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Apocalisse, il giorno dopo PDF

268 Pages·2012·2.32 MB·Italian
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Daniele Pugliese Apocalisse, il giorno dopo La fine del mondo fra deliri e lucidità Baskerville Daniele Pugliese Apocalisse, il giorno dopo La fine del mondo fra deliri e lucidità Una fine senza fine. Interminabile. È la fine del mondo. Ipotizzata da migliaia di anni, più nota come apocalisse, come quella attesa il 21.12.2012, secondo una profezia Maya, non c’è ancora stata. Insomma una fine infinita. E proprio per questo può continuamen- te essere riproposta in vista di una nuova. Anzi, non una, quella. Perché il giorno che dovesse arrivare non ci sarebbe un “day after” nel quale dire com’è andata e immaginarne una nuova in arrivo, come una perturbazione annunciata che prima o poi ci lascerà. Questo libro parte proprio dall’incombente minaccia di un meteo- rite che cancelli l’umanità dalla faccia della Terra, se non addirit- tura la Terra dal monotono walzer del sistema solare, inquietante ipotesi da qualcuno narrata come avvio di una nuova era. Fa un balzo indietro a quando non c’erano nemmeno le religioni mo- noteiste e la parola apocalisse significava ancora solo rivelazione, in cerca di miti sulle possibili origini del mondo e, specularmente, sulla sua fine. Si sofferma, ad una ad una, sulle fatidiche date in cui, con quasi rassicurante periodicità, è stata annunciata la catastrofe prossima ventura, sulle paure che hanno alimentato quelle attese, sulle de- lusioni che hanno seguito quel nulla di fatto. Cerca di spiegare i meccanismi, e le ricorrenze, di una sterminata produzione libraria divenuta un vero e proprio genere letterario (e poi cinematogra- fico): l’apocalittica. Ma invita anche a prestare ascolto alle inquie- tudini, agli avvertimenti, alla lucidità che il pessimismo estremo mette in evidenza. In attesa del prossimo pronostico. Daniele Pugliese, torinese, movimento studentesco in gioventù, laurea in filosofia, più di vent’anni al “l’Unità” fra Firenze e Bologna, autore e curatore di libri sulla storia del Pci, sulla nascita del movimento coope- rativo, sulle origini e la fortuna del sigaro Toscano, sugli intrighi della massoneria e sul mostro di Firenze. Ha pubblicato la raccolta di racconti "Sempre più verso Occidente" e "Io la salverò, signorina Else". Baskerville Coordinate Daniele Pugliese Apocalisse, il giorno dopo ISBN 978 88 8000 702 9 Euro 20,00 Coordinate 3 Daniele Pugliese Apocalisse, il giorno dopo La fine del mondo fra deliri e lucidità Baskerville Daniele Pugliese Apocalisse, il giorno dopo © 2012 Baskerville, Bologna, ItalIa www.Baskerville.it ISBN: 978 88 8000 702 9 TUTTI I DIRITTI RISERVATI Questo volume non può essere riprodotto, archiviato o trasmesso, intero o in parte, in alcun modo (digitale, ottico o sonoro) senza il preventivo permesso scritto dell’autore e di Baskerville, Bologna, editrice del libro. Baskerville è un marchio registrato da Baskerville Bologna, Italia. Il volume è composto in caratteri Baskerville Questo libro è stampato su carta riciclata ecologica di qualità. La carta è inoltre “ACID FREE” e “CHLORINE FREE” prodotta con un processo di sbiancamento effettuato senza acidi e senza cloro. CATALOGAZIONE Pugliese, Daniele, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO La fine del mondo, fra delusioni e lucidità Baskerville, Bologna, 2012 Pag. 245, cm 21, Collana Coordinate ISBN: 978 88 8000 702 9 Indice 1. APOCALISSE, FINE DEL MONDO 2. FILOSOFIA, LETTERATURA I. PUGLIESE, Daniele Indice 1. Introduzione pag. 1 2. Cosmogonie e escatologie 5 3. L’apocalisse 10 4. L’idea di Mille apocalittico 13 5. L’attesa dell’anno Mille 19 6. I primi 800 anni con l’uno davanti 27 7. La fine del vecchio mondo 47 8. Dal progresso al nulla 55 9. Utopie e non luoghi 66 10. L’anno 900 con l’uno davanti 88 11. Un capodanno lungo un secolo 93 12. La nuova apocalittica 107 13. Il malessere del Novecento 123 14. Romanzi apocalittici 151 15. La catastrofe al cinema 159 16. L’attesa del Duemila 166 17. Il Duemila 192 18. L’idea della morte 199 19. Storia della paura 210 20. Nessun fatto, un’idea 232 Quid aeternis minorem Consiliis animum fatigas? Quinto Orazio Flacco, Odi, II, 11, vv. 11-12 Questo libro è dedicato, e debitore, a Paolo Rossi Monti, a cui devo la curiosità di guardare con rigore: se fossi stato uno studente più zelante sarebbe stata la tesi di laurea che avrei dovuto discutere con lui. Poi le cose hanno preso un’altra piega. Apocalisse, il giorno dopo DANIELE PUGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO 1. Introduzione I casi sono due: questo libro non è in libreria e tu, lettore che lo hai in mano, non esisti più. Come cantava Leporello nel Don Giovanni di Mozart «Ah padron, ah padron… Ah padron siam tutti morti»1. Oppure il libro c’è, tu lo hai in mano e il 21 dicembre 2012 non c’è stata l’annunciata fine del mondo, l’ultima di una lunga serie: un meteorite che ha centrato la Terra come avrebbero previsto i Maya molto tempo addietro. Se è vera la seconda ipotesi e hai appena letto la frase “Se è vera la seconda ipotesi”, come Leporello possiamo anche noi tranquillamente andare all’osteria «a trovar padron miglior». Scriveva Leopardi nel Dialogo di un folletto e di uno gnomo: Fol – Voglio inferire che gli uomini sono tutti morti, e la razza è perduta. Gno – Oh cotesto è caso da gazzette. Ma pure fin qui non s’è veduto che ne ragionino. Fol – Sciocco, non pensi che, morti gli uomini, non si stampano più gazzette?2 Le gazzette invece sono in edicola. E certamente si stamperanno anche altri libri pronti ad annunciare la                                                                                                                 1 WOLFGANG AMADEUS MOZART, GIOVANNI DA PONTE, Don Giovanni. (Il dissoluto punito) �Dramma giocoso in due atti. in WOLFGANG AMADEUS MOZART, Tutti i libretti, a c. di Marco Beghelli, intr. di Giovanni Raboni, Milano, Garzanti, 1990. 2 GIACOMO LEOPARDI, Dialogo tra un folletto e uno gnomo, in Operette morali, Milano, Stella, 1827, poi Napoli, Starita, 1835, a c. di Sergio Solmi, Milano-Torino, Ricciardi-Einaudi, 1956-1976. DANELE PUGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO prossima fine del mondo. Ogni volta ce n’è almeno un’altra a disposizione. E le gazzette son pronte a darne testimonianza. Ci sono libri antichissimi che dicono questo. Che contengono profezie relative alla fine del mondo. Quella relativa al 21 dicembre 2012 - particolarmente succulenta se letta 21122012 - anziché su un libro, si basa su un’iscrizione rilevata in Messico sul Monumento 6 del sito archeologico di Tortuguero, riferibile alla misteriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione, benché vi siano numerosi altri reperti che indicano tutt’altre date: saranno probabilmente queste i prossimi tormenti dell’umanità3. Mescolata quella scritta a calcoli fatti sui tre calendari di cui si avvalevano i Maya, si è giunti alla predizione, ovviamente trasferita poi sul calendario gregoriano4. La congiunzione delle due credenze religiose, quella sudamericana e quella mediterranea, farcite poi da un certo numero di considerazioni astronomiche5, hanno                                                                                                                 3 LINDA SCHELE; DAVID FREIDEL, A Forest of Kings. The Untold Story of the Ancient Maya, New York, Harper Perennial, 1990. 4 I Maya, come altre culture mesoamericane, misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari. I giorni erano organizzati attraverso un calendario religioso rituale della durata di 260 giorni (Tzolk’in) e un calendario solare di 365 giorni (Haab’). Un ulteriore calendario, il cosiddetto Lungo computo, calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo secondo la mitologia maya, corrispondente all’11 agosto 3114 a.C. secondo la correlazione con il calendario gregoriano. Questo, a differenza dei precedenti, era progressivo e suddivideva il tempo in cicli non ricorrenti (b’ak’tun). Secondo il Popol Vuh - uno dei principali documenti storici sul corpus mitologico dei maya - il Lungo computo attuale è solo il quarto in ordine di tempo poiché gli dei avrebbero distrutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari. La terza creazione fu distrutta al termine del 13º b’ak’tun, una data che ricorrerà nuovamente alla fine del 2012. 5 Le considerazioni astronomiche prendono spunto dal fatto che le costellazioni si posizionano a cavallo dell’eclittica, la linea ideale lungo la quale il Sole, osservato da Terra, si sposta e che corrisponde alla proiezione in cielo del piano in cui giace l’orbita della Terra. A causa del moto di precessione dell’asse terrestre (o precessione degli equinozi) che determina uno spostamento di 1º circa ogni 72 anni, il periodo dell’anno di visibilità delle costellazioni muta.   2

Description:
confusione per ogni dove e il ritorno del mondo al caos originario»42 mondo nuovo di L. Gigli e L. Bianciardi, in ALDOUS HUXLEY, Il mondo nuovo -. Ritorno al 1996; ANDRÉ MALRAUX, La condition humaine, 1933; tr. it.
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