domenico prese posses Vasari. Nel gennaio e nel febbraio del 1418, so della chiesa fiorentina di San Giorgio sulla sempre come Guido di Pietro, gli fu pagata Costa, e un anno dopo, nel gennaio del 1436, una somma per aver fatto una pala d'altare fu loro confermato il possesso della sede di per la Cappella Gherardini nella chiesa di San San Marco, dove, nel 1438, fu iniziata da Mi to Stefano al Ponte a Firenze. La decorazione chelozzo la costruzione del nuovo convento. della cappella, come quella delle due prece L'Angelico non fu tra i frati che si trasferirono denti cappelle in Santo Stefano, era stata affi a San Giorgio sulla Costa nel 1435 o a San data a Ambrogio di Baldese, e in mancanza di Marco nell'anno seguente, perché restò come altre prove si è tentati di pensare che I' Ange vicario a Fiesole. La prima prova della sua lico fosse istruito nel laboratorio di Ambrogio presenza a San Marco è del 22 agosto 1441. di Baldese, e fosse iniziato alla miniatura dal Partecipò a una riunione capitolare delle due Sanguigni. È soltanto nel giugno del 1423 che comunità nell'agosto dell'anno seguente e nel il suo nome appare nella nota forma di «Frate luglio del 1445 firmò l'atto di separazione del Giovanni di San Domenico di Fiesole» in re la comunità di San Marco da quella di San Do lazione a un crocifisso dipinto per l'ospedale menico con queste parole: «Ego frater Joan di Santa Maria Nuova. Durante il primo anno nes de Florencia assencio omnibus supradictis Madonna con il Bambino del suo noviziato gli sarebbe stato proibito di in cujus testimonium me manu propria sub e i santi Tommaso d'Aquino, Barnaba, Domenico e dipingere, e dunque egli deve essere entrato a scripsi ». Quello che se ne può dedurre è che Pietro Martire (Pala di San far parte della comunità di San Domenico tra l'Angelico mantenne il suo laboratorio a San Domenico), particolare. Fiesole, chiesa di San il 1418eil 1421. Domenico fino al 1440 quando il lavoro sulla Domenico NOTIZIE BIOGRAFICHE 7