Alma Mater Studiorum Università degli Studi di Bologna Dottorato di Ricerca in Storia d’Europa: Identità Collettive, Cittadinanza e Territorio (Età Moderna e Contemporanea) - XIX ciclo Tesi (M-Sto/04) presentata dalla dott.ssa Maria Grazia Suriano: Donne, pace, non-violenza fra le due guerre mondiali. La Women’s International League for Peace and Freedom e l’impegno per il disarmo e l’educazione. Coordinatore del dottorato Tutor della ricerca Prof.ssa Maria Malatesta Prof.ssa Dianella Gagliani Anno esame finale: 2007 INDICE Introduzione p. 5 1. La storiografia p. 9 2. Le fonti p. 16 3. Gli obiettivi raggiunti e quelli mancati p. 22 Capitolo Primo Le origini della Women’s International League for Peace and Freedom. Il Congresso dell’Aia e l’International Committee of Women for Permanent Peace (1915 – 1919) p. 23 1. Mobilitazione internazionale delle donne per la pace p. 30 2. Il Congresso dell’Aia, 28 aprile – 1° maggio 1915 p. 42 3. Le risoluzioni p. 51 4. L’International Committee of Women for Permanent Peace p. 70 Capitolo Secondo L’organizzazione transnazionale e non governativa p. 79 1. Un nuovo nome per una nuova identità p. 83 - la struttura organizzativa della WILPF p. 88 - Il Comitato esecutivo p. 89 - Le sezioni nazionali p. 95 2. Le Identità e la non-violenza p. 97 - Dal “cosa fare” al “chi siamo” p. 98 - L’identità nazionale e la violenza p. 104 - Definire la non-violenza p. 117 - “Resolution on unity” p. 135 3. Jane Addams e Emily Greene Balch p. 140 - Il premio Nobel per la pace p. 144 - La presidenza spirituale di Jane Addams p. 148 - La leadership “a-carismatica” di Emily Greene Balch p. 154 4. International Office p. 160 - Finanziamenti: attrazione e gestione delle risorse p. 166 Capitolo terzo La Società della Nazioni e l’agenda internazionale della WILPF p. 179 1. Il forum mondiale dei popoli p. 182 - La Carta delle Donne p. 192 2. A New Peace – L’Aia, 7-10 dicembre 1922 p. 197 - La Conferenza p. 201 3. International Economic Conference – Parigi, 14-17 aprile 1931 p. 207 4. Modern Methods of Warfare – Francoforte, 4-6 gennaio 1929 p. 216 Capitolo quarto Culture di pace e scuole estive internazionali: il disarmo morale nella WILPF p. 233 1. Organizzazioni internazionali e peace education p. 236 - La Società delle Nazioni p. 237 - Il Bureau International de l’Éducation p. 241 - Division of Intercourse and Education p. 248 2. Educazione alla pace nella WILPF p. 256 - “Creation of an International Spirit through Education” p. 258 - “Permanent International Educational Council” p. 260 - “Educational Programme” p. 261 - Inchiesta sui libri scolastici del dopoguerra p. 266 - La Scuola normale internazionale p. 268 - Protezione dell’infanzia e della gioventù p. 269 - “Education is a better insurance than poison gas” p. 271 3. La scelta dell’indipendenza p. 278 4. Le Scuole estive internazionali p. 284 - Salisburgo 1921: “Education for Internationalism” p. 290 - Lugano 1922: “l’Idée internationale dans la civilisation” p. 294 - Podebrad (Cecoslovacchia) 1923: “La Paix Sociale” p. 301 - Chicago 1924: “The Human Factors in Internationalism” p. 305 - Thonon (Francia) 1925: “La Coopération” p. 310 - Gland (Svizzera)1926: “a training school for peace workers” p. 313 - Gland (Svizzera) 1927: “Les Rapports des Races blanches avec les Races de couleur” p. 315 - Selly Oak (Inghilterra)1928: “New Theories of Government and their Relation to International Peace” p. 318 - Visegrad (Ungheria)1929: “A world without war” p. 326 - Sofia 1930: “Vers un monde nouveau” p. 329 - Löwenburg (Slesia) 1931: “Questions Germano-Polonaises et la Paix Internationale” p. 332 Capitolo quinto Fascismo e nazismo. I tentativi della WILPF per una risposta non- violenta p. 337 1. Il difficile percorso della sezione italiana p. 339 - Le dirigenti p. 341 - Iniziative pacifiste in Italia dal 1915 al 1919 p. 344 - Lavorare per la pace negli anni Venti p. 348 2. “Statement on Fascism” (1931-1933) p. 353 3. Le donne contro la guerra e il fascismo p. 364 - “Women against War and Fascism”- una conferenza internazionale p. 365 - I pacifisti, l’Etiopia e i rifugiati p. 367 4. La risposta non-violenta: pace e diritti umani (aprile 1936- dicembre 1939) p. 375 Appendice - Congressi internazionali della WILPF 1919 – 1939 p. 382 - Comitati Esecutivi Internazionali p. 383 - Commissioni nominate dai Comitati Esecutivi p. 387 - La politica della WILPF: Manifesto 1924 p. 395 Bibliografia essenziale - Fonti Archivistiche p. 399 - Fonti a Stampa p. 417 - Saggi e monografie p. 418 Bibliografia generale p. 431 Abbreviazioni CEIP-CE Carnegie Endowment for International Peace - Centre Européen CEIPDIE Carnegie Endowment for International Peace – Division of Intercourse and Education CEIP Carnegie Endowment for International Peace DAR Daughters of American Revolution IBE International Bureau of Education/Bureau Internationale de l’Éducation ICWPP International Committee of Women for Permanent Peace ICW International Council of Women ILO/BIT International Labour Office/Bureau International du Travail IPB International Peace Bureau/Bureau Internationale de la Paix IWSA International Woman Suffrage Alliance SdN Società delle Nazioni WILPF Women’s International League for Peace and Freedom WPP Woman’s Peace Party Abbreviazioni archivistiche IBE-DC International Bureau of Education – Documentation Centre IPM/IPB-LIBRARY, LON-UNOG International Peace Movement/International Peace Bureau Archives – International Peace Bureau Library, League of Nations Archives, United Nations – Office of Geneva IPM/IPB-A, LON-UNOG International Peace Movement/International Peace Bureau Archives, League of Nations Archives, United Nations – Office of Geneva SCPC Swarthmore College Peace Collection UN-LIBRARY United Nations – Office of Geneva Library UCA-BL University of Colorado Archives – Boulder Library WILPF PAPERS Women’s International League for Peace and Freedom – Microfilm WILPF SERIE Women’s International League for Peace and Freedom 1st accession WILPF 2ND ACC. Women’s International League for Peace and Freedom 2nd accession WILPF - SCPC Women’s International League for Peace and Freedom - Swarthmore College Peace Collection Accession WILPF SW.COLL. Women’s International League for Peace and Freedom Swarthmore collection Avvertenza: nelle citazioni d’archivio ho lasciato la dicitura originale per indicare: scatole; faldoni e carpette. I documenti della WILPF si presentano catalogati nella seguente forma: BOX (SCATOLA) BDL (BUNDLE = FALDONE) FD (FOLDER = CARPETTA) I documenti dell’IPB e dell’IBE sono invece catalogati in: BOITE (SCATOLA) DOSSIER (CARPETTA/CARTELLA) Introduzione Questa ricerca prende in esame l’attività svolta dagli organi direttivi della Women’s International League for Peace and Freedom [WILPF] dall’anno della sua fondazione, il 1919, allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel ventennio preso in considerazione, il Comitato esecutivo e il segretariato internazionali permisero il consolidamento dell’organizzazione, coinvolgendo la Società delle Nazioni ed altre associazioni nel dibattito sul traffico e la produzione di armamenti; sulla riforma dell’economia e lo sfruttamento delle risorse; sulla diffusione della cultura non-violenta fra le giovani generazioni. Le origini della WILPF, che oggi rappresenta un gruppo di pressione attivo e riconosciuto a livello internazionale dalle Nazioni Unite, vanno rintracciate in un comitato femminile, l’International Committee of Women for Permanent Peace [ICWPP], costituitosi all’Aia nella primavera del 1915, che favorì l’iniziativa pacifista delle donne durante la Prima guerra mondiale. Esso nasceva dall’impegno di alcune femministe europee, che non vollero rassegnarsi alle scelte d’intervento dei propri governi, e di pacifiste americane, iscritte al Woman’s Peace Party [WPP]; la sua sede era ad Amsterdam. Nonostante le componenti avessero differenti nazionalità, le socie americane – come illustrano gli studi relativi alla WILPF – ebbero un peso preponderante all’interno dell’associazione, non solo nel periodo di transizione 1915-1919, ma anche negli anni successivi1. Occorre sottolineare che il Congresso del 1915, non solo fece proprio il programma del WPP, i cui principi furono inscritti nello statuto della WILPF nel 1919, quando fu convocato a Zurigo il secondo congresso internazionale delle donne; ma al tempo stesso, esso appoggiò l’elezione di Jane Addams, nota riformista e leader del WPP medesimo, alla presidenza dell’ICWPP, contribuendo in questo modo ad influenzare le scelte future riguardanti la leadership della Lega2. A Zurigo, quattro anni dopo, Addams fu eletta presidente della WILPF e rimase in carica fino al 1935, quando a succederle fu un’altra americana, Emily Greene Balch, rimasta a sua volta in carica fino all’inizio degli Sessanta. Il prestigio delle presidenti, confermato con l’assegnazione ad entrambe del premio Nobel per la pace3, ritengo abbia oscurato il ruolo delle executives europee, la cui opera – a mio parere – fu centrale nella definizione dei progetti e delle iniziative dell’organizzazione. 1 Rimando ai capitoli primo e secondo. 2 Ho analizzato le scelte del Congresso dell’Aia nel primo capitolo della tesi. 3 Il premio Nobel fu conferito a Jane Addams nel 1931 e a Emily Balch nel 1946. In generale, mi sono occupata della questione della leadership e dei cambiamenti, a cui fu sottoposta la carica presidenziale, nel secondo capitolo. Agli inizi del dottorato, non pensavo di dedicare la mia ricerca ad un’organizzazione femminile pacifista, transnazionale e non- governativa, come poi alla fine è stato. La mia intenzione era quella di soffermarmi sulle donne italiane e capire se fossero rintracciabili all’interno delle loro associazioni forme di pacifismo femminile che avevano collegamenti con strutture internazionali. Il mio interesse per questo tema trae origine da uno studio di Franca Pieroni Bortolotti, La donna, la pace, l’Europa. L’Associazione internazionale delle donne dalle origini alla prima guerra mondiale, dedicato all’organizzazione internazionale delle donne dal 1868 al 1915. Il libro, che evidenzia i legami stretti fra l’emancipazionismo e il pacifismo - l’Associazione internazionale delle donne nacque, infatti, come sezione femminile della Lega internazionale per la pace e la libertà -, si chiude con un rapido accenno al Congresso dell’Aia del 1915. Si trattava di un congresso femminile pacifista, a cui prese parte anche l’italiana Rosa Genoni4, e - sebbene Bortolotti non andasse oltre sull’argomento – quest’informazione mi sembrò sufficiente per avviare un’indagine più approfondita su quel tema. Gli studi italiani sull’emancipazione però confermano la disgregazione dell’associazionismo femminile allo scoppio della Prima guerra mondiale5 e questo ha reso più complicato 4 Franca Pieroni Bortolotti, La donna, la pace, l’Europa. L’associazione internazionale delle donne dalle origini alla prima guerra mondiale, Milano, Angeli, 1985. 5 Indico qui solo i due testi, a mio parere, più rappresentativi: Annarita Buttafuoco, Questioni di cittadinanza. Donne e diritti sociali nell’Italia
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