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Arché e Telos, L’antropologia di Origene e di Gregorio di Nissa. Analisi storico-religiosa, Atti del Colloquio, Milano, 17-19 maggio 1979 PDF

174 Pages·1981·17.8 MB·Italian
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Arché e Telas 1 \ L'antropologia di Origene e di Gregorio di Nissa Analisi storico-religiosa ATTI DEL COLLOQUIO MILANO, 17-19 MAGGIO 1979 Pubblicati a cura di U. Bianchi con la cooperazione di H. Crouze] VITA E PENSIERO Pubblicazioni della Università Cattolica deI Sacro Cuore MHano 1981 INDICE Premessa 1 Progetto e programma deI Colloquio 3 UGO BIANCHI L'intention du Colloque. Analyse historieo-religieuse 9 Discussione 28 HENRI CROUZEL L'anthropologie d'Origène: de l'archë au teTos 36 Discussione 50 JOSEP RIUS-CAMPS La hipôtesis origeniana sobre el fin ultimo (peri teTous). Intento de valoraciôn 58 Discussione 118 MONIQUE ALEXANDRE Protologie et eschatologie chez Grégoire de Nysse 122 Discussione, con un intervento di Marguerite Hari sul tema deI Colloquio 160 · G elll' 1 - 20123 Milano \@ 1981 Vita e Penslero "Largo ero., . VI SOMMARIO SOMMARIQ VII G. CHRISTOPHER STEAD Document final du Colloque 302 Individual personality in Origen and the Cappadocian A. Conclusion Fathers 170 303 B. Appendice 312 Discussione 192 EUGENIO CORSINI INDICI La polemica contro Eunomio e la formazione della dottrina sulla creazione in Gregorio di Nissa 197 Indice scritturistico 323 Discussione 213 Indice degli Autori antichi 326 Nomina et l'es ANTONIO QUACQUARELLI 337 L'antropologia deI martire nel panegirico deI Nisseno a san Teodoro di Amasea 217 Indice degli Autori moderni 340 Discussione 229 GIULIA SFAMENI GASPARRO Restaurazione dell'immagine deI celeste e abbandono dell'immagine del terrestre nella prospettiva origeniana della doppia creazione 231 Discussione 267 DARIO M. COSI Nota sull'utilizzazione cristiana della leggenda della fenice 274 DISCUSSIONE GENERALE E DOCUMENTO FINALE 1. Seduta deI 18 maggio. Proposta di un primo testo di 'documento finale' deI Colloquio. Discussione. Deliberazioni ulteriori 283 II. Seduta deI 19 maggio. Processo verbale delle discussioni precedenti. Secondo progetto di status quaestionis. Tracee pel' un documento finale deI Colloquio. Tracce pel' un prossimo Colloquio sulla tradizione encratita e l'enkrateia 292 Premessa Il presente volume, che si pubblica con il parziale contributo dei Consiglio Nazionale delle Ricerche, contiene gli Atti deI Colloquio internazionale su (L'antropologia di Origene e dei Cappadoci: archë e telos. Analisi storico-religiosa', Colloquio finanziato dal medesimo C.N.R., con il parziale contributo del l'Università Cattolica dei Sacro Cuore. La stessa Università è stata ospitale sede dei Colloquio e - tramite l'insegnamento di storia delle religioni e con la continua assistenza dei Diparti mento di scienze religiose e dei suo direttore di allora, prof. R. Cantalamessa - sua organizzatrice. Valido cooperatore, duran te 10 svolgersi dei lavori e in particolare con la stesura della prima parte dei Documento finale è stato il prof. H. Crouzel, al quale vanno i più vivi ringraziamenti. Natura e modus opel'andi dei Colloquio risultano dalle pagine preliminari e dai protocolli dell'incontro, che questi Atti riflet tono, anche se sono state consenti te e ritenute utili alcune ag giunte nello spirito delle (e in riferimento alle) posizioni che sono state espresse durante il Colloquio. Non rimane che au gurarsi che questo volume, e il Colloquio che 10 ha preceduto, portino frutti anche ai fini di attività future che già si pre figurano. U. B. PROGETTO E PROGRAMMA DEL COLLOQUIO Il Colloquio su « L'antropologia di Origene e dei Cappadoci: archë e telos. Analisi storico-religiosa » si è tenuto a Milano, presso l'Uni versità Cattolica deI S. Cuore, dal 17 al 19 maggio 1979, e il pre sente volume ne contiene gli Atti: relazioni e discussioni nel testo completo. L'iniziativa deI Colloquio, partita dall'insegnamento di Storia delle religioni, nell'ambito della Facoltà di lettere e sotto gli auspici e con la collaborazione deI Dipartimento di scienze religiose, si poneva co me conclusione, 0 primo sbocco, di una serie di Seminari tenuti ne gli anni precedenti su tematiche affini (la 'colpa antecedente', Origene, Gregorio di Nissa) e di un incontro, con partecipazione anche di studiosi stranieri, tenuto nei giorni 17 e 18 aprile 1978, sul tema « La doppia creazione e la caduta dell'uomo nella conce zione soteriologica di san Gregorio Nisseno ». Relatori di quel primo incontro erano stati Heinrich Darrie (La terminologia relativa alla doppia creazione e alla reintegrazione del l'uomo in Gregorio di Nissa), Eugenio Corsini (La (doppia crea zione dell'uomo ' in Gregorio di Nissa?), Marguerite Hari (La chute de l'homme chez Grégoire de Nysse), Ugo Bianchi (Presupposti ontologici e platon ici nella dottrina del Nisseno sulla doppia crea zione e sulla caduta dell'uomo). Il carattere dell'incontro deI 1978 e la presentazione informale di a1cuni dei suddetti contributi avevano impedito che si andasse oltre la diffusione a modo di manoscritto delle relazioni 0 degli schemi forniti dai partecipanti all'incontro, i cui lavori, peraltro, furono debitamente registrati pel' eventuali future utilizzazioni nell'inte l'esse degli studi. Comunque, si formula il proposito di preparare un altro incontro, un Colloquio formalmente indetto, da tenersi a breve scadenza e su un tema analogo, anche se opportunamente ampliato. Nello stesso tempo veniva pubblicato un volume dal ti tolo La ( doppia creazione ' dell'uomo negli Alessandrini, nei Cappa doci e nella gnosi (Edizioni dell'Ateneo e Bizzarri, Roma 1978), 4 PROGETTO E PROGRAMMA DEL COLLOQUIO PROGETTO E PROGRAMMA DELCOU.OQUIO 5 che racchiudeva studi di diversi autori, .tra cui alcuni dei parteci Il presente Colloquio in tende di esaminare in particolare un aspet panti all'incontro deI '78, e nel quale si riprendevano terni dell'in to della soteriologia e della antropologia di Origene e dei Cappa contro stesso. doci: quelle cioè che si basa su una reciproca implicazione tra archë, principio, e telos, fine, consitmazione. Si tratta di inda gare fino a che punto la concezione dello stato di • risorto " cioè Si è arrivati cosl al Colloquio deI maggio 1979, che il prof. Bian l'escatologia, abbia influenzato e costituito il modello dello stato di chi cosl caratterizzava nella seduta inaugurale: primordiale integrità, cui il peccato deI protoplasta ha posto « Per quanto dedicato a un complesso organico di terni c1assici del termine, e, insieme, abbia influenzato e dato un modell(}, una delle la Patristica, il Colloquio intende affrontare gli argomenti proposti motivazioni tra altre, all'ascetismo cristiano, ed anche alle dottrine, anche daU'angolo visu ale più vasto della ricerca storico-religiosa ortodosse 0 meM, dell'enkrateia. Si intende quindi come la ricerca relativa ail cristianesimo dei primi secoli e . relativa al multi non voglia limitarsi all'aspetto storico-letterario degli autori men forme ambiente culturale in cui' esso si svihippa, con attenzione zionati dal titolo deI Colloquio, ma situarli rispetto alla storia re anohe ai problemi storico-comparativi con il pensiero filosofico-re ligiosa della loro epoca, e situare questa rispetto ad es si. Nello ligioso deI mondo pagano, in specie platonico.e stoico. È da notare stesso tempo, si tratterà di valutare quanto una ontologia e una an infatti, per quanto concerne Origène, che l'interpretazione degli tropologia di stile platonico abbiano potuto contribuire al deter studiosi ha oscillato tra due poli che è interesse della ricerca at minarsi della antropologia degli Alessandrini e dei Cappadoci, com tuale cercare di sintetizzare: il polo' filosofico-sistematico " che ha binandosi con tematiche giudeo-cristiane, encratiche 0 comunque e fatto parIare di un Origene essenzialmente platonico, il polo' bi: ascetiche, attive per loro conto nella tradizione cristiana latamente blico-teologico-spirituale " che pone in rilievo (è la tendenza Oggl .intesa. Non bastano infatti i consueti riferimenti a un ' linguaggio ' prevalente) l'intenzione basHare di Origene, uoDio di Ch.ie~a e stu platonico che sarebbe stato proprio dei tempi; le motivazioni di dioso della divina Rivèlazione. Pel' quanto concerne pOl 1 Cappa ontologia e di antropologia di origine platonica vanno prese sul doci, e in particolare Gregorio di Nissa, si tratta di situare sto: serio in considerazione, cosl come quelle risalenti aIle posizioni (va ricamente oltre che dottrinalmente, la loro posizione nei cbnfrontt rie deI resto) qualificabili come ' giudeo-cristiane '. Il tutto natural della line~ origeniana, che viene trascesa e in certi punti delicati mente senza sacrificare.l'originalità di un Origene 0 un Gregorio, e anche contraddetta, in armonia con gli sviluppi assunti nel frat la pertinenza dei 101'0 terni rispetto ai problemi, .diversi, loro con tempo dalla teologia e dalla dottrina ecc1esiastica, specie in senso temporanei: 10 gnosticismo per il primo, la cristologia inadeguata anti-ariano, e tenendo conto della reazione contro certi aspetti del di subordinazionisti e di ariani per il secondo ». l'origenismo nel contempo manifestatisi. Ma l'interesse deI Colloquio, come si diceva, è anche più vast a mentestorico-religioso. Esso si pone in una Hnea di ricerca ini l lavori deI Colloquio si sono svolti con il seguente programma: ziata già nel 1966 con il Colloquio messinese suHe Ori~ini ~e~lo gnosticismo, e si accompagna, pel' la parte concernente 11 C1'1Sha: Giovedl 17 maggio 1979: nesimo a una serie di incontri organizzati dagli stes si promoto1'1 Parole introduttive deI prof. A. Bausola, preside della Facoltà di deI C;lloquio milanese presso l'Università di Roma, incontri de lettere e filosofia, anche a nome deI Magnifico Rettore, e deI R.P. di cati aIle religioni soteriologiche d'origine orientale nell'Impero ro prof. R. Cantalamessa, direttore deI Dipartimento di scienze re mano (Colloquio sui misteri di Mithra, Roma marzo 1978; Collo ligiose; quia sulla soteriologia dei culti orientali nell'Impero romano, Ro U. Bianchi, L'intenzione dei Colloquio; ma settembre 1979). In particolare, il < versante' cristiano preso H. Crouzel, L'anthropologie d'Origène: de l'archë au telos; in considerazione in questo Colloquio milanese dovrà continuare' ad essere esplorato con riferimento alle tematiche dell'ascetism? J. Rius-Camps, L'ipotesi origeniana 1tepL 't'ÉÀov<;; cristiano e ai suoi rapporti con la soteriologia, pel' risalire da 01'1- M. Alexandre, Protologie et eschatologie chez Grégoire de Nysse; gene aUe più antiche formulazioni di ambito giudeo-cristiano,. e M. Hari, Observations sur le thème protologie et eschatologie en pel' discendere da Gregorio verso Ambrogio e Agostino. Grégoire de Nysse; 6 PRO(JETTO E PROGRAMMA DEL COLLOQUIO Venerdl 18 maggio 1979: G .C. Stead, lndividual Personality in Origen and the Cappadocian Fathersj E. Corsini, Cristologia e creazione dell'uomo in Gregorio di Nissa; A. Quacquarelli, L'antropologia del martire nel panegirico deI Nis sena a San Teodoro di Amasea; G. Sfameni Gasparro, Restaurazione dell'immagine deI celeste e ab bandono dell'immagine deI terrestre nella prospettiva origeniana della doppia creazione; G. Lomiento, Antropologia soprannaturale e crescita dell'uomo in Origene 1. Discussione generale. Preparazione della Seduta deI giorno seguente. Arché e Telos Sabato 19 maggio 1979: Discussione generale. Elaborazione di un documento circa 10 status L'antropologia di Origene quaestionis. e di Gregorio di Nissa Conformemente a quanto praticato negli altri Colloqui e Seminari Analisi storico-religiosa sopra ricordati, anche il Colloquio milanese si è conc1uso con una discussione generale sul complesso dei temi emersi dalle relazioni e dagli scambi di vedute a queste succeduti. Sulla base di tutto questo materiale, e in particolare sulla base di commenti conc1u sivi redatti da ciascuno dei relatori e da qualcuno dei membri più attivi deI Colloquio, e a seguito di una risoluzione presa durante l'ultima seduta, il prof. Henri Crouzel ha redatto, subito dopo la chiusura deI Colloquio, unD status quaestionis, s'intende relativo alle questioni discusse durante il Colloquio, e non a tutte quelle possibili concernenti gli autori e le tematiche presi in considera zione. Questo status quaestionis è stato sottoposto ai relatori e ai membri attivi de! Colloquio nei mesi imme&atamente successivi; ad esso alcuni degli interpellati hanno risposto con osservazioni di cui il redattore ha tenuto conto per la stesura finale, che viene pub blicata alla fine deI volume (pp. 303-312). Ad esso è agg1unta una Appendice redatta dal prof. Bianchi, in cui si ripropongono com parativamente interessi, .t emi e te si che avevano ispirato la convo cazione deI Colloquio; con l'esperienza derivata dal Colloquio stes so. Una introduzione a questi due testi illustra 10 spirito in cui essi sono stati composti, e 10 spirito che ha caratterizzato i lavori nel loro complesso. 1 Questa relazione non si trova nei presenti Atti, perché il prof. Lomiento ha inteso di differime la stesura definitiva. UGO BIANCHI L'intention du Colloque Analyse historico-religieuse Il est évident que le fait de proposer un thème délicat, celui des presupposés ontologiques de l'anthropologie d'Origène et des origénistes orthodoxes, ne saurait limiter la liberté absolue des conférences que nous allons écouter et des discussions qui les suivront. En même temps nous osons espérer que les savants qui ont répondu à notre appel voudront bien accepter de con fronter leurs expériences d'interprétation avec les nôtres. Il ne s'agit pas, bien entendu, de vous inviter à un rituel soi-disant interdisciplinaire, selon la mode d'aujourd'hui. Il s'agit d'ap profondir un sujet important de l'histoire des religions, en no tre qualité commune d'historiens, pour la meilleure connaissan ce d'une période et d'un milieu, complexe et différencié sans doute, mais aussi caractérisé pal' des continuités, des interfé rences, des problèmes qui franchissent souvent les frontières des religions, des orthodoxies, des systèmes de pensée; des in terférences qui, en parfaite bonne foi et dans l'intérêt même des loyautés d'Eglise ou d'école philosophique, n'ont cessé -de se prolonger pendant les Ille, IVe et ve siècles à travers des gé nérations différentes, confrontées de temps à autre à des pro blèmes toujours nouveaux d'ordre dogmatique ou systémati que; des continuités et des interférences qu'on ne saurait li quider par la référence pure et simple à un 'langage', le , langage' platonicien (et stoïcien) qui aurait été commun à l'époque. Nous reprenons aujourd'hui, en les élargissant à de nouveaux aspects et avec la participation de conférenciers plus nombreux et d'un plus grand public, certains sujets que nous avons dis cutés ici-même l'année dernière, quand nous avons organisé un séminaire sur le thème de la ' double création' de l'homme UGO BIANCHI L'INTENTION DU COLLOQUE [ 1 10 gionsgeschichtlich (quelle histoire pourrait-elle se passer d'étu chez Grégoire de Nysse: cette expression a pu susciter d'elle dier les contextes - si vastes soient-ils - pour s'enfermer pal' pré même des discussions et des réserves. Nous revenons cette an jugé dans des catégories, des champs de recherche, voire des née sur les fondements conceptuels, doctrinaux, d'herméneuti traditions strictement délimitées?). que biblique et d'expérience chrétienne, concern~nt ~es con ceptions étudiées l'année dernière. Nous avons el~rgl. la, re C'est donc avant tout à une compréhension mutuelle, voire à cherche, explicitement, à Origène, et nous en avons 1l1dIque en l'exercice de la vertu de la patience, que nous confions les résultats de cette rencontre, concernant des thèmes qui, liti même temps l'objet spécifique, l'anthropologie, dans ses pré gieux de par leur nature même, ont pu provoquer tant de supposés ontologiques, ceux en particulier qui concernen: le scissions et d" herméneutiques' différentes, voire opposées, rapport entre proto10gie et eschatologie, création et résurrection, comme Origène et, un peu moins, les Cappadociens et leurs chute et restauration: - en d'autres termes: archë et telos, cet te correspondance entre Ul'zeit et Enclzeit qui caractérise tant anthropologies respectives. Cette patience est d'autant plus né cessaire si nous considérons une réalité toujours confirmée par de systèmes de pensée et de vie religieuses; cette Urzeit et cette l'expérience, à savoir, que toute recherche scientifique (et plus Enclzeit dont les connexions intimes et la quasi-identification en général toute entreprise humaine) qui renoncerait volontai dans une perspective ontologique et sot~riologique .c~ract.é:ise~t. rement à se confronter avec tous les aspects d'un problème, toute la tradition origénienne de pensee et de sp1l'1tuahte. FI s'exposerait à voir remises en question, tôt ou tard, même ses nalement, pour compléter notre référence au thème du Collo acquisitions les plus légitimes. Il va sans dire que c'est avant que, nous avons ajouté 1" analyse historico-religieuse'. Nou.s tout à nous mêmes que nous adressons ces considérations. indiquons ici le propre de cette rencontre, à laquelle un ense~­ Des raisons bien précises ont déterminé le choix et la formu gnant d'histoire des religions a ~ris ~a liberté, d'i~viter des ,PhI lologues, des patrologues, des hIstOrIens de 1 EglIse, des hISt~­ lation de notre thème. Quand, il y a désormais treize ans, nous avons organisé le Colloque de Messine sur les origines du gnos riens de la philosophie, pensant que, faisant cela, il ne débordait pas le champ de sa légitimité épistémologique. Si parva licet ticisme, nous étions conscients d'aborder un thème qui nous componel'e magnis, nous avons là des précédents illustres, de porterait loin, dans la direction de la problématique complexe puis l'enseignement donné sous ce titre d'histoire des religions, qui concerne les religions sotériologiques des premiers siècles pendant des décades, au Collège de France, jusqu'aux exemples de notre ère (un thème que nous allons aborder, du côté païen, fameux de tant d'universités et de milieux savants de l'Allema mais aussi, partiellement, en ce qui concerne les religions gne des deux derniers siècles, la Patl'istische K0l111nis~ion?a~'­ bibliques, dans un colloque qui aura lieu à Rome le septembre nackienne y comprise - malgré les fms de non-receVOIr theorI prochain). Le gnosticisme nous offrait un champ privilégié de quement opposées pal' ce savant à la Religionsgeschichte de recherche là-dessus, car il avait été occasion de rencontre , avec une liberté créative qui frôlait l'arbitraire et parfois le gro son temps. tesque, entre certaines données de la religion d'Israël, souvent En effet l'intention de ce Colloque ne saurait se comprendre interprétées à rebours, et du kérygme chrétien et d'autre part qu'en r:lation à une problématique très vaste, qui ne se limite des notions de base et des systèmes de pensée qui s'étaient im pas au monde chrétien, ni aux thèmes spécifiquement religieux, posés dans le monde grec et méditerranéen depuis des siècles. là où la distinction entre religion, philosophie et vision du mon Il est vrai que l'Eglise, en tant que corps organisé surveillant de n'est pas aussi claire que dans les controverses d'histoire sa propre orthodoxie - phénomène tout nouveau dans le mon dogmatique et ecclésiastique. Evidemment, il ne s'agit pas de de antique, qui en était déconcerté -, aura vite fait de battre faire revivre les vieilles controverses entre les tenants d'une en brèche le gnosticisme. Celui-ci est bientôt apparu aux mem histoire philoloaique (quelle histoire ne serait-elle pas philo bres autorisés de l'Eglise comme une menace, qui risquait de logique?) et le; tenants d'une recherche comparative et l'eli- L'INTENTION DU COLLOQUE 13 UGO BIANCHI 12 c~tte partie soit considérée comme une ombre, une illusion, ou détruire le dogme christologique, la réalité de la passion, de bien. comme une substance autre par rapport à l'homme 'es la mort, de la résurrection du Christ, et la réalité de son corps sentIel ' et destinée à l'anéantissement. Dans ces conditions il physique, qui avait traversé toutes ces vicissitudes sotériolo est évident que le docétisme a eu sa manifestation la plus fdrte giques (incarnation, mort, résurrection): c'est pourquoi le gnos da?s la christ?logie, où, par suite de l'adage qu'est sauvé ce ticisme et le docétisme (à tort ou à raison attribué aux gnosti qm est assume par un rédempteur divin, il a été inévitable de ques) ont été les premières hérésies combattues par l'Eglise. La ne pas attribuer une nature hylique, mais tout au plus psychi préoccupation anthropologique n'est peut-être pas aussi an que, à une entité d'origine toute divine. cienne dans l'Eglise, je veux dire la préoccupation anthropo Bie~ .sûr, toute christologie n'est pas docétique; elle n'est pas logique en tant que telle. Peut-être, est-ce la christologie qui a docetlque chez les ~uteurs que nous allons considérer, Origè déterminé l'anthropologie chrétienne, en l'empêchant d'évoluer ne et les ~appadoclens, et leurs doctrines concernant la hylë carrément vers une position qui néanmoins pourra la tenter S?~t nuanc:es. Nous avons entendu seulement indiquer les po fréquemment: les hommes sont leurs âmes. C'est en effet sur. sitIon~ extremes: l~ conception d'une réalité non hylique, non la base de la réflexion sur le corps, donc, ' sémitiquement' par so~atIque, du Chnst, et la conception d'une essence humaine lant, sur l'attribut le plus immédiat de la personne du Christ, qm ne co~prend ~as dans sa constitution originaire le corps que la réflexion sur le corps de l'homme, sur la personne et la et ses fonctiOns ammales. Ce qui nous intéressait était de mon nature de l'homme a pu s'affermir; - en même temps, en ren trer que ces cas extrêmes, avec tous les cas intermédiaires relè- versant les termes, c'est bien sur la base de l'expérience immé vent d'une préoccupation commune. ' diate d'un Christ qui a vécu parmi les hommes et qui les a M~i~t~nant nous allons nous concentrer sur l'anthropologie, et rassurés au sujet de sa présence physique, aussi bien avant sa preCisement sur une anthropologie selon laquelle il y a des élé mort qu'après sa résurrection, c'est bien sur la base de la com me?ts dans la .co~stituti~n physique de l'homme tel qu'il est mune expérience humaine que la certitude chrétienne sur la ma1l1tenant, qm n appartIennent pas véritablement à l'essence personne du Christ Fils de Dieu et homme parmi les hommes ou à. la phys~s humai~e telle qu'elle avait été conçue par le a pu s'affermir. Mais dans la réflexion philosophique et théo P7e~i~r desse1l1 du Dieu créateur et avait été sous un aspect logique, semble-t-il, la christologie a précédé l'anthropologie reah.se~ da~s .l'ét~t ~'intégrité primordiale. Notre problème est et l'a libérée de la mentalité qui séparait dans la tradition pla ~el~l d un aJ~ut d ordre corporel qui aurait été fait par Dieu tonicienne et en général païenne (partagée aussi par les juifs a 1 ess~nce, mieUx: à la constitution physique humaine pour platonisants) l'âme immortelle d'avec le corps périssable. des raisons ~e nécessité, voire de convenance: un ajout qui,. Pour ce qui concerne la christologie, il s'agit du fait du docé t?ut en paraissant aux ignorants faire partie essentiellement de tisme. Le P. Orbe a donné récemment une interprétation nou 1, ~o~me, n'est pas tel en réalité. Cet ajout, n'étant pas définitif, velle de ce phénomène, mais je suis convaincu que le docé s 1l1sere dans une série chronologique: en d'autres termes sa tisme peut être considéré de plusieurs points de vue. P. ex., on base conceptuelle réside dans la formule: le telos ressembÎe à peut le considérer comme un moyen d'expliquer par la raison l'a~chë~ le telos restaure l'archë, la résurrection est le modèle métaphysique pourquoi les composantes communément admi ~m fait comprendre la nature et la situation primordiale de ses de l'être humain, depuis le niveau supérieur de l'âme jusqu'à 1 homme, son état d'intégrité originaire; - en somme, la pro la chair visible et passible, ne sauraient être intéressées égale tologie et l'eschatologie se correspondent. ment par la vie éternelle. Si une partie de l'homme n'est pas On .peut ét~dier cette situation soit chez Origène et les Cappa destinée à la vie éternelle, si elle n'est pas destinée à échapper dOCiens, S01t chez les encratites. Nous reviendrons bientôt sur à la dissolution, à la phthora, cela signifie que cette partie de les premiers. Pour ce qui est des encratites, on peut distinguer" l'homme ne lui appartient pas en réalité, et peu importe que

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