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ATENE0 DI SCIENZE LETTERE E ARTI BRESCIA ATTI DEL CONVEGNO DI STUDI 18 Dicembre ... PDF

304 Pages·2007·16.8 MB·Italian
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ATENE0 DI SCIENZE LETTERE E ARTI BRESCIA ATTI DEL CONVEGNO DI STUDI 18 Dicembre 1992 BRESCIA 1994 ATENE0 DI SCIENZE LETTERE E ARTI BRESCIA GIORNATA BRESCIANA DI STUDI COLOMBIANI NEL V CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELL'AMERICA ATTI DEL CONVEGNO DI STUDI 18 Dicembre 1992 BRESCIA 1994 Supplemento ai COMMENTAR1 DELL'ATENEO DI BRESCIA - per l'anno 1992 Autorizzazione del Tribunale di Brescia N. 64 in data 21 gennaio 1953 Direttore responsabile UGO VAGLIA STAMPERIA FRATELLI GEROLDI - BRESCIA 1994 Saluto del Presidente dell'A teneo La proposta, avanzata da alcuni studiosi mesi or sono, di dedicare una giornata di studio al quinto Centenario della grande avventura di Cristoforo Colombo, era di tale interesse da non doversi tralasciare dalla nostra A ccadem ia. L'Atene0 di Brescia non poteva certamente inserirsi con nuove proposte o ulteriori ricerche riguardanti la vita e l'opera del Genovese che con la sua impresa ha rivoluzionato il mondo civile.( *) Per essere in consonanza con il nostro statuto chepredilige le attività rivolte ad illustrare soprattutto vicende epersonaggi del territorio bresciano si è cercato di attuare il desidero di non essere assenti alle celebrazioni colombiane e insieme di rispettare le norme statutarie, cercando possibili collegamenti tra la vicenda di portata mondiale e gli uomini e i fatti della nostra 'piccola Patria" al fine di trovare gli effetti fra noi di quella grande impresa. L'Atene0 è pertanto grato a quanti, rispondendo al nostro appello, hanno accettato di parlare oggi: sia per il numero, sia per l'importanza e la varietà delle relazioni, credo sia inutile insistere sulle bontà dell'iniziativa che comprova quanti, in- aspettati legami, in poco piìì di un secolo e in campi diversissimi si siano intrecciati tra il territorio bresciano e le Americhe: non mancano, ed è naturale, alcuni relatori che tratteranno argo- menti che superano la limitazione territoriale ma che sono ugualmente in piena sintonia con la nostra giornata o per gli stretti legami con la famiglia di Cristoforo Colombo o perché, pur sconfinando nella vicina Trento, tratteranno di unaf amiglia feudale legata a Brescia e di artisti bresciani o perché, pur parlando del Folengo sono pur sempre in ambito mantovano e bresciano insieme. Grazie pertanto vivissime ai Relatori e alle Autorità presenti nonché ai cittadini che sono oggi qui numerosi. Confesso infine che all'organizzazione del Convegno l'A teneo ha voluto dare attuazione anche per un altro motivo: nel nostro piccolo si voleva, con questa Giornata, mettere in luce quanto imp orlan te sia stata l'impresa di quell 'Italiano contro il quale sembra che un buon numero di studiosi e di giornalisti si sia invece scagliato con una visione o antistorica o rivelante il masochismo dissacrante tipico di molti Italiani. Gaetano Panazza (*) L'intervento conclusivo del prof. Bortolo Martinelli smentirà invece questa nostra iniziale ipotesi limitatrice. 6 Daniele Montanari Potere locale e ceto dirigente nell'età delle scoperte geografiche Premessa storica Difficile sottrarsi al fascino sottile dei centenari e delle relative tentazioni di celebrare l'evento con un'intensità di grancassa locale, tale da sovrastare i molteplici clamori che l'argomento inevitabilmente produce. Esercizio quanto mai sterile e improduttivo, destinato sovente alla reiterazione specifica di temi generali, frammisti a luoghi comuni, lanciati da inarrivabili pulpiti specialistici. Meglio allora prendere a pretesto il tema di "celebrazione" per trasformarlo in stimolo scientifico, nella dimensione di un allargamento degli orizzonti "locali". S'inserisce in questo registro metodologico la Giornata bresciana di studi colombiani, svoltasi presso l'Atene0 di Brescia nel dicembre 1992. Per parlare di Brescia fra XV e XVI secolo si sarebbe potuto scegliere il registro forte delle problematiche politico-militari, che videro non solo la città, ma l'intera penisola al centro di una titanica lotta fra le nascenti monarchie nazionali per l'egemonia in Italia. Terra di Floride città, accidentalmente confluite in deboli stati regionali durante il tardo medioevo, essa non poteva che suscitare gli appetiti espansivi di nuove strutture statuali, tanto dinamiche e spregiudicate da tentare l'avventura sugli oceani e lanciare i propri eserciti nei vuoti di potere, creati dalla traballante politica dell'equilibrio. Per Brescia, come per tutte le altre città della Terraferma veneta, sarebbe stato fin troppo facile cogliere e dilatare gli sferraglianti frastuoni di quelle imprese g,uerresche,c he costituiscono il normale passaporto per l'hisloire ebenementzelle. Si è preferito invece ricostruire il reticolo socio-economico e culturale della Brescia di inizi cinquecento, per verificare le aperture al più vasto contesto geo-politico internazionale, usando il nome del grande genovese come cartina di tornasole per il dispiegarsi di piccole e grandi mutazioni locali. Quali tessere di un mosaico, solo apparentemente rapsodico, i saggi seguono quindi questa linea d'indagine, scavando nelle molteplici sfaccettature di una città ad un tempo centro di un vasto contado e periferia rispetto ad una capitale politicamente lontana. Così il suo gruppo dirigente, che non costituiva però ceto di governo, nulla poteva fare contro i negativi riflessi delle nuove tendenze economiche. Molto più vivace era invece la sua curiosità culturale, che lo spingeva a rielaborare gli echi della scoperta, inserendoli in un circuito letterario solo apparentemente periferico. Dei risultati del lavoro sarà giudice il nostro lettore, ma sulla via metodologica intrapresa si potrà certo tornare per ulteriori approfondimenti e con nuove prospettive di ricerca. Antonio Fappani P. Giulio Pasquali, martire in Messico Le amabili ma ferme pressioni del nostro caro presidente prof. Panazza, mi hanno indotto a dire di sì e, con tutta probabilità, con somma incoscienza. Ma come dirò, alla fine, non ne sono del tutto pentito. Non tanto e solo per quanto potrò dire di p. Giulio Pasquali, ma per le suggestioni che il convegno evoca, almeno in me. Infatti di quanto riguarda p. Paquali non si può dir molto, tranne che per la narrazione del martirio (che però è il tratto essenziale di lui). Mi sono venute in aiuto preziose precisazioni, chieste a Roma, a p. Mario Colpo, il quale, bresciano, si è prestato generosamente a consultare l'Archivio generale della Compagnia di Gesù. E vale la pena di mettere in rilievo che per la prima volta viene utilizzata tale fonte primaria. Nel dibattito che ha investito, perfino con intonazioni politiche partigiane, non solo la scoperta di Colombo, ma anche l'evange- lizzazione del Nuovo Mondo, quella di p. Pasquali può essere considerata come una figura paradigmatica. Essa, infatti, si inserisce in uno snodo di grande rilievo che alcuni studiosi come Enrique Dussel classificano come la terza tappa della evangelizzazione dell'America Latina, quella dominata dai conflitti tra la chiesa missionaria e la civiltà spagnola, periodo che va, press'a poco dal 1620 al 1700 e che ha inizio nel momento in cui coloro che avevano piena coscienza dell'urgenza dell'evan- gelizzazione si trovarono a doversi confrontare con le pretese del Patronato, della comunità bianca e della civiltà spagnola: tutte realtà che, non volendo perdere uno solo dei loro privilegi, ostacolarono in ogni modo il lavoro missionario. I1 Patronato aveva sostenuto sino ad allora le spese del lavoro missionario, anche se si era tenuto per sé le decime della Spagna e dell'America, mentre gli ordini religiosi mendicanti avevano dissodato il terreno (e continueranno a farlo, in California, fino al secolo XVIII inoltrato); entrambi - Patronato e ordini religiosi - proteggevano ora i propri diritti acquisiti. A ciò si aggiungeva la nascita dei due nuovi fattori, che risulteranno decisivi nei secoli XVII e XVIII: i vescovi e i sacerdoti secolari, e la nuova e fiorente Compagnia di Gesù. Inoltre, nel 1622, viene creata la Propaganda Fide, allo scopo di limitare progressivamente i poteri del Patronato spagnolo e portoghese1. Di questa svolta la Compagnia di Gesù, i Gesuiti, sono protagonisti. Il loro quarto voto e la visione universalistica del loro fondatore li vincola a ritenere e affermare che, come scrive il De Sierra, la direzione suprema delle missioni è "di spettanza del papa e non dei rem2. Ciò li porta ad una autonomia operativa che li rende indipendenti da condizionamenti e al contempo aperti e disponibili nella difesa delle popolazioni oppresse da governatori o funzionari in genere. L'epopea delle Reducciones del Paraguay non è per niente locale ma rispecchia un metodo di singolare forza più ampiamente attuato. In effetti, i Pueblos e10 le Reducciones del Messico sono come le nostre pievi, le cellule vive dell'espansione cristiana nel territorio. In esse l'indio trova catechesi e sacramenti, assieme alla scuola, all'addestramento al lavoro, alla ricreazione, secondo l'indole e i costumi propri. I1 termine "tabula rasa" scelto per indicare questa integrale acculturazione, riesce soprattutto dove non ci sono tradizioni di eminenti civiltà come quella azteca e maya. Grazie a queste e molte altre scelte, come ha scritto il già citato Dussel, "per la prima volta ampie zone vantano un contatto esclusivo con la Chiesa, senza alcuna mediazione delle armi spagnole e senza introduzione del commercio e dello sfruttamento economico. I1 sogno di Las Casas si avvera per molti versi e in molti punti. Siamo alla terza fase della missione, certamente più perfetta di quelle precedenti"3. Ma veniamo al soggetto cioè a p. pasquali4. Sappiamo che egli è nato a Salò il 28 febbraio 1587 primogenito di Cornelio e Lucia Strozzi, agiati e pii genitori. A lui seguiranno poi undici fratelli e sorelle. Suoi padrini furono Alberghino Alberghini, nome che,

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avventura di Cristoforo Colombo, era di tale interesse da non doversi tralasciare dalla nostra stretti legami con la famiglia di Cristoforo Colombo o perché, pur sconfinando nella vicina Lycopersicon esculentum Miller, il pomodoro, nell'illustrazione da1l'"Herbario Nuovo" di Castore Durante (158
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