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Alma Mater Studiorum - Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA IN PEDAGOGIA PDF

571 Pages·2011·24.21 MB·Italian
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Preview Alma Mater Studiorum - Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA IN PEDAGOGIA

AAllmmaa MMaatteerr SSttuuddiioorruumm -- UUnniivveerrssiittàà ddii BBoollooggnnaa DOTTORATO DI RICERCA IN PEDAGOGIA Ciclo XXIII Settore scientifico-disciplinare di afferenza: M-Ped/01 - Pedagogia Generale e Sociale POVERTÁ: SFIDA EDUCATIVA E RESPONSABILITÁ SOCIALE. IL RUOLO DELL'EDUCAZIONE VERSO UNA SOCIETÁ PIÚ GIUSTA, EQUA E SOLIDALE Presentata da Chiara Giustini Coordinatore Dottorato Relatore Prof.ssa Emma Beseghi Prof. Antonio Genovese Esame finale anno 2011 Povertà: sfida educativa e responsabilità sociale. Il ruolo dell’educazione verso una società più giusta, equa e solidale Introduzione p. 1 Parte Prima. In viaggio verso il punto di partenza p. 7 I. Educazione e povertà: alla ricerca di una definizione… p. 8 I.1 Dire “Educazione” p. 8 I. 2 Le sfide educative in un mondo globalizzato p. 13 I.3 Dire “Povertà” p. 24 I.4 Approssimarsi alla povertà p. 25 1. Lo sguardo storico sulla povertà p. 27 1.1 La povertà nel mondo antico p. 28 1.2 Il medioevo: povertà, elemosina e salvezza p. 30 1.3 Verso la modernità: la povertà come problema sociale e la repressione p. 33 1.4 L’illuminismo e le rivoluzioni: nuovi modi di guardare i poveri p. 38 1.5 Bismarck e il moderno stato sociale: il cammino del welfare tra uguaglianza e universalismo, pregiudizi ed etiche p. 44 1.6 La povertà oggi p. 47 1.6.1 La globalizzazione delle disuguaglianze: i ricchi e i naufraghi dello sviluppo p. 48 1.6.2 La negazione dei diritti umani p. 58 1.7 Prima sosta p. 59 Approfondimenti: scheda n.1. La Chiesa cattolica e i poveri oggi p. 60 scheda n.2. Breve storia del welfare p. 66 2. Lo sguardo antropologico sulla povertà: esiste una cultura della povertà? p. 69 2.1 Oscar Lewis e la cultura della povertà p. 70 2.2 Critiche e riprese delle idee di Lewis p. 72 2.3 Harrison e Callari Galli nei ghetti della cultura analfabeta p. 76 2.4 Alberto Salza: antropologia della povertà estrema p. 79 2.5 Antropologia e homelessness p. 84 2.6 Seconda sosta p. 87 I 3. I numeri e i volti della povertà oltre i dilemmi e le definizioni in campo sociologico ed economico p. 89 3.1 Povertà assoluta o relativa? Ovvero che cos’è la povertà e chi è povero? p. 90 3.2 Povertà oggettiva o soggettiva? Ovvero come si misura la povertà? p. 92 3.2.1 I metodi di misurazione: scale, indici e indicatori sociali p. 92 3.2.2 Oltre la povertà oggettiva: povertà soggettiva, approccio delle capacità e sviluppo umano p. 96 3.3 Povertà settoriale o globale? Ovvero vecchie o nuove povertà? p. 99 3.4 Povertà, impoverimento, vulnerabilità, o esclusione? Ovvero quali sono le cause della povertà? p. 101 3.5 Oltre i dilemmi p. 108 3.6 La fisionomia della povertà che emerge dalle ricerche p. 110 3.6.1 Povertà e generazioni: la povertà dei bambini, dei giovani, degli anziani p. 110 3.6.2 Povertà e genere: la povertà femminile p. 118 3.6.3 Etnia e povertà p. 120 3.6.4 Povertà e città: le povertà urbane p. 125 3.6.5 La povertà estrema: i senza dimora p. 128 3.6.6 Nuove povertà, precarietà e vulnerabilità p. 130 3.7 Terza sosta p. 133 4. La psicologia e le ricerche e sulla povertà p. 135 4.1 Povertà e conseguenze sullo sviluppo infantile p. 136 4.2 L’impatto della povertà sul rendimento scolastico p. 140 4.2.1 Quando il reddito della famiglia predice il successo o l’insuccesso scolastico p. 140 4.2.2 La ricerca di G. Horgan sull’impatto della povertà nel percorso scolastico: il punto di vista dei bambini p. 142 4.3 Le conseguenze psichiche della povertà estrema p. 144 4.3.1 Povertà e disturbi mentali p. 144 4.3.2 Conseguenze fisiche e psichiche di una vita senza dimora p. 146 4.4 Quarta sosta: rischi di un approccio psicologico e spunti per l’intervento educativo p. 148 5. Una Pedagogia attenta alle nuove e alle vecchie povertà p. 151 5.1 La riflessione pedagogica sui poveri e sulla povertà p. 153 II 5.1.1 La pedagogia dei margini p. 153 5.1.2 Freire e la Pedagogia degli oppressi p. 159 5.1.3 La pedagogia sociale di don Milani p. 163 5.1.4 Demetrio: l’educazione degli adulti per uscire dalla povertà p. 166 5.1.5 La pedagogia del disagio adulto p. 168 5.2 Le metodologie per un intervento educativo contro la povertà e per i poveri p. 172 5.2.1 Il lavoro di strada p. 173 5.2.2 I circoli di cultura p. 176 5.2.3 Il colloquio d’aiuto p. 177 5.2.4 Il counseling pedagogico e l’accompagnamento educativo p. 179 5.2.5 Strumenti per l’allargamento del campo dell’esperienza p. 181 5.3 Questioni aperte p. 184 Parte Seconda. In viaggio per ascoltare la voce dei poveri e di chi lavora con e per loro p. 189 II.1 La filosofia della ricerca: interessi, paradigmi e teorie di riferimento p. 191 II.2 La scelta della metodologia e degli strumenti d’indagine p. 195 II.2.1Le Interviste semi-strutturate p. 198 II.2.2 Il Focus group p. 201 II.2.3 L’osservazione p. 203 II.2.4 La narrazione p. 204 6. Tra Israele e Palestina: conflitti, povertà e semi di speranza p. 207 6.1 La scelta della meta p. 207 6.2 La povertà in Israele p. 210 6.2.1 Il punto di vista degli esperti p. 210 6.2.2 La povertà degli israeliani vista con i miei occhi p. 213 6.3 La povertà in Palestina p. 214 6.3.1 Il caso di Betlemme: vivere sotto occupazione p. 215 6.3.2 I profughi dell’Aida Camp: prigionieri in casa propria p. 218 6.3.3 La vita in povertà di una comunità di beduini: il villaggio di Rashayda p. 219 6.3.4 Taybeh: la ripresa economica di un villaggio destinato a scomparire p. 224 6.4 Povertà ed educazione: definizioni e proposte p. 226 6.4.1 Le povertà presenti nel contesto di vita e di lavoro dei palestinesi p. 226 III 6.4.2 Le povertà degli israeliani p. 228 6.4.3 Possibili soluzioni al problema della povertà in Palestina p. 230 6.4.4 Proposte per combattere la povertà in Israele p. 233 6.4.4.1 Intervista a Krumer-Nevo p. 234 6.5 Conclusioni p. 240 7. USA: la povertà nel regno dell’opulenza p. 245 7.1 I bambini poveri e i giovani homeless di Denver p. 248 7.2 Los Angeles: disuguaglianze e povertà p. 253 7.3 Povertà ed educazione p. 255 7.3.1 Le povertà presenti nel contesto di vita e di lavoro degli intervistati: definizioni ed esperienze personali p. 256 7.3.2 Il ruolo dell’educazione per risolvere il problema della povertà e costruire una società più solidale ed inclusiva p. 259 7.3.3 Focus group con gli insegnanti delle Urban Schools p. 263 7.4 Riflessioni conclusive sul contesto americano p. 268 8. L’Italia povera p. 273 8.1 La povertà descritta nelle ricerche e nelle statistiche p. 273 8.2 Il mio viaggio nell’Italia delle povertà p. 280 8.2.1 Genova: storie di italiani senza dimora p. 281 8.2.2 Bergamo: chiacchierando con gli ospiti del Nuovo Albergo Popolare p. 282 8.2.3 Torino: gli incontri fatti alla Drop-House, al Drop-in e al dormitorio p. 283 8.2.4 Napoli: racconti degli educatori del Progetto Chance p. 289 8.2.5 Bologna: le ricerche sulla povertà, le politiche di welfare e il lavoro sociale p. 292 8.2.5.1 I numeri della povertà: ricerche e banche dati cittadine p. 292 8.2.5.2 La città a servizio dei poveri: un sistema di welfare mix p. 294 8.2.5.3 Bologna senza dimora: assemblea sul tema della povertà in città p. 298 8.2.5.4 La parola a chi lavora con e per i poveri p. 302 8.3 Povertà e ruolo dell’educazione nel contesto italiano p. 325 8.3.1 Che cos’è la povertà? p. 325 8.3.2 Qual è il ruolo dell’educazione nella lotta alla povertà? p. 332 8.4 Riflessioni conclusive p. 340 IV 9. A scuola per combattere la povertà p. 345 9.1 Istruzione e analfabetismo nel Nord e nel Sud del mondo p. 346 9.2 Highline Accademy: la scuola della giustizia sociale e dell’equità p. 359 9.2.1 Una charter school per i bambini poveri di Denver p. 359 9.2.2 Giustizia sociale ed equità alla base dell’insegnamento p. 361 9.2.3 Reach Success p. 362 9.2.4 Risultati ottenuti e punti deboli p. 364 9.3 Boettcher Teachers Program: insegnanti al servizio delle scuole popolari p. 365 9.3.1 Il programma: organizzazione, presupposti pedagogici e punti di forza p. 366 9.3.2 I risultati ottenuti p. 368 9.4 Freedom Writers Foundation p. 370 9.4.1 Da studenti irrecuperabili a Freedom Writers p. 371 9.4.2 Ms G’s Secret Sauce p. 373 9.4.3 Incontro con S., Freedom Writer e ora membro della FWF p. 375 9.5 Maestri di strada di Napoli: il Progetto Chance p. 376 9.5.1 Una scuola della seconda opportunità per i drop out di Napoli p. 377 9.5.2 Dal sogno di Marco Rossi-Doria a Chance p. 378 9.5.3 L’équipe p. 380 9.5.4 La scelta dei ragazzi e i riti d’ingresso p. 384 9.5.5 A scuola: una giornata in uno dei moduli Chance p. 385 9.5.6 Trampolieri a Scampia: la pedagogia dei trampoli in azione p. 393 9.5.7 Il metodo Chance: “i pilastri” di una buona pratica p. 395 9.5.8 Successi, critiche, punti di forza e dubbi per il futuro del progetto p. 397 9.6 A scuola di buone pratiche p. 399 10. Buone pratiche di accompagnamento e reinserimento sociale dei senza dimora p. 401 10.1 Il Nuovo Albergo Popolare di Bergamo p. 401 10.1.1 Uno sguardo d’insieme: struttura, organizzazione, finalità e metodologie d’intervento p. 401 10.1.2 Uno sguardo dall’interno: la vita delle comunità raccontata dagli educatori p. 407 10.1.3 Il Lavoro del Nap sul territorio p. 414 10.1.4 Spunti per l’intervento educativo con le persone in condizione di grave marginalità: la pedagogia della narrazione p. 419 V 10.2 Il San Marcellino di Genova p. 423 10.2.1 Storia, mission e struttura dell’organizzazione p. 423 10.2.2 Uno sguardo ai servizi p. 426 10.2.3 Principi pedagogici e punti di forza del San Marcellino p. 442 10.3 Il Gruppo Abele di Torino p. 446 10.3.1 Il Gruppo Abele a servizio dei poveri p. 447 10.3.2 I capisaldi educativi e i punti di forza del Gruppo Abele nel lavoro con le persone e con il territorio p. 457 10.4 Piazza Grande: il Servizio Mobile di Sostegno p. 459 10.4.1 Piazza Grande: un po’ di storia... p. 459 10.4.2 Il Servizio Mobile di Sostegno per le strade di Bologna p. 461 10.4.3 Spunti pedagogici del lavoro di Piazza Grande con i senza dimora p. 466 10.5 Urban Peak: un servizio per i giovani homeless di Denver p. 468 10.5.1 Accompagnare i giovani dalla strada alla casa p. 470 10.5.2 Una rete per combattere l’homelessness p. 473 10.5.3 L’Urban Peak come modello di intervento con i giovani homeless p. 477 10.6 Spunti per il lavoro educativo con i senza dimora p. 478 11. Povertà: responsabilità sociale. Educazione alla giustizia, alla sobrietà e alla solidarietà p. 487 11.1 Ripartire dai poveri... p. 490 11.1.1 Il lavoro educativo con i poveri: accoglienza, riconoscimento, cura p. 491 11.1.2 Ridare voce ai poveri: percorsi di empowerment e di cittadinanza attiva p. 494 11.2 … Per ri-educare la società p. 497 11.2.1 Giustizia sociale vs Disuguaglianza p. 500 11.2.2 Sobrietà vs Consumismo p. 506 11.2.3 Solidarietà vs Individualismo p. 517 Conclusioni e nuove domande p. 533 Bibliografia p. 545 Il mio grazie... p. 561 VI “...C'è come una città invisibile nel cuore stesso della città. La donna che ogni notte dorme nello stesso posto, fra le buste di plastica e nel sacco a pelo. Direttamente sul marciapiede. Gli uomini sotto i ponti, nelle stazioni, la gente distesa sui cartoni o rannicchiata sopra una panchina. Un giorno cominci a notarli. Per strada, in metropolitana. Non solo quelli che chiedono l'elemosina. Anche quelli che si nascondono. Li riconosci dall'andatura, la giacca sformata, il maglione bucato. Un giorno ti affezioni a una figura, una persona, ti fai delle domande, cerchi di trovare delle risposte, delle spiegazioni. E inizi a contarli. Sono migliaia. Il sintomo del nostro mondo malato. Le cose sono come sono. Ma io credo che occorra tenere gli occhi bene aperti. Per ricominciare” (De Vigan D., Gli effetti secondari dei sogni, Mondadori, Milano, 2008, p. 68). “Siamo capaci di spedire aerei supersonici e missili nello spazio, identificare un criminale grazie a un capello o un minuscolo lembo di pelle, creare un pomodoro che resti tre settimane in frigorifero senza raggrinzirsi, contenere miliardi d'informazioni in un microchip. Siamo capaci di lasciar morire la gente per strada” (Idem, p. 79). “Siamo capaci di erigere grattacieli alti seicento metri, costruire alberghi sottomarini e isole artificiali a forma di palma, siamo capaci d'inventare materiali da costruzione “intelligenti” che assorbono gli inquinanti atmosferici organici e inorganici, siamo capaci di creare aspiratori autonomi e lampade che si accendono da sole quando si torna a casa. Siamo capaci di lasciare che della gente viva ai margini della circonvallazione” (Idem, pp. 169-170). “Basta guardarsi intorno. Basta osservare lo sguardo alle persone, contare quelli che parlano da soli o che farneticano, basta prendere la metropolitana. Ho pensato agli effetti secondari della vita, quelli che non sono menzionati in nessuna avvertenza, in nessun libretto d'istruzione. Ho pensato che anche quella fosse violenza, ho pensato che la violenza fosse ovunque” (Idem, pp. 230-231). Dedico questa mia tesi a tutte le persone povere che subiscono gli “effetti secondari della vita”, agli insegnanti, gli educatori, gli operatori sociali e i volontari che lavorano con e per loro, a chi rende la mia vita ricca con il dono dell'amore e dell'amicizia e in particolare a mio marito Giacomo e alla nostra Gaia.

Description:
poveri o The Millionaire (Danny Boyle - 2008) che ci porta nelle povertà e nelle disuguaglianze dell'India. 5. 15. Epidemiologia: studio dell'incidenza e delle diverse patologie per luogo geografico e fascia di popolazione. 144
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