E poi… seppi che lui era lì ancor prima di vederlo. Conoscevo troppo bene la sensazione del suo sguardo su di me e non avrei potuto confonderla con nessun’altra. L’effetto era quello di una carezza sulla pelle, leggera come le ali di una farfalla, in apparenza innocua, ma quando decidevi d’ignorarla, ecco che un calore inaspettato iniziava a sbocciare negli intimi recessi del tuo corpo, trasformandosi rapidamente in un fuoco indomabile, che bruciava… tutto, non lasciando altro che cenere. Mi voltai e non mi stupii affatto di scorgere la sagoma di Fabrice al di là della porta socchiusa. Non emisi suono, non arrossii, non tentai nemmeno di coprirmi, perché era inutile. Aveva già visto come fosse diventato il corpo che un tempo gli era appartenuto. Arretrò di qualche passo, mantenendo quell’insopportabile sguardo pieno di compatimento fisso nel mio. Preferivo l’indifferenza a questo. Strinsi i pugni e conficcai i denti nel labbro inferiore. Fabrice continuò ad arretrare e poi, sorprendendomi come solo lui sapeva fare, colpì il muro con un pugno così potente che avrebbe potuto tranquillamente rompersi la mano.
«Cazzo!» esclamò, furioso, non per il dolore ma per qualcos’altro, che non fui in grado di decifrare.
Trasalii. Pochi secondi dopo, udii sbattere con violenza la porta di casa.
ATTENZIONE
Quest’opera contiene scene sessuali forti ed esplicite, non adatte a tutte le sensibilità. Se ne consiglia la lettura a un pubblico rigorosamente adulto e consapevole.