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Appunti di Fisica Matematica AA 2010-2011 PDF

80 Pages·2011·0.58 MB·Italian
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Preview Appunti di Fisica Matematica AA 2010-2011

Appunti di Fisica Matematica A.A. 2010-2011 Matteo Di Nunno 7 febbraio 2011 Indice 1 Introduzione 3 1.1 Le equazioni del corso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 1.2 Classificazione delle PDE del II ordine . . . . . . . . . . . . . . . 3 2 L’equazione delle onde 5 2.1 Soluzioni particolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 2.2 Derivazione euristica dell’equazione della corda vibrante . . . . . 5 2.3 Derivazione microscopica dell’equazione della corda vibrante . . . 6 2.4 Conservazione dell’energia nella corda vibrante . . . . . . . . . . 7 2.5 Problema di Cauchy globale: ricerca delle soluzioni e formula di D’Alembert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 2.6 Cenni di Teoria delle distribuzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 2.7 Soluzione fondamentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 2.8 Problema di Cauchy con forzante e metodo di Duhamel . . . . . 13 2.9 ProblemadiCauchy-Dirichlet emetododelle riflessioni . . . . . . 14 2.10 Problema di Cauchy-Dirichlet e metodo di Fourier . . . . . . . . 15 2.11 Sulla Teoria delle Serie di Fourier . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 2.12 D’Alembert & Fourier . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 2.13 Equazione delle onde con d>1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 2.14 La formula di Kirchhoff (d=3) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 2.15 La formula di Poisson (d=2) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 2.16 Relazioni didispersionee pacchettid’onda . . . . . . . . . . . . . 27 3 L’Equazione del Calore 29 3.1 Derivazione euristica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 3.2 Principio del Massimo per l’Equazione del Calore . . . . . . . . . 30 3.3 Soluzione fondamentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 3.4 Convergenza ai dati iniziali della Soluzione fondamentale . . . . . 33 3.5 Problema di Cauchy in d>1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 3.6 Esistenza ed Unicit´a in d>1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 3.7 Propriet´a caratteristiche della Soluzione fondamentale . . . . . . 35 3.8 Equazione del calore con sorgente . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 3.9 Esistenza ed Unicit´a in Rd in presenza di una forzante . . . . . . 37 3.10 Metodo delle riflessioni per il problema di Cauchy-Dirichlet . . . 38 3.11 Metodo di Fourier per il problema di Cauchy-Dirichlet . . . . . . 40 3.12 Ipotesi di regolarit´a su g(x) e loro indebolimento . . . . . . . . . 40 3.13 Metodo di Fourier per il Problema di Cauchy-Neumann . . . . . 41 3.14 Osservazioni...spettrali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 1 3.15 Derivazione microscopica dell’equazione del calore . . . . . . . . 43 3.16 Sul coefficiente di diffusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 3.17 Interpretazione generale nel continuo . . . . . . . . . . . . . . . . 46 4 Teoria del potenziale 48 4.1 Definizioni e prime propriet´a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 4.2 Soluzioni per d=1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 4.3 Propriet´a del Nucleo risolvente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 4.4 Soluzione fondamentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 4.5 Le formule di Green . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 4.6 Propriet´a delle funzioni armoniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 4.7 Buona posizione del problema di Dirichlet . . . . . . . . . . . . 58 4.8 La formula di Poisson . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 4.9 Sulla convergenza al dato iniziale della formula di Poisson . . . . 61 4.10 Caratterizzazione delle funzioni armoniche . . . . . . . . . . . . . 62 4.11 La disuguaglianza di Harnack . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63 4.12 Il teorema di Liouville . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63 4.13 L’equazione di Poisson . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 4.14 L’equazione di Poisson in domini limitati . . . . . . . . . . . . . 68 4.15 Il metodo delle cariche immagine: esempi e applicazioni . . . . . 71 5 Esercizi importanti 73 5.1 Formulazione variazionale dell’equazione della corda vibrante . . 73 5.2 Metodo di Fourier per il problema di Cauchy-Neumann . . . . . 74 5.3 MetododiFourierperilproblemadiCauchy-Dirichletconforzante 75 5.4 Continuit´a rispetto ai dati iniziali per la soluzione dell’equazione delle onde . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 5.5 Un problema misto... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 5.6 Energia in termini di serie di Fourier . . . . . . . . . . . . . . . . 78 2 Capitolo 1 Introduzione 1.1 Le equazioni del corso 1. Equazione delle Onde ∂ u(x,t)=c2∆u(x,t)1 ∀x∈Rd tt 2. Equazione del Calore ∂ u(x,t)=D∆u(x,t) t 3. Equazione di Laplace ∆u(x,t)=0 4. Equazione di Poisson ∆u(x,t)+f(x,t)=0 Di tali equazioni studieremo la buona positura dei problemi al contorno e ai dati iniziali, derivazioni di natura euristica e conseguente interpretazione fisica. Infine si passer´a a costruire le soluzioni fondamentali ad esse associate. 1.2 Classificazione delle PDE del II ordine Sia y ∈ Rn ed u(y) l’incognita. La generica PDE del II ordine avr´a una formulazione del tipo: n n (cid:88) (cid:88) A (y)∂ ∂ u(y)+ B (y)∂ u(y)+c(y)u(y)=f(y) ij yi yj i yi i,j=1 i=1 Supponiamo per adesso f(y)=0. In questo caso avremo delle PDE omogenee, per le quali vale il Principio di Sovrapposizione in base al quale se abbiamo u (y) ed u (y) soluzioni di un’equazione, allora u(y) = αu (y)+βu (y) ´e una 1 2 1 2 nuova soluzione, con α,β ∈R. Supporremo inoltre,come conseguenza di oppor- tune ipotesi di regolarit´a poste su u(y), che A =A . Se questo vale per ogni ij ji y allora A ´e diagonalizzabile e gli autovalori ad essa associati sono tutti reali. Adessosianon (y)=numeroautovaloriugualia0,n (y)=numeroautovalori 0 + > 0, n (y)=numero autovalori < 0. Sia, quindi, n = n +n +n . Adesso − 0 + − possiamo procedere con la classificazione: • Eq. Ellittica in y se n (y)=n ± • Eq. Parabolica in y se n (y)>0 0 1∆u(x,t)=(cid:80)d ∂2 u(x,t) d=1,2,3 i=1 xi 3 • Eq. Iperbolica in y se n (y)=n−1 ed n (y)=1 o viceversa2 + − Facciamo degli esempi. Sia y =(x,t) ed x∈R3 con ∂ u−c2∆u=0. Avremo tt   1 0 0 0  0 −c2 0 0  A= =⇒ L’equazione delle onde ´e iperbolica in y  0 0 −c2 0  0 0 0 −c2 Nel caso di ∂ u−D∆u=0 abbiamo t   0 0 0 0  0 −D 0 0  A= =⇒ L’equazione del calore ´e parabolica in y  0 0 −D 0  0 0 0 −D Infine, nel caso di ∆u=0 , non avendo piu´ la dipendenza da t avremo y =(x) e di conseguenza A assumer´a forma:   1 0 0 A= 0 1 0 =⇒ L’equazione di Laplace ´e ellittica in y 0 0 1 2In realt´a basta semplicemente la presenza sia di autovalori positivi che di autovalori negativi. 4 Capitolo 2 L’equazione delle onde 2.1 Soluzioni particolari Sia d=1. Avremo: ∂ u(x,t)=c2∂ u(x,t) (x,t)∈R×R (2.1) tt xx Notiamo la presenza di soluzioni evidenti, in un certo qual senso. Sia u (x) e 0 siano u (x,t)=u (x∓ct). Notiamo che u sono soluzioni di (2.1). ± 0 ± ∂ u (x,t)=∂ u (x−ct)=∂ (−cu(cid:48)(x−ct))=c2u(cid:48)(cid:48)(x−ct)=c2∂ u (x,t) tt + tt 0 t 0 0 xx + Queste soluzioni rappresentano, rispettivamente, un’onda viaggiante diretta ed un’onda viaggiante inversa; inoltre esse mostrano la natura propagatoria dell’equazione. Ma non sono le uniche...abbiamo le Onde Armoniche: u (x,t)=Acos(kx∓ωt+ϕ) con k,ω >0 ed ϕ∈[0,2π] ± Le u possono essere poste come u (x,t) = Acos[k(x∓ ωt)+ϕ]; esse sono ± ± k soluzioni della (2.1) se ω = c. A soluzioni di questo genere sono associati in k particolareilperiodo temporaleT = 2π equellospazialedettolunghezza d’onda ω λ= 2π dove k = 2π ´e il numero d’onda. k λ Sia ora u¯(x,t)=u (x,t)+u (x,t)=2Acos(kx)cos(ωt). Abbiamo sovrap- + − posto due onde viaggianti in direzioni opposte. Tali soluzioni sono dette Onde Stazionarie, le quali hanno natura non propagatoria bens´ı vibratoria. 2.2 Derivazione euristica dell’equazione della cor- da vibrante Alfinediderivarel’equazionesar´anecessarioporrealcuneipotesisulcomporta- mento del sistema che pretendiamo di poter descrivere. A posteriori riusciremo aconvincercichel’equazionedescrivebenefenomeniditipoondulatoriodeltipo che segue. Supponiamo una corda unidimensionale, con densit´a omogenea ρ , elastica 0 eflessibile. Inoltreponiamoinstatodiequilibrioilsistemaaltempoinizialet= 5 0. Adesso prendiamo in considerazione un segmento della corda e mettiamolo sotto sollecitazione: in risposta il segmento vibrer´a. Possiamo ipotizzare tali vibrazioni trasversali e piccole. Siano N =(x,0) M =(x,u(x,t)) N(cid:48) =(x+∆x,0) M(cid:48) =(x+∆x,u(x+∆x,t)) La massa di MM(cid:48) ´e ρ ∆x. Dal fatto che le vibrazioni sono, per ipotesi, pic- 0 cole e trasversali, segue che |u(x,t)| (cid:28) 1 ed |∂ u(x,t)| (cid:28) 1. Poich´e l’ogget- x to ´e sollecitato possiamo dedurre la presenza di una forza F(x,t) con inten- sit´a F(x,t)∆x. Inoltre introduciamo T e T’ ovvero la tensione esercitata sul segmento di corda rispettivamente in M ed in M’. Dalleipotesisegueche|T(cid:126)|=|T(cid:126)(cid:48)|=τ edinprimaapprossimazionepossiamo 0 porre tanα(x,t) = ∂ u(x,t) dove α(x,t) ´e l’angolo tra il segmento di corda ed x NN(cid:48). Ne consegue che: 1 tanα cosα= √ (cid:39)1 sinα= √ (cid:39)tanα(cid:39)∂ u x 1+tan2α 1+tan2α Isoliamo un tratto di corda e cerchiamo di ricondurci ad un’equazione del tipo diquelladiNewton: affinch´elatensionesiasemprelastessaagliestremisideve avere |T(cid:126)(cid:48)|cosα(cid:48) =|T(cid:126)|cosα. Definiamo τ come: vert τ =|T(cid:126)(cid:48)|sinα(cid:48)−|T(cid:126)|sinα≡τ [∂ u(M(cid:48),t)−∂ u(M,t)] vert 0 x x Possiamo porre il pezzo di corda come un unico corpo rigido e quindi avere ρ ∆x∂ u(x,t)=m(cid:126)a ed infine proiettando sull’asse delle y si ha 0 tt ρ ∆x∂ u(x,t)=τ [∂ u(x+∆x,t)−∂ u(x,t)]+F(x,t)∆x=ρ ∂ u(x,t)= 0 tt 0 x x 0 tt (cid:20) (cid:21) ∂ u(x+∆x,t)−∂ u(x,t) =τ x x +F(x,t)=(∗) 0 ∆x Infine si ha: lim (∗)=ρ ∂ u(x,t)=τ ∂ u(x,t)+F(x,t) (2.2) 0 tt 0 xx ∆x→0 (cid:113) Ponendo f(x,t) = F(x,t) (forza per unit´a di massa) ed c = τ0 ritroviamo la ρ0 ρ0 (2.1) con forzante ovvero: ∂ u(x,t)=c2∂ u(x,t)+f(x,t) (2.3) tt xx 2.3 Derivazione microscopica dell’equazione del- la corda vibrante Supponiamo la nostra corda formata da atomi in movimento oscillatorio ver- ticale; ´e una catena di oscillatori armonici legati tra loro da molle di costante elastica K. Il nostro intento ´e di effettuare un limite di scala sul sistema; cos´ı facendo la catena di oscillatori si infittir´a tendendo a rassomigliare an un corpo continuo. Tale procedura sar´a effettuata supponendo che esista una soluzione u(x,t) a cui far convergere le u . N 6 Siano P =(x ,y ) ed x =jL1 dove N´e il numero degli oscillatori ed L la j j j j N lunghezza del tratto di asse x preso in considerazione. Si avr´a my¨ =−K(y −y )−K(y −y ) y =y =0 (2.4) j j j−1 j j+1 0 N La (2.4) rappresenta le forse elastiche sentite dall’oscillatore in posizione y j dovuteallapresenzarispettivamentedialtrioscillatoriinposizioney ed y . j−1 j+1 Sia adesso ε = L il passo tra un oscillatore e l’altro. Allora y = u (x ,y) = N n n j u (jε,t); inoltre faremo alcune opportune modifiche affinch´e il modello non n perda senso passando al limite: per evitare che per N → ∞ si abbia m = ∞ poniamom=ερ ;vogliamoaltres´ıcheperN →∞ladistanzatraglioscillatori 0 si annulli e quindi poniamo K =τ ε−1. Si ha 0 my¨ =ρ ε∂ u (jε,t)=ε−1τ [u (jε+ε,t)+u (jε−ε,t)−2u (jε,t)]⇒ j 0 tt N 0 N N N ⇒my¨ =ρ ∂ u (jε,t)=ε−2τ [u (jε+ε,t)+u (jε−ε,t)−2u (jε,t)] j 0 tt N 0 N N N . Siano ora le gli operatori di derivazione discreta sinistra e destra: f(x+ε)−f(x) f(x)−f(x−ε) D+f(x)= D−f(x)= (2.5) ε ε ε ε In definitiva avremo ρ ∂ u (jε,t)=τ D+D−u (jε,t) 0 tt N 0 ε ε N C2 Adesso, per ipotesi, abbiamo che u (jε,t) −→ u(x,t) quindi per N → ∞ si ha n ancora la ρ ∂ u(x,t)=τ ∂ u(x,t) (2.6) 0 tt 0 xx 2.4 Conservazione dell’energia nella corda vibrante Prendendo in considerazione la (2.4) si ha che la lagrangiana ad essa associata sar´a: H =T +U =N(cid:88)−1my˙j2 +N(cid:88)−1k(y −y )2 (2.7) N 2 2 j j+1 j=1 j=0 DimostreremocheH ´eunintegraleprimosealpostodi(y,y˙)sipone(u ,∂ u ): N N t N H =N(cid:88)−1ρ0ε∂ u (jε,t)2+N(cid:88)−1ε−1τ0[u (jε,t)−u (jε+ε,t)]2 =(β)+(α) N 2 t N 2 N N j=1 j=0 in (α) moltiplico e divido per ε e supponendo una buona regolarit´a di u ho N che: ρ (cid:90) L τ (cid:90) L lim(β)= 0 dx(∂ u)2 lim(α)= 0 dx(∂ u)2 (2.8) ε→0 2 0 t ε→0 2 0 x Sia ora la funzione H :(u,v)−→H(u,v) espressa come: (cid:90) L ρ (cid:90) L τ H(u,v)= dx 0v(x)2+ dx 0(∂ u(x))2 (2.9) 2 2 x 0 0 1Questo modo di porre le cose ci servir´a a breve per potere concretamente effettuare il limitediscala. 7 . Teorema 2.1 Sia u(x,t) soluzione di (2.6), T > 0 , Q = (0,L) × (0,T). T Inoltre sia u ∈C2(Q )∩C1(Q ). Sia E(t)=H(u(·,t),∂ u(·,t)). Allora E(t)= T T t E(0) ∀t∈[0,T] ovvero E(t) ´e una costante del moto. Dim. Mostriamo che ∂ E(t)=0. Si ha: t (cid:90) L E˙(t)= dx[ρ (∂ u)(∂ u)+τ (∂ u)(∂ u)] 0 t tt 0 x tx 0 ma notiamo che (cid:90) L dx(∂ u)(∂ u)= x tx 0 (cid:12)L (cid:90) L (cid:12) (cid:90) L = dx(∂ u)∂ (∂ u)=[∂ u(x,t)∂ u(x,t)](cid:12) − dx(∂ u)(∂ u)⇒ x x t x t (cid:12) xx t 0 (cid:12) 0 0 (cid:90) L ⇒E˙(t)= dx(∂ u)(ρ ∂ u−τ ∂ u)+τ [∂ u(L,t)∂ u(L,t)−∂ u(0,t)∂ u(0,t)] t 0 tt 0 xx 0 x t x t 0 Adesso notiamo che il secondo termine sotto il segno di integrale´e nullo perch´e per ipotesi u(x,t)´e soluzione della (2.6); inoltre il termine di bordo´e anch’esso nullo perch´e gli estremi sono fissati. Di conseguenza E˙(t) = 0 e quindi E(t) si mantiene costante in ogni t. (cid:5) Capiter´a spesso di utilizzare i contenuti del precedente teorema per di- mostrare l’unicit´a delle soluzioni, sia per l’equazione delle onde che per altre. Vediamo un primo esempio di quanto detto. Teorema 2.2 Sia ∂ u=c2∂ u−αu−γ∂ u+f tt xx t (cid:113) l’equazionegeneralizzatadelleonde.Sianoc= τ0 ,α=α1 ,γ=β1 edf= F con ρ0 ρ0 ρ0 ρ0 α ,β ∈R ; x ∈ [0,L].Supponiamo inoltre che u(x,0)=g(x) ed ∂ u(x,0)=h(x). 1 1 t Allora esite al piu´ una soluzione in C2(Q )∩C1(Q ) T T Dim. Siano per assurdo u ed u soluzioni distinte dell’equazione. Poniamo 1 2 w =u −u . Si avr´a che w soddisfa 2 1 2  ∂ w =c2∂ w−αw−γ∂ w+f (x,t)∈Q  tt xx t T w(x,0)=0 ∀x∈[0,L]  ∂ w(x,0)=0 ∀x∈[0,L] t Sia adesso (cid:90) L (cid:110)ρ τ α (cid:111) E(t)= dx 0(∂ w)2+ 0(∂ w)2+ w2 ⇒ 2 t 2 x 2 0 (cid:90) L E˙(t)=− dx(∂ w)2 ≤0 t 0 Quindi E(t) ´e non crescente. Inoltre E(0) = 0 ed E(t) ≥ 0. Tutto ci´o implica che (cid:90) L (cid:90) L dx(∂ w)2 =0= dx(∂ w)2 t x 0 0 2L’equazione´e rimasta la stessa ma poich´e u1 ed u2 hanno gli stessi dati inizial,i w(x,t) soddisfalecondizionidiCauchyomogenee. 8 Adesso, poich´e w ´e sufficientemente regolare (continua) per ipotesi, si ha che ∂ w = 0 = ∂ w. Quindi w(x,t) ´e costante sia in t che in x. Allora arrivamo a t x dire che w(x,t)=0=w(0,t)⇒u =u 1 2 Assurdo... perch´e per ipotesi erano due soluzioni distinte. (cid:5) 2.5 Problema di Cauchy globale: ricerca delle soluzioni e formula di D’Alembert Il nostro obiettivo ´e trovare l’integrale generale del Problema di Cauchy per la corda infinita. Abbiamo  ∂ u=c2∂ u u∈C2(R×R )  tt xx + u(x,0)=g(x) g ∈C2(R)  ∂ u(x,0)=h(x) h∈C1(R) t Operiamo il seguente cambio di coordinate per le onde viaggianti trovate nella sezione 1. (cid:26) ξ =x−ct (cid:26) x= η+ξ ⇒ 2 ⇒u(x,t)−→u˜(ξ,η)=u˜(x−ct,x+ct) η =x+ct t= η−ξ 2 Questo cambio di coordinate soddisfa ancora il sistema perch´e ∂ =(∂ ξ)∂ξ+(∂ η)∂η =c(∂ −∂ ) t t t η ξ ∂ =c2(∂ −∂ )(∂ −∂ )=c2(∂ +∂ −2∂ ) tt η ξ η ξ ξξ ηη ξη ∂ =(∂ +∂ +2∂ ) xx ξξ ηη ξη Di consegenza avremo (∂ −c2∂ )u=0⇐⇒∂ u˜=0 (2.10) tt xx ξη Abbiamo fatto un piccolo passo. Adesso sia u(x,t)=x2−c2t2 =(x−ct)(x+ct)=ξη =u˜(ξ,η) Poniamo (cid:90) ϑ(ξ)=∂ u˜(ξ,η)⇒u˜(ξ,η)= dξϑ(ξ)+ϑ (η) ξ 2 con (cid:90) ϑ (ξ)= dξϑ(ξ) 1 eϑ (η)unacostantenecessariaperch´eu˜dipendeanchedaη . Allorascopriamo 2 che u˜(ξ,η)=ϑ (ξ)+ϑ (η)⇒u(x,t)=ϑ (x−ct)+ϑ (x+ct) 1 2 1 2 con ϑ ,ϑ ∈ C2(R) funzioni qualsiasi!!! Quindi notiamo che la soluzione del- 1 2 l’equazione delle onde, nel caso piu´ generale possibile, deve essere vista come sovrapposizione di un’onda viaggiante diretta e di una inversa. 9

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2.2 Derivazione euristica dell'equazione della corda vibrante . 5 3.13 Metodo di Fourier per il Problema di Cauchy-Neumann . 41.
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