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Arte e verità dall’antichità alla filosofia contemporanea PDF

363 Pages·2015·2.03 MB·Italian
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Biblioteca di Cultura Moderna Pietro Montani Arte e verità dall'antichità alla filosofia contemporanea Un'introduzione all'estetica Editori Laterza © 2002, Gius. Laterza & Figli Edizione digitale: settembre 2015 www.laterza.it Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Realizzato da Graphiservice s.r.l. - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 9788858122532 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata Sommario Prefazione Parte prima. Arte e verità. Il problema Capitolo primo. Hegel e il carattere di passato dell’arte ◽ Hegel, Introduzione al corso del 1823 ◽ Hegel, Il fine dell’arte ◽ Hegel, Arte simbolica, classica, romantica Capitolo secondo. Nietzsche e l’arte come «giustificazione dell’esistenza» ◽ Nietzsche, La nascita dello spazio tragico Parte seconda. L’antichità Capitolo terzo. Platone. Arte, «mimesis» e verità ◽ Platone, «Mimesis» ed educazione Libro secondo Libro terzo ◽ Platone, «Mimesis», idea, apparenza Capitolo quarto. Aristotele. Poesia e verità pratica ◽ Aristotele, Imitazione e tragedia Capitolo quinto. Plotino. «Aisthesis» e «theoria» ◽ Plotino, Il bello sensibile 1. [Il bello non risiede nei colori o nella simmetria] 2. [Il corpo è bello perché partecipa di un’Idea] 3. [Sono le armonie impercettibili che fanno le armonie sensibili] 4. [Soltanto gli amanti percepiscono la bellezza corporea] 5. [L’anima è brutta quando inclina verso la corporeità] 6. [La bellezza è realtà vera] 7. [L’anima può assurgere al bello solo attraverso la catarsi] 8. [La nostra patria è lassù, dov’è il nostro Padre] 9. [La luce della bellezza splende nell’interiorità dell’anima] Parte terza. Dal medioevo all’età moderna Capitolo sesto. Arte, realtà, allegoria ◽ Agostino, Mania per gli spettacoli ◽ Dante, Poesia e allegoria Capitolo settimo. Arte e pensiero scientifico ◽ Leonardo da Vinci, Pittura, scienza, esperienza [1] Se la pittura è scienzia o no [2] Essempio e diffe<re>nza tra pittura e poesia [3] Del primo principio della scienzia della pittura [33] Quale scienzia è meccanica, e quale non è meccanica Parte quarta. La modernità Capitolo ottavo. Baumgarten, Vico, Batteux. La nascita dell’estetica 1. Baumgarten ◽ Baumgarten, Riflessioni sulla poesia Premessa dell’Autore Il discorso Il discorso sensibile in senso lato Il poema come discorso sensibile in senso lato perfetto Il poetico La chiarezza estensiva La poeticità del particolare determinato Raffronto fra poesia e pittura Il gusto come giudizio dei sensi L’imitazione della natura Il poema come discorso vivido Progetto e definizione dell’estetica Poetica e retorica 2. Vico ◽ Vico, Storia delle nazioni e logica poetica Degli elementi Della logica poetica Corollari d’intorno a’ tropi, mostri e trasformazioni poetiche 3. Batteux ◽ Batteux, Le belle arti: gusto, natura, imitazione I. Che cosa è il gusto II. L’oggetto del gusto non può essere che la natura. Prove di ragionamento IV. Le leggi del gusto non hanno per oggetto che l’imitazione della bella natura V. Seconda legge generale del gusto. La bella natura deve essere ben imitata ◽ Sulzer, Teoria generale delle belle arti Capitolo nono. Kant, Schiller, Fichte. L’estetica critica e i suoi sviluppi 1. Kant Kant, Il principio estetico della facoltà di giudizio VII. Della rappresentazione estetica della conformità della natura a scopi ◽ Kant, L’opera d’arte 2. Schiller ◽ Schiller, La violenza della ragione Lettera VI ◽ Schiller, La bellezza Lettera XXV 3. Fichte ◽ Fichte, Estetica, etica e politica Capitolo decimo. Schlegel, Schelling, Croce. Dal Romanticismo al Neoidealismo 1. Schlegel ◽ Schlegel, Sullo studio della poesia greca ◽ Schlegel, Discorso sulla mitologia 2. Schelling ◽ Il più antico programma sistematico dell’idealismo tedesco ◽ Schelling, Introduzione alla filosofia dell’arte 3. Croce ◽ Croce, Le due scienze mondane I. Spirito e senso II. Spirito e natura Parte quinta. Arte e verità oggi. La domanda Capitolo undicesimo. Heidegger. Verità e storicità dell’arte ◽ Heidegger, Terra e Mondo ◽ Heidegger, Opera, verità e storia: morte dell’arte? Conclusione Capitolo dodicesimo. Benjamin, Adorno. Estetica e politica 1. Benjamin ◽ Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica Premessa Postilla 2. Adorno ◽ Adorno, Il contenuto di verità delle opere d’arte Capitolo tredicesimo. Jauss, Gadamer, Ricoeur. Estetica e filosofia pratica 1. Jauss 2. Gadamer ◽ Gadamer, L’esempio della tragedia 3. Ricoeur ◽ Ricoeur, La triplice ‘mimesis’ Conclusione Fonti Capitolo primo Capitolo secondo Capitolo terzo Capitolo quarto Capitolo quinto Capitolo sesto Capitolo settimo Capitolo ottavo Capitolo nono Capitolo decimo Capitolo undicesimo Capitolo dodicesimo Capitolo tredicesimo Bibliografia Capitolo primo. Hegel e il carattere di passato dell’arte Capitolo secondo. Nietzsche e l’arte come «giustificazione dell’esistenza» Capitolo terzo. Platone. Arte, «mimesis» e verità Capitolo quarto. Aristotele. Poesia e verità pratica Capitolo quinto. Plotino. «Aisthesis» e «theoria» Capitolo sesto. Arte, realtà, allegoria Capitolo settimo. Arte e pensiero scientifico Capitolo ottavo. Baumgarten, Vico, Batteux. La nascita dell’estetica Capitolo nono. Kant, Schiller, Fichte. L’estetica critica e i suoi sviluppi Capitolo decimo. Schlegel, Schelling, Croce. Dal Romanticismo al Neoidealismo Capitolo undicesimo. Heidegger. Verità e storicità dell’arte Capitolo dodicesimo. Benjamin, Adorno. Estetica e politica Capitolo tredicesimo. Jauss, Gadamer, Ricoeur. Estetica e filosofia pratica Gli autori Prefazione Questo libro si propone di fornire un’introduzione ai problemi dell’estetica – e alla lettura di numerosi classici riferibili all’ambito dell’estetica – adottando un filo conduttore molto definito e servendosi di un criterio espositivo piuttosto inusuale. Il filo conduttore è la questione del rapporto tra opera d’arte ed esperienza di verità; il criterio espositivo consiste nell’inserire i brani (in genere ampi) degli autori antologizzati all’interno di un testo unitario che aspira a presentare un itinerario coerente e non una semplice raccolta di testimonianze di accertato interesse. La connessione tra arte e verità, ovvia nel mondo antico (si pensi solo al valore dello spettacolo tragico), è andata via via indebolendosi fino a perdersi del tutto, almeno all’apparenza, nella modernità: è questo il punto di partenza problematico del percorso, e il lettore lo troverà immediatamente argomentato nella sua interpretazione filosofica più prestigiosa e perspicua – la tesi hegeliana sul «carattere di passato dell’arte» (capitolo I). Si chiarisce subito, in tal modo, che l’itinerario proposto non intende avvalersi di un criterio storiografico convenzionale (prima l’antichità, poi il cristianesimo, poi l’età del razionalismo ecc.) quanto, piuttosto, impostarne e motivarne uno, consapevolmente orientato a gettar luce su un problema che ci riguarda, e proprio in quanto ci riguarda. Si chiarisce, inoltre, che il percorso non intende muovere da una definizione preliminare dell’«estetica», quanto, piuttosto, condurre il lettore ad acquisirne motivatamente una. Ciò significa che se il disegno storiografico del libro non rinuncia a far leva su alcuni presupposti di carattere teorico, esso evita però di anticiparli come se fossero un dato ‘scientifico’ accertato e lascia piuttosto che questi emergano direttamente nel corso della discussione con gli autori che meglio li hanno esposti. Così, subito dopo aver ascoltato Hegel, il lettore verrà invitato (capitolo II) a inoltrarsi su una strada che rimette in questione la tesi hegeliana prospettando, secondo una progressione che mira a incrementare la sua trasparenza, alcune delle più importanti posizioni filosofiche che possono non solo fronteggiarne o contestarne l’indubbia persuasività ma anche interrogarne più a fondo le opzioni teoriche. In questo quadro, allora, il testo non avrà difficoltà ad assumere – come accade a partire dal capitolo III – un andamento cronologico ‘tradizionale’: nella lunga traversata dall’antichità alla filosofia contemporanea esso si sarà già avvantaggiato, infatti, di uno sguardo che sa cosa cercare e quali domande porre. È chiaro che la decisione di attenersi strettamente al filo conduttore del rapporto arte-verità ha comportato scelte che possono apparire parziali e rinunce (o addirittura omissioni) che possono apparire vistose, ma si tratta di un rischio che è stato consapevolmente accettato, nella convinzione che per affrontare in modo chiaro e finalizzato a un’autentica comprensione un campo di saperi indefinito e liminare come quello dell’estetica occorreva il coraggio di un pronunciamento franco e spregiudicato. Un filo conduttore, tuttavia, può essere realmente dipanato solo illuminando, in modo contrastivo, quelle alternative che ne risultano accantonate ma che, non per questo, smettono di esercitare pressione per farsi valere nella loro legittimità. Così, il percorso del libro sarà tenuto a fare i conti, pur senza prenderle tematicamente in carico, con le altre grandi direttrici secondo le quali sembra possibile concepire un’introduzione all’estetica: quella antica, connessa con i concetti di mimesis, di poiesis e di bellezza, e quelle moderne, che da un lato si legano all’idea di una dottrina della sensibilità e ai suoi sviluppi critici, dall’altro alle istanze di una filosofia dell’arte. Se questo insieme di saperi, in genere contrapposti (quando non meramente cumulati nel contenitore di un’indeterminata storiografia accademica), dovesse alla fine risultare più precisamente delineato nella sua genesi storica e più perspicuamente descritto nelle sue interne tensioni, allora si potrà dire – ed è ciò cui questo libro ambisce – che il filo conduttore del rapporto arte-verità non è solo uno dei diversi modi di organizzare un corpus di testi ma un efficace strumento euristico capace di interrogarli e di farli parlare. Una parola, infine, sulla struttura del libro. I brani antologizzati – segnalati dal simbolo □ – sono ‘montati’ all’interno di un testo continuo (pur se suddiviso in capitoli) che ne motiva, via via, la convocazione. Essi sono di regola introdotti e ampiamente commentati, anche con l’aiuto di ‘inserti’ – composti in corpo minore e preceduti dal simbolo ▷ – volti a fornire notizie storiche, ad approfondire questo o quel problema o a indicarne diramazioni ulteriori cui non è stato possibile offrire uno spazio conveniente. Tutte le volte che, nel transito da un capitolo a quello successivo o all’interno di uno stesso capitolo, si registra un sostanziale progresso nel chiarimento

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