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«Alì Babà». Progetto di una rivista 1968-1972 PDF

329 Pages·1998·15.806 MB·Italian
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F Riga 14 ? Italo Calvino Gianni Celati Carlo Ginzburg Enzo Melandri Guido Neri «ALÌ BABÀ» PROGETTO DI UNA RIVISTA 1968-1972 ’r 1 : MARCOS Y MARCOS /( Riga 14 Italo Calvino Gianni Celati Carlo Ginzburg Enzo Melandri Guido Neri «ALI BABA» PROGETTO DI UNA RIVISTA 1968-1972 a cura di MARIO BARENGHI e MARCO BELPOLITI - .Ri 4 - Curatori del numero: Mario Barenghi e Marco Beipoliti Hanno collaborato: Elio Grazioli, Marco Sironi, Claudia Verpelli Fotografie di: Giovanna Borgese, Mario Di Biasi, Francesco Gattioni, Agnese Incisa, Mario Monge, Ugo Mulas Si ringraziano: Esther Calvino, Gianni Celati, Carlo Ginzburg, Laura Xella, Einaudi editore (Torino), Arnoldo Mondadori editore (Milano), «L'Espresso» (Roma), «la Repubblica» (Roma), Il Mulino (Bologna), Roberto Gilodi, Paolo Fossati, Luca Baranelli, Fulvio Barbarino dell'Archivio Einaudi (Torino) Progetto grafico: Ufficio Marcos y Marcos Redazione: Marco Beipoliti, Elio Grazioli C.P. 47 - 20040 Velate (MI) Amministrazione: Marcos y Marcos via Settala 78 - 20124 Milano tei. 02.29517420 - fax 02.29522906 Registrazione del tribunale di Monza n. 824 del 4/7/1991 7 7 , : • Italo Calvino e Carlo Ginzburg presentano insieme a Salvatore Settis la Storia dell'arte italiana Einaudi, Spoleto 1979. Foto di Giovanna Borgese. Italo Calvino e Guido Neri a passeggio con lo storico Delio Cantimori, Rhémes-Notre-Dame, Val d’Aosta. Foto di Agnese Incisa. 6 EDITORIALE Tra il 1968 e il 1972 Italo Calvino, Gianni Celati e Guido Neri pensa­ rono di realizzare una rivista. La loro idea, che comunicarono a Enzo Melandri e Carlo Ginzburg, era di uscire dai confini della letteratura, di cercare oltre gli steccati delle discipline e dei saperi settoriali qualcosa «di più», per questa ragione i tre promotori - letterati di formazione - cerca­ rono il contributo di un filosofo e di uno storico. Cosa fosse quel «di più», essi non lo sapevano con chiarezza, ma sapevano che dovevano cercarlo in ogni caso. L'epoca che comincia col 1968 è un'epoca di tumulto e di grandi cambiamenti, non solo nella società europea, ma anche nella filosofia, nell'arte, nella letteratura e nella scienza; lo strumento della rivista, tipico degli anni '60 (si era concluso da poco il tentativo del «Menabò» di Vittorini e Calvino), parve a questo gruppo di amici lo strumento pii} adatto per indagare il grande cambiamento in corso, per cercare strade differenti nell'arte come nella vita (il legame tra i discorsi sulla rivista e le vite individuali è molto forte, anche se non sempre viene in primo piano). A trentanni di distanza siamo entrati in possesso di alcuni materiali di quella discussione - lettere, programmi, articoli - e abbiamo pensato di riunirli insieme per ricostruire un tentativo che, sebbene mai realizzato, a noi pare ancor oggi importante. Prima di tutto, questo materiale, per quanto incompleto, rende conto di un periodo e di un'epoca che ci sem­ brano decisivi nell'ambito del secondo dopoguerra; inoltre, l'idea della rivista è quella di un sismografo sensibile che rileva quanto sta accadendo intorno (il tentativo di Calvino, Celati, Neri, Melandri e Ginzburg ci racconta prima di tutto questo: la turbolenza dell'epoca). E il momento in cui una parte importante della cultura francese (Barthes, Foucault, Lacan, Lévi-Strauss, Derrida, Deleuze, ecc.) arriva in Italia attraverso i libri e le traduzioni, e comincia a pesare nel paesaggio intellettuale italiano (tutto era cominciato negli anni '60, ma è con gli anni '70 che i discorsi escono Editoriale 7 dai cenacoli intellettuali per diventare patrimonio comune di migliaia di lettori). Quello che ci interessa in queste pagine, per lo più «private», è proprio la passione che scaturisce dai progetti che non vanno a termine, la conci­ tazione e la radicalità che emergono dalle missive, la corrispondenza - nel senso ampio del termine - tra gli scriventi, la confusione che inevitabil­ mente presiede alla realizzazione di un «prodotto» collettivo. Questa rac­ colta di documenti e materiali è anche un modo per vedere dall’interno come nascono davvero le cose: per approssimazioni progressive, in uno stato di disordine che trova, solo a poco a poco, un proprio provvisorio ordine sulla pagina. La rivista - alla pari di un libro - è un grande labora­ torio, ma a differenza dell’opera di un singolo, gli elementi di disordine non sempre vengono riequilibrati e restano in sospensione senza diventare «forma»: le possibilità che si aprono sono infinitamente superiori a quelle effettivamente realizzabili; ogni rivista vive perciò di una contingenza: è un’occasione. La raccolta di questi materiali ci permette di registrare un avvenimento che appartiene più alla cronaca che alla storia effettivamen­ te registrata. Gli stessi ritratti dei protagonisti risultano in queste pagine più complessi di quanto spesso si ritenga, fuoriuscendo così da un canone prefissato. Abbiamo scelto di aprire il numero con i saggi dei due curatori, Mario Barenghi e Marco Belpoliti, che introducono alla lettura dei materiali e fanno da guida ai lettori. Si tratta di due panoramiche che mettono a fuoco le figure dei protagonisti e le loro differenti posizioni, cercando anche di ricostruire il periodo in cui si svolse il lavoro di «Alì Babà» (si è proposto come titolo quello che compare nella discussione, anche se un titolo definitivo non fu mai scelto). Seguono poi le lettere, scandite in ordine cronologico, così come le abbiamo reperite, per lo più dall’Archi- vio Calvino. D’accordo con Gianni Celati abbiamo stabilito dei titoli interni per agevolare la lettura dei materiali. Così abbiamo aperto due «finestre» su alcuni aspetti: il dibattito intorno al libro del critico canadese Northrop Frye tra Calvino e Celati (una nota di Marco Sironi aiuta a inquadrare meglio i contenuti di questo dibattito) e le letture reciproche che Calvino e Celati - i principali protagonisti della vicenda - danno delle rispettive opere di quel periodo. La parte più ampia è costituita dai mate­ riali preparati nel corso di quel progetto di rivista e poi usciti autonoma­ mente in diverse riviste o libri. Si tratta di testi già conosciuti, ma che letti 8 Editoriale tutti insieme e in questo contesto si illuminano di una luce differente. Infine, un epilogo recupera due articoli di Calvino su Ginzburg e Celati, oltre a uno scritto di quest'ultimo, redatto per questa occasione. Questo numero di «Riga» non contiene né i testi narrativi o poetici di apertura né i contributi figurativi che accompagnano solitamente la pub­ blicazione. Ma si tratta di un numero speciale anche per un'altra ragione: è la storia di una rivista pubblicata in una rivista. Questo perché ricono­ sciamo in «Ali Babà» un progenitore lavoro di «Riga» che sin dal primo I I numero ha voluto recuperare, all'inizio di questi anni '90 che stanno per chiudersi, quella che ritenevamo l'eredità più importante degli anni '70 , I anni che segnano il punto di svolta della storia di questo scorcio di secolo. I Ma di questo si parla nei due articoli di Barenghi e Belpoliti, a cui rinvia­ mo per leggere la vicenda di «Alì Babà» e dei suoi «redattori». Nota: La trascrizione delle lettere e dei materiali è aderente agli originali, sia per quanto riguarda la grafia che per l’impaginazione; in alcuni casi sono stati introdotti tra parentesi quadre i nomi per facilitare l’identificazione degli autori o delle persone citate. In ogni caso si è ridotto al minimo l’apparato per sveltire la lettura. ! Editoriale 6 Mario Barenghi, Congetture su un dissenso 13 Marco Belpoliti, Calvino, Celati e «Alì Babà» 24 Avvio del progetto e primi protocolli Italo Calvino a Guido Neri e Gianni Celati (29 dicembre 1968) 55 Gianni Celati a Guido Neri e Italo Calvino (7 gennaio 1969) 56 Protocollo della riunione di Bologna [Gianni Celati] (dicembre 1968) 57 Guido Neri a Italo Calvino e Gianni Celati (15 gennaio 1969) 72 Italo Calvino a Gianni Celati (16 gennaio 1969) 73 Intermezzo su Northrop Frye Italo Calvino a Gianni Celati (2 gennaio 1969) 79 Gianni Celati, Anatomie e sistematiche letterarie 84 Italo Calvino, La letteratura come proiezione del desiderio 88 (Nota di Marco Sironi: La questione Frye) 95 Domande antiche e risposte moderne Gianni Celati a Guido Neri e Italo Calvino 107 Gianni Celati a Italo Calvino e Guido Neri 111 Guido Neri a Italo Calvino e Gianni Celati (giugno 1969?) 113 Italo Calvino e Gianni Celati a Guido Neri (14 agosto 1969) 118 Il progetto e le proposte di lavoro Protocollo del progetto [Italo Calvino] 125 Gianni Celati a Oreste Del Buono (2 ottobre 1970) 131 Gianni Celati a Italo Calvino e Guido Neri (31 ottobre 1970) 133 Italo Calvino a Gianni Celati (2 novembre 1970) 137 Gianni Celati a Italo Calvino 140 Gianni Celati a Italo Calvino (25 dicembre 1971) 141 Gianni Celati a Italo Calvino (5 febbraio 1972) 143 Gianni Celati a Italo Calvino (6 febbraio 1972) 145 Ultime lettere senza conclusione Gianni Celati, [Sull’archeologia] 153 Gianni Celati a Italo Calvino (23 febbraio 1972) 157 Carlo Ginzburg a Italo Calvino (24 febbraio 1972) 162 Gianni Celati a Italo Calvino (27 febbraio 1972) 164 r io 166 Italo Calvino a Gianni Celati (12 marzo 1972) 169 Gianni Celati e Carlo Ginzburg a Italo Calvino (11 maggio 1972) Calvino su Celati e viceversa 173 Italo Calvino, Nota a «Comiche» di Gianni Celati 176 Gianni Celati, Il racconto di superficie Lo sguardo dell’archeologo e il terna delle tracce 197 Italo Calvino, Lo sguardo dell’archeologo 200 Gianni Celati, Il bazar archeologico 223 Carlo Ginzburg, Spie. Radici di un paradigma indiziario 266 Guido Neri, Letture di «Histoire» 282 Enzo Melandri, L’archeologia Epilogo 303 Italo Calvino, L’orecchio, il cacciatore, il pettegolo 310 Italo Calvino, Da Buster Keaton a Peter Handke 313 Gianni Celati, Il progetto «Alì Babà», treni’anni dopo :

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