Quaderni giuridici Atti dei seminari celebrativi per i 40 anni dall'istituzione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa A cura di G. Mollo 9 ottobre 2015 La Consob ha organizzato un ciclo di seminari per celebrare i 40 anni dalla sua istituzione. Il volume raccoglie i contributi presentati ai seminari tenutisi nel corso dell’anno 2014 presso l’Auditorium della sede romana della Consob. 6 giugno Amministrazione e controllo nelle società quotate: prospettive di riforma 11 luglio Profili evolutivi nell’attività di vigilanza e di enforcement della Consob 20 ottobre Nuove regole per favorire lo sviluppo dei mercati 28 novembre Nuove tendenze in materia di informazione finanziaria e tutela degli investitori Comitato scientifico Il ciclo di seminari è stato coordinato da un comitato scientifico composto da Simone Alvaro, Francesca Amaturo, Mauro Bellofiore, Giorgio Gasparri, Giovanni Mollo, Nadia Linciano, Giovanni Siciliano. Segreteria organizzativa L’organizzazione dei singoli eventi è stata curata da Eugenia Della Libera, Rosanna Digiesi, Valentina Fioramonti, Paola Vittori. Il volume è stato realizzato da Eugenia Della Libera. Stampato nel mese di settembre 2015 dalla tipografia Revelox snc (Roma) Consob 00198 Roma – Via G.B. Martini, 3 t 06.8477.1 f 06.8477612 e [email protected] ISSN 2281-5236 (online) ISSN 2281-5228 (stampa) Atti dei seminari celebrativi per i 40 anni dall'istituzione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa A cura di G. Mollo Amministrazione e controllo nelle società quotate: prospettive di riforma Gabriele Galateri di Genola Il consiglio di amministrazione tra legge e autodisciplina [Sei personaggi in cerca d’autore] 9 Massimo Belcredi, Lorenzo Caprio Amministratori di minoranza e amministratori indipendenti: stato dell’arte e proposte evolutive 19 Carlo Amatucci Vigilanza, gestione dei rischi e responsabilità degli amministratori 53 Mario Stella Richter jr Appunti sulla evoluzione della disciplina dell’amministrazione delle società quotate e sulle sue prospettive di riforma 69 Marcella Panucci I controlli interni – Sovrapposizioni e inefficienze nei controlli societari 79 Maurizio Irrera Dall’adeguatezza degli assetti organizzativi al sistema monistico quale “assetto organizzativo adeguato”? 85 Niccolò Abriani Verso una riforma della disciplina sui controlli interni 97 Gabriele Racugno I controlli interni 115 Profili evolutivi nell’attività di vigilanza e di enforcement della Consob Renzo Costi Introduzione 125 Raffaele Lener L’autorizzazione alla prestazione dei servizi di investimento 129 Michele Sandulli Le sanzioni 145 Emanuele Rimini L’intervento pubblicistico nei casi di gravi irregolarità gestionali 153 Vittorio Santoro Conclusioni 169 Nuove regole per favorire lo sviluppo dei mercati Massimo Tononi Il progetto Elite 177 Matteo Rescigno Nuove categorie di azioni e di strumenti partecipativi: legge, mercato e problemi in evoluzione 183 Carlo D. Mottura Nuovi strumenti per il finanziamento delle PMI italiane: minibond e garanzie statali 191 Federico Cornelli La regolamentazione e lo sviluppo dei mercati obbligazionari 207 Maria Teresa Iardella I minibond e i credit fund 243 Marco Maugeri Capitale di debito, minibond e informazione “imperfetta” del mercato 245 Nuove tendenze in materia di informazione finanziaria e tutela degli investitori Andrea Zoppini Eccesso di informazione e tutela degli investitori 257 Marilena Rispoli Farina Sistemi alternativi di soluzione delle controversie nel settore finanziario. Pluralità di modelli ed effettività della tutela 267 Umberto Morera Nuove prospettive per l’educazione finanziaria 305 Amministrazione e controllo nelle società quotate: prospettive di riforma Roma, 6 giugno 2014 Il consiglio di amministrazione tra legge e autodisciplina [Sei personaggi in cerca d’autore] Gabriele Galateri di Genola(*) Grazie e buongiorno a tutti. Ringrazio la Consob per l’invito al seminario celebrativo per i 40 anni dell’Istituzione. In questi anni il mercato finanziario italiano si è evoluto in modo strutturale anche per la presenza di leggi e regolamentazione secondaria della Consob spesso all’avanguardia in campo europeo. L’applicazione della normativa è andata progres- sivamente migliorando anche grazie al ruolo di vigilanza dell’autorità che ha progressivamente conquistato sempre maggiore autorevolezza. In questo quadro, un ruolo importante per l’efficiente funzionamento delle società quotate e dei loro organi di amministrazione e controllo è svolto, a mio parere, dal codice di autodisciplina nato 25 anni dopo la Consob per iniziativa dei principali attori del mercato dei capitali: emittenti, investitori istituzionali e la Borsa Italiana. Ho l’orgoglio di pensare che questo invito da parte della Consob sia un riconoscimento al ruolo complementare alla normativa pubblicistica e al ruolo di analisi dei compor- tamenti e di stimolo verso le società quotate che il codice di autodisciplina e il Comitato che ho l’onore di presiedere hanno avuto e continuano ad avere in Italia e in Europa, come parte del network dei comitati di corporate governance. Quanto al mio intervento, “Il consiglio di amministrazione tra legge e autodisciplina”, ho deciso di dargli un sottotitolo, per la verità non molto originale, ma che vuole rendere l’idea di un percorso iniziato, tuttavia ancora da concludere. Così, prendendo a prestito da Luigi Pirandello il titolo di una delle sue opere più affascinanti, parlerei del consiglio di amministrazione delle società quotate italiane sotto il titolo: Sei personaggi in cerca d’autore. Chi sono questi sei personaggi? Eccoli, in ordine di apparizione. (*) Comitato per la Corporate Governance. Il consiglio di amministrazione 9 tra legge e autodisciplina Amministrazione e controllo nelle società quotate 1) L’imprenditore Innanzitutto l’imprenditore. È ovviamente il primo in ordine di apparizione, l’impresa nasce con l’imprenditore, cresce (o non cresce) con l’imprenditore; talvolta, purtroppo, muore con l’imprenditore. Quale parte recita questo personaggio nel consiglio di amministrazione? In realtà, il suo ruolo è abbastanza vario nel panorama delle società italiane. Molto spesso, soprattutto nelle società di dimensioni medio piccole, specialmente se “giovani” (prima o seconda generazione), l’imprenditore svolge un ruolo centrale nella vita, anche quotidiana, dell’impresa, sovrapponendosi (cioè coincidendo) con la figura del manager. Nelle imprese più mature o di maggiori dimensioni, l’imprenditore (più spesso i suoi eredi) o l’ente che detiene una quota rilevante del capitale assume una posizione più distaccata dalla gestione ordinaria, riservandosi un ruolo centrale solo nelle decisioni fondamentali. Nelle società in cui non è identificabile un imprenditore, ad esempio perché il fondatore o i suoi eredi hanno nel tempo dismesso le loro quote di capitale, il ruolo dell’imprenditore viene spesso assunto dai manager, nominati dai soci finanziatori. È il modello che più si avvicina, pur con qualche importante differenza, all’assetto tipico delle public companies di stampo anglosassone. 2) Il socio finanziatore Storicamente il socio finanziatore o i soci finanziatori sono coloro che apportano capitale per consentire la crescita e il consolidamento dell’impresa. La loro presenza nel consiglio di amministrazione è una forma di protezione dell’investimento effettuato. Dall’interno del consiglio di amministrazione, controllano che i piani strategici della società siano preparati ed eseguiti in modo tale da garantire la conservazione del patrimonio investito e la generazione del rendimento atteso. Il loro contributo all’interno del consiglio è (o dovrebbe essere) di esperienza, soprattutto in materia finanziaria e di governance. Questa funzione, peraltro, viene interpretata con stili diversi, a seconda della tipologia di investitore, dell’entità e dell’orizzonte temporale dell’investimento e delle modalità di acquisizione della quota di capitale. Ciò che maggiormente caratterizza lo stile del finanziatore è la strategia di investimento: così, mentre per i soci privati, le fondazioni e i fondi private equity è naturale e doveroso avere un ruolo attivo, anche se non esecutivo, nella gestione della società1, per i fondi comuni è, al contrario, indispensabile mantenere una netta 1 Purtroppo, nei casi di acquisizione a debito del controllo di una società, a volte sulla prudenza prevalgono esigenze di rientro dai debiti assunti, che talvolta penalizzano gli investimenti dell’impresa sino a portare, nei casi peggiori, a episodi di abusiva estrazione di valore, a danno degli altri investitori, o a dissesti finanziari. Atti dei seminari celebrativi per i 40 anni 10 dall’istituzione della Consob Amministrazione e controllo nelle società quotate
Description: