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alfred adler nei verbali della “società psicoanalitica di vienna” PDF

213 Pages·2015·1.65 MB·Italian
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A A V LFRED DLER NEI ERBALI DELLA “S V ” OCIETÀ PSICOANALITICA DI IENNA (1906-1911) a cura di GiuseppeFerrigno,ChiaraBerselli,CarmelaCanzano,PaoloCoppi, GiuseppinaDiOttavio,GiuliaManzotti, EgidioErnestoMarasco,SilvanaTintori,CristinaVolpe PremessaeIntroduzionidiGiuseppeFerrigno PresentazionediPierLuigiPagani QUADERNI DELLA RIVISTA DI PSICOLOGIA INDIVIDUALE Quaderni della Rivista di Psicologia Individuale Alfred Adler nei Verbali della “Società psicoanalitica di Vienna” (1906-1911) a cura di Giuseppe Ferrigno, Chiara Berselli, Carmela Canzano, Paolo Coppi, Giuseppina Di Ottavio, Giulia Manzotti, Egidio Ernesto Marasco, Silvana Tintori, Cristina Volpe Premessa e Introduzioni di Giuseppe Ferrigno Presentazione di Pier Luigi Pagani QUADERNI DELLA RIVISTA DI PSICOLOGIA INDIVIDUALE INDICE pag. 5 Pier Luigi Pagani Presentazione 7 Giuseppe Ferrigno Premessa 11 PRIMAPARTE (1906-1909) Giuseppe Ferrigno Introduzione 15 Verbale N. 5 Riunione del 7 novembre 1906 23 Relazione di Alfred Adler “Sulle basi [organiche] delle nevrosi” Verbale N. 16 Riunione del 6 marzo 1907 39 Relazione di Alfred Adler “Una Psicoanalisi” Verbale N. 38 Riunione del 29 gennaio 1908 53 Relazione di Alfred Adler “Un contributo al problema della paranoia” Verbale N. 53 Riunione del 3 giugno 1908 69 Relazione di Alfred Adler “Sadismo nella vita e nella nevrosi” Verbale N. 67 Riunione del 3 febbraio 1909 81 Relazione di Alfred Adler “Un caso di rossore compulsivo” Verbale N. 71 Riunione del 3 marzo 1909 107 Relazione di Alfred Bass “Parola e Pensiero” Verbale N. 72 Riunione del 10 marzo 1909 113 Relazione di Alfred Adler “Sulla psicologia del Marxismo” Alfred Adler Bolscevismo e psicologia 121 6 Alfred Adler nei Verbali della “Società psicoanalitica di Vienna (1906-1911) SECONDAPARTE (1910-1911) Giuseppe Ferrigno Introduzione 131 Verbale N. 98 Riunione del 23 febbraio 1910 143 Relazione di Alfred Adler “Ermafroditismo psichico” Verbale N. 115 Riunione del 19 ottobre 1910 153 Relazione di Alfred Adler “Un piccolo contributo alla questione della bugia isterica” Verbale N. 116 Riunione del 26 ottobre 1910 161 Relazione di Sigmund Freud “Sui due principi dell’accaderepsichico” Verbale N. 125 Riunione del 4 gennaio 1911 169 Questioni amministrative Relazione di Alfred Adler “Alcuni problemi di Psicoanalisi” Verbale N. 129 Riunione del 1 febbraio 1911 179 Relazione di Alfred Adler “La protesta virile come problema centrale della nevrosi” Verbale N. 130 Riunione dell’8 febbraio 1911 191 [Continuazione della] Discussione sullo studio di Adler: “La protesta virile, suo ruolo e significato nella nevrosi” Verbale N. 132 Riunione del 22 febbraio 1911 197 Discussione su Adler (continuazione): “La protesta virile, suo ruolo e significato nella nevrosi” Verbale N. 144 Riunione del 24 maggio 1911 205 Questioni d’ufficio prima della riunione Breve analisi di casi clinici e altre comunicazioni Verbale N. 146 Riunione dell’11ottobre 1911 215 Sessione plenaria speciale BIBLIOGRAFIAGENERALE 219 PRESENTAZIONE di PierLuigi Pagani Il merito maggiore di questo volume, curato dal “Gruppo di studio e di ricerca” che si è costi- tuito sin dal 1998 nell’ambito della Redazione della Rivista di Psicologia Individuale sotto la guida di Giuseppe Ferrigno, consiste sicuramente nell’aver posto l’attenzione su quegli “even- ti”, tratti dai Verbali, che hanno consentito ad Alfred Adler, proprio grazie alla frequentazione del gruppo psicoanalitico di Vienna,diperfezionare la sua innovativa Scuola di pensiero. Gli studiosi di Adler devono considerare questo volume come il “punto di partenza” delle loro ricerche. La consueta biografia di Adler, così come la conosciamo, si è senz’altro arricchita delle preziose conoscenze rivelate dalla documentazione fornita dai Verbali; inoltre, cosa anco- ra più importante, lo studio effettuato dal gruppo di lavoroci consente ora di rettificare alcune imprecisioni epistemologiche, relative ai principi teorici del nostro indirizzo scientifico, e di affinare, arricchendo di contenuti e di significati, alcune “concise” enunciazioni adleriane in precedenza non convenientemente studiate o sottovalutate. Il mondo scientifico viennese dell’inizio del secolo scorso deve aver compreso sicuramente e prontamente che intorno a Freud si stava “creando” qualcosa di grandioso: la “Società psicolo- gica del mercoledì”, definizione coniata da Wilhelm Stekel, un giovane medico, che aveva preso contatto con Freud nel 1900, subito dopo la pubblicazione de L’interpretazione dei sogni, divenendone successivamente uno dei più fedeli discepoli. Fu nell’autunno del 1902 che Stekel suggerì a Freud di organizzare periodiche discussioni di gruppo. Freud condivise subito la pro- posta e invitò a casa propria, per degli incontri, Max Kahane e Rudolf Reitler oltre ad Alfred Adler, medico di famiglia di Alexander, suo fratello minore.* *CLARK, R. W. (1980), Freud, the Man and the Cause,tr. it. Freud, vita e opera del padre della psicoanalisi, Rizzoli, Milano 1983. 8 Alfred Adler nei Verbali della “Società psicoanalitica di Vienna” (1906-1911) Wilhelm Stekel, Max Kahane, Rudolf Reitler ed Alfred Adler si ritrovarono al numero 19 della Berggasse, in casa Freud, per la prima delle abituali riunioni del mercoledì sera. Stekel ricorda così quell’incontro: «La prima sera parlammo delle implicazioni psicologiche del fumo. Ci fu completo accordo fra i cinque, nessuna dissonanza: eravamo come pionieri in una terra scoper- ta di nuovo, e Freud ne era il capo. Sembrava che una scintilla saltasse da una mente all’altra eogni sera era come una nuova rivelazione. Ne fummo così affascinati che decidemmo di non accogliere nuovi soci nel circolo se non dietro unanime consenso».* Non si redassero verbali degli incontri. È solo a partire dal 1906, quando il gruppo si trasfor- merà nella Società psicoanalitica di Viennache le sedute cominciarono ad essere verbalizzate. Ben presto, i soci del mercoledì sera crebbero giungendo a essere oltre venti e fra questi ricor- diamo Otto Rank, che entrò nel gruppo nel 1905, presentato da Adler. Rank divenne segreta- rio, correttore di bozze, ricercatore, factotum,pupillo di Freud, al punto che «alla fine si rese così indispensabile da esserne considerato come un figlio adottivo».** L“Antologia tematica” dei Verbali,come Giuseppe Ferrigno definisce il presente volume nella sua Premessa,contiene le verbalizzazioni redatte appunto da Otto Rank dal 1906 al 1911, anno del definitivo distacco di Adler da Freud. Ed è proprio l’attenta lettura dei Verbali, effettuata dal gruppo redazionale di studio e di ricerca della nostra Rivista, che consente agli psicologi individuali di oggi di conoscere passo per passo l’evolvere del pensiero adleriano, cogliendo lo sbocciare di numerose fra le sue enunciazioni epistemologiche, alcune delle quali considerate sino ad ora con ingiustificata superficialità, e correggendo nel contempo alcune convinzioni inesatte, in precedenza considerate certezze. Una fra le tante. È stato sino ad oggi convincimen- to comune, accolto senza alcuna esigenza di verifica, che, a un certo punto della serata di quel fatidico mercoledì 22 febbraio 1911,Adler abbia abbandonato la riunione, sbattendo la porta, per non mettere più piede all’interno della Società psicoanalitica di Vienna.Niente di più sba- gliato: le riunioni continuarono regolarmente, ogni mercoledì sera, e Adler vi partecipò con assiduità, senza più intervenire attivamente nelle discussioni, ad eccezione della Riunione del 24 maggio 1911. Soltanto l’11 ottobre 1911 ci sarà una riunione in Sessione plenaria speciale nella Sala Riservata del Circolo del “Café Arkaden”: Alfred Adler non è presente alla riunione, ma l’as- semblea vota una mozione secondo la quale l’appartenenza alla “Società per la libera ricerca *GUTHEIL, E. A. (1950), The Autobiography of Wilhelm Stekel: The Life Story of a Pioneer Psychoanalyst,E. A. G., New York 1950, p. 116. **CLARK, R. W. (1980), Ibid.,p. 224. Presentazione 9 psicoanalitica” sia incompatibile con l’appartenenza alla “Associazione psicoanalitica”. Alfred Adler sarà obbligato, quindi, ad abbandonare definitivamente la Società. Il giorno seguente, il 12 ottobre, Freud in una lettera a Jung, così espone l’evento: «Le comu- nico che ieri ho costretto a uscire dall’associazione tutta la banda di Adler (sei pezzi). Sono stato tagliente, ma certo non ingiusto».* Enoi, fieri di aver raccolto l’eredità della “banda di Adler”, procediamo sulle tracce dei pio- nieri lungo la linea direttrice interpersonale, fenomenologica, relazionale, coerente e armo- nica che ci hanno indicato, adeguando e adattando in ragione dei nuovi tempi il pensiero ori- ginario. *McGUIRE, W. (a cura di, 1974), The Freud-Jung Letters: The Correspondence between Sigmund Freud and C. G. Jung,tr. it.Lettere tra Freud e Jung 1906-1913,Boringhieri, Torino 1974, in CLARK, R. W. (1980), Ibid.,p. 322. PREMESSA di Giuseppe Ferrigno Nell’ambito della Redazione della Rivista di Psicologia Individuale si è costituito dal 1998 un “Gruppo di studio e di ricerca”, formato da Giuseppe Ferrigno, Chiara Berselli, Carmela Canzano, Giulia Manzotti, Egidio Marasco,Silvana Tintori e Cristina Volpe, a cui di volta in volta si è aggiunto chiunque mostrasse interesse per la ricerca. Il “gruppo”, spinto dall’origina- lità e, direi quasi, dalla sacralità dei Verbali, si è posto come obiettivo comune il leggere, il commentare e l’interpretare testi inconsueti e ricchi di spunti storico-dottrinari come i Verbali del “Gruppo psicoanalitico di Vienna” che comprendono tutte le “relazioni” e gli “interventi” più significativi effettuati da Alfred Adler durante le “riunioni del mercoledì sera”, dal 1906 al 1911, anno in cui Adler si stacca definitivamente dalla Società psicoanalitica di Vienna non partecipando più agli incontri. La chiosatura dei Verbalirappresenta solo una traccia per ulteriori approfondimenti a venire e si presenta sotto forma di “Riflessioni conclusive” alla fine del Verbale oggetto d’analisi, sempre posto in apertura nella sua interezza originaria, ad eccezione del Verbale numero67 del 3 febbra- io 1909,che contiene una “relazione” di Alfred Adler dal titolo “Un caso di rossore compulsivo”, edel Verbale numero72 del 10 marzo 1909,in cui Adler espone al gruppo una serie di riflessio- ni “Sulla psicologia del marxismo”. Data la complessità, spesso criptica, dei temi affrontati, resi ostici da una verbalizzazione lacunosa ed ellittica, abbiamo, solo in questi due casi, deciso di pre- sentare i documenti in questione non nella veste originale, ma commentati nelle singole frasi con l’obiettivo di rendere la lettura del testo più gradevole e chiara. Il Verbale numero71 del 3 marzo 1909contiene, inoltre, una comunicazione di Alfred Bass dal titolo “Pensiero e parola”; il Verbale numero 116 del 26 ottobre 1910introduce, infine, uno stu- dio, presentato da Freud, dal titolo “Sui due principi dell’accadere psichico”. Entrambi i docu- menti sono stati inseriti eccezionalmente nell’“antologia tematica”, pur non essendo Adler il relatore della serata, perché durante la Discussionefinale proprio Adler introduce magicamen- 12 Alfred Adler nei Verbali della “Società psicoanalitica di Vienna” (1906-1911) te due originali interventi sul tema dell’aggressività, che non potevamo assolutamente ignora- re: abbiamo preferito omettere in questi due Verbali le “Riflessioni conclusive” limitandoci esclusivamente ad offrire all’attenzione del lettore la semplice verbalizzazione dell’incontro, che si mostra chiara e stimolante. La nostra “antologia tematica” dei Verbali si divide sostanzialmente in due parti. La prima parte contiene le verbalizzazioni registrate da Otto Rank dal 1906 al 1909, la seconda parte quelle redatte dal 1910 al 1911, anno della scissione e dell’allontanamento definitivo di Alfred Adler dalla Società psicoanalitica di Vienna. Tutti i Verbali dal 1910 in poi, fino al Verbale numero 146 dell’11 ottobre 1911, non sono accompagnati deliberatamente dalle “Riflessioni conclusive” del “Gruppo di studio e di ricerca” con l’obiettivo di utilizzare uno stile espositi- vo quasi cronachistico, che, privo il più possibile di commenti soggettivi, presenti i semplici “accadimenti”, così come sono stati verbalizzati da Otto Rank, per rievocare, in questo modo, la drammaticità delle ultime fasi del rapporto scientifico intrecciato fra Adler e Freud e pro- seguito ininterrottamente per ben dieci anni, dal 1902 al 1911.

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Premessa e Introduzioni di Giuseppe Ferrigno. Presentazione di Pier Luigi Pagani. Q UADERNI DELLA R IVISTA DI P SICOLOGIA I NDIVIDUALE
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