Description:L’Istoria, come saviamente avvisa il celebre Pallavicino, è come il ritratto, che allora è migliore quando rappresenta non il più bello, ma il più conforme all’originale. Se questo nobile aforismo, raro maestro a rarissimi, abbia guidato la penna che stese queste Memorie, meglio è discorrere seco medesimo, che ragionarne. Solo mi par da avvertire ciò che il fatto mostra esser vero, che negli scrittori di storie l’eminenza dell’ingegno e del cuore danno prove maravigliose e tuttavia fallaci, quando il favore delle circostanze e spessissimo l’accidente non cospirino a trarre il velo agli arcani della verità. L’Andreis non fu ricco che di buona volontà: non gli mancò diligenza, e persuasione di quel criterio col quale giudica l’impresa del Tirolo, di cui egli andò più che innamorato, idolatra. Dettate sino dal 1818 con molta prolissità queste Memorie, n’abbreviò di poi in parecchie Lettere i più notabili avvenimenti, de’ quali uno pose in iscena; nel 1836 le rivestì pressoché a quella foggia in cui ora escono alla luce. Un diario d’un altro roveretano, che giorno per giorno facea ricordo delle novità di que’ tempi, mi fornì alquante non isgradevoli particolarità e correzioni, alle quali diedi luogo insieme a qualche altra notizia che raccolsi dalla voce de’ contemporanei.