Durante una riunione del Comitato Centrale, il segretario del Partito Comunista viene assassinato: in un momento di improvviso "blackout", non si sa come, non si sa da chi. Complotto esterno, interno intrigo, vendetta privata? Il mistero non sarà, naturalmente, risolto dall'inchiesta ufficiale, affidata a un Fonseca ex capo della polizia franchista; sarà Pepe Carvalho, detective privato, a risolverlo per incarico del Partito. "Assassinio al Comitato Centrale" è un poliziesco classico. Carvalho, il protagonista, s'appartiene alla tradizione degli investigatori privati di Hammett e Chandler: di un'indifferenza e spregiudicatezza che arrivano al cinismo. Il che non gli impedisce, nei casi che si trova ad affrontare e a risolvere, di professare moralistico rigore. E si ha l'impressione che, nei misteri che si trova a risolvere, resti celato il suo.
Nel suo cinismo si può però intravedere un disagio che non è soltanto suo, ma di quella generazione perduta di spagnoli che dopo gli anni dell'adesione al regime franchista o dell'opposizione clandestina si sono ritrovati in un paese che sembra non avere bisogno di loro; disagio che si ripete ad ogni generazione che scopre non avere né intelligenza né cuore la Storia in cui ha avuto fede.