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Andrea Costa PDF

358 Pages·2007·18.47 MB·Italian
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MONUMENTA BRIXM HISTORICA FONTES v Andrea Costa a cura di Ugo Vaglia ATENE0 DI SCIENZE LETTERE ED ARTI - BRESCLA MCMLXXX A mio fratello Leonida MONUMENTA BRIXIE HISTORICA FONTES V Andrea Costa COMPENDIO STORICO DELLA CITTA DI BRESCIA (Sec. XVIII) a cura di Ugo Vaglia ATENE0 DI SCIENZE LETTERE ED ARTI - BRESCIA MCMLXXX Supplemento ai COMMENTARE DELL'ATENEO DI BRESCIA - per l'anno 1980 Autorizzazione del Tribunale di Brescia N. 64 in data 21 gennaio 1953 Direttore responsabile UGO VAGLIA STAMPERIA F.LLI GEROLDI - BRESCIA 1980 INTRODUZIONE Prima di lasciare la parola ad Andrea Costa, che, at- traverso il racconto di vicende non sempre nuove, ma tuttora uiue, riesce a metterci in contatto con un perio- do lontano (per cui la cronaca dei fatti assume importan- za storica) ;iene spontanea la domanda: ~ndrea-costa! Chi era costui? La sua biografia rimane quasi sconosciuta e le scarse e scarne notizie dell'attività sua vengono ricavate dal Com- pendio. Nel 1/78 egli si dichiara scrittore dei PP. Os- servanti di S. Giuseppe, tra i quali è presente alla rico- gnizione delle Reliquie di S. Ursicino e nella stessa occa- sione interviene alla discussione sulla preposizione posta a stabilire l'epoca del Vescovato del Santo. Conosce per direttn lettura le storie bresciane di Elia Capriolo, del Na- zari, del Faino, del Biemmi; possiede originali o-copie di letrere e documenti del protocollo vescovile, ducali, me- moriali, poesie di circost&za. Afferma di tenere presso di sé scritti sulla vita del sicario Giorgio Vicario di Pisogne, giustiziato nel 17 3 0. Andrea Costa fu nel Commissariato della Chiesa del Patrocinio, della quale ricorda, con minuzia di particolari, l'origine, la costruzione e la ricostruzione. Allo stesso mo- do racconta l'origine e il rapido sviluppo della Confrater- nita dei Tridui per k Anime del Purgatorio, associazione istituita fin dal 17 1 6 per consiglio e impegno dz Andrea Veronesi nella Chiesa di S. Giuseppe, e le solenni ceri- monie tenute dai Confratelli. Annovera fra le sue amicizie Orazio Glisenti, Carlo Righini, e Giacomo Franzoni, ricchi commercianti, il pit- tore Giuseppe Monti, l'assistente prefettizio Girolamo Lezze, gli assistenti del Pretorio Luigi Anselmi e Andrea Zanca, coi quali, una notte del novembre 1778, sulla stra- da di Rebuffone, incappò in una banda di ladri, finita poi nel rigore della Giustizia. Il Costa frequenta un ambiente di agiata borghesia e di zelanti sacerdoti e vi attinge notizie e raccoglie docu- menti, informazioni e memorie sal carattere e sulle vicen- de dr cittadini, di famiglie, di comunità religiose; ma non rappresenta solo il tipo del cronista. Egli è, si può dire, l'espressione dell'ambiente in cui vioe. Sente gravitare in- torno a sé un mondo di persone, di cose, di fatti, che dal- l'immediatezza della sua esposizione ricevono illustrazio- ne e volgarizzazione sul piano di una concezione umana, pronta ad accettare la società per quello che è, senza ce- dere, tuttavia, a tentazioni di facili lusinghe. Va osservato che il periodo ~issutod al Costa è un periodo di riassestamento della vita czttadina dopo le tra- giche vicende della guerra di successione spagnola. La cit- tà va assumendo aspetti sempre piiì naovi con la costru- zione di chiese e palazzi, con il proliferare di manifesta- zioni pubbliche e cerimonie religiose, con rappresentazio- ni teatrali e generosa beneficenza. Sono gli anni in cui il Ccrdinale Querini imprimeva e forniva motivi atti a ri- svegliare negli animi l'amore che potesse giovare agli stu- di ed alla felicità della vita sociale intesa quale fedeltà al- la veneta Signoria, così che qualunque ar&mento venisse truttuto non mamavafio mai le occasio~id i mischiarvi le lodi della Repubblica. Purtroppo non tutto fu felice nem- meno sotto l'egida di S. Marco! E quando il diavolo vi mette la coda. . . ecco allora il nostro Costa ripiegarsi sui casi pid drammatici e dolorosi per trarne esempi di edifi- cazione morale o argomento di sincera commozione. I2 manoscritto si presenta con un titolo ambizioso: Compendio della fondazione e da chi è stata governata la città di Brescia dal principio che fu edificata fin l'anno MDXVI che fu in poter de Veneziani ch'ora la regge, e governa. Coll'orazione fatta dal Nob . Gullielmo Tanga- tino nel Consiglio Generale Volendcsi dare i Cittadini in lega con li ~vGerie, Grigioni. Ed altri avvenimenti acca- duti nel presente Secolo XVII nella nostra Città, e regi- str3,ti da me Andrei3 Costa. Nella prima parte sono presenti la Cronologia della città, l'orazione del Tangatino ( 14 12 ) e una breve notizia sull'incendio della Loggia ( 1575). Quindi seguono gli av- veizmenti accaduti nel sec. XVII (leggi XVIII),c he pren- doizo inizio dalla cadzdta della torre del Duomo Vecchio (1708) e si concludono con l'elenco delle feste di precetto abolite nel 1788. Qui larga messe di dah, gentilizi di fa- miglie, nomi di ogni estrazione sociale, episodi ancora ignorati, atti e documenti non privi di importanza e di interesse non soltanto per la storia bresciana; fatti tra i pi& clamorosi e memorabili agli occhi del popolo e presen- tati in forma obiettiva, distaccata non ostante talvolta il Costa vi abbia partecipato da attore; collaudati costante- mente nella veridicitài ora da testimonianza oculare, ora da controlli attendibili. La crescente esigenza di informazione e ricerca, che caratterizza il nostro tempo, impone di approfondire par- ticolari argomenti dando spazio a sempre pih nutrita quan- tit2 di elementi inediti; i pali ci aiutano a riscoprire aspetti delle nostre generazioni passate e quindi ad inte- grare la ricostrr&vze della vita popolare del sec. XVIII in dettagli di istituzioni, di costume, non di rado con im- prevedibili e doviziosi arricchimenti anagrafici. È questa la parte nuova ed essenziale del manoscrit- to, anche se condotta con criterio annaliitico, fuori cioè da ogni legame sistematico dei fatti. La morte ha tolto di mano al Costa la penna che gli era servita a dare sfogo alla srra indole, non del tutto estra- nea alla farraginosa ricchezza d e1 Settecento, e per lascia- re a noi questu memoria alla pale, ben a ragione, egli avrebbe potuto premettere i versi del Lippi «Scritta così come la penna getta Per fuggir l'ozio e non per cercar gloria. » Morl a Brescia il 9 agosto li88 all'età di 78 anni, e dalia moglie Catta fu sepolto nella Chiesa di S. Giovanni, ove resta registrato l'atto di morte. Il suo nome è legato al Compendio: il manoscritto, già posseduto dallo storico Federico Odorici, oggi con- servato nella Biblioteca Queriniana di Brescia, catalogato con la segnatura 0.VIII .4 I.. L'Odorici lo riconobbe utile e z~eritiero,e se ne sewì citandolo nelle Storie Bresciane. Dopo l'Odorici, altri studiosi ebbero a citarlo ed a ser- virsene* riportandone ampi squarci, e lo assunsero anche come guida nelle lezioni per corsi popolari di storia locale. I2 manoscritto si compone di 37 1 carte (cm. 17,5 x 12) mriamente numerate. Le ultime sette carte conten- gono le tavole ( = indici) ifz ordine cronologico con poche correzioni e aggiunte, alcune di pugno dell'Odorici, che dette all'insieme la numerazìone definitiva delle carte, nu- merazione non corrispondente alla primitiva; inoltre ag- giunse all'indice gli ultimi otto titoli. La scritttcra, corsivu e minuta, di facile lettura, procede senza ripensamenti e correzioni. Vi sono tralasciati due nomi di persona. Alle cc. 132, 174, 186 sono applicati foglietti con notizie ag- giunte. Alla C. 211 ne seguono due non numerate, che contengono la descrizione del viaggio di Massimiliano d'-Austria. Ciò lascierebbe opinare che non ci sia perve- nuto l'originale, ma una copia collazionata. Il Compendio viene pubblicato integro e nel testo ori- ginale, ma col libero uso delle maiuscole nei sostantivi e nelte denominazioni delle cariche; e, in parte, si è modifi- e cata, per ovvie ragioni, la punteggiatura l'ortografia, se;- za tuttavia offendere o falsare la genuina efficacia del- l'originale, copioso di elementi dialettali, disuguale nella grammatica e nella sintassi. Alla C. 79 è legata la stampa incisa dal Cargnoni su disegno dello Scalvini riprodtlcente la Giostra dell' Anello del 1766; a C. 371 è riprodotto il disegno del globo aero- statico, ideato e costruito dal co : Fenaroli. Alle illustrazioni appartenenti al manoscritto se ne aggiungono altre al /ine di produrre ulteriore documen- tazioize di Brescia settecentesca. La narrazione del Costa costituisce, in definitiva, un valido documento che l'Atene0 mette a disposizione di quanti vorranno inddgare ulteriormente in un periodo del- la storia cittadina: periodo che attende artcora un'indagi- ne specifica e definitiva. Si è di proposito evitato di appesantire il testo con note, riguardanti l'urbanistica e lo sviluppo della città, che si possono facilmente reperire in pubblicazioni apposite e tuttora disponibili: L. FÉ D'OSTIANIS,t oria tradizione e arte nelle pie di Brescia, I1 ediz. Brescia, 1927; ristampata dalla Libreria Editrice Alfredo Tarantola nel 1971 (per la conoscenza delle vie cittadine); Storia di Brescia, vol. 30 Morcelliana Editrice, per interessamento della Banca S. Paolo di Brescia, 1961. In particolare il cap. Z0 della par- te I11 a cura di p. ANTONIOC ISTELLINsuI lla vita religiosa del sec. XVIII; e la parte XXII a cura di GAETANOP ANAZZAs ul volto sto- rico di Brescia fino al sec. XIX. A. FAPPANIS, antuari ed Immagini mariane del Bresciano, vol. I, Edizioni «La Voce del Popolo», Brescia 1972. G.B. MELCHIORVI,o cabolario Bresciano-Italiano, Brescia 1817. Si esprime viua riconoscenza a quanti hanno collaborato alla pubblica- zione del volume, in particolare al Dr. Gaetano Panazza, al Dr. Ornello Valetti, Direttore della Biblioteca Queriniana di Brescia, alla Prof. Angela Franca Bellezza dell' Università di Genova.

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Prima di lasciare la parola ad Andrea Costa, che, at- traverso il racconto di vicende non sempre nuove, ma tuttora uiue, riesce a metterci in contatto con un perio- do lontano (per cui la cronaca dei fatti assume importan- za storica) ;iene spontanea la domanda: ~ndrea-costa! Chi era costui?
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