ebook img

AMORE VIRTÙ’ E POTERE NELLA NOVELLISTICA RINASCIMENTALE: ARGOMENTAZIONE NARRATIVA E RICEZIONE LETTERARIA PDF

111 Pages·1984·6.26 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview AMORE VIRTÙ’ E POTERE NELLA NOVELLISTICA RINASCIMENTALE: ARGOMENTAZIONE NARRATIVA E RICEZIONE LETTERARIA

Studi e testi di Letteratura Italiana MICHEL OLSEN Collana diretta da Mario Santoro AMORE VIRTÙ’ E POTERE NELLA NOVELLISTICA RINASCIMENTALE ARGOMENTAZIONE NARRATIVA E RICEZIONE LETTERARIA FEDERICO & ARDIA PREMESSA Il presente lavoro è il risultato di confluenti critici diversi. In un precedente volume, Les transformations du triangle érotique, del 1976 (ora disponibile presso la casa editrice Federico & Ardia), avevo già, ispirato dalla semiotica di A. }. Greimas e di Claude Bremond, cercato di costruire un sistema descrittivo che rendesse conto di aspetti importanti delle novelle medioevali e rinascimentali. Quando nel 1976 il compianto Pietro Borraro — ci legammo subito d’amicizia — mi invitò al convegno su « Masuccio, novelliere dell'età aragonese », ebbi l’occasione di esporre le mie idee, così come di approfittare' di quelle di tanti specialisti riuniti. Un altro convegno Proprietà letteraria fu organizzato nel 1977 all’istituto « Torquato Tasso » di Sorrento dal professor Ottavio Muscoli; ebbi anche l’opportunità di parlare all’Uni- versità di Palermo (ringrazio il professor Antonio Buttitta e il dottor An­ tonio Pasqualino) e a quella dell’Aquila (ne sono grato alla preside professoressa Martinelli e al professor Morabito). D’altro canto molti problemi rimanevano aperti, come risulta dalla discussione del mio lavoro coi professori Morten Nojgaard e Per Nykrog {in Revue romane 1978,2), dalle recensioni di H. H. Wetzel (in Fabula 1977), di F. D’Episcopo (in Esperienze letterarie III, 4, 1978), dallo studio sulla novella romanza dello stesso Wetzel (1977) e dalla rassegna degli studi di novellistica di R. Bragantini (in Lettere italiane, 1981,1). Ero così in qualche modo preparato quando mi venne dall’amico Mario Santoro, direttore della presente collana, la proposta di pub­ blicare un volume in essa. Nella scelta della materia ho adottato un compromesso. Era inconcepibile offrire una semplice traduzione delle Transformations. Da un lato problemi teorici aspettavano una elabo­ razione, dall’altro provavo il desiderio di sottoporre il mio metodo a nuove possibilità di controllo, analizzando altri novellieri. Ciò viene fatto con le analisi delle Novelle di Sercambi, del Pecorone, delle Porretane Pubblicato con la sovvenzione del Consiglio e delle Sei Giornate. Invece l’analisi del Decameron andava ripresa, della ricerca umanistica danese sebbene con alcune modifiche. Questo novelliere è noto al pubblico e (Statens humanistiske forskningsràd) Casa Editrice Federico & Ardia - Via Ventaglieri n. 85 - 80135 Napoli gli offre così un esempio sul quale poter giudicare del metodo. A ciò s’aggiunge che la mia interpretazione, fatta press’a poco sulle stesse basì metodologiche delle Transformations, si è modificata alquanto a causa di una presa in considerazione più ampia degli studi recenti e dell’ap­ porto sintetico delle note della nuova edizione curata da Vittore branca. Il presente lavoro porta anche le tracce di un cambiamento dello spirito del tempo. Non sono mai stato un partigiano incondizionato dello strutturalismo immanente, e ormai le considerazioni della ri­ cezione letteraria, svolte sia da un Umberto Eco, sia nei dibattiti intorno alla scuola di Costanza (H. H. Jauss, W. Iser), vengono a giustificare INTRODUZIONE l’interesse per studi dei codici letterari e degli « scenari culturali », che di rado si possono ricostruire in modo sufficiente sulle basi dell’analisi di una sola opera letteraria. Se i codici letterari sono storici, Il corpus vale a dire richiedono studi storici dei « scenari ' culturali », tali studi non saranno mai « completi » e avranno sempre bisogno della Nel presente lavoro mi propongo di studiare le novelle erotiche collaborazione di molti studiosi. Ma gli studi delle presupposizioni di di alcuni novellieri: il Decameron, le Novelle di Giovanni Sercambi, un testo dicono spesso di piti sulla società contemporanea che non il Pecorone di Ser Giovanni e le Porr e tane di Sabadino degli Arienti. sui valori affermati vistosamente (su cui si soffermano molti studiosi), Terminerò con un confronto fra le Sei Giornate di Sebastiano Erizzo i quali sono spesso da interpretare come utopici, cioè non reali. Almeno e gli Ecatommiti di Giambattista Giraldi Cinzio. Nella conclusione si gli studi delle presupposizioni possono porre questioni interessanti. troveranno accenni al Grand Parangon di Nicolas de Troyes (1535-37), Mi resta da ringraziare ancora una volta il professor Santoro, che come al Trecentonovelle di Franco Sacchetti e alle Piacevoli Notti di Giovan Francesco Straparola. mi ha dato la possibilità di raggiungere il pubblico italiano; il Consiglio della ricerca umanistica danese (Statens humanistiske forskningsràd) In un precedente lavoro, Les transformations du triangle érotique per la sua sovvenzione; il professore Francesco D’Episcopo, che ha abbreviato: TTE), ho studiato il Decameron, i fabliaux, les Cent rivisto la lingua e lo stile; i colleghi precitati ed altri per discussioni Nouvelles Nouvelles, il Novellino di Masuccio, l’Heptaméron di Mar­ utili; mia moglie e mia figlia, che mi hanno assicurato la calma ne­ guerite de Navarre, le Novelle di Randello, gli Ecatommiti di Giraldi cessaria al lavoro. e le Novelas exemplares di Cervantes. In appendice si trovano brevi accenni al Centonovelle e alle Piacevoli Notti. Prescindendo dal Deca­ Michel Olsen meron e in grado assai minore dagli Ecatommiti^ non riprenderò le analisi di questi novellieri in particolare, ma utilizzerò i risultati ottenuti. Il lettore troverà accenni al Novellino di Masuccio e alle Piacevoli notti di Straparola: Masuccio, perché rappresenta in modo esemplare lo spirito aristocratico; Straparola, perché emblematizza un termine che cercherò di circoscrivere: lo spirito popolare. La scelta di riprendere l’analisi del Decameron non richiede molte giustificazioni: è noto al lettore, ha valore di paragone, viene imitato. La scelta di cambiare il corpus, passando da un lavoro all’altro, è dovuta alla volontà di sottoporre il metodo a nuovi confronti. Infatti il lettore vedrà che ho dovuto modificarlo in alcuni punti. Ogni scelta è in parte arbitraria, soprattutto perché non tutte le opere dei novellieri presi in esame treccio, ma soprattutto di considerare le articolazioni delPintreccio come esistono in edizioni complete e attendibili. Tale è il caso, ad esempio, asserzioni di un altro livello: il livello dei valori. Un racconto, e delle novelle di Pietro Fortini che, a giudicare da un suggestivo saggio innanzitutto le novelle tradizionali, a forte componente di azione, di Scrivano (1966), avrebbero potuto arrecare interessante materiale possono valutarsi come una argomentazione, come una affermazione allo studio della riaristocratizzazione della novella del ’500. o negazione di sistemi di valori. Solo una parte delle novelle vengono studiate sistematicamente: Tali valori vengono sintetizzati in due sistemi maggiori: il le novelle erotiche, e per novelle erotiche intendo novelle nelle quali sistema dei valori sociali e quello dei valori soggettivi, personali. l’oggetto narrativo è Tamore (adulterino, matrimoniale, platonico, poco Lungi da me l’intenzione di negare che i valori personali pos­ importa). L’amore è un oggetto desiderato da un personaggio, osta­ sano avere una origine sociale. Spesso, tuttavia, il presente lavoro colato da un altro (marito, genitori etc.) e, come cercherò di di­ rimane alla superficie, alla superficie narrativa, a causa del conflitto mostrare, sia l’esito, sia le modalità di tale lotta, possono offrire che viene a crearsi tra valori (piuttosto) individuali e valori (piuttosto) aspetti interessanti. Questa scelta non impedirà che si commentino sia sociali. Ora l’amore come valore viene quasi sempre presentato come le novelle erotiche nel senso quotidiano piìj largo, sia le altre novelle un valore personale. Novellieri nei quali il sistema dei valori personali (non erotiche), ad esempio le « beffe », ma il commento non sarà viene ridotto presentano, per la loro stessa eccezionalità, un interesse condotto in modo sistematico. Colgo l’occasione per specificare che in di controesempi. Tale mi pare essere il caso delle Sei Giornate, alle questo lavoro riserverò il termine di « beffa » solo alle novelle non quali ritornerò. Per le chiavi e gli schemi concernenti Masuccio e erotiche (e chiedo sin d’ora scusa per qualche incongruenza quasi Straparola rimando invece il lettore alle TTE. inevitabile). Come il lettore avrà modo di constatare, gli accenni a Le azioni registrate nella chiave sono dunque quasi tutte altret­ novelle non erotiche avranno lo scopo di verificare i risultati ottenuti tante affermazioni o negazioni dei sistemi di valori. Nella stragrande dall’analisi delle novelle erotiche. maggioranza dei casi « successo » eguaglia l’affermazione del corrispon­ dente sistema di valori e « fiasco » la sua negazione. Così un amore felicemente nascosto (azione 30b della chiave) rappresenta l’affermazione di tale amore, mentre la punizione (31b) la sua negazione. Eviden­ Metodo temente esistono varie sfumature sulle quali ritornerò. La grande eccezione sono le novelle tragiche, definite in questa sede come la Una delle idee-guida del presente lavoro è che si possono descrivere sciagura dei personaggi simpatici. In tali casi affermazione e negazione le novelle tradizionali per mezzo di una chiave, nella quale vengono contrastano, ma, cosa a prima vista strana, la negazione del sistema notate le principali articolazioni dell’intreccio novellesco. Ora l’elabo­ di valori degli amanti infelici non viene, se non di rado, abolita dal razione di tale chiave potrebbe, teoreticamente, seguire due vie diverse. fine tragico e risolto dalla « rivolta ». Questo lavoro rimane alla su­ Si potrebbe elaborare, nella scia del lavoro di Propp, uno scheletro perficie del testo novellesco. Infatti non posso, se non a volte e tra di funzioni, le quali verrebbero a riempire i motivi concreti. Tale lavoro parentesi, occuparmi di tutti i valori formulati nelle novelle dei vari risulterebbe utile perché permetterebbe una organizzazione piìi logica, novellieri. Tale impostazione, per altri aspetti utilissima, impedirebbe vale a dire di uso più facile, del materiale folklorico, che ora troviamo un confronto rapido e sicuro tra i differenti novellieri. Questo lavoro sistemato in modo utile, ma un po’ confuso, negli indici di Antti Aarne si limita quindi a rilevare tratti macroscopici, facili ad omologarsi: e di Stith Thompson. soprattutto la relazione tra sistemi di valori sociali e personali. L’altra via, quella che ho seguita, si propone una meta differente. La seconda idea-guida di questo lavoro è che, sulla scia di Sciascia La chiave che si trova nei miei lavori, rinuncia a dare una notazione (1961, p. 92), si può invertire la locuzione francese « cherchez la « completa » di ogni novella. Non solo le novelle non erotiche non femme » in « non cercate la donna, cercate i soldi » e, aggiungerei, vi figurano, ma neppure le novelle erotiche vengono sempre notate « il ceto sociale ». Altrimenti cerco di rispondere ad una domanda: in tutti i particolari dell’azione. Come si vedrà, lo scopo di una no­ come ci si accoppia? in amore lecito (matrimonio) ed amore illecito tazione di una novella è, sì, di dare un’idea dell’articolazione dell’in­ (adulterio e relazioni extramatrimoniali). A questo fine vengono notate, in accezione classica: un pretendente all’amore (quale che sia) senza in una matrice diagonale, le relazioni tra i diversi ceti sociali. rispetto alla realizzazione di tale amore. E importante è ribadire come il triangolo noti posizioni macrosco­ piche dell’azione. I suoi tre termini non coincidono con gli attanti Triangolo e chiave greimasiani. Ad esempio, S2 — la moglie — può essere soggetto nar­ rativo in una minisequenza introduttiva, il cui oggetto attanziale Ecco il triangolo erotico che è servito alla costruzione della chiave: è l’amante. Nel corpus considerato nel presente lavoro, siccome nelle TTE, A l’azione progredisce per lo più linearmente*. Ciò permette di costruire una chiave ispirata alle chiavi botaniche o zoologiche, le quali determi­ nano un dato individuo su basi di scelte binarie. La chiave si trova in appendice p. 215. Tramite categorie semplici: accettazione, violenza o corteggiamento, diverse modificazioni di volontà (conversioni), vendetta, realizzazione (dell’amore), punizione (della realizzazione), rivolta (contro una mossa narrativa precedente), e la negazione di tali categorie, è pos­ Questo triangolo è una generalizzazione del triangolo ben noto; sibile notare i grandi tratti di un intreccio novellesco. Le categorie A(mante), marito ((S)poso 1) e moglie ((S)posa 2). Ma consideriamo narrative citate costituiscono anche operazioni di affermazione o ne­ da vicino le relazioni tra i tre termini. gazione di valori. Farò ritorno su questo punto importantissimo. Il marito si definisce nello scenario culturale come l’autorità che Elaborando la chiave mi sono ispirato ai lavori di Claude Bre- possiede diritti sulla moglie. Ora i rapporti possono invertirsi: la moglie mond (1973), ma, invece di considerare le infinite possibilità teoriche possiede pure diritti sul marito. Quindi anche la moglie può essere Si della narratività, ho cercato di restringere quanto più possibile le ca­ (in tale caso il marito diventa S2). S2 è l’oggetto dell’autorità. Og­ tegorie da adoperare. Senza disaccordo con Bremond, giacché per getto narrativo o oggetto di valore (vedi Greimas-Courtès 1979, questo studioso la chiusura delle possibilità caratterizza appunto dati « objet 4 ») il cui possesso decide della « vittoria » sia dell’amante sia generi o date culture. del marito. Una novella può comprendere, benché ciò non sia molto frequente, Ora l’oggetto narrativo può essere sia disgiunto dall’autorità più sequenze narrative Novelle di questo tipo saranno iscritte in due (moglie e marito ad esempio) sia congiunto. In quest’ultimo caso o più caselle della chiave. Ma anche una novella a una sola sequenza una donna (di rado un uomo) nello scenario culturale viene considerata può venire iscritta in diverse caselle, se attualizza diversi aspetti del come un soggetto (autorità) che possiede se stessa (quale oggetto) e triangolo. Così un marito può fallire nella seduzione della serva (15a) che in un corteggiamento può dare se stessa all’amante o per via di e nello stesso tempo convertirsi alla virtù coniugale (27b). Il primo inganno vedere se stessa posseduta dall’amante. In questo caso due ter­ mini del triangolo si trovano congiunti in uno stesso personaggio. ' Ciò vale per quasi tutte le novelle dal Decameron fino alle Novelas Quanto all’amante, è importante che si definisce prima di tutto Exemplares di Cervantes: l’azione procede linearmente dall’inizio alla fine. L’in­ negativamente: non entra nella relazione autorità-oggetto. È senza treccio (plot) non si distingue cronologicamente dalla fabula; non troviamo la importanza se è la donna (S2) che corteggia l’amante o, come per presentazione « in medias res » cara a Cervantes. lo più accade, è l’amante che corteggia la donna. Tale distinzione, che 2 La sequenza narrativa è abbastanza difficile a definirsi con precisione. Una potrebbe avere la sua importanza, viene in un primo tempo scartata. sequenza non presuppone un’altra che la segua, mentre può presupporre un’altra che la preceda. Ad esempio una sequenza di adulterio può presupporre una se­ Più tardi potrebbe rientrare in una analisi più particolareggiata (che quenza di corteggiamento, benché tale corteggiamento, nelle novelle di adulterio, si farebbe, ad esempio, per esaminare l’iniziativa lasciata rispetti­ sia per lo più dato sotto forma di riassunto, come già accennato. La maggior parte vamente alla donna e all’uomo). Il termine di amante viene utilizzato delle novelle tradizionali si compongono di una sola sequenza. 10 11 triangolo oppone il marito (A) alla serva (S1/S2), il secondo il ma­ una reazione qualsiasi marcata. Un tale insieme di novelle è signifi­ rito (S2), oggetto della moglie (Si), mentre la serva occupa la posizione cativo per un novelliere: per lo più indica una svalutazione sia del di A Per ragioni di semplicità rinuncio però a notare le minisequenze marito sia della moglie congiuntamente con quella del ceto sociale cui che riassumono un corteggiamento precedente classiche novelle di appartengono. Tale gruppo non esiste nel Decameron. adulterio, o il corteggiamento fallito che precede l’inganno o violenza. Ma torniamo a considerazioni teoriche. Il fatto che a volte, benché L’esistenza di quest’ultimo corteggiamento risulta da un’altra in­ di rado, una casella della chiave contenga sia azioni contrarie sia dicazione, la sigla cr. contraddittorie, è dovuta ad una scelta: quella di una chiusura. Invece Gli agenti delle azioni della chiave saranno sempre i tre termini di seguire una ramificazione teoricamente non finita, ho scelto, per del triangolo: A, Si, S2, oppure i loro rappresentanti metonimici: può scopi pratici, di costruire una chiave che descrivesse le possibilità più infatti darsi che, una volta ucciso il marito, la vendetta venga compiuta frequenti. In tale scelta c’è una parte evidente di arbitrarietà. Infatti da un suo fratello o persino dal re (autorità sociale per autorità fa­ niente impedisce all’intreccio di prendere vie diverse da quelle notate miliare). Però in un numero di novelle, limitato ma importantissimo dalla chiave (ma ciò succede di rado ed è pure significativo; le novelle per l’interpretazione, un’azione viene eseguita da un termine che non anormali vengono indicate con un NB), oppure di proseguire l’azione appartiene al triangolo (oppure da un termine del triangolo, ma senza oltre le possibilità della chiave stessa. Così nelle Novelle di Sercambi premeditazione, ovvero da un termine del triangolo che in un triangolo si trovano casi frequenti di punizione dell’adulterio, cioè che vanno anteriore occupava un posto differente). Tali iscrizioni vengono seguite oltre il capo 31b della chiave. Nel corpus analizzato nelle TTE esistono da un c, sigla che indica « caso » la cui parte va aumentando solo rari esempi, troppo rari per meritare un capo nella chiave. Ora nel ’400 e ’500. per permettere l’uso parallelo dei due lavori, ho rinunciato ad apportare Un’occhiata alla chiave fa notare che le azioni sono rappresentate modificazioni non assolutamente necessarie alla chiave (infatti ho fatto sotto forma dicotomica: affermazione o negazione. I termini negativi una sola), ma se l’azione prosegue oltre la chiave, la novella viene sono da intendersi come forme contrarie: così « non-punizione » vuol iscritta con una freccia, ad esempio 24 vuol dire che la novella 24 dire punizione evitata. Così, per iscrivere un intreccio nella non­ prosegue oltre, diciamo 31b (se si trova iscritta in questa casella). punizione (o qualsiasi altra casella negativa), è necessario che l’asse La chiave è divisa in tre branche principali, separate da linee semantico punizione-non-punizione venga attualizzato nel testo. Qualora doppie. Prima di fare un commento particolareggiato della chiave, ciò non succede, l’intreccio si iscriverà ad un livello anteriore, ad illustrerò queste tre branche con tre novelle tipiche del Decameron. esempio un adulterio felice per camuffaggio (30b) si noterà sotto La prima branca contiene le novelle di corteggiamento. La no­ « camuffaggio », e non sotto « -punizione » (3la), benché il camuffaggio vella IV, 8 del Decameron si analizza come segue: lo stato iniziale si implichi la non-punizione. può riassumere con le parole stesse di Boccaccio: « Girolamo ama la Purtroppo non si può seguire tale principio sempre. Accade, in­ Salvestra (l’amore è un presupposto): va costretto ’a prieghi della fatti, che le novelle iscritte sotto termini negativi costituiscano solo madre a Parigi; torna e truovala maritata; entrale di nascosto in casa ». la forma della contraddizione. Però questo succede solo quando il Qui bisogna inserire qualche particolare: la richiede del suo amore, termine della chiave è l’ultima ramificazione dell’albero che rappre­ cioè non usa violenza o inganno, ma corteggiamento (2a). Ella ri­ senta la chiave. Soprattutto il termine 37a è significativo. Raggruppa fiuta (3a). Senza abbandonare il suo amore (4a) e senza pensare a un insieme di intrecci di adulterio realizzato, ma al quale non segue vendetta (5a), senza che la Salvestra venga svalutata come oggetto d’amore (6a), Girolamo non trova un altro oggetto di amore, cioè (!) ^ Quando una novella comporta due o più iscrizioni nella chiave può essere « muorle allato (6a) e portato in una chiesa muore la Salvestra allato teoreticamente arduo individuare l’azione principale. Infatti non esiste la tecnica a lui » (7b). La novella sarà quindi iscritta sotto (7b). del punto di vista o fecalizzazione (vedi Genette, 1972, p. 183 ss.), benché mo­ La seconda branca registra le novelle nelle quali Sl-2 ha rifiutato nologhi sviluppati indichino l’importanza di un personaggio. Ma anche questo è un problema minore, giacché una soluzione facile è di iscrivere ambedue gli intrecci. l’amore (o non è stato richiesto). L’amante pensa alla violenza o all’in­ Sono inoltre relativamente poche le novelle che realizzano più di un intreccio. ganno per ottenere l’amore. Nel Decameron 111,6 Ricciardo ama Ca­ 12 13 tella che lo respinge (una sequenza di corteggiamento dato come novelle di indole « popolare » e novelle appartenenti all’area aulica riassunto e quindi non registrato). Non rinuncia alla violenza o all’in­ (che comprende pure novelle esplicitamente antiauliche, che sosti­ ganno (14a), ma l’attira in un agguato dove è costretta a dargli tuiscono nella trama narrativa l’inganno al corteggiamento). Non ho retta (15b). Trovati i baci dell’amante più saporiti di quelli del marito, notato questa distinzione nelle chiavi e schemi delle TTE, ma la in­ si converte al nuovo amore (18b). Siccome la possibilità di una pu­ troduco nel lavoro presente. nizione dalla parte del marito non viene attualizzata dal testo si iscrive la novella nella casella 18b, non proseguendo l’alternativa aperta in 23 a e b. Corteggiamento L’ultima branca contiene gli intrecci classici di adulterio. Nel Decameron VII, 1 Federigo ama di amore condiviso Monna Tessa (il La prima branca del corteggiamento comporta una notazione poco corteggiamento dato in forma di riassunto non viene registrato). Vo­ logica. Il lettore si accorgerà che i capi 1 e 3 (accettazione e modifi­ gliono realizzare un amore illecito (24a) e ci riescono (25b). Sorpresa cazione di volontà da parte di S1/S2) rispondono alla stessa domanda. dal marito, Monna Tessa riesce col camuffaggio della fantasima a celare Lascio questa ripetizione inutile, ma senza gravi conseguenze, per non il loro amore. Quindi la novella si trova nella casella 30b. turbare l’ordine numerico della chiave e rendere quindi difficile l’uso La terza branca presuppone l’accordo di A e S2, cioè per lo più parallelo del presente lavoro e delle TTE. Invece devo introdurre dell’amante e della moglie. In certe novelle però sono due giovani che un’altra modificazione rispetto al lavoro precedente. Infatti, come ho vogliono sposarsi contro la volontà dei genitori. In questo caso: quando già avvertito nelle TTE, un corteggiamento può avere per fine non l’oggetto narrativo è il matrimonio, la novella viene iscritta nella chiave solo di stabilire una relazione amorosa ma pure di ristabilire una re­ — e negli schemi delle combinazioni sociali — in corsivo. Infatti lazione interrotta. Uno degli amanti (in accezione quotidiana) può avere la notazione in corsivo indica che l’oggetto narrativo è il matri­ rotto la relazione che l’altro desidera riprendere, costituendosi così monio. Nel caso che i giovani vogliono non solo un oggetto narrativo come A(mante) nel senso del triangolo, così nell’esempio citato di lecito (matrimonio) ma pure ottenerlo per mezzi leciti (capo 24b) la Girolamo. chiave funziona in modo ricorsivo. La novella va indicata col segno ru\ Come già accennato, è importante nella branca del corteggiamento ricerca di unione. Si rinvia al capo 3 e la novella prosegue come un distinguere tra intrecci con 51 e 52 congiunti, cioè Ìl corteggiamento corteggiamento, con l’importante differenza che SI (ad esempio i ge­ normale, in cui la donna costituisce sia il soggetto sia l’oggetto, ed nitori) è ora disgiunto da S2 (ad esempio la ragazza). Tali novelle ven­ altri intrecci, in cui l’amante indirizza il « corteggiamento » all’autorità gono iscritte in due caselle 24b e nella casella della branca del paterna. Un tipo di questi intrecci nei quali Si e S2 sono disgiunti corteggiamento che dà il risultato. Sono rare. Posso citare ad esempio vengono notati in modo ricorsivo, passando per 24b. In un altro tipo, due novelle àéX'Heptaméron di Marguerite de Navarre, nelle quali l’amante fa direttamente il « corteggiamento » all’autorità paterna, l’amore non realizzato ed infelice viene impedito dai genitori (no­ senza curarsi se la ragazza sia d’accordo o meno. Quest’altro tipo si velle 9 e 19). avvicina o è identico, in certe occorrenze, alla fiaba descritta da Propp, Anche la seconda branca raggruppa novelle notevolmente diffe­ ed il corteggiamento si costituisce come una « prova ». renti. L’amante che ricorre alla violenza o all’inganno può aver prima Tale tipo, fiabesco, « popolare » perché non si occupa del consen­ richiesto alla donna amore o meno. Insomma si potrebbe introdurre, timento della donna, si trova, prima che nelle Piacevoli Notti di Stra- anzi teoreticamente si dovrebbe forse introdurre, un capo precedente parola, nelle Novelle di Sercambi (122, 142). Tali novelle vanno pure agli altri, quindi un capo O: — richiesta di amore S = A vs richiesta marcate del segno indicante che Si e S2 sono disgiunti, cioè *. di amore S = A, ma, siccome le novelle dell’inganno e della violenza Ad un tale corteggiamento la donna (dico donna perché è il caso sono numerose, è preferibile indicare le novelle nelle quali l’amante più frequente, ma si può trattare anche di un uomo cf. MAS ^0) può non ha previamente richiesto alla donna amore con il segno * (cioè accettare o rifiutare (3 a e b). Il rifiuto può provocare o meno una non richiesta S = A). La distinzione è importante. Infatti il divario tra modificazione della volontà dell’amante, e questa modificazione va 14 15 intesa nel senso della « vertù ». In un episodio del DEC 11,8 una Il non trovare un altro oggetto (erotico) è una mossa chiara, giovane si fa sposare, rifiutando relazioni extramatrimoniali. Questa altrettanto non vale per 6b. Infatti il trovare un altro oggetto può possibilità narrativa viene sfruttata nelle novelle controriformistiche interpretarsi in modi diversi. di Giraldi, che realizza pure la conversione dell’amante alla pura virtù: Scegliere un oggetto invece di un altro vuol dire svalutare il senza matrimonio (X, 7). primo oggetto. E generalmente tale svalutazione viene seguita dalla Se l’amante non abbandona il suo desiderio può pensare alla ven­ reazione dell’oggetto (8 a e b). Ma nelle TTE avev^> registrato alcune detta o meno (5 a e b). In questa ramificazione, che prosegue in 9 e 10, novelle di Giraldi {EC V, 7 e 8) nelle quali uomini davanti alla re­ vengono anche notate le novelle che trattano la vendetta conseguente sistenza o al rifiuto di una donna di sposarli scelgono altre compagne. una rottura (parallela è la ragione per cui considero una rottura come Per maggiore chiarezza tali novelle vanno trasferite in Ah, « la conver­ motivo di corteggiamento). Però, in tali novelle, ad esempio Randello sione alla virtù ». Per la notazione 4b-13a col numero della novella I, 42, si potrebbe pure pensare ad una punizione per infedeltà (cf. 31b). in corsivo ( = matrimonio) si indicano le novelle in cui il rifiuto di Infatti è innegabile che l’amante possiede « diritti » sull’autorità- S1/S2 trasforma il desiderio di A in desiderio di matrimonio (vedi oggetto (che è insomma un amante in termini quotidiani; anzi nella l’esempio del DEC 11, 8, dove la figlia del conte d’Anguersa riesce a farsi novella citata di Bandello si tratta di un marito legato alla moglie da sposare). Pure nel Decameron X, 9 l’episodio della rinuncia del secondo un matrimonio segreto). La giustificazione di tale scelta sta nel fatto marito va trasferito in questa casella (ciò che è fatto in questo lavoro). che l’infedele rappresenta il sistema dei valori sociali (nella novella Per comodità critica ho assimilato novelle rare, nelle quali la sva­ citata un gentiluomo vuole sposarsi « davvero »: nel ceto nobile). Si lutazione dell’oggetto causa una rottura della relazione già stabilita, a badi che l’infedeltà giunge fino alla rottura. Invece nei casi nei quali quelle registrate in 6b (ove l’amante abbandona la ricerca di tale re­ un amante tradisce l’amante con un(a) altr(o/a) la novella si iscriverà lazione), ad esempio si veda Bandello 111,32, ove tale rottura causa nella branca dell’accettazione (30 in poi), seguita dal segno a (auto­ una vendetta stupenda della donna abbandonata. rità = amante in senso quotidiano). Sia 6a che 6b aprono un’alternativa identica: S1/S2 può o meno Se l’amante non pensa alla vendetta può trovare un altro oggetto modificare la sua volontà. Nel caso della morte dell’amante (6a) la o meno. Non trovare un altro oggetto è da intendersi in senso forte. modificazione della volontà della donna può andare fino alla morte, Desiderare niente equivale alla morte (DEC IV, 8, « Girolamo e la così per Salvestra {DEC IV, 8). Se invece l’autorità non reagisce, tale Salvestra »), alla presa del velo oppure, in forma debole, ad una de­ tratto può sottolineare l’assurdità dell’amore; è il caso dell’amante che pressione temporanea (HEPT 26) si uccide per amore di una prostituta indifferente (7a, vedi BAN 111,31). Dopo 6b, 8b indica pure la conversione dell’autorità-oggetto, così in Masuccio 20, 24 e 25. Tale mossa non elimina del tutto l’autorità ^ NeWHeptaméron 24 e 64 l’amante sceglie Dio. La classificazione nelle TTE svalutata dall’area dei valori aulici. L’utilizzazione di Sa è significativa è sbagliata; dovrebbero queste novelle figurare in 7b (e non in 8b}, ma la causa dell’errore è doppiamente significativa. In primo luogo non sono riuscito a libe­ solo per le Cent Nouvelles Nouvelles (vedi TTE). Infatti se le donne rarmi del « maschiocentrismo » (e ciò benché chiave e schemi siano costruiti anche ivi descritte, con ironia maliziosa, come quasi sempre impudiche non per consentire di considerare le differenze di sesso come investimenti sociali, hanno da vergognarsi, negli altri novellieri l’antifemminismo non in­ quali sono in gran parte). Infatti non solo la donna, ma pure l’uomo deluso, può vade 3 tal punto la narratività oppure abbandona affatto il corteg­ scegliere la vita religiosa. In secondo luogo la causa del mio errore fu causato giamento aulico dal fatto che in ambedue novelle la scelta di Dio che fa l’uomo sveglia una specie di gelosia da parte dell’amante. Dio funziona (anche) da rivale. Come controprova, si può leggere la novella IV, pure di Marguerite. In questa novella l’uomo si fa monaco e la sua amata lo segue. Però in questa novella l’autorità (Si) viene 5 Forse giova, per fare meglio intendere queste specificazioni, ricordare che costituita dai genitori che si oppongono a un matrimonio e la mossa 8b viene nell’amore cortese l’abbandono della donna amata costituiva, almeno agli inizi, compiuta — successivamente — dai due giovani; tutti e due si fanno religiosi una impossibilità quasi assoluta, ed anche per i novellieri studiati la rottura di una e ritrovano un amore spirituale. relazione amorosa (meno l’adulterio!) costituisce un serio problema testuale. Mi 16 17 Proseguendo in tema di vendetta (capi 9-11). La vendetta può lire o meno (15 a e b). Una novella può terminarsi sulla realizzazione essere abolita come nel Decameron 11,8 dove la regina di Francia, prima (15b); in modo caratteristico il Decameron ne conta un solo esempio di morire, si pente di avere accusato il conte d’Anversa. L’abolizione {VIII,1), in cui la donna ingannata si è mostrata pronta alla prosti­ seguita da punizione indica la coincidenza delle due azioni, così nel tuzione. Altrove — dai fabliaux e per secoli — questo capo registra Decameron II, 9. La vendetta può essere realizzata e poi punita, come numerose novelle di grossa comicità. Ci si potrebbe stupire di non in Bandello I, 42, o la vendetta può essere realizzata senza il tentativo trovare, nel primo corpus analizzato nelle TTE, un suicidio prima di punizione (DEC Vili, 7). della violenza (cioè una « rivolta »), come mezzo di evitare tale I capi 12 e 13 dicono in fondo la stessa cosa, ma per definizione violenza. Tutt’al più c’è neìVHeptaméron una coincidenza tra la morte si può postulare una differenza utile. 12a può servire a notare novelle della donna e la violenza (lo stupro). Nelle Sei Giornate di Erizzo ne comiche, ad esempio, un amore impedito all’ultimo momento. Così, ho trovato qualche esempio (avvenimento 30 e 37), ma ribadisco che in Bandello III, 2 un vecchio dottore non può godere del suo amore per necessità si possono sempre aprire nuove ramificazioni, indicate per insufficienza fisica, con una freccia. Per lo più una realizzazione fallita è seguita da una II capo 13a comprende le novelle di amore felice, gruppo a prima punizione (16b), che pone senza ambiguità la valorizzazione negativa vista alquanto eterogeneo, ma nel quale i segni differenti (coincidenza di ciò che rappresenta l’amante. Rimane la possibilità (17 a e b) che o meno di Si e S2 e, se no, accordo previo o meno di S2). 13b com­ l’amante si « converta » ai valori dell’autorità, possibilità molto sfrut­ prende poche novelle, ma novelle molto significative. Al momento tata da novellieri moralistici, ad esempio Giraldi (EC III, 9). dell’amore un amante o tutti e due muoiono (cf. HEPT 50 e Se l’amante riesce, può anche riuscire a « convertire » la donna B.4N 1,33). ai valori amorosi (18 a e b). Qui conviene distinguere se la conversione è l’espressione della natura profonda della donna: è sempre pronta all’amore — come in Sercambi ed altri novellieri « popolari » — op­ pure se la conversione viene considerata come un avvenimento unico, Inganno o violenza puntuale, come nel Decameron. In questo novelliere spesso l’inganno « nega » solo un pregiudizio della donna (cf. ad esempio DEC III, 7). Nella branca dell’inganno e della violenza abbiamo già distinto La realizzazione può anche essere seguita da una rivolta (19b), le novelle nelle quali la donna (o piuttosto S1/S2, giacché si potrebbe generalmente da un suicidio, come nella storia di Lucrezia, prototipo teoricamente trovare un uomo a rappresentare questa articolazione del di novelle abbastanza frequenti. E finalmente la realizzazione può triangolo) viene richiesta e rifiuta e quelle nelle quali non viene venire punita o meno (20 a e b). richiesta d’amore e ha come autorità un uomo (novelle « popolari » Anche la rivolta può essere seguita da una punizione — come notate col segno *). nella storia di Lucrezia (21b) — oppure la rivolta può bloccarsi prima Una prima possibilità è la rinuncia alla violenza (14b, così nel della morte della donna e l’amante può convertirsi alla « virtù », cioè Decameron X,6, dove il re Carlo vecchio rinuncia ad un suo amore, sposare la vittima, generalmente sotto la pressione di una autorità su­ che nessuno avrebbe potuto impedire). L’impresa dell’amante può fal- periore (vedi ad esempio BAN 11,13). Certi novellieri — dell’area aulica — operano nella branca dell’in­ ganno, dopo la realizzazione, combinazioni sofisticate tra « rivolta », permetto di rimandare il lettore a Olsen 1973b, siccome alle TTE, p. 19 s. e p. 185 s., dove viene analizzata la novella II, 40 di Bandello: una giovane vuole « modificazione di volontà » e « punizione ». togliersi la vita perché abbandonata. L’infedele è di un ceto sociale superiore e Anche per la casella 22b ho operato una certa riduzione: infatti la soluzione, insoddisfacente per una mentalità moderna, consiste nel trasferire ho raggruppato tutte le novelle nelle quali l’amante si converte. Ciò il problema della fedeltà da una chiave tragica ad un’altra quasi comica. Le re­ presuppone una rivolta, che a volte è solo incoativa: non definitiva e lazioni vengono ristabilite al livello non impegnativo della donna trattenuta. a volte solo presupposta. Si noti pure che nella novella 47 di Masuccio, Ciò che all’inizio era implicito, diviene esplicito e la giovane non può più pre­ tendere l’amore imp>egnativo, aulico. il re fa sposare le donne violentate dai gentiluomini che poi fa de­ 18 19 capitare. In questo caso non si tratta di « modificazione di volontà », dalla punizione vengono cioè negati mediante una mossa narrativa, ma di una parte di punizione (le violentate devono avere una ricca come il suicidio o la presa del velo (DEC IV, 6). Tale mossa è all’ori­ dote). Solo la posizione finale oppure la punizione seguita dalla « ri­ gine di una novella tragica; la tragicità si può definire come l’incon­ volta », non registrata nella chiave, della donna-vittima può erigere ciliabilità dei valori personali e sociali. Il capo 39b costituisce una il matrimonio in funzione, (in accezione proppiana) autonoma (modifi­ mossa identica con precedenti diversi. cazione di volontà). Perché? Perché la rivolta della vittima mette in La possibilità preferita da molti novellieri è il camuffaggio dubbio la giustificazione della punizione. Se invece matrimonio e pu­ dell’adulterio (o dell’amore) registrato in 30b. Se il camuffaggio fallisce nizione coincidono, costituiscono una sola mossa a livello dei valori (o non viene attuato) una possibile soluzione è la punizione (quasi manipolati narrativamente. assente dal Decameron). Il fallimento della punizione (32b) avrebbe potuto logicamente iscriversi in 3la, giacché ho scelto di considerare i termini negativi come contrari. Per conservare l’ordine delle TTE, conservo questo capo Accettazione (31 a diviene di conseguenza un termine contraddittorio: vuoto). La nuova realizzazione (33b) può considerarsi come una specie Nella branca dell’accettazione l’amante e l’oggetto deH’autorità (S2) di punizione: l’autorità pone le corna all’amante (D£C Vili, o, se stanno uniti di fronte all’autorità (Si). Se «gli amanti» (A + S2) è omosessuale, fa dell’amante l’oggetto del proprio amore (DEC V, 10). cercano di realizzare il loro amore per mezzi leciti, la novella sarà L’autorità può pure venire squalificata (34b): svelata come col­ iscritta nella branca del corteggiamento e indicata col segno ru. Se pevole dello stesso fallimento degli amanti (DEC 1,4). l’oggetto dell’amore è il matrimonio viene segnalata in corsivo. Ge­ neralmente la ricerca per mezzi leciti e l’oggetto-matrimonio coin­ Le agnizioni (35b) comportano l’intervento del caso. Però le più cidono. Invece accade in novelle assai significative che giovani amanti semplici trasformano il fine, l’oggetto narrativo degli amanti, da illecito cerchino il matrimonio contro la volontà dei genitori o altre autorità, in lecito, facendo scoprire ad esempio che un amante, creduto di ceto così nel Decameron V, 5,6 e 7. inferiore, appartiene al ceto superiore (cf. DEC V, 7). Non saranno La non realizzazione può essere tragica o umoristica, come nel notate in questa casella le agnizioni morali; invece certe trasformazioni Decameron IX, 10: « lo ’ncantesimo della cavalla ». La realizzazione (notate /) che arricchiscono o impoveriscono un termine del triangolo è frequentissima nel Decameron. Può coincidere con un corteggiamento, saranno indicate in questa casella. come III, 3 (notata 13a, 25b). Può coincidere con il camuffaggio L’infedele S2 può convertirsi alla « virtù » (36b, cf. 27b) e l’auto­ dell’amore illecito (VII, 5,7 e 9) o tale camuffaggio può costituire una rità (Si) può modificare la sua volontà, cioè accettare l’adulterio. sequenza isolata (111,4, iscritta sui capi 25b e 30b). Se l’amore fal­ Questo avviene soprattutto nel registro della bassa comicità (37b). lisce il tentativo di realizzazione può venire punito o meno (26 a e b). Se S2 ha modificato la sua volontà colpevole, l’autorità può per­ La non-punizione è rara, cf. però il Decameron VII, 10. Se non c’è donare (38b). punizione, è possibile che l’oggetto dell’autorità (S2) si converta ai Il capo più problematico, ma importantissimo per l’impressione valori sociali (fedeltà). Gli esempi più importanti si trovano nell’Hepta- generale che dà un novelliere, è quello 37a: senza termine marcato méron e negli Ecatommiti. Logicamente ho fatto la distinzione tra la da una mossa narrativa, tale capo raggruppa racconti-indici: racconti modificazione di volontà che segue una non-punizione ((27b) e quella che fanno vedere mogli e mariti ridicoli, spesso di basso ceto. Questo che segue una punizione (29b). Le parti prescritte rispettivamente al capo caratterizza soprattutto Les Cent Nouvelles Nouvelles la cui marito (non-punito e convertito) ed alla moglie (spesso punita e conver­ analisi si trova nelle TTE. tita) illustrano le differenze sociali tra i due sessi. Però la punizione La punizione può essere seguita dalla rivolta (39b). In questo capo della moglie deve essere relativamente mite se, per la sua modificazione si trovano iscritte alcune bellissime novelle del Decameron (IV, 2, 5 e 9) di volontà, deve essere reintegrata nella buona società. Se c’è punizione, ed uno studio comparativo mostra quanto sia originale Boccaccio anche tale punizione può essere « abolita » da una rivolta; i valori affermati in questa soluzione. 20 21

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.