ebook img

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA IN Culture Letterarie PDF

433 Pages·2009·2.62 MB·Italian
by  
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Alma Mater Studiorum – Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA IN Culture Letterarie

AAllmmaa MMaatteerr SSttuuddiioorruumm –– UUnniivveerrssiittàà ddii BBoollooggnnaa DOTTORATO DI RICERCA IN Culture Letterarie, Filologiche, Storiche Ciclo XXVII Settore Concorsuale di afferenza: 11/A1 – Storia Medievale Settore Scientifico disciplinare: M-STO/01 La gestione dei beni fiscali da parte di Federico II di Svevia: il Quaternus excadenciarum Capitinate Presentata da: Dott. Mario Rosario Zecchino Coordinatore Dottorato Relatore Prof. ssa Luisa Avellini Prof. ssa Anna Laura Trombetti Budriesi Esame finale anno 2015 SOMMARIO Parte prima I. L’esigenza delle monarchie europee basso medievali di inventariare i beni e i diritti di pertinenza 1. La politica delle monarchie europee di consolidamento del loro potere attraverso l’espansione del demanio regio 2. Writes e Domesday book come primi esempi di strumenti di monitoraggio di beni e diritti. II. La politica fridericiana di accrescimento dei beni demaniali. Il loro permanente monitoraggio 1. L’ossessiva necessità di risorse finanziarie 2. L’aggressione al patrimonio feudale ed ecclesiastico 3. Quaterni e Registri come strumenti di permanente monitoraggio dello stato economico-patrimoniale dei beni demaniali. 4. Exadencia nelle fonti 4.1.. Excadencia nel Quaternus excadenciarum Capitinate; 4.2. …nel Liber augustalis; 4.2.a. La costituzione III, 5.1; 4.2.b La costituzione I,86; 4.2.c. La costituzione I,87; 4.3. … in altre fonti 5. Mortitia 1 6. Revocata Parte seconda I. Il Quaternus excadenciarum Capitinate 1. Il Quaternus Capitinate, unico documento superstite 2. Le trentatrè località di Capitanata interessate 3. Gli estensori 4. L’inquisitio degli iuratores II. Beni e diritti costituenti le excadencie Capitinate 1. I beni immobili 1.1. In particolare: le domus; 1.2. In particolare: le masserie 2. I diritti 2.1. In particolare: le baiulationes banci 3. I feudi rustici 4. I beni di figli di chierici III. Il Quaternus come specchio di una politica dispotica 1. L’aggressione ai patrimoni degli avversari politici 1.1. Il caso emblematico di Pier della Vigna 2. Le spoliazioni a danno dei Templari edegli Ospedalieri 2 IV. La gestione delle excadencie 1. Locazioni 2. Le deroghe. 2.1. Concessioni di favore a personaggi di rango. 2.2. Concessioni di favore al personale di corte V. Pesi e misure nel Quaternus 1. Pesi e misure nel Liber Augustalis 2. Dalle norme alla prassi: pesi e misure nel Quaternus VI. Monete e valori 1. La monetazione di Federico II 2. Le monete nel Liber Augustalis 3. Monete e valori nel Quaternus 3.1 Le monete di conto e i tarì 3.2 Gli augustali 3.3 I denari 3.4 Denari grossi in Capitanata? 3.5 Equivalenze monetarie VII. Il Quaternus come documento sullo stato della Capitanata nel XIII secolo 1. …urbs sit Fogia regalis sedes imperialis 2. La terra. 2.1 Coltivazioni cerealicole; 2.2 Coltivazioni oleovinicole 3. L’acqua. 3.1 Il mare e le saline; 3.2. I laghi; 3.3. I fiumi; 3.4. I mulini ad acqua 4. La Chiesa di Capitanata 3 VIII. L’edizione del manoscritto 1. Vicende del manoscritto 2. Le edizioni precedenti 3. L’ edizione del documento Tabelle descrittive dei beni e dei diritti censiti in ciascuna località con annotazioni relative Bibliografia Indice delle località 4 Parte prima I. L’esigenza delle monarchie europee basso medievali di documentare lo stato economico- patrimoniale dei rispettivi Regni 1. La politica delle monarchie europee di consolidamento del loro potere attraverso l’espansione del demanio regio Le monarchie europee che si andarono consolidando a partire dall’XI secolo, senza pretendere di annullare la struttura feudale dal cui interno si erano generalmente sviluppate, si prefissero piuttosto l’obiettivo di contenerne spazi di azione e risorse, per potersi affermare sempre più ed incidere nella vita dei rispettivi regni superando il diaframma feudale. A tale logica rispose in quasi tutte le monarchie europee la creazione delle prime strutture burocratiche regie, le cui funzioni si affermarono ed espansero, inevitabilmente a scapito di quelle dei centri concorrenti (feudale, ecclesiastico). A logica non diversa si ispirò anche la politica di accentramento, nelle mani della corona, di quante più risorse possibili, con inevitabili contese coi mondi feudali ed ecclesiatici. Essendo nel Medioevo la terra fonte prima d’ogni 5 potere, l’accrescimento dei possedimenti terrieri1, e più in generale dei beni immobili, da parte della corona era infatti condizione di rafforzamento del ruolo delle monarchie rispetto alla feudalità. Basti in proposito ricordare la questione politicamente sensibile, che ha giocato un ruolo molto importante nelle vicende di tutte le monarchie europee, della devoluzione dei feudi resisi comunque liberi. Proprio i più larghi margini di applicazione dell’istituto della devoluzione fu ragione del progressivo rafforzamento del potere monarchico in Francia e in Inghilterra2, così come il suo contrario fu ragione del consolidarsi delle spinte centrifughe in Germania, dove intorno agli anni venti del tredicesimo secolo fu varato un ordinamento feudale, il cosiddetto “Specchio della Sassonia”, che precludeva al re ogni possibilità di stabile incameramento di feudi vacanti, imponendogli la riassegnazione degli stessi al più tardi entro un anno e un giorno dalla vacanza3. La questione anche nel Regno meridionale è stata centrale nella disputa tra monarchia e feudalità, soprattutto in relazione alla successione feudale regolata dalle Costituzioni III,26 e III, 27 del Liber Augustalis, oggetto di interpretazioni contrastatissime4. 1Noto come “accentramento concentrico”:Mitteis 1962, pp. 313 e 427. 2Le Goff1967,pp.118 ss. 3Mitteis1962, 316-317. 4 Colliva 1983. Le dispute resteranno vive nei secoli: Giovanna II per risolvere un delicato caso (relativo alla successione di Giacomo, conte di Avellino) fu costretta nel 1418 ad emanare un Prammatica, la c. d. Prammatica Filangeria (oFilingeria):Giannone 1823, VIII,pp.96 ss. 6 2 Writs e Domesday book come primi esempi di strumenti di monitoraggio di beni e diritti. In questo lento processo di centralizzazione del potere e della sua evoluzione verso una lontana prospettiva di ‘statualizzazione’, si iscrive la necessità da parte delle monarchie di disporre di strumenti di conoscenza e monitoraggio delle proprietà immobiliari proprie e di quelle degli altri possessori. Esempio precocissimo di risposta a tale esigenza può ritenersi il writ, il rescritto regale con cui, nell’Inghilterra della prima metà dell’undicesimo secolo, si notificava al conte dello Shire e allo sceriffo che si era realizzato un mutamento di proprietà o di concessione di un bene nel territorio di competenza5. Ma l’atto, dal nostro punto di vista, più significativo è senz’altro il Domesday book, varato da Guglielmo il Conquistatore vent’anni dopo la conquista militare del Regno d’Inghilterra. La cosiddetta “Cronaca anglosassone” (Anglo- Saxon Chronicle) all’anno 1085 ci dà notizia dettagliata sulla nascita del Domesday book: “…A Natale il re si trovava con il suo consiglio e vi tenne la sua corte per cinque giorni…il re meditò molto e tenne lunghe discussioni su questo paese, su come fosse occupato e da quale specie di abitanti. Quindi mandò suoi uomini per tutta l’Inghilterra in ogni contea e li incaricò di indagare quante centinaia di famiglie fossero in ciascuna contea, quanta terra e bestiame lo stesso re 5Il testo di unwritdi Edoardo ilConfessore è riportato in Morgan1993, p. 93. 7 possedesse nel paese, e quali rendite gli spettassero in dodici mesi da quella contea…”6. II. La politica fridericiana di accrescimento dei beni demaniali. Il loro permanente monitoraggio 1. L’ossessiva necessità di risorse finanziarie Federico, sovrano territoriale, con forte vocazione autocratica, accresciuta dall’essere ad un tempo anche imperatore dell’impero romano-germanico, fu assillato per tutto il tempo del suo regno dal problema delle finanze. Moltissimo gli assorbivano i quasi permanenti impegni militari fuori del regno, a difesa del sempre vacillante potere imperiale (esempio, tra tanti, è dato dal documentato invio, nel dicembre 1239, di ben diecimila quattrocento once d’oro per sostenere l’impegno militare nella Marca di Treviso7), ma non erano poche neanche le risorse di cui aveva bisogno all’interno, sia per assicurarsi la pace, sempre minacciata dall’endemico ribellismo, variamente alimentato, e sia per poter attuare opere ambiziose come importanti infrastrutture materiali (strade, porti, bonifiche, nuove città) ed immateriali (si pensi all’Università di Napoli, nata ‘statale’, 6Traduzione inMusca1994,p. 31. 7Riportato da Martin1999,p.173. 8 a differenza delle coeve di altre nazioni rette dall’autofinanziamento degli utenti). In quest’ottica si comprende la creazione di monopoli (ne furono imposti nella vendita di molti prodotti, come sale, ferro, acciaio, bronzo, soia; furono applicate tasse su pesi e misure e su produzioni di prima necessità, come cereali e leguminose). Durissima fu la politica fiscale, le collette generali – inizialmente straordinarie e poi annualizzate - furono un autentico flagello per l’intera popolazione. Indistintamente tutti erano tenuti alle collette ad eccezione dei poveri a quibus collecta non exigetur8. La continua vessazione dei sudditi indusse finanche un gran dignitario del regno, Tommaso da Gaeta9, a tentare di convincere Federico dell’insostenibilità di una tale politica e portò Bernardo Caracciolo a dimettersi dalla carica di giustiziere della terra di Bari (1249) per non sentirsela più di continuare a spremere i sudditi della sua terra10. Ma questa politica di drenaggio di risorse spinse anche a riversare particolare attenzione al demanio come fonte di redditi, incrementandone in vario modo la produttività e puntando al suo accrescimento grazie a sistematiche spoliazioni, sotto i più vari pretesti, a danno dei patrimoni feudali ed ecclesiastici. Federico provvide a dare forte impulso a questa politica subito dopo l’incoronazione imperiale in San 8Winkelmann1880, I,p.631, nr. 812. 9Kehr1905,p.55. 10Sul problema della fonte di questa notizia: De Robertis1998,p.116, nota 22. 9

Description:
172 r. 89 Quaternus, c. 185 v. 90 Quaternus, c. 212 v. 91 Du Cange, V, p. c.172 r. Sancti Iohannis, collis c.179 r. Sancti Iuliani, suburbium c.147 r.
See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.