ebook img

Archeologia dei materiali da costruzione PDF

244 Pages·2000·1.402 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Archeologia dei materiali da costruzione

MA N U A L I PER L’AR C H E O L O G I A Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Gloria Olcese 1 MANUALI PER L’ARCHEOLOGIA AR C H E O L O G I A DEI MA TERIALI DA CO S T R U Z I O N E di AURORA CAGNANA con premessa di TIZIANO MANNONI Editrice S.A.P. Società Archeologica Padana s.r.l. “È l’abilità dell’uomo applicata ai prodotti della natura per bisogno, per lusso, per diver- timento, o per curiosità, che ha fatto nascere le scienze e le arti (...). Esaminando i pro- dotti delle arti ci siamo accorti che alcuni sono più opera dello spirito, mentre altri sono più opera della mano. È questa, in parte, l’origine della superiorità che è stata attri- buita ad alcune arti su altre e della distinzione che è stata fatta fra arti liberali e mec- caniche. Tale distinzione,sebbene fondata, ha prodotto l’effetto dannoso di umiliare per- sone assai utili e degne della più grande stima e ha fatto nascere in noi il pregiudizio che (...) persino praticare lo studio delle arti meccaniche volesse dire abbassarsi a cose delle quali la ricerca è faticosa, la meditazione poco nobile, l’esposizione difficile, il com- mercio disonorevole, il numero infinito e il valore minimo (...). È per questo pregiudizio che le città sono piene di tronfi disquisitori e di contemplatori inutili e le campagne di piccoli tiranni ignoranti, oziosi e sprezzanti. Ma non è così che la pensano Bacone, Colbert e gli uomini saggi di tutti tempi(...). Mettete su un piatto della bilancia i vantaggi reali delle scienze più sublimi e delle arti più onorate e sull’altro quelli offerti dalle arti meccaniche e vi accorgerete che sono stati riveriti di più gli uomini occupati a farci credere di essere felici, che non quelli dediti a renderci felici realmente. È davvero un bizzarro pregiudizio! Da un lato pretendiamo che lavorino utilmente e al tempo stesso disprezziamo gli uomini utili.” (Dall’Encyclopédie di M. Diderot e M. D’Alembert, 1772) 2000, © Società Archeologica Padana s.r.l. Via R. Ardigò, 7 - 46100 Mantova Tel./Fax 0376-369611 In copertina: Una scena di abbattimento di tronchi tramite grosse scuri, raffigurata sulla Colonna Traiana Sul retro: Il carico di un blocco di marmo su un’imbarcazione INDICE Premessa (Tiziano Mannoni) Pag. 9 I. LAPIETRA 1. Genesi e classificazione delle rocce “ 17 2. Le pietre scelte per costruire: caratteri di lavorabilità e di resistenza meccanica “ 24 3. La coltivazione delle cave col sistema della ‘tagliata a mano’ “ 34 4. I trasporti via terra e via acqua “ 54 5. Le lavorazioni in cantiere: spaccatura, sbozzatura, riquadratura “ 57 6. Modanature e sculture “ 63 7. Principali cause di degrado “ 70 8. Nota bibliografica “ 78 II. I MATERIALICERAMICI 1. L’argilla: l’unica roccia plastica “ 81 2. Terre alluvionali e caolini “ 84 3. L’estrazione, la preparazione, la foggiatura “ 85 4. L’utilizzo dell’argilla cruda nelle costruzioni: il pisé e l’adobe “ 89 5. La cottura “ 92 6. Classificazione tecnologica dei prodotti ceramici “ 97 7. I materiali ceramici usati nell’architettura “ 103 8. Principali cause di degrado “ 119 9. Nota bibliografica “ 120 III. I LEGANTI,GLI INTONACI, GLI STUCCHI 1. Selenite, calcari e dolomie: le materie prime “ 123 2. I sistemi di estrazione “ 124 3. Il ciclo di lavorazione del gesso “ 125 4. La calce: cottura, spegnimento, impasto, presa “ 126 5. Far presa sott’acqua: le malte idrauliche “ 137 6. Gli intonaci “ 141 7. Gli stucchi “ 145 8. Pavimentazioni in ‘signino’ e ‘seminate’ “ 150 9. Principali cause di degrado “ 151 10. Nota bibliografica “ 152 IV. I COLORI Pag. 1. Natura fisica e valutazione oggettiva del colore “ 155 2. Colori minerali, terre, ocre: ricerca ed approvvigionamento “ 157 3. I pigmenti più usati nell’architettura “ 160 4. La tecnica dell’affresco “ 163 5. Il fresco secco e la pittura a calce “ 171 6. La pittura a tempera “ 172 7. Principali cause di degrado “ 173 8. Nota bibliografica “ 174 V. IL VETRO 1. I sistemi di approvvigionamento della silice “ 177 2. Il processo di cottura e le sostanze fondenti “ 179 3. Dalla pasta vitrea alla soffiatura “ 180 4. La produzione di lastre da finestra “ 184 5. Principali cause di degrado “ 190 6. Nota bibliografica “ 193 VI. I METALLI 1. Formazione e proprietà “ 195 2. Ricerca dei giacimenti e pratiche di estrazione “ 198 3. Il piombo e il bronzo “ 200 4. La metallurgia del ferro “ 201 5. L’uso del ferro nell’architettura “ 207 6. Principali cause di degrado “ 213 7. Nota bibliografica “ 213 VII. IL LEGNO 1. Elasticità e resistenza: le proprietà dei tessuti legnosi “ 215 2. Tecniche di abbattimento “ 219 3. Stagionatura e lavorazioni “ 221 4. Utilizzo del legno nell’architettura “ 222 5. Principali cause di degrado “ 230 6. Nota bibliografica “ 230 BIBLIOGRAFIA “ 233 7 INTRODUZIONE ALLA COLLANA Il volume di Aurora Cagnana è il primo di una nuova collana di manuali, dedicati alla ricerca archeologica e ai suoi metodi. Questa collana, che comprenderà una serie di brevi monografie tematiche, si propone come strumento di orientamento e di studio diretto a studenti di archeologia, a studiosi, ma anche ad un pubblico di non specialisti. Nel panorama dell’editoria italiana che si occupa di archeologia non esistono molti esempi di agili manuali, mirati a dare le informa - zioni essenziali su di un tema specifico, molto diffusi invece all'estero, ad esempio nel mondo anglosassone. Il nostro intento è quello di col - mare, almeno in parte, tale lacuna. Nella selezione dei temi da trattare, particolare attenzione verrà riservata alle metodologie della ricerca archeologica e agli aspetti interdisciplinari che negli ultimi decenni hanno contribuito ad un mutamento radicale delle prospettive a medio termine. Pur rimanendo inalterato e strettissimo il rapporto con la storia, l’archeologia si avva - le sempre più dei metodi di altre discipline, tra cui quelli delle scien - ze esatte e naturalistiche giocheranno in futuro un ruolo fondamenta - le. Il loro potenziale informativo andrà ad integrare quello dei metodi tradizionalmente adottati in archeologia. Il recente riordino dei settori scientifico-disciplinari dell’Università, con il reinserimento del gruppo Metodologie della ricerca archeologica nell’ambito di Lettere e Filosofia contribuisce a sottolineare – se mai ce ne fosse bisogno - l’importanza di materie tecniche nell’ambito della moderna ricerca archeologica e nella formazione dell’archeologo. In 8 AR C H E O L O G I A DEI MATERIALI DACO S T R U Z I O N E seguito a questa scelta l’organizzazione della didattica archeologica subirà necessariamente delle modifiche; saranno quindi necessari nuovi strumenti di sintesi e di supporto alle lezioni universitarie. La nostra collana vorrebbe almeno in parte rivestire anche questa funzione. Ci proponiamo, poi, di lasciare spazio anche ai temi e ai problemi istituzionali: la formazione, i concorsi, gli sbocchi di lavoro, lo stato di salute della ricerca in Italia, in un momento in cui dibattiti e discus - sioni sulla disciplina – molto vivaci in altre parti dell’Europa e del mondo – sono nel nostro Paese quasi completamente sopiti. Vorremmo, infine, avviare un confronto con le archeologie di altri paesi europei, aprendo un dibattito sui contenuti, sulle finalità e sui metodi della nostra disciplina, ospitando contributi di studiosi stranieri. GIAN PIETROBROGIOLO, GLORIAOLCESE Tiziano Mannoni 9 PREMESSA Ciò che colpisce di più delle costruzioni del passato è l’unità archi- tettonica in esse realizzata: l’equilibrio e l’interazione tra materiali e strutture, tra strutture e funzione, tra funzione e forma, tra forma e stile, tra stile e materiali. Qualsiasi prodotto della mente umana diventa oggettivo, ed auto- nomo dal suo stesso “creatore”, quando sia realizzato in una materia stabile, che nel caso più semplice potrebbe essere la scrittura su fogli di carta raccolti in una biblioteca: il prodotto oggettivo e originale sopravvive finché quei fogli potranno essere conservati. Nelle arti figurative, ai materiali è affidata anche la resa e la conservazione delle forme, del colore e di altre proprietà delle superfici. Le opere architettoniche non sono state costruite, tranne in rari casi, soltanto per oggettivare un pensiero, o una bellezza estetica, ma devono svol- gere anche funzioni pratiche, come il difendere dagli agenti atmosfe- rici uomini, azioni e cose. Proprio per questo non sono a loro volta pro- tette; ciò nonostante devono resistere nel tempo. In tutti i casi le scelte dei materiali presuppongono delle precise conoscenze oltre a quelle sulle loro qualità visive: la loro lavorabilità, e quindi le tecniche e gli strumenti adatti, e le loro resistenze agli sforzi ed alle cause ambientali di degrado; conoscenze, queste ultime, che richiedono, a loro volta, altre conoscenze sulle forze e sugli agenti degradanti, di varia natura, che operano in un edificio. Sembra impos- sibile che conoscenze complesse, che in certi casi sono ancor oggi discusse con l’aiuto della scienza, facessero parte del “saper fare” empirico; eppure l’archeologia dell’architettura, e la ricerca archeo-

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.