AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE RIETI Via del Terminillo, 42 – 02100 RIETI - Tel. 0746.2781 – PEC: [email protected] C.F. e P.I. 00821180577 U.O.C. TECNICO PATRIMONIALE DIRETTORE: Ing. Marcello Fiorenza Tel. 0746.279775 – Fax 0746.279777 – e-mail: [email protected] PEC: [email protected] APPALTO INTEGRATO COMPLESSO, PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO E L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DI UNA R.E.M.S. PRESSO IL FABBRICATO DENOMINATO “BLOCCO 10” SITO ALL’INTERNO DEL COMPLESSO DELL’EX O.P.P. DI RIETI, AI SENSI DEL COMBINATO DISPOSTO DEGLI ARTT. 53, COMMA 2, LETT. C) DEL D. LGS. 163/06 E SS.MM.II. E 168 DEL D.P.R. N. 207/2010. C.I.G.: 6188932440. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO pag.1 CAPITOLO 1 OGGETTO DELL'APPALTO - AMMONTARE DELL'APPALTO - FORMA DELL'APPALTO - DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE - VARIAZIONI DELLE OPERE Art 1.1 OGGETTO DELL'APPALTO L'appalto ha per oggetto, previa acquisizione del progetto definitivo in sede di gara, la progettazione esecutiva (da parte dell’impresa appaltatrice), la fornitura degli arredi e l'esecuzione a corpo di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare completamente compiuti, funzionanti ed ultimati i lavori di: Ristrutturazione di un fabbricato per la realizzazione di una REMS presso il complesso dell’ex Ospedale Psichiatrico ubicato in Via del Terminillo, 42, Rieti. L'Amministrazione acquisirà, a seguito di procedura aperta, la progettazione definitiva dell’opera. Il presente capitolato, integrato dalle previsioni e dalle disposizioni degli ulteriori documenti posti a base di gara, definisce gli standard prestazionali e le caratteristiche di base per la redazione dell’offerta da parte dei concorrenti. L’appalto, così definito ai sensi dell’art. 53 comma 2 lett. c) del C.A., viene denominato appalto integrato. Il progetto preliminare è stato ritenuto dall’Appaltatore, per dichiarazione resa in sede di gara d’appalto, completo, esauriente, adeguato e realizzabile per il prezzo indicato in offerta. Il presente C.S.A. e tutti gli elaborati del progetto preliminare approvato, forniscono la consistenza quantitativa e qualitativa dei lavori nonché le caratteristiche tecniche delle opere oggetto del contratto, gli impianti e le modalità di installazione. Il presente appalto, a corpo, si intende “chiavi in mano” e comprende tutto quanto necessario, anche in via accessoria e complementare, nulla escluso né eccettuato per la completa realizzazione a perfetta regola d’arte di quanto indicato nei disegni e nelle descrizioni delle opere allegate, anche se non esplicitamente dettagliato, essendo comunque, indipendentemente da ogni riferimento alle singole unità di misura, obbligo dell’Appaltatore di eseguire e fornire l’opera commessa completa “a perfetta regola d’arte” e funzionale con riferimento al progetto allegato e alla destinazione dell’opera. L’offerta dell’Appaltatore, quindi, tiene conto di tutte le obbligazioni e di tutte le circostanze generali e particolari, riportati nel presente C.S.A. e negli elaborati progettuali ed amministrativi, che possono influire sul costo dell’esecuzione dell’opera. Pertanto l'oggetto del contratto ha, come finalità, la progettazione definitiva da acquisire in gara e la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera nella sua interezza e funzionalità. Il prezzo relativo ai lavori a corpo, così come determinato in seguito all’offerta complessiva in sede di gara (prezzo contrattuale), resta fisso e invariabile, senza che possa essere invocata da alcuna delle parti contraenti, per tali lavori, alcuna successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori. Per i lavori a corpo, negli atti progettuali, il computo metrico è solo di riferimento per il concorrente ai soli fini della formulazione dell’offerta mentre l’importo complessivo, a seguito dell’offerta, resta fisso e invariabile; allo stesso modo non hanno efficacia negoziabile le quantità indicate dall’Ente appaltante negli atti progettuali (computo metrico), essendo obbligo esclusivo del concorrente il controllo e la verifica preventiva della completezza e della congruità delle voci e delle quantità indicate dallo stesso Ente appaltante e di formulare l’offerta sulla sola base delle proprie valutazioni qualitative e quantitative, assumendone i rischi. Pertanto le quantità indicate nel computo metrico, posto in visione per la partecipazione all’appalto, non hanno e non avranno alcun effetto ai fini dell’aggiudicazione e dell’esecuzione dei lavori in appalto; essi sono esplicitati al solo scopo di individuare la consistenza e la qualità dei lavori da realizzare. pag.2 Art 1.2 FORMA DELL'APPALTO Il presente appalto è dato a: corpo. L'importo lordo complessivo dei lavori e delle spese tecniche a carico dell'aggiudicatario, come risulta dal Computo Metrico allegato al Progetto preliminare che viene posto a base d'asta, ammonta ad € 1.839.160,02 (diconsi euro unmilioneottocentotrentanovemilacentosessanta/02) oltre IVA, cosi suddivisi a) Importo lavori soggetto a ribasso Euro 1.654.990,00 b) Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso Euro 70.000,00 c) Spese tecniche comprensive dei rilievi, accertamenti ed indagini, della progettazione definitiva ed esecutiva e del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione geologo soggetti a ribasso Euro 184.170,02 Art 1.3 AMMONTARE DELL'APPALTO L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell'appalto, ammonta ad Euro 1.909.160,02 (diconsi euro unmilionenovecentonovemilacentosessanta/02) oltre IVA come risulta dalla stima di progetto e come risulta nel prospetto sotto riportato: Euro Importo dei lavori, al netto degli oneri della sicurezza 1.654.990,00 Oneri della sicurezza 70.000,00 Oneri rilievi, progettazione definitiva, esecutiva, coordinamento 184.170,02 sicurezza in fase di progettazione, spese geologo TOTALE 1.909.160,02 Pertanto, l'importo dell'appalto posto a base di gara soggetto a ribasso, ammonta ad € 1.839.160,02, cui dovranno aggiungersi gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso, pari ad € 70.000,00, gli oneri previdenziali e l'IVA. Gli importi delle lavorazioni, sulla base del calcolo sommario della spesa del progetto preliminare approvato, suddivisi secondo le specifiche categorie di opere generali e speciali, al lordo degli oneri per la sicurezza sono i seguenti: a) CATEGORIA PREVALENTE Categoria OG1 classifica III –bis per Euro 1.238.990,00 b) CATEGORIE SCORPORABILI E SUBAPPALTABILI PER INTERO (art. 108 D.P.R. 207/2010) Categoria OS28 classifica I per Euro 149.000,00 Categoria OS3 classifica I per Euro 28.000,00 Categoria OS30 classifica I per Euro 169.000,00 Gli Importi dei lavori, suddivisi in base alle classi e categorie, individuate sulla base delle Determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolarmente vigilate dal Ministero della giustizia, ai sensi dell'articolo 9 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni: - Lavori edili € 760.420,00 - Sistemazione aree esterne € 134.800,00 - Consolidamenti € 343.770,00 - Impianti meccanici € 149.000,00 - Impianto elettrico e speciali € 169.000,00 - Impianto idro-sanitario € 28.000,00 pag.3 - Arredi e attrezzature € 70.000,00 Totale €1.654.990,00 Art. 1.4 DESCRIZIONE DEI LAVORI I lavori che formano l'oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo più precise indicazioni che all'atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori. L’intervento di riconversione si sviluppa attraverso: - interventi straordinari di ristrutturazione e adeguamento sismico. - adeguamento alla normativa vigente in ambito sanitario Trattandosi di struttura sanitaria con finalità di residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (riabilitative e di reinserimento) la progettazione degli spazi e la realizzazione degli stessi deve essere vista nell’ ottica di ridurre al minimo la segregazione degli ambienti, limitare la percezione di esclusione in tal senso particolari accorgimenti devono essere presi nel consentire utilizzo di luce naturale in tutti gli ambienti, di offrire sistemi di aereazione naturali la dove possibile, di predisporre impianti di climatizzazione e canalizzazioni il meno invasivi possibile. Gli interventi da realizzare sono quelli appresso descritti Opere edili Al fine di rendere l’attuale corpo di fabbrica conforme alle prescrizioni funzionali, dimensionali e prestazionali conformi alla nuova destinazione d’uso, gli interventi edili da effettuare consistono in: - demolizioni delle attuali partizioni interne e delle parti non recuperabili; - consolidamento strutturale dell’intero fabbricato e adeguamento alle norme antisismiche; - realizzazione nuove tramezzature; - realizzazione servizi igienici; - realizzazione nuovo corpo scala esterno; - realizzazione n. 1 ascensore; - pavimenti, rivestimenti e controsoffitti; - altre opere edili di finitura In merito alle caratteristiche di alcune delle opere da realizzare occorre tener presente quanto previsto nelle linee guida vigenti del Decreto Interministeriale 1.10.2012 pubblicato nella G.U. n.270 del 19.11.2012.. Devono essere inoltre previsti : - I servizi igienici saranno realizzati con accessori idonei a salvaguardare la sicurezza degli ospiti, come riportato sugli elaborati di progetto, nelle camere; - Docce incassate nelle murature con pulsanti a pressione e soffioni incassati a soffitto; - Vetri antisfondamento da utilizzare diffusamente anche per ridurre al minimo il senso di esclusione e segregazione - Specchi infrangibili e antinfortunistici - le camere di degenza, come riportato negli elaborati progettuali, saranno arredate con la metodologia dell’incasso evitando elementi sporgenti o semplicemente appoggiati (armadiature a muro con nicchia predisposta); - materiali di finitura atossici, non infiammabili e privi di spigoli; - Arredi fissi possibilmente inamovibili conformati con il minor numero di emergenze, parti smontabili ed appigli possibili compresi eventuali radiatori, in grado tuttavia di garantire l’agibilità dei percorsi e in ogni caso la non pericolosità delle operazioni ordinarie e delle attività che si svolgono all’interno degli ambienti Realizzazione di aree esterne separate per ambiti funzionali In ottemperanza dei requisisti strutturali del Decreto 1.10.2012, la struttura deve offrire uno spazio verde esterno dedicato ai soggetti ospitati nella residenza che risponda alle necessarie esigenze di sicurezza, quindi almeno uno spazio esterno di esclusiva pertinenza che tenga conto delle esigenze di luminosità amenità e gradevolezza pur garantendo l’inacessibilità all’esterno. pag.4 Opere impiantistiche L’attuale struttura non è dotata di alcun impianto. Conseguentemente il progetto di intervento dovrà prevedere la realizzazione di tutti gli impianti necessari al corretto funzionamento dell’opera, nel pieno rispetto delle vigenti normative per edifici con destinazione d’uso come quella prevista in progetto. In particolare si dovranno realizzare: - impianti elettrici e di illuminazione - collegamento gruppo elettrogeno Hospice e cabina di trasformazione MT/BT sita presso l’ex O.P.P.; - Rilevazione automatica e segnalazione manuale d’incendio - Impianto di allarme antimalore - Impianto diffusione sonora ai fini dell'evacuazione - Cablaggio strutturato - Impianto TVCC - Sistema Antintrusione - Sistema di controllo accessi - Building Management System (BMS) - Centrali di condizionamento - Centrale termo frigorifera - Impianto di ventilazione - Impianto di estrazione vari - Impianto di trattamento aria - Impianto idrico sanitario - Impianto di condizionamento - Impianto antincendio In merito alle caratteristiche di alcune delle opere da realizzare occorre tener presente quanto previsto nel Decreto 1.10.2012 . Trattandosi di struttura residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) con finalità riabilitative e di reinserimenti, particolare attenzione deve essere rivolta al controllo dei soggetti ricoverati senza tralasciare però il rispetto della privacy degli stessi, quindi utilizzo di sistemi di sorveglianza, antifuga e chiamata che possano vigilare in modo diretto continuativo, ma contemporaneamente assicurare la protezione degli operatori e degenti. Attuazione di sistemi di sicurezza congrui, rispetto alla missione della struttura quali, sistemi di chiusura delle porte interne ed esterne, sistemi di allarme, telecamere, nel rispetto delle caratteristiche sanitarie e dell'intensità assistenziale in ottemperanza dei requisiti minimi tecnologici del Decreto 1.10.2012. Impianto di climatizzazione Generalità L’impianto VRV, a cui sono collegate le unità interne e l’UTA, è in grado di gestire, con un unico sistema, sia il condizionamento degli ambienti, sia la fornitura dell’aria di rinnovo. Il tutto con la tecnologia e l’efficienza, di un sistema VRV. La soluzione permette di abbinare la climatizzazione ad espansione diretta VRV con un sistema di rinnovo dell’aria idronico, coniugando le migliori qualità caratteristiche di entrambe le tecnologie. Il sistema dovrebbe essere composto da: - scambiatore gas/acqua, collegato all’impianto VRV, che provvede alla produzione del fluido caldo/freddo da inviare alla batteria idronica dell’UTA; - Unità di trattamento aria composta da batterie di scambio ad acqua con recuperatore entalpico e ventilatori centrifughi a pale rovesce ad alta efficienza, modulo idraulico e sistema di regolazione con interfaccia per Intelligent Touch Controller. L’UTA è provvista di ventilatori plug fan inverter, controllati automaticamente da sistema di misurazione di portata. Il sistema gestisce la portata d’aria di rinnovo, tra un minimo del 50% ed un massimo del 100%, in base alla qualità dell’aria ambiente (sensore di CO2). Livelli sonori pag.5 Per la terminologia e le modalità di collaudo si fa riferimento alla UNI 8199 del novembre 1998. All'interno degli ambienti oggetto del presente progetto vanno assunti i livelli sonori di riferimento, derivati sia dalle apparecchiature installate all'interno, sia da quelle, sempre inerenti agli impianti, installate all'esterno degli ambienti ove vengano fatte le misure: Il livello massimo di rumore ammesso è: 45 dB(A) Per quanto riguarda la rumorosità generata dagli impianti al di fuori degli ambienti oggetto del presente progetto, le sorgenti di rumore sono distinte tra quelle poste all'aperto o simili a tali e quelle poste all'interno dei locali. I limiti massimi ammessi sono stabiliti rispettivamente dal DPCM 14/11/98 e dal DPCM 05/12/98. Velocità dell'aria in ambiente Si fa riferimento al volume convenzionalmente occupato, così come definito dalla UNI 10339-95 (porzione del locale delimitata dal pavimento, da una superficie orizzontale posta ad un altezza di 1,80 m al di sopra del pavimento e dalle superfici verticali poste a distanza di 0,60 m da ciascuna delle pareti del locale o delle apparecchiature per la climatizzazione ambientale). Entro tale volume le velocità massime dell'aria devono essere: - in fase di riscaldamento: 0,15 m/s - in fase di raffreddamento: 0,20 m/s Impianto di ventilazione ad aria primaria Generalità Il sistema per l’aria di rinnovo descritto, è ottimizzato e progettato per lavorare unicamente in combinazione con un sistema VRV. L’aria di rinnovo viene trattata dall’UTA ed immessa nei locali, attraverso una rete di canalizzazioni, mentre il carico ambiente viene controllato dalle unità interne VRV. Il sistema VRV principale è dimensionato per sopportare l’intero carico invernale ed estivo, ivi compreso la quota di carico latente necessaria al completamento del trattamento di deumidificazione dell’aria di rinnovo. Questo permette di lavorare con temperature di produzione del fluido tali per cui si possa raggiungere un’alta efficienza energetica, garantendo allo stesso tempo le condizioni neutre d’immissione dell’aria in ambiente. Modulo idronico Il kit idronico provvede al raffrescamento e riscaldamento dell’acqua che verrà utilizzata nella batteria dell’UTA. È composto da un quadro di regolazione, con unità diagnostica per malfunzionamenti, di tutti i sensori e gli attuatori necessari per la regolazione continua del circuito refrigerante, e da un serbatoio di accumulo, dotato di scambiatore acqua-refrigerante, per la produzione dell’acqua calda/fredda. Tutti i componenti del kit saranno alloggiati all'interno della centrale. Avrà portata d'acqua pari a 1,31 kg/s Il modulo è completo di tutti i componenti indispensabili al corretto funzionamento del circuito idraulico per la distribuzione dell’acqua. L’unità, progettata per ridurre i tempi d’installazione, è racchiusa da una struttura portante con il basamento in acciaio, telaio e pannellature in alluminio; il tutto permette l’installazione dell’unità all’esterno. Il modulo è composto da: - Pompa centrifuga - Vaso di espansione - Valvola a tre vie con attuatore - Gruppo di riempimento automatico - Valvola di sicurezza - Quadro elettrico di potenza con protezioni magnetotermiche, contatti puliti di segnalazione a distanza pompa in marcia Impianto di trattamento a ventilconvettori La climatizzazione delle stanze è prevista mediante un ventilconvettore per ciascun ambiente. Gli apparecchi saranno di tipo installato a vista o incassati a controsoffitto in posizione alta sulla parete pag.6 adiacente al corridoio. L’aria primaria proveniente da una derivazione del canale principale distribuito lungo il corridoio nell’intercapedine del controsoffitto sarà immessa in ambiente attraverso una bocchetta di mandata anch’essa a parete. La ripresa del ventilconvettore ed una al canale principale di ripresa distribuito anch’esso lungo il corridoio. L’acqua di condensazione della batteria del ventilconvettore sarà raccolta da una rete di tubazioni in polipropilene distribuite a controsoffitto nel corridoio con recapito nella rete di scarico del servizio igienico più vicino e protetta dalle esalazioni mediante sifone a secco. Rete di distribuzione aria primaria L’aria primaria sarà distribuita nei corridoi ed a tutte le stanze dell’edificio ai piani rialzato, primo, secondo e terzo. E’ prevista una sola centrale di trattamento. Le prese di aria esterna e di espulsione dell’aria esausta saranno ubicate al piano copertura ad altezza idonea dal piano di calpestio. L’Unità di Trattamento Aria, progettata per ottimizzarne l’efficienza, provvede al raffreddamento dell’aria di rinnovo durante la stagione estiva, ed al riscaldamento, ed eventuale umidificazione, in inverno. L’aria primaria trattata dalla centrale è distribuita a ciascun piano attraverso un canale di mandata ed uno di ripresa principali che salgono all’interno di un cavedio ubicato in posizione baricentrale del fabbricato. L’aria trattata sarà distribuita in tutti gli ambienti ai piani fuori terra. La distribuzione orizzontale avviene in controsoffitto con due rami equivalenti equilibrabili mediante serrande di taratura all’uscita dal cavedio. L’immissione nei corridoi è prevista con anemostati e nelle stanze con bocchette di mandata; la ripresa avverrà dai corridoi con griglie ad incasso nel controsoffitto. La velocità dell’aria nei canali sarà: - non superiore a 6 m/s per i tratti in cavedio, - non superiore a 4 m/s per i tratti lungo i corridoi. Tutti i canali saranno realizzati in lamiera di acciaio zincata con spessore 6/10 e 8/10 rivestite esternamente con un materassino di schiuma poliuretanica incollata. I soli canali di presa aria esterna e di espulsione potranno non essere coibentati. Impianti idrosanitari Impianti previsti Nel presente capitolo sono esaminati gli impianti: - di alimentazione, di trattamento e di distribuzione acqua fredda potabile per usi sanitari (alimentazioni servizi igienici), per usi tecnologici addolcita per riempimento impianti; - di distribuzione acqua calda ad uso igienico-sanitario all'interno dei servizi igienici; - di raccolta e convogliamento scarichi acque nere a partire dai sifoni dei singoli apparecchi fino alla consegna in fognatura comunale, comprendendo pertanto tutti i collegamenti e percorsi interni, i collettori generali e le stazioni di sollevamento poste al piano interrato; - di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche fino alla vasca di raccolta ad uso irriguo; - di ventilazione primaria e secondaria della rete di scarico delle acque nere. Reti di adduzione dell’acqua sanitaria Criteri di dimensionamento della rete L’impianto idrico del mercato sarà alimentato ad acqua potabile avente i requisiti indicati nel DPRCM 8.2.95 da una fornitura esistente dall’acquedotto comunale. Il dimensionamento sarà tale da garantire le condizioni affinché l’apparecchio posto nelle condizioni più sfavorevoli di utilizzazione sia alimentato con il prescritto valore di portata durante i periodi nei quali nella rete si verificano le richieste di punta. Il dimensionamento delle tubazioni e degli altri componenti sarà fatto sulla base dei seguenti dati: - portata massima contemporanea per ogni tronco e per l’intera rete, - pressione utilizzabile, pag.7 - massima velocità ammissibile fissata entro 1,0 m/s per le diramazioni alle utenze e 2,0 m/s per le colonne montanti ed i collettori orizzontali.Le condizioni di esercizio più gravose si verificano, con i valori di pressione ammessi, in corrispondenza della portata massima contemporanea. Per portata massima contemporanea si intende il valore massimo della portata contemporaneamente disponibile per tutte le utenze servite dalla distribuzione o per una parte di esse, per tutta la durata del periodo più critico (periodo di punta). La portata massima contemporanea della distribuzione nel suo insieme e nelle sue parti elementari è calcolata considerando il numero complessivo delle utenze e per ognuna di esse: - le caratteristiche dimensionali e funzionali, - la portata nominale, ossia la minima portata di cui deve poter disporre con una pressione dinamica a monte non minore di 50kPa; - la frequenza d’uso; - la durata del tempo di uso nel periodo di punta. La determinazione della portata massima per le reti di acqua calda e fredda e per l’alimentazione dell’impianto è effettuato in unità di carico (u.c.) secondo le indicazioni dell’appendice F della norma UNI 9182 come segue: Produzione dell’acqua calda sanitaria. Il progetto prevede un sistema centralizzato per la produzione dell’acqua calda sanitaria affidando la stessa in osservanza dei disposti dei D.lgs. 192/05 e 311/06. L’impianto proposto si compone di pannelli solari termici da installarsi sulla copertura del fabbricato per una superficie complessiva tale da garantire la copertura del 50% del fabbisogno annuo complessivo. Il dimensionamento degli impianti a pannelli solari termici deve essere effettuato assumendo come dato di base l’irraggiamento solare nella stagione estiva, in particolare per i mesi di giugno e luglio, idoneo a garantire la copertura del 100% del fabbisogno delle utenze. Nel corso dei rimanenti mesi dell’anno la produzione sarà essere integrata con acqua cala proveniente dal circuito di recupero delle pompe di calore come descritto nel paragrafo successivo. Il circuito idraulico dei pannelli solari scambierà energia con una serpentina all’interno di un bollitore/accumulatore. All’interno dello stesso bollitore è previsto anche un elemento scaldante elettrico per soccorso ai sistemi primari. Impianti elettrici Cabina di trasformazione MT/BT Il fabbisogno complessivo di energia elettrico per l’edificio è stimato intorno ai 250 kW pertanto è necessario prevedere un collegamento con la cabina di trasformazione MT/BT esistente presso il complesso dell’ex O.P.P. Alimentazione di riserva - gruppo elettrogeno Per la continuità del servizio della struttura sanitaria in caso di mancanza della tensione per guasto sulla rete cittadina, è previsto il collegamento con il gruppo elettrogeno situato presso l’Hospice. Illuminazione ordinaria L'illuminazione ordinaria è prevista per tutti gli ambienti con apparecchi illuminanti con caratteristiche estetiche e prestazionali differenti in dipendenza dell'ambiente di installazione e del compito visivo. La caratteristica comune per tutti gli apparecchi dovrà essere quella di avere una efficienza luminosa elevata unita ad una lunga durata della sorgente luminosa e la possibilità di regolare elettronicamente il flusso luminoso attraverso un sistema centralizzato intelligente. La scelta degli apparecchi illuminanti destinati alle camere di degenza dovrà essere idonea alla possibilità di resistere a tentativi eventuali di uso improprio o manomissione. Gli apparecchi illuminanti considerati sono di tipo: - ad incasso in tutti gli ambienti dotati di controsoffitti - a sospensione nelle stanze uffici; pag.8 - a plafone nei locali tecnici La temperatura di colore delle lampade è prevista intorno a 4000 °K Il grado di protezione minimo per gli apparecchi dovrà essere pari a IP40. Ciascun apparecchio dovrà essere rifasato internamente ed individualmente. I valori di illuminamento, il grado di omogeneità e la luminanza delle sorgenti dovranno essere conformi ai valori minimi ed alle caratteristiche indicate nelle norme tecniche e di sicurezza dei luoghi di lavoro. Illuminazione di sicurezza L'illuminazione di sicurezza dovrà essere prevista in osservanza delle regole tecniche di prevenzione incendi per le attività soggette a visite e controlli di prevenzione incendi comprese nel fabbricato. L’illuminazione di sicurezza è prevista per fornire l’illuminamento minimo, secondo quanto prescritto dal punto 9 del D.M. 22.02.2006 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la co-struzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici", dalla norma UNI EN 1838, lungo le vie d’esodo in caso di guasto sui circuiti e/o per mancanza della tensione di rete sul QEG. L’illuminamento di progetto lungo le vie di esodo è non inferiore al minimo di 5 Lux ad altezza di m 0,20 dal piano di calpestio richiesto dal D.M. Il tempo di intervento della illuminazione di sicurezza con tali apparecchi autonomi è non superiore a 0,5 sec. In corrispondenza dei cambiamenti di direzione e delle uscite di sicurezza sono previsti apparecchi di sicurezza del tipo a bandiera con pittogramma indicante la via d’esodo. I circuiti dell’impianto di illuminazione di sicurezza hanno origine dai quadri di zona e sono distribuiti agli apparecchi illuminanti in sola emergenza per l’inibizione dell’accensione. Il grado di protezione minimo per gli apparecchi da interno dovrà essere pari a IP40 e IP65 per quelli previsti sui terrazzi. Apparecchi di comando e prese a spina All'interno dei locali del fabbricato saranno disposti apparecchi di comando per l'accensione di circuiti luce ed altre utenze di varia natura. La caratteristica generale di questi punti di comando dovrà essere quella di garantire la sicurezza nelle condizioni d'uso imposte non solo dall'ambiente di installazione ma anche dall'utilizzatore, pertanto all'interno delle stanze di degenza, ed in particolar modo nelle zone bagno, questi dispositivi avranno caratteristiche speciali di resistenza ad eventuali tentativi di uso improprio o manomissione. Non è prevista la disposizione di prese a spina all'interno delle camere di degenza. Tutti gli apparecchi utilizzatori dovranno essere collegati all'impianto elettrico in maniera fissa. Impianto di rivelazione automatica d’incendio A protezione degli ambienti dell’intero edificio è previsto un sistema di rivelazione automatica e segnalazione manuale d’incendio non collegato ad impianti di estinzione o altri sistemi di protezione. Il sistema è progettato e dovrà essere installato secondo le prescrizioni della norma UNI VVF 9795. I componenti del sistema (rivelatori, centrale di controllo ecc.) saranno apparecchi conformi alla norma europea EN 54 e accompagnati da un documento di certificazione come previsto dal D.P.R. 29/7/1982 n°577. Estensione della zona sorvegliata La zona sorvegliata dall’impianto si estende alle seguenti aree: - corridoi, - atrii, - locali tecnici e centrali - locali comuni, - depositi Requisiti Generali dell’impianto di allarme Il sistema dovrà essere realizzato, in modo che la segnalazione d’allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati determini sempre una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nell’unità Centrale di controllo e parallelamente sui pannelli remoti di allarme di zona che sono ubicati in ambienti presidiati. pag.9 La rivelazione dovrà consentire l’attivazione automatica delle seguenti operazioni: - ripetizione del segnale di allarme sulla sirena esterna - ripetizione del segnale di allarme sulle targhe ottico-acustiche. Tutte le apparecchiature costituenti l’impianto dovranno essere progettate e prodotte dallo stesso costruttore della Centrale, in modo da assicurare l’uniformità del sistema e la compatibilità di funzionamento. Il costruttore o il distributore dovrà produrre copia della certificazione NSEN - ISO 9001. Inoltre potranno essere richiesti reports di certificazioni internazionali in cui venga dimostrata la funzionalità di tutto il sistema secondo le ultime normative vigenti nell’ambito delle Norma EN 54, EN 50130/4 del dicembre 1995- Compatibilità elettromagnetica. Il sistema è costituito da: - Centrale di rivelazione automatica digitale ad auto indirizzamento, - Circuiti dei loop di rivelazione - rivelatori puntiformi di fumo e di fiamma, - pulsanti manuali di segnalazione d’allarme, - targhe ottico-acustiche di ripetizione di allarme, - elettromagneti di tenuta delle porte tagliafuoco, - moduli di interfaccia per l’attuazione dei comandi in emergenza, - moduli di interfaccia per il controllo di ingressi di stato. L'apparecchiatura di controllo e segnalazione (Centrale di rivelazione) consiste in una unità centrale di gestione del sistema, capace di ricevere e di analizzare i segnali provenienti dai sensori, di fornire agli utenti una informazione sonora e visiva, di avviare automaticamente le sequenze di risposta all'allarme e di fornire i mezzi con i quali l'utente può interagire con il sistema. La filosofia del sistema sarà di tipo effettivamente distribuito e pienamente interattivo con apparecchiatura di controllo e segnalazione in grado di operare indipendentemente, nonché programmabile per quanto attiene alla Centrale per la rivelazione incendi. Dovrà essere basata su microprocessori, e funzionare sotto un programma software multitasking. I programmi operativi ed i dati di configurazione dovranno essere contenuti nella memoria non volatile (Flash e/o Eprom). La Centrale dovrà rispondere ai requisiti di progettazione e gestione indicati nelle normative EN54. La Centrale dovrà incorporare un orologio a tempo reale che consenta l'attribuzione agli eventi della data e dell'ora alle quali si sono verificati e dovrà essere interfacciata con il sistema BMS. Impianto di allarme antimalore Tutti i servizi igienici per disabili ed i servizi igienici delle camere di degenza dovranno essere provvisti di un comando di allarme antimalore disposto in posizione facilmente individuabile ed azionabile. Tramite un comando di tipo a tirante con cordino in tessile, si azionerà un segnale di allarme acustico ed ottico sul corridoio di accesso del locale dove è disposto l'allarme. Questi segnalamenti dovranno essere del tipo ad autotenuta fino all'intervento di un soccorritore che potrà azionare un pulsante si tacitazione previsto a fianco dei dispositivi di segnalamento. L'allarme dovrà essere anche ripetuto in sala operativa dove sarà presente ancora un segnalamento acustico affiancato da un pannello numerico che mostrerà il numero di identificazione del locale dal quale ha avuto origine l'allarme. Il sistema dovrà disporre di un sistema di alimentazione di riserva in continuità con le caratteristiche previste dalla legge. Impianto diffusione sonora ai fini dell'evacuazione L’impianto di diffusione sonora dovrà essere previsto secondo le indicazioni del DM 9 aprile 1994 e sarà costituito da una centrale di amplificazione e da una postazione microfonica in grado di distribuire chiamate nelle varie aree del complesso per mezzo di diffusori acustici. L'impianto sarà suddiviso in aree/zone distinte all'interno delle quali sia possibile avere regolazioni di volume separati ovvero poter inserire sorgenti musicali ausiliarie. Le aree /zone coprono l'intero edificio senza esclusione di alcun locale. pag.10
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