Osservatorio Tv 2013 a cura di Barbara Maio Osservatorio Tv 2013 Progetto di ricerca indipendente coordinato da Barbara Maio © 2013 by Rigel Edizioni 00147 Roma, Via dei Lincei n.39 Web Site: http://apsrigel.blogspot.it Contact: [email protected] ISBN 978-88-908180-1-1 Il volume è pubblicato secondo la Creative Commons Public License I diritti del progetto appartengono a Barbara Maio. I singoli saggi sono di proprietà dei rispettivi autori. Ogni immagine, video, logo, marchio registrato è del legittimo proprietario. L’utilizzo degli stessi in questa pubblicazione gratuita ha il solo scopo accademico e didattico. Osservatorio Tv non è responsabile dei contenuti delle pagine esterne linkate nel testo. Le traduzioni in italiano di parti non tradotte altrove, sono opera dei rispettivi autori. i Indice 20.Louie di Chiara Checcaglini pag.267 Presentazione di Barbara Maio pag.03 21.Mad Men di Ilaria Feole pag.279 Osservando l’Osservatorio Tv di David Lavery pag.VI 22.Mildred Pierce di Elisa Rampone pag.289 23.Swingtown di Giada Da Ros pag.306 1.Alcatraz di Miriam Visalli pag.08 24.The Good Wife di Ellen Nerenberg pag.323 2.Alphas di Oriele Orlando pag.23 25.The Newsroom di Giada Da Ros pag.334 3.American Horror Story di Barbara Nazzari pag.34 26.The Walking Dead di Luca Pasquale pag.350 4.Awake di Alberto Brodesco pag.47 27.Wallander di Emanuele Rauco pag.361 5.Awkward di Kelly Andrade pag.58 6.Boris di Cristiano Dalpozzo pag.80 Biografie degli autori pag.369 7.Breaking Bad di Gabriele De Luca pag.96 8.Community di Alice Cucchetti pag.108 9.Downton Abbey di Alice Casarini pag.122 10.Dr.Horrible di Biancalisa Nannini pag.134 11.Flashforward di Anna Viola Sborgi pag.146 12.Fringe di Stefania Cava pag.159 13.Games of Thrones di Kelly Andrade pag.173 14.Girls di Giulia Quintabà pag.191 15.Gossip Girl di Tito Vagni pag.206 16.Happy Town di Barbara Maio pag.219 17.Homeland di Sara Martin pag.230 18.House of Cards di Attilio Palmieri pag.240 19.Last Resort di Barbara Nazzari pag.256 ii Presentazione Osservatorio TV 2013 Amo le serie tv. Adoro la narrazione serializzata che crea lunghi, lunghissimi racconti in grado di tenerti compagnia, settimana dopo settimana, anno dopo anno, e che ti fanno palpitare per un serial killer o per un boss mafioso. Vado in estasi davanti ad un dialogo ben scritto, ben recitato, con passione e partecipazione. Mi trovo sempre più spesso ad amare personaggi del piccolo schermo, a trepidare per le loro vite, seppur irreali. La mia passione per le serie tv è iniziata all’Università. Ma a ben Moretti. Varie vicissitudini hanno poi spostato il mio interesse guardare posso anche fare un passo indietro. Avevo dieci anni a verso la televisione ed ho quindi cominciato a guardare questi metà anni Ottanta quando l’arrivo della tv commerciale portò con prodotti, che fino a quel momento erano solo fonte di sé una miriade di serie televisive che sembravano oro agli occhi divertimento, come qualcosa in più. Nel 2000 mi sono laureata in dei giovani che iniziavano a scoprire l’America della grande Lettere con indirizzo Spettacolo e Comunicazione all’Università serialità. In realtà sui nostri schermi arrivò di tutto, e per la Roma Tre con una tesi sulle serie tv degli anni Ottanta e Novanta. maggior parte si trattava di prodotti non esattamente autoriali e Ed il vero interesse è poi partito da qui, continuando a studiare, degni di essere ricordati. Però tra televisione privata e pubblica ricercare e (soprattutto) guardare centinaia di ore di televisione riuscimmo a vedere serie come Hill Street Blues, Mary Tyler più o meno buona, innamorandomi dell’opera di Joss Whedon, Moore, Lou Grant, Star Trek che oggi sono riconosciute come conseguendo un Dottorato e un Post-Dottorato sempre capolavori del piccolo schermo, e poi “guilty pleasures” come approfondendo il tema, andando fino al centro degli Stati Uniti - Hazzard, A-Team, Tre cuori in affitto.... ed io non mi perdevo in Georgia - per parlare di Buffy alla Slayage Conference davanti nemmeno una di queste serie. ad una platea internazionale di decine di studiosi appassionati di una serie tv che, invece, in Italia è stata molto snobbata. Robert J.Thompson chiama questo periodo la “Seconda Golden Age della Televisione”, con prodotti che cominciavano a non aver E così arriviamo a questo progetto, Osservatorio Tv, che ho nulla da invidiare al cinema per scrittura, regia, produzione; con deciso di iniziare per lo stesso motivo per cui faccio tutto: per autori che si impiegavano in ruoli doversi tra scrittura, regia, passione. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto leggere un libro produzione (l’hyphenate-author) e che segnavano i propri prodotti che parlasse di serie contemporanee. Infatti, solitamente gli studi con uno stile personale e riconoscibile. Gli anni Novanta hanno sulle serie tv riguardano prodotti che hanno sulle spalle già molte confermato questo andamento positivo e ci siamo ritrovati stagioni, ma difficilmente si trovano ricerche omogenee su serie affascinati dall’universo di David Lynch in Twin Peaks, da quello di che magari hanno una sola stagione o, addirittura, una mezza Chris Carter in X-Files o da quello di Joss Whedon in Buffy The stagione prima di una prematura cancellazione. I lavori Vampire Slayer. accademici, o anche solo di semplice consultazione, si focalizzano, di norma, su serie che hanno un corpus di episodi o La mia prima passione all’Università è stata il cinema tanto che stagioni abbastanza ampio, così da avere molto materiale a avevo iniziato la mia tesi alla fine degli anni Novanta su Nanni disposizione. O, ancora, si studiano serie magari alla prima 4 stagione solo se vi è dietro un nome tale da attirare l’attenzione maggioranza assoluta, seguiti, ma molto alla lontana, da quelli dei critici e degli studiosi. britannici. C’è una sola presenza italiana mentre rimangono fuori le produzioni del resto d’Europa, dell’Australia e della Nuova L’obiettivo di questo progetto e di questo primo volume è, invece, Zelanda, per non parlare dei prodotti asiatici. Nel 2013 siamo quello di esplorare serie che a prima vista possono non essere ancora invasi dalla fiction statunitense che, peraltro, mantiene “degne” di una analisi più profonda oppure, semplicemente, alto il suo livello qualitativo. La Gran Bretagna prosegue nella sua prodotti che hanno appena una manciata di episodi su cui scelta di privilegiare la qualità alla quantità, proponendo quasi discutere. Non vi è nemmeno una selezione estetica: alcune delle sempre mini-serie sotto i 12 episodi. La mancanza degli altri serie qui trattare sono stati dei grandi fallimenti e delusioni, non mercati più esotici può essere invece spiegata con problemi sono state giudicate bene da critica e pubblico, oppure sono linguistici e di distribuzione. Sarebbe certo interessante se sui rimaste nella memoria solo di un ristretto pubblico di nicchia. nostri schermi si potesse scegliere anche qualche prodotto più Comunque, ogni serie tv ha alle spalle tantissimo lavoro e particolare ma oggi, fortunatamente, abbiamo anche altri mezzi passione, anche quando il risultato finale non è dei più per venire in possesso di prodotti più di nicchia. Lo streaming su memorabili. E non è detto che una buona intuizione o idea sia internet e le vendite di DVD e Blue-ray ci consentono di avvicinare solo all’interno di prodotti mainstream o blockbuster. serie altrimenti impossibili da conoscere. In questo primo volume ho volutamente tenuto un ampio margine Partiamo quindi con l’avventura e vi lascio con tantissimi saggi temporale che va dal 2007 al 2013, per questo il libro è molto interessanti e vari poiché ogni autore ha potuto scegliere il taglio ampio. Ma la fortuna del digitale e degli ebook è anche quella di preferito nell’analisi della serie di cui si è occupato. A questo non doversi limitare. Se il progetto avrà la fortuna di andare proposito, approfitto di questa introduzione anche per ringraziare avanti, l’idea è quella di analizzare ogni anno serie dei 12/18 mesi i tanti collaboratori che hanno partecipato al progetto, anche loro precedenti, così da realizzare un osservatorio permanente che, si guidati da un fortissimo entusiasmo e dalla voglia di discutere la spera, possa essere di aiuto a studenti e ricercatori del campo propria serie preferita e David Lavery, amico e collega di studi del ma, anche, una piacevole lettura per i tanti appassionati di serie Whedonverse, per la sua introduzione. tv. Buona lettura! Andando ad analizzare le scelte dei collaboratori, emerge immediatamente come i prodotti statunitensi siano la Barbara Maio 5 Osservando La televisione è morta. Lunga vita alla televisione. l’Osservatorio Tv Potremmo essere testimoni della morte agonizzante della televisione così Introduzione di David Lavery come abbiamo interpretato il medium da consumatori tra la fine del Middle Tennessee State University (USA) Ventesimo Secolo e l’inizio del Ventunesimo. L’espansione del cavo e dei canali satellitari, la prolificazione di piattaforme uniche per la disseminazione della tv, il cambiamento demografico dell’audience, tutto questo ha contribuito a ridurre sempre più il numero di persone, specialmente giovani, riunite intorno al “cuore elettronico” per vedere cosa trasmette. Nel racconto del 1968 di Philip K. Dick Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (ispirazione per il film di Ridley Scott Blade Runner [1982]), una delle opzioni del “Mood Organs”, l’apparecchio che tutti usano per ottenere il proprio stato emozionale preferito è “il desiderio di guardare la tv, non importa quello che trasmette”. Nessuno spettatore oggi si accontenterebbe di così poco. C’è sempre qualcos’altro, qualcosa di buono. Anche se la tv così come la conoscono i “baby boomers” come me può essere in pericolo, gli shows di qualità continuano a proliferare. Ed è rilevante il fatto che l’eresia del “la tv è meglio del cinema” continui a diffondersi e ad essere accettata, e che studiosi e critici da tutto il mondo – Italia inclusa – che bramino nuove sfide, si debbano rivolgere al piccolo schermo(i). Quasi tutte le serie analizzate in queste pagina sono di origine americana (Boris, Downton Abbey, e Wallander come uniche eccezioni), ma comunque rappresentano bene la molteplicità della recente produzione vi televisiva. Alcune di esse (Alcatraz, Awake, FlashForward, Happy da AMC). I due shows britannici vengono da due punti opposti Town, Alphas, Last Resort) sono state sommariamente cancellate; dello spettro della produzione del Regno Unito: la BBC e ITV. altre (Fringe, Lost, Breaking Bad, Gossip Girl, Boris), si sono Game of Thrones, Girls, Mildred Pierce, The Newsroom, concluse – o stanno per concludersi – dopo diverse stagioni; una Homeland, e Boris sono creazioni di canali a pagamento, italiani o (Dr. Horrible) è (almeno fino ad ora) un progetto singolo, altre sono statunitensi (i primi quattro dalla HBO). E Dr. Horrible e House of miniserie (Mildred Pierce); il resto va tuttora in onda (American Cards non sono propriamente shows televisivi, il primo poiché è Horror Story, Awkward, Community, Downton Abbey, Game of una Internet series, il secondo poiché prodotto e distribuito on- Thrones, Girls, Homeland, House of Cards, Louie, Mad Men, The demand sul web da Netflix con tutti gli episodi disponibili sin dal Good Wife, The Walking Dead, Wallander). primo giorno di rilascio. Almeno otto generi (nella idea più ampia degli stessi) sono Tra dieci anni potremmo aver dimenticato molte di queste serie rappresentati. Osservatorio TV analizza commedie e sitcoms ma certamente questo non è un buon motivo per non analizzarle (Boris, Girls, Louie, Awkward, Community); drammi di vario ora, (d’altra parte il lavoro del critico è anche decidere cosa sia un genere (Breaking Bad, Homeland, House of Cards, Gossip Girl); successo e cosa sia un fallimento) ma molti dei soggetti di questo fantasy epici (Game of Thrones); horror (The Walking Dead, libro sono già indubbiamente dei capolavori: Lost (non presente American Horror Story); period drama (Mad Men, Downton per motivi cronologici ma spesso citato nei saggi), Breaking Bad, Abbey, Mildred Pierce); polizieschi (Wallander); science fiction Mad Men saranno oggetto di discussione per anni, ma per ora (Alcatraz, Awake, FlashForward, Fringe, Lost, Happy Town, non avremo in tv (o al computers, sul tablet o sul telefono) nuovi Alphas), è, ultimo ma non meno importante, un musical su un episodi su un’isola misteriosa, un professore di liceo che diventa super cattivo (Dr. Horrible). il re degli spacciatori di metanfetamine o una agenzia di pubblicità degli anni Sessanta. Forse ancora più significativo, queste serie rappresentano origini diverse. Alcatraz, Awake, FlashForward, Fringe, Lost, American Nuovi shows prenderanno il loro posto (così come tanti altri Horror Story, Awkward, Community, Happy Town, Last Resort, shows facilmente dimenticabili) e le future edizioni di Osservatorio Swingtown, The Good Wife sono prodotti dei quattro maggiori TV li esploreranno ampiamente. networks americani (CBS, ABC, NBC, Fox), ma Louie, Mad Men, —Murfreesboro, Tennessee, USA (Luglio 2013) The Walking Dead, Breaking Bad vengono dal cavo (gli ultimi tre vii di Miriam Visalli Trama SCHEDA TECNICA Antefatto. Notte del 20 marzo 1963. Due agenti di polizia raggiungono il Titolo originale Alcatraz penitenziario di Alcatraz, di cui è stata disposta la chiusura, probabilmente per Anno 2012 (USA) monitorare il trasferimento dei detenuti. Ma dei 302 “residenti” non è rimasta Stagioni 1 (13 episodi) Terminata alcuna traccia, se non un esplicito “fumus delicti”: un furgone incustodito con la portiera ancora aperta, le Network FOX celle chiuse ancora in Creatore Bryan Wynbrandt, Steven Lilien e disordine, l’illuminazione Elizabeth Sarnoff ancora in funzione, come Cast principale se, improvvisamente, Sarah Jones è Rebecca Madsen prigionieri e personale carcerario fossero Jorge Garcia è Diego Soto scomparsi nel nulla. Ed è Sam Neill è Emerson Hauser proprio ciò che sembra Parminder Nagra è Lucy Banerjee essere accaduto, come ci David Hoflin è Tommy Madsen racconta la voce fuori Jason Butler Harner è E.B. Tiller campo. Stesso luogo, nel presente. Una folla di turisti si accalca nel corridoio principale del penitenziario, Leon Rippy è Milton Beauregard oggi aperto al pubblico. In una cella interdetta ai visitatori si risveglia frastornato Jack Sylvane. Scopriremo presto che non si tratta di un homeless che ha cercato un rifugio per la notte, né di un “regolare” visitatore, bensì di un (ex) detenuto di 8 Alcatraz. Il problema è che a distanza di cinquant’anni l’aspetto penitenziario, di cui il primo (forse) scomparso tra le spire dello fisico di Sylvane è del tutto immutato. Ancora nel presente. spazio-tempo, il secondo è invece una sorta di padre adottivo. Rebecca Madsen, detective del Dipartimento di polizia di San Scopriremo peraltro che il vero nome di Archer è Madsen, ed è Francisco, svolge le indagini di routine sull’assassinio di E.B. fratello di Tommy. La trama orizzontale prende quindi forma Tiller, ma sarà immediatamente estromessa dal caso, cui intorno all’indagine sull’inspiegabile scomparsa dei detenuti dal subentra Emerson Hauser dell’FBI, poiché la vittima è un ex carcere, condotta da Hauser, Madsen, Soto (autore di alcuni libri agente federale e sulla storia di vicedirettore ad Alcatraz. Alcatraz), cui si Atro problema: il detective aggiunge la Madsen rinviene le psicologa Lucy impronte di Jack Sylvane Banerjee. L’enigma sulla scena del delitto. si intensifica quando Con l’aiuto del scopriamo da criminologo Diego Soto Hauser che i indaga sui rapporti tra la detenuti scomparsi, vittima e Sylvane, come Sylvane, sono scoprendo che il di ritorno nel probabile assassino – poi presente, ognuno confermato come autore con un conto in del delitto – è deceduto sospeso e la propria trent’anni prima. expertise criminale; Decisamente i conti non tornano. Visti i progressi operati da il proposito è di ricollocarli, una volta (ri)catturati, in un nuovo Rebecca, Hauser (già carceriere sull’isola, ma non in servizio complesso detentivo. La struttura della serie si articola nella durante la sparizione) decide di reclutarla nell’indagine parallela forma dell’episodio monografico, dedicato al ritorno del detenuto sui misteriosi eventi di Alcatraz, anche in virtù del suo indicato nel titolo, che compone la trama verticale. Sussiste coinvolgimento emotivo: Tommy Madsen e Ray Archer sono il dunque una scissione temporale esplicitata nella ricorsività dei nonno e lo zio di Rebecca, entrambi guardie carcerarie del frequenti flashback, funzionali alla restituzione del passato dei 9
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