Appunti di Analisi Reale a.a. 2005-2006 Luigi Orsina 3 ottobre 2005 Indice 1 Spazi metrici 2 1.1 Definizioni ed esempi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 1.2 Propriet`a degli spazi metrici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 1.3 Spazi metrici completi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 2 Teoria della misura 23 2.1 La misura secondo Peano-Jordan . . . . . . . . . . . . . . . . 23 2.2 La misura secondo Lebesgue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 2.3 Misurabilit`a e misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 2.4 Funzioni misurabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 3 Teoria dell’integrazione 53 3.1 L’integrale secondo Riemann . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 3.2 L’integrale secondo Lebesgue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 3.2.1 Funzioni limitate su insiemi di misura finita . . . . . . 56 3.2.2 Funzioni non negative . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 3.2.3 L’integrale di Lebesgue generale . . . . . . . . . . . . . 75 3.2.4 Convergenza in misura . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 4 Gli spazi Lp 81 4.1 L1(E) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 4.2 Lp(E) e L∞(E) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 4.3 Convergenza in Lp(E) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93 4.4 Separabilit`a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 4.5 L2(E) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99 4.5.1 Gli spazi di Hilbert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 4.5.2 L2([−π,π]) e serie di Fourier . . . . . . . . . . . . . . . 104 5 Misure prodotto 113 5.1 Definizione della misura in R2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113 5.2 Il teorema di Fubini-Tonelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119 1 Capitolo 1 Spazi metrici 1.1 Definizioni ed esempi Definizione 1.1.1 Sia X un insieme qualsiasi. Una distanza su X `e un’ap- plicazione d : X ×X → R tale che i) d(x,y) ≥ 0 per ogni x, y in X, e d(x,y) = 0 se e solo se x = y (positivit`a); ii) d(x,y) = d(y,x) per ogni x, y in X (simmetria); iii) d(x,y) ≤ d(x,z)+d(z,y) per ogni x, y e z in X (disuguaglianza trian- golare). Uno spazio metrico `e una coppia (X,d) con X insieme qualsiasi, e d distanza su X. Esempio 1.1.2 SiaX uninsiemequalsiasied(x,y) = 1sex 6= y,d(x,y) = 0 se x = y. Si verifica facilmente che i) e ii) valgono; per la iii), se x = y non c’`e nulladadimostrare; sex 6= y, sideveprovareched(x,z)+d(z,y) ≥ 1perogni x, y e z in X con x 6= y, fatto questo che risulta essere vero, essendo almeno uno tra i valori d(x,z) e d(y,z) uguale a 1 (non possono essere entrambi nulli, dato che se lo fossero, si avrebbe x = z e z = y per la i), da cui x = y, il che non `e). La distanza d prende il nome di distanza discreta. Esempio 1.1.3 Sia X = R e d(x,y) = |x−y|. Allora (R,|·|) `e uno spazio metrico (le tre propriet`a sono ben note...). 2 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI 3 Teorema 1.1.4 (Disuguaglianza di Cauchy-Schwartz) Date due N-ple di numeri reali (s ,...,s ) e (t ,...,t ), si ha: 1 N 1 N N 1 N X |s t | ≤ X(s2 +t2). (1.1) i i 2 i i i=1 i=1 N N !12 N !21 X |s t | ≤ Xs2 Xt2 . (1.2) i i i i i=1 i=1 i=1 Dimostrazione. La formula (1.1) si ottiene sommando (per i che va da 1 a N) le disuguaglianze s2 +t2 |s t | ≤ i i , i i 2 evidentemente vere essendo equivalenti alla disuguaglianza (|s |−|t |)2 ≥ 0. i i Perdimostrarela(1.2),osserviamoche`eevidentementeverase(s ,...,s ) = 1 N (0,...,0) o se (t ,...,t ) = (0,...,0); altrimenti, applichiamo la (1.1) alle 1 N N-ple (x ,...,x ) e (y ,...,y ) definite da 1 N 1 N |s | |t | i i x = , y = . i (cid:16) (cid:17)1 i (cid:16) (cid:17)1 PN s2 2 PN t2 2 i=1 i i=1 i Si ottiene, essendo PN x2 = 1 = PN y2, i=1 i i=1 i 1 N N |s t | X X i i |s t | = ≤ 1, (cid:16) (cid:17)1 (cid:16) (cid:17)1 i i (cid:16) (cid:17)1 (cid:16) (cid:17)1 PN s2 2 PN t2 2 i=1 i=1 PN s2 2 PN t2 2 i=1 i i=1 i i=1 i i=1 i da cui la tesi. Esempio 1.1.5 Sia X = RN e N !12 d((x ,...,x ),(y ,...,y )) = X(x −y )2 . 1 N 1 N i i i=1 Si ha che (RN,d) `e uno spazio metrico. La i) e la ii) sono evidenti, mentre per la iii) procediamo come segue, indicando con X = (x ,...,x ), Y = 1 N CAPITOLO 1. SPAZI METRICI 4 (y ,...,y ) e Z = (z ,...,z ) tre vettori di RN: 1 N 1 N N N [d(X,Y)]2=X(x −y )2 = X(x −z +z −y )2 i i i i i i i=1 i=1 N =X[(x −z )2 +2(x −z )(z −y )+(z −y )2] i i i i i i i i i=1 N =[d(X,Z)]2 +[d(Z,Y)]2 +2 X(x −z )(z −y ). i i i i i=1 Applicando la (1.2), si ha N N !21 N !12 X(x −z )(z −y ) ≤ X(x −z )2 X(z −y )2 = d(X,Y)d(Z,Y). i i i i i i i i i=1 i=1 i=1 Pertanto, [d(X,Y)]2 ≤ [d(X,Z)]2+[d(Z,Y)]2+2d(X,Z)d(Z,Y) = [d(X,Z)+d(Z,Y)]2, che `e la iii). Teorema 1.1.6 (Disuguaglianza di Young) Siano s, t due numeri reali e siano p e q due numeri reali tali che 1 1 p > 1, q > 1, + = 1. p q Allora |s|p |t|q |st| ≤ + . (1.3) p q Dimostrazione. Se uno tra s e t `e zero, non c’`e nulla da provare. Se sono entrambi non nulli, dividiamo la (1.3) per |t|q, ottenendo |s| |s|p 1 ≤ + . |t|q−1 p|t|q q Definiamo |s| ρ = . |t|q−1 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI 5 Essendo 1/p+1/q = 1, si ha p(q −1) = q, e quindi |s|p |s|p ρp = = . |t|p(q−1) |t|q Dimostrare la (1.3) `e quindi equivalente a mostrare che ρp 1 ρ ≤ + , p q per ogni ρ ≥ 0, ovvero che ρp 1 ϕ(ρ) = −ρ+ p q `e positiva su [0,+∞). Si ha ϕ(0) = 1/q, mentre ϕ diverge per ρ tendente a +∞ (essendo p > 1). Si ha poi ϕ0(ρ) = ρp−1 −1, e quindi ϕ0(ρ) = 0 se e solo se ρ = 1. Si vede facilmente che ρ = 1 `e di minimo (assoluto) per ϕ; essendo 1 1 ϕ(1) = −1+ = 0, p q si ha la tesi. Semplice conseguenza del Teorema precedente (si ragiona come nella di- mostrazione del Teorema 1.1.4) `e il risultato che segue. Teorema 1.1.7 (Disuguaglianza di H¨older) SianodatedueN-pledinu- meri reali (s ,...,s ) e (t ,...,t ). Siano p e q due numeri reali tali che 1 N 1 N 1 1 p > 1, q > 1, + = 1. p q Allora N 1 N 1 N X |s t | ≤ X|s |p + X |t |q. (1.4) i i i i p q i=1 i=1 i=1 N N !p1 N !1q X |s t | ≤ X|s |p X|t |q . (1.5) i i i i i=1 i=1 i=1 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI 6 Si osservi che essendo 1/2+1/2 = 1 (!), le formule (1.1) e (1.2) sono casi particolari di (1.4) e (1.5). Esempio 1.1.8 Sia X = RN, p > 1 e N !p1 d ((x ,...,x ),(y ,...,y )) = X |x −y |p . p 1 N 1 N i i i=1 Allora (RN,d ) `e uno spazio metrico. Al solito, i) e ii) sono evidenti, men- p tre la disuguaglianza triangolare `e di dimostrazione piu` complicata; si ha (supponendo d (X,Y) 6= 0, altrimenti la tesi `e banale) p N N [d (X,Y)]p=X |x −y |p = X |x −y |p−1|x −y | p i i i i i i i=1 i=1 N =X |x −y |p|x −z +z −y | (1.6) i i i i i i i=1 N N ≤X |x −y |p−1|x −z |+X |x −y |p−1|z −y |. i i i i i i i i i=1 i=1 Applicando la (1.5), si ha N N !1q N !p1 X |x −y |p−1|x −z | ≤ X |x −y |(p−1)q X |x −z |p , i i i i i i i i i=1 i=1 i=1 e N N !1q N !p1 X |x −y |p−1|z −y | ≤ X |x −y |(p−1)q X |z −y |p . i i i i i i i i i=1 i=1 i=1 Essendo (p−1)q = p, si ha allora N X |xi −yi|p−1|xi −zi| ≤ [dp(X,Y)]pq dp(X,Z), i=1 e N X |xi −yi|p−1|zi −yi| ≤ [dp(X,Y)]pq dp(Z,Y). i=1 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI 7 Sostituendo in (1.6), si ha [dp(X,Y)]p ≤ [dp(X,Y)]pq [dp(X,Z)+dp(Z,Y)]. Dividendo per d (X,Y) (che `e diverso da zero per ipotesi), si ottiene la p disuguaglianza triangolare osservando che p−p/q = 1. Sempre in RN `e possibile definire d ((x ,...,x ),(y ,...,y )) = max{|x −y |,i = 1,...,N}. ∞ 1 N 1 N i i Lo spazio (RN,d ) `e uno spazio metrico (verifica molto semplice, in questo ∞ caso). Esercizio 1.1.9 Dimostrare che lim d ((x ,...,x ),(y ,...,y )) = d ((x ,...,x ),(y ,...,y )). p 1 N 1 N ∞ 1 N 1 N p→+∞ Teorema 1.1.10 (Cauchy-Schwartz e H¨older) Siano date {s } e {t } n n due successioni di numeri reali; a) se +∞ +∞ Xs2 < +∞, Xt2 < +∞, n n n=1 n=1 si ha +∞ +∞ !21 +∞ !12 X |s t | ≤ Xs2 Xt2 ; (1.7) n n n n n=1 n=1 n=1 b) dati p e q due numeri reali tali che 1 1 p > 1, q > 1, + = 1, p q se +∞ +∞ X|s |p < +∞, X|t |q < +∞, n n n=1 n=1 si ha +∞ +∞ !p1 +∞ !1q X |s t | ≤ X|s |p X|t |q . (1.8) n n n n n=1 n=1 n=1 CAPITOLO 1. SPAZI METRICI 8 Dimostrazione. Dimostriamo solo la prima formula (l’altra ha dimostra- zione analoga). Sia N fissato; applicando (1.2), si ha N N !21 N !12 +∞ !12 +∞ !12 X |s t | ≤ Xs2 Xt2 ≤ Xs2 Xt2 ; n n n n n n n=1 n=1 n=1 n=1 n=1 la seconda disuguaglianza `e dovuta al fatto che le serie sono a termini non negativi (e quindi la successione delle somme parziali `e monotona crescente). Pertanto, essendo la disuguaglianza precedente vera per ogni N in N, si ha ( N ) +∞ !21 +∞ !12 sup X |s t |,n ∈ N ≤ Xs2 Xt2 . n n n n n=1 n=1 n=1 Essendo la serie di termine generico |s t | una serie a termini non negativi, n n la successione delle somme parziali `e monotona crescente, cosicch´e l’estremo superiore coincide con il limite per N tendente a +∞, cio`e la somma della serie. Esempio 1.1.11 Sia p ≥ 1, e siano ( +∞ ) X = ‘p = {x } ⊂ R : X|x |p < +∞ , n n n=1 +∞ !p1 d ({x },{y }) = X |x −y |p . p n n n n n=1 Allora (‘p,d ) `e uno spazio metrico. Come al solito, i) e ii) sono di verifica p immediata, piu` complicato `e il controllo della disuguaglianza triangolare. La verifica si effettua come nel caso di (Rn,d ), usando (1.8). Se p = 1, la p verifica discende semplicemente dalla disugaglianza triangolare in R. Si noti che gli spazi ‘p soddisfano le seguenti inclusioni, se q > p ≥ 1: ‘1 ⊂ ‘p ⊂ ‘q, e le inclusioni sono strette. Per verificare le inclusioni, `e sufficiente osservare che se {x } appartiene a ‘p, allora |x |p tende a zero, e quindi |x | tende a n n n zero. Pertanto, |x | `e definitivamente minore di 1, il che implica che |x |q ≤ n n CAPITOLO 1. SPAZI METRICI 9 |x |p definitivamente (essendo q > p). Quindi {x } appartiene a ‘q (per il n n criterio del confronto). L’inclusione `e stretta in quanto (ad esempio) x = n 1/[n1/q ln2(n)] `e in ‘q ma non in ‘p se p < q. Sia poi X = ‘∞ = {{x } ⊂ R : {x } `e limitata} , n n d ({x },{y }) = sup{|x −y |,n ∈ N}. (1.9) ∞ n n n n Allora (‘∞,d ) `e uno spazio metrico (la verifica questa volta `e facile!) tale ∞ che ‘p ⊂ ‘∞ per ogni p ≥ 1, con inclusione stretta (ogni successione limitata ma non infinitesima non appartiene ad ‘p dal momento che la condizione necessaria di convergenza della serie non `e verificata). Esempio 1.1.12 Siano X = C0([a,b],R) = {f : [a,b] → R f continua}, e d (f,g) = sup{|f(x)−g(x)|,x ∈ [a,b]} = max{|f(x)−g(x)|,x ∈ [a,b]}. ∞ Allora (C0([a,b],R),d ) `e uno spazio metrico, come si verifica facilmente ∞ (anche la disuguaglianza triangolare!). Esempio 1.1.13 Siano X = C0([a,b],R) = {f : [a,b] → R f continua}, e Z b d (f,g) = |f(x)−g(x)|dx. 1 a Allora (C0([a,b],R),d ) `e uno spazio metrico: la ii) e la iii) sono facilmente 1 verificate (ricordando la monotonia dell’integrale), mentre la i) segue dall’os- servazione che se l’integrale del modulo di una funzione continua h `e nullo, allora h `e identicamente nulla. Infatti, se h non fosse nulla, esisterebbe x 0 in [a,b] tale che |h(x )| > 0; per il teorema della permanenza del segno, 0 esisterebbe un intorno (x − δ,x + δ) sul quale si ha |h(x)| > |h(x )|/2. 0 0 0 Pertanto Z b Z x0+δ 0 = |h(x)|dx ≥ |h(x)|dx > δ|h(x )| > 0, 0 a x0−δ da cui l’assurdo.
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