Piccola Biblioteca 607 APOLLINEO E DIONISIACO All’interno del vastissimo patrimonio filosofico che Nietzsche ci ha lasciato, le nozioni di «apol lineo» e «dionisiaco» sono certo fra le più citate e le meno comprese, e a tutt’oggi la letteratura al riguardo appare largamente inadeguata. Con gli scritti raccolti in questo volume (elaborati tra il 1938 e il 1940, parallelamente a Platonepoli tico e Filosofi sovrumani, e rimasti sinora inediti), Giorgio Colli non solo mostra di coglierle nel la loro intima essenza, ma si spinge ancora più in là sulla strada aperta da Nietzsche. Collo candole alle origini stesse del pensiero occi dentale, ed esaltandone l’«inesauribile fecon dità», ne fa strumenti in grado di schiudere al cuni passaggi occulti della storia del pensiero, dell’arte e della scienza. E non sembrerà azzar data, al lettore che lo voglia seguire nel suo af fascinante percorso speculativo, l’affermazio ne che eleva «apollineo» e «dionisiaco» a «prin cìpi universali e supremi della realtà». A aera di Enrico Colli. ISBN 978-88-459-2542-9 iiMiim € 14,00 9 788845 925429 DELLO STESSO AUTORE: Dopo Nietzsche Filosofi sovrumani Filosofia dell'espressione Gorgia e Parmenide La nascita della filosofia La natura ama nascondersi La ragione errabonda La sapienza greca* 1 La sapienza greca, li La sapienza greca, III Per una enciclopedia di autori classici Platone politico Scritti su Nietzsche Zenone di Elea Giorgio Colli APOLLINEO E DIONISIACO A cura di Enrico Colli flftarflno ex librie ADELPHI EDIZIONI /*rima ftfùwn*»' nowrnto 2010 Seconda edizione: gennaio 2011 © 2010 ADELPHI EDIZIONI SJ\A. MILANO www.Adelphlit ISBN 078’88,459-2542-9 INDICE Nota del Curatore 9 APOLLINEO E DIONISIACO PARTE PRIMA. FILOLOGIA NON PIÙ MORTA 25 i. Il filologo 27 il. Nietzsche e la Ceburt 55 in. Dionisiaco e apollineo 75 PARTE SECONDA. SCRITTI E APPUNTI PREPARATORI 121 APPENDICE 217 Note 233 Sigle e abbreviazioni 257 Indice dei nomi e delle fonti 263 NOTA DEL CURATORE «Zvkimfìsphilologie, “filologia dell’avvenire”, paro* diava e scherniva il giovane Ulrich von Wilamo- witz-Móllendorff, quando comparve settantanni or sono la nietzschiana Geburt der Tragèdie- Essi avevano studiato insieme a Pforta, eppure non tardarono a schierarsi l’uno contro l’altro, come i vessilliferi di due avversarie fazioni della filolo gia; ma le posizioni non tardarono ad essere defi nite, e ad uno soltanto di essi toccò il titolo di fi lologo, e di grande filologo. L’altra fazione sem brò spegnersi non appena nata ed il suo autore abbandonò la lotta cercando un sollievo nel ma re italiano alle emicranie atroci che si era procu rate indagando il segreto degli Elleni. Eppure a quest’ultimo egli giunse molto più vicino che non il pomposo Wilamowitz... L’entusiastico ditiram bo giovanile di Nietzsche non trova certo molto credito nella massa dei cosiddetti competenti, ep pure avevano creduto un tempo in esso grecisti profondi, come Rohde e Burckhardt». Così argomenta il giovane Giorgio Colli nel 1940: muovendo dalla Nasata della tragedia si fa pro motore della ZukunfìsphUolo^ee, sedotto dalla no vità rivoluzionaria del testo nietzschiano, lo depu ra degli elementi contingenti e propone un mo do diverso di concepire gli studi filologici che tra scolora nella filosofìa e nella metafìsica. Ne am plia il campo d’indagine che «dalla parola scritta 11