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Al vertice dell'astrazione. Studi su «Filosofia dell'espressione» di Giorgio Colli (parte seconda) PDF

187 Pages·2022·7.862 MB·Italian
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Al vertice a cura di dell'astrazione Ale8mo Santoro e Luca Torrente Studìsu Filosofia dell'espressione di Giorgio Colli (parte seconda) ccademia university p~ QUADERNI COLLIANI 4 ln<face Ringraziamenti VII Tavola delle abbreviazioni IX Prefazione. Ritomo al più vivo Valerio Meattini Xl Il neopannenidismo di Giorgio Colli A essio Santoro Il deus ex machina della "causalità primitiva". Figure della causalità e individuazione in Giorgio Colli Edoardo Toffdetto 21 La rete delle categorie nella filosofia dell'espressione di Giorgio Colli Luca Torrente 48 Prolegomeni alla logica di Colli: teoria del giudizio e categorie della qualità Giu io M. Cavai i 66 Ragnatele dell'espressione: il nodo primordiale della modalità Rosse a Attdini 85 Contraddizione triangolare e legge generale v della deduzione: presupposti, funzionamento e critica interna Ri~rdo Cavai i 11 O Parole e illusioni. La «ragione errabonda» di Filosofia de/l'espressione rv1aioo Cutrl 125 Storia di Filosofia dell'espressione: dai quademi al libro Mairo Cutrl 146 Lessico colliano a cura di Luca Torrente 156 Gli autori 175 Indice dei nomi 177 Al vertice Ringraziamenti dell'astrazione VI Questo volume è stato realizzato grazie al generoso contri- ~ buto di: Iolanda Attolini Mauro Grondona Rossella Attolini Mattia Lucchetti Ludovica Boi Niccolò Parise Luisa Valeria Carpignano Carmen Pietropaolo Giulio M. Cavalli Sara Pinto Massimo Chiapparini Alfio Nazareno Rizzo Kal Choi Maurizio Rossi Chiara Colli Staude Edoardo Toffoletto Francesco Di Maio Luca Torrente Massimiliano Gallo Paolo Zignani pJ vertice Tavola delle abbreviazioni dell'astrazione Abbreviazioni delle ojJere di Giorgio Colli VII AD Apollineo e dionisiaco, a cura di E. Colli, Adelphi, Milano 2010. AO Aristotele, Organon, a cura di G. Colli, Adelphi, Milano 19982 (prima cd. Einaudi, Torino 1955). DN Do/Jo Nietzsche, Adelphi, Milano 1974. EAC Per una enciclopedia di autori classici, Adelphi, Milano 1983. EMP E-mpedocle, a cura di F. Montevecchi, Adelphi, Milano 2019. FE Filosofia dell'espressione, Adelphi, Milano 1969. FS Filosofi sovrumani, a cura di E. Colli, Adelphi, Milano 2009. GP Gorgia e Parmenide. Lezioni 1965-1967, a cura di E. Colli, Adelphi, Milano 2003. KK I. Kant, Critica della ragione pura, a cura di G. Colli, Adel phi, Milano 19762 (prima ed. Einaudi, ']brino 1957). NF La nllscita della filosofia, Adclphi, Milano 1975. PH K La natura ama nascondersi, a cura di E. Colli, Adelphi, Mi lano 19882 (prima ed. </JITIE KPYllTEEfJAI </JIAEI. Studi sulu, filosofia g-rem, Corriere della Sera, Milano 1948). PP PlaJone /Jolitico, a cura di E. Colli, Adelphi, Milano 20072 • PS Platone, Simposio, a cura di G. Colli, Adelphi, Milano Tavola delle abbreviazioni 19792 (prima ed. Boringhieri, Torino 1960). RE La ragione errabonda. Quaderni postumi, a cura di E. Colli, Adelphi, Milano 1982. SG La sapienza greca, voll. 1-111, Adelphi, Milano 1977-1980. SN Scritti su Nietzsche, Adelphi, Milano 1980. ZE Zeno11e di Elea. Lezioni 1964-1965, a cura di E. Colli, Adel phi, Milano 1998. Altre abbreviazioni DK H. Diels - W. Kranz (a cura di), Die Fragmente der Vorsokra Liker, 3 voli., Weidmann, Berlin 1951-19526 • LSJ H.G. Liddell, R. Scott, revised and augmented throu ghout by Sir H.S. Jones, A Greek-English Lexicon, Claren don Press, Oxford 19409 • KSA F. W. Nietzsche, Si.i-mtliche Werke. Kritische Studienausga be in 15 Einzelbii.nden, a cura di G. Colli - M. Montinari, De Gruyter/Deutscher Taschenbuch Verlag, Berlin/New York, 1980-. NO F.W. Nietzsche, OJ1ere comj1lete, a cura di G. Colli e M. VIII Montinari, Adelphi, Milano 1964-. N\·\T F.\•\T. Nietzsche, Werke, a cura di G. Colli e M. Montinari, De Gruyter, Berlin 1964-. QC 1 G.M. Cavalli - R. Cavalli (a cura di), Alle origini del logos. Studi su La nascita della filosofia di Giorgio Colli, Accade mia U niversity Press, Torino 2018. QC2 G.M. Cavalli - R. Cavalli (a cura di), Per una filologia della vita. Studi su Apollineo e dionisiaco di Giorgio Colli, Acca demia U niversity Press, Torino 2020. QC3 A. Santoro - L. Torrente (a cura di), Eespressione è la soslan Ul del 111ondo. Studi su Filosofia dell'espressione di Giorgio Colli, Accademia U niversity Press, .. lbrino 2021. Nonne di citazione adottate Per le citazioni da La saJ,ienz.a greca (opera in tre volumi) si danno due casi: - se si citano l'introduzione, la traduzione o il commento di Col li, se ne indicano il volume e la pagina; - se si cita un frammento, se ne indicano la lettera e il numero, preceduti dal numero associato al suo autore. Le annotazioni contenute ne La ragione errabonda non si citano se condo la pagina ma secondo il loro numero tra parentesi quadre. Tavola delle Le opere di Platone e Aristotele si citano secondo le impagi abbreviazioni nazioni standard. Le opere degli altri autori antichi per le quali non sono pre viste abbreviazioni si citano secondo il loro titolo italiano più co mune e la loro suddivisione interna sla.ndard. aA IX Al vertice Prefazione. Ritorno al più vivo dell'astrazione Valerio Meattini «Minatore fedele alla sua caverna: è la faccia oscura del Xl filosofo» 1 La miniera - le opere di Giorgio Colli2 che da • - te1npo giovani e preparati studiosi esplorano con intelligen- za e tenacia ospita una nuova discesa. Non semplicemente a scopo di inventario. Questo IV numero dei Quaderni Collia- ni, se è ancora un risultato della consuetudine con il "luogo" dello scavo e delle capacità ermeneutiche che si richiedono per affrontare criticamente i propri maestri, è pure testi monianza dell'esigenza di "tormentarli" per individuare i nodi nelle trame di quei pensieri, intercettarne ali' origine i problemi, sorprendervi ciò che di irrisolto vi è nella loro teoresi. Infine, per diventare ciò che si è. Largomento di questo volume dei Quaderni è "Il vertice dell'astrazione", titolo tematico tratto da uno dei capitoli centrali e decisivi di quel manifesto di cristallina teoresi che è Filosofia dell'es/1ressione. Al polo opposto della scaturigine, di un'origine che in- 1. DN, p. 26. 2. Doveroso è ricordare che r opera postuma di Colli, gran parte delle Werke, è stata curata con dedizione e competenza da Enrico Colli, cui va la nostra riconoscenza nel ricordo della sua eleganza umana e della sua vocazione di ricercatore. fine dobbiamo congetturare, la spinta propulsiva dell'e Valerio Meattini spressione, dei suoi innumerabili centri, produce, per convergenze espressive che s'intrecciano e si confondono, l'organismo umano dove essa s'arresta, s'inverte, e vi sorge la «capacità di conoscenza»3 La compensazione nella sfera • dell'astrazione, prodottasi con quell'arresto, si articola nella rete concettuale e nei molteplici nessi della relazione come «essenza astratta di ogni cosa»·1 Una delle articolazioni è • la polarità soggetto-oggetto: non un fronteggiarsi stabile di mondo e sostanza pensante o comunque un soggetto a suo modo autonomo, ma l'aprirsi incessante nel continuum, nell'intreccio che li coinvolge (contatto), dello stacco che ogni volta li separa e li genera come poli della rappresentazione. Proiezione di un intemporale "era" che la memoria pri mitiva fissa plasticamente nella sfera della ri-presentazio- ne temporalizzandolo. Così sorge il mondo per il soggetto della conoscenza. Non perché un soggetto o il Soggetto lo crei (quando e come potrebbe farlo?), ma perché ogni volta nell'implesso di oggetto-soggetto, che innanzi tutto e sempre è un vissuto, un aderire e un collimare, un conta.tto Xli insomma, lo stacco rivela le componenti che erano intrec- ~ date e illusoriamente le oppone, supponendole autonome, mentre anche nella sfera dell'apparenza (manifestazione in piena luce di ciò che era nel fondo della vita) non sono affat- to indipendenti ma ancora una volta in relazione. Di qua da idealismo e realismo metafisico, entrambe pro cedure arbitrarie di lettura della relazione mondo-soggetto, Colli inquisisce la rappresentazione come dato. La sorpren de, abbiamo detto, come ri-presentazione giungendo così al limite, a quel bordo non ancora spaziale e temporale dove la memoria primitiva è il riconoscersi identico del sogget to col separarsi dal contatto e la proiezione per esso della scena-mondo. Quel bordo, i Greci l'hanno chiamato physis, dischiusura. Primll c'è qualcosa (ma questo è già un dire rap presentativo-linguistico e in ragione di una temporalità in sorta), altrimenti come si giustificherebbe questo ripresen tarsi? Un prima non attingibile con procedure conoscitive e tuttavia sempre testimoniato dal rinnovarsi incessante delle sensazioni, dalla parte di noi permanentemente immersa nel gran fiume della vita. Man mano che dai contatti ormai 3. FE, p. 16. 4. FE, p. 94. espressi ci allontaniamo, il cuneo del mondo s'allunga e si Prefazione estende per il soggetto della conoscenza, mentre il sogget to profondo, l'hypokeimenon-sostrato, trattiene l'inespresso. In quell'estendersi, la vivezza dell'originario si perde, ma una compensazione si genera nel trasformarsi in altro dei contatti ed è l'astrazione: categorie e concetti popolano la dimensione collettiva, sono una rete che avvolge le comu nità umane, le istituisce e le sostiene, e quando il suo svi luppo è ipertrofico e arbitrario le domina e le schiaccia. La centralità di tali produzioni astratte è inequivocabile anche perché la conoscenza oltre che evento cui sempre assistia mo è pure estremamente seducente, e tuttavia sarebbe un impoverimento letale della vita se da quella rete, invece di percorrerla al modo dei ragni, ci lasciassimo imprigionare come mosche. La relazione originaria nel cuore dell'astrazione - e tutto nella rappresentazione è astrazione - è quella modale tra necessario e contingente. Ripercussione, si diceva, del fondo della vita, dove s'in trecciano (1na è ancora una metafora tratta dalla sfera del- la rappresentazione) gioco e violenza, le categorie della Xlii modalità - necessario e contingente - risultano il sostegno dell'intera apparenza. Limpareggiabile pagina di Colli non può che essere riprodotta: «il loro dominio si estende dal- le radici nascoste dell'immediatezza al cuore del principio supremo dell'astrazione. Esse testimoniano la presenza, in ogni espressione, di qualcosa che non appartiene ad es- sa come oggetto, ma rinvia a una profondità anteriore, alle nostre spalle: da un lato è l'insufficienza, la povertà, lo scadimento, l'incompiutezza di ogni configurazione, la confusione, la casualità, la sospensione, l'instabilità, il rove sciamento nel diverso; dall'altro lato è l'energia espansiva, la violenza dell'opposizione, la costrizione e la durezza del fondo della vita, la solidità e la rotondità del costruire, il vigore oscuro e inarrestabile nell'esprimersi, l'accrescimen- to e il guadagno in estensione, la forza propulsiva verso forme nuove»5 Quel che la metafora evoca come gioco e • violenza e l'astrazione designa come contingente e neces- sario è, per un verso, l'oscuro fondo della realtà (in quanto 5. FE, pp. 90-91. Valerio evocazione), per altro verso il manifestarsi nell'apparenza Meattini della tenaglia logica entro cui ogni oggetto si dà e si darà come "vero" e "falso", grazie alle categorie, a questo punto intervenute, della qualità (un altro aspetto della relazione). Tuttavia, mentre nel contatto, e ogni volta nell'attimo del distacco, contingente e necessario sono co1nmisti, nel pro gredire dell'astrazione, nella "falsificazione logica del mon do" verrebbe da dire in contrasto col noto titolo di un'opera fondamentale di Carnap (La costruzione logica del mondo), è la necessità che prevale e fagocita la contingenza. Sarebbe così obliata l'archè dove tutto è ancora indeciso, sospeso e di cui ci avverte «il fremito della vita»6 se non fosse che nel cuore , dell'astrazione stessa quel fremito non è - perché non può esserlo - dimenticato. Nel puro vincolo modale (« o neces sario o contingente»7 si annida, a seguire Colli, l'ambiva ) lenza qualitativa del contingente che rende impossibile un oggetto che è necessario. Cadrebbe così ogni presunzione costruttiva e sistematica della ragione, la cui forza in tennini puramente teoretici è essenzialmente distruttiva. La "Legge generale della deduzione"8 che acclarerebbe questo esito XIV non lo ottiene in modo convincente, almeno per chi scrive. ~ Ma, forse non c'è bisogno di affannarsi troppo riguardo alla tenuta logica di quella legge. Il suo effetto distrutti- vo verrebbe comunque già in ritardo rispetto ali' origine assegnata da Colli alla ragione: essa non è infatti che un contraccolpo, nella sfera dell'apparenza, di ciò da cui tutta l'apparenza emerge. Certamente, una ripercussione, una manifestazione di maggiore intensità, ma non autono1na né tantomeno capace di appropriarsi dell'intera realtà. In gra- do di guardare alle proprie spalle, la ragione coglie in ogni caso questa sua dimensione reattiva a ciò che la sopravanza (c iò di cui la ragione parla non è ragione) e può leggervi, incarnata in ogni vita, che le connessioni necessarie delle sue provvisorie costruzioni le detta il caso, la contingenza. Non altro che il rispecchiamento di una frammentazione. Margini per una vita riuscita pur si danno. «La conoscen- 1.a è il compenso, che si istaura nell'evento originario, nasco sto, della vita, per la rinunzia che ogni centro in espansione 6. FE, p. 117. 7. FE, pp. 99, 110, 136. 8. Cfr. in particolare FE, pp. 149-150.

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