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alberto angela PDF

293 Pages·2008·5.72 MB·Italian
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Alberto Angela UUUUNNNNAAAA GGGGIIIIOOOORRRRNNNNAAAATTTTAAAA NNNNEEEELLLLLLLL''''AAAANNNNTTTTIIIICCCCAAAA RRRROOOOMMMMAAAA VVVViiiittttaaaa qqqquuuuoooottttiiiiddddiiiiaaaannnnaaaa,,,, sssseeeeggggrrrreeeettttiiii eeee ccccuuuurrrriiiioooossssiiiittttàààà 1 2 Alberto Angela UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA Vita quotidiana, segreti e curiosità A Monica, Riccardo, Edoardo e Alessandro. E alla luce che hanno portato nella mia vita. 3 Indice 6 Introduzione 9 Il mondo di allora 11 Poche ore all'alba 16 Ore 6.00 - La domus, la casa dei ricchi 22 Ore 6.15 - Arredare, un gusto tutto romano 27 Ore 6.30 - Il risveglio del domínus 29 Ore 7.00 - Vestirsi alla romana 33 Ore 7.10 - La moda femminile 35 Ore 7.15 - Toilette maschile in epoca romana 38 Ore 7.30 - Segreti per farsi bella duemila anni fa 44 Ore 8.00 - Prima colazione "alla romana" 46 Ore 8.30 - Aprite le porte! 47 Sorvolo di Roma tra i veli del mattino 51 Scusi, sa l'ora? 54 Ore 8.40 - Barbieri e prime corvée 56 L'insula, un mondo a parte 62 Ore 8.50 - Il volto umano delle insulae 67 Ore 9.00 - Il volto disumano delle insulae 76 Ore 9.10 - Le strade di Roma 80 Ore 9.20 - Negozi e botteghe 86 Ore 9.40 - Incontro con una divinità 94 Ore 9.50 - Perché i romani hanno nomi così lunghi? 97 Ore 9.55 - I giochi dei romani 101 Ore 10.00 - Il latino delle strade di Roma 103 Ore 10.10 - Andare a scuola... per la strada 107 Ore 10.20 - Il Foro Boario, il mercato del bestiame 114 Roma, il grande attrattore di ogni bene 119 Ore 10.30 - Atmosfere indiane per le vie di Roma antica 125 Ore 10.45 - Breve sosta in un'oasi di pace e di capolavori 127 Identikit "medico" dei romani: Roma come il Terzo mondo? 132 Gli otto grandi problemi di Roma antica 135 Ore 11.00 - Il mercato degli schiavi 147 Fugace incontro con una vestale novizia 153 Ore 11.10 - Arrivo nel Foro romano 4 159 Ore 11.30 - La Basilica Giulia, una cattedrale per i tribunali di Roma 165 Il Senato di Roma 167 Intanto, nel Colosseo... 171 Ore 11.40 - I Fori imperiali, a spasso tra i marmi 179 Ore 11.50 -I “WC” nell'antica Roma 184 Ore 12.00 - Nascere a Roma 189 Ore 12.20 - Incontro con Tacito 193 Ore 12.30 - Colosseo, il momento del supplizio 200 Ore 13.00 - Per pranzo uno spuntino al "bar" 208 Ore 13.15-14.30 - Tutti alle terme 224 Ore 15.00 - Entriamo nel Colosseo 233 Ore 15.30 - Arrivano i gladiatori! 247 Ore 16.00 - Essere invitati al banchetto 267 Ore 20.00 - È il momento della commissatio 272 L'evoluzione della sessualità romana 276 Ore 21.00 - Il sesso dei romani 291 Ore 24.00 - Un ultimo abbraccio CURIOSITÀ I numeri di Roma, la Città eterna, 13 I "grattacieli" di Roma, 58 Roma come un grande campeggio?, 74 I nomi dei romani, 95 La popolazione di Roma antica, 129 Breve storia dei Fori di Roma, 150 Animali nel Colosseo, 169 Forma Urbis, la mappa in marmo del catasto di Roma, 177 La morte come spettacolo, 196 Quanto vale un sesterzio?, 206 Come sono nate le più grandi terme dell'Impero, 222 I segreti del Colosseo, 230 Ori al collo dei romani, 265 Ingredienti, particolarità e... qualche ricetta, 269 5 Introduzione Come vivevano gli antichi romani? Cosa accadeva ogni giorno nelle vie di Roma? Tutti noi ci siamo posti almeno una volta simili domande. Ed è proprio tale curiosità che vi ha spinto ad aprire questo libro. In effetti, Roma ha un fascino indescrivibile. Che si può rivivere ogni volta che si visita un sito archeologico di età romana. Purtroppo i cartelli e le guide pubblicate, il più delle volte, danno solo cenni generici sulla vita quotidiana negli ambienti che state esplorando, mentre si concentrano sullo stile architettonico e sulle date. In realtà, esiste un "trucco" per capire realmente la vita di tutti i giorni in questi siti. È quello di guardare soprattutto ai dettagli: l'usura degli scalini, i graffiti sui muri intonacati (a Pompei sono tantissimi), i solchi lasciati dai carri per la strada o i graffi sulla soglia in marmo di un'abi- tazione provocati dal movimento di una porta (ormai scomparsa). Se vi concentrerete su questi particolari, di colpo qualsiasi rovina torne- rà a prendere vita e "vedrete" la gente di allora. Ed è proprio questo lo spirito del libro: la grande Storia raccontata da tante piccole storie. In molti anni di riprese televisive condotte sulle rovine dell'antica Ro- ma e nei siti romani in generale, mi sono imbattuto in una straordinaria quantità di storie e dettagli della vita al tempo della Roma imperiale, dimenticati da secoli e riscoperti dagli archeologi. Sono riemerse spigo- lature, abitudini, curiosità della vita di tutti i giorni o delle regole socia- li di un mondo ormai scomparso... Lo stesso è avvenuto parlando con gli archeologi sugli scavi, leggendo le loro pubblicazioni o consultando i loro testi. Mi sono reso conto che queste preziose informazioni sul mondo roma- no non arrivano quasi mai alla gente e spesso rimangono "prigioniere" nelle pubblicazioni specialistiche o nei siti archeologici. Ho quindi pro- vato a raccontarle. Queste pagine hanno lo scopo di far rivivere le rovine dell'antica Roma attraverso il racconto della vita quotidiana, rispondendo a domande molto semplici: cosa si provava a passeggiare per le vie? Quali volti aveva la gente che ci passava accanto? Cosa si vedeva dai balconi? Che sapore avevano i cibi? Quale latino avremmo sentito per le strade? Co- me illuminavano i templi sul Campidoglio i primi raggi del sole? 6 In un certo senso, ho voluto accendere una telecamera ed esplorare i luoghi come dovevano apparire duemila anni fa, dando al lettore la sen- sazione di trovarsi per le strade di Roma, di respirarne gli odori e i pro- fumi, di incrociare gli sguardi della gente, di entrare nelle botteghe, nel- le case o nel Colosseo. Solo in questo modo si può capire cosa significasse realmente vivere nella capitale dell'Impero. Abitando a Roma è stato facile per me descrivere i diversi tagli di luce che nell'arco della giornata caratterizzano le vie e i monumenti o re- carmi nei siti per prendere nota di tanti piccoli dettagli da riportare nel libro, oltre a quelli raccolti in anni di riprese e sopralluoghi. Naturalmente, le scene che vi scorreranno davanti agli occhi in questa visita nell'antica Roma non sono immaginarie, ma, come si è detto, de- rivano direttamente dai risultati di studi e scoperte archeologiche, da analisi di laboratorio di reperti e scheletri o dall'esame di testi antichi. Il modo migliore per ordinare tutte queste informazioni è stato quello di seguire lo scorrere di una giornata. A ogni ora corrisponde un luogo e un volto della Città eterna con le sue attività.E’così, momento dopo momento, si scopre la vita quotidiana nell'antica Roma. Rimane un'ultima domanda: perché un libro su Roma? Perché il nostro modo di vivere è figlio di quello romano. Non saremmo gli stessi se non ci fosse stata l'età romana. Pensateci: solitamente la civiltà romana è identificata con i volti degli imperatori, con le legioni in marcia e con i lunghi colonnati dei templi. Ma la sua vera forza è stata un'al- tra.E’stato qualcosa che le ha permesso di sopravvivere per un tempo inimmaginabile: in Occidente oltre mille anni e in Oriente, pur con una sua evoluzione interna che ha portato da Costantinopoli a Bisanzio, an- cora di più, oltre duemila anni, fino a sfiorare il Rinascimento. Nessuna legione, nessun sistema politico o ideologico riuscirebbe a garantire una simile longevità. Il segreto di Roma è stato il suo modus vivendi quoti- diano: il modo di costruire case, di vestirsi, di mangiare, di interagire con gli altri, dentro e fuori la famiglia, il tutto inquadrato in un preciso sistema di leggi e regole sociali. Questo aspetto è rimasto essenzial- mente immutato per secoli, pur con una sua graduale evoluzione, e ha permesso alla civiltà romana di sopravvivere così a lungo. Ma siamo sicuri che quest'epoca si sia completamente estinta? L'Impero romano, infatti, non ci ha lasciato solo statue e monumenti straordinari. 7 Ci ha lasciato anche un software che ci consente di vivere ogni giorno. Romano è l'alfabeto che usiamo, anche su Internet. La nostra lingua de- riva dal latino, e così buona parte dello spagnolo, del portoghese, del francese o del rumeno (e persino tantissime parole inglesi). Per non par- lare del sistema giuridico, di quello stradale, dell'architettura, della pit- tura, della scultura, che non sarebbero gli stessi senza i romani. In fondo, a pensarci bene, buona parte del sistema di vita occidentale non è altro che l'evoluzione moderna di quello romano. Cioè proprio quello che avremmo visto ogni giorno per le strade e nelle case della Roma imperiale. Ho cercato di scrivere il libro che avrei sempre voluto trovare in libreria per soddisfare la mia curiosità sul mondo dell'antica Roma. Mi auguro di soddisfare anche la vostra. Tutto comincia in un vicolo di Roma nel 115 d.C., sotto l'imperatore Traiano, nel momento in cui, a mio avviso, Roma ha conosciuto la sua massima potenza e, forse, ha espresso la sua massima bellezza. È un giorno qualsiasi. Manca poco all'aurora... Alberto Angela 8 Il mondo di allora Sotto Traiano, nel 115 d.C., l'Impero romano conobbe la sua massima espansione. Il perimetro dei confini terrestri correva per oltre diecimila chilometri, quasi un quarto della circonferenza terrestre. L'Impero si e- stendeva dalla Scozia fino ai margini dell'Iran, e dal Sahara fino al Ma- re del Nord. Riuniva popolazioni diversissime, anche fisicamente: dai biondi del Nordeuropa alle etnie mediorientali, da quelle asiatiche a quelle norda- fricane. Immaginate, oggi, di mettere assieme le popolazioni della Cina, degli Stati Uniti e della Russia: l'Impero romano aveva una proporzione per- sino superiore rispetto alla popolazione mondiale di allora... E soprattutto riuniva ambienti diversissimi: camminando da un estremo all'altro avremmo incontrato mari gelidi con foche, immense foreste di abeti, praterie, vette innevate, grandi ghiacciai, e poi laghi e fiumi, fino ad arrivare alle calde spiagge mediterranee e ai vulcani della nostra Pe- nisola. Proseguendo, sulla riva opposta del Mare Nostrum ci saremmo trovati di fronte a sconfinati deserti di dune (il Sahara) e persino a bar- riere coralline, quelle del Mar Rosso. Nessun impero in tutta la storia ha incluso ambienti naturali così vari. Ovunque la lingua ufficiale era il latino, ovunque si pagava in sesterzi, ovunque la legge era una soltanto, quella romana. Curiosamente, la popolazione di questo impero così grande era relati- vamente poco numerosa: arrivava appena a cinquanta milioni di abitan- ti, quasi quanti ce ne sono oggi in Italia. Erano sparsi in una costellazione di piccoli villaggi, borghi, ville agri- cole isolate, distribuiti su un territorio immenso, come briciole su una tovaglia, con all'improvviso grandi città. Ovviamente tutti i centri erano collegati da un'efficacissima rete di strade, che copriva addirittura da ottanta a centomila chilometri, e che ancora oggi utilizziamo salendo in macchina. È forse il monumento più grande e duraturo che i romani ci hanno la- sciato. Ma appena al di fuori di queste strade, c'erano ancora enormi di- stese di natura intatta, con lupi, orsi, cervi, cinghiali... A noi, abituati alle distese di campi coltivati e ai capannoni industriali, tutto ciò avreb- be dato l'impressione di sterminati "parchi nazionali". 9 A difesa di questo mondo c'erano le legioni, che stazionavano nei punti più delicati dell'Impero, quasi sempre lungo le frontiere, il famoso li- mes. Sotto Traiano l'esercito contava centocinquantamila, forse cento- novantamiia uomini, inquadrati in una trentina di legioni dai nomi sto- rici, come la trentesima Ulpia Victrix sul Reno, la seconda Adiutrix sul Danubio, la sedicesima Flavia Firma sull'Eufrate, non lontano dai con- fini con l'attuale Iraq. A questi legionari bisognava aggiungere gli ausiliari, cioè i soldati for- niti dalle popolazioni delle province, che raddoppiavano gli effettivi: si arrivava così a un totale di trecentoquattrocentomila uomini armati al comando dell'imperatore. Il cuore di tutto era Roma. Era posta esattamente al centro dell'Impero. Era un centro del potere, certo, ma anche una città ricca di cultura lette- raria, giuridica, filosofica.E’soprattutto una città cosmopolita, qualcosa come le attuali New York o Londra. Qui s'incontravano persone di cul- ture diversissime. Nella folla della strada avreste incrociato ricche ma- trone nelle lettighe, medici greci, ufficiali di cavalleria galli, senatori italici, marinai spagnoli, sacerdoti egizi, prostitute cipriote, mercanti mediorientali, schiavi germani... Roma era diventata la città più popolosa del pianeta: quasi un milione e mezzo di abitanti. Qualcosa che non s'era mai visto da quando era com- parso Homo sapiens... Come riuscivano a vivere tutti assieme? Questo libro vuole scoprire quale fosse la vita di tutti i giorni nella Roma impe- riale, al momento della massima espansione del suo dominio sul mondo antico. La vita di decine di milioni di persone in tutto l'Impero dipendeva da quello che si decideva a Roma. Ma, a sua volta, la vita di Roma da cosa dipendeva? Era il frutto di una ragnatela intricata di rapporti tra i suoi abitanti. Un universo sorprendente e irripetibile nella storia, che cono- sceremo esplorando una giornata qualsiasi. Diciamo così: un martedì di 1892 anni fa... 10

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Alberto Angela. UNA GIORNATA. UNA GIORNATA .. mano le considererebbe come un quadro non dipinto, una tela bianca con attorno la cornice.
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