E Istria retains a substantial heritage of medieval frescoes, referring to the Romanesque, L’Istria conserva un ingente patrimonio di affreschi medievali, riferibili al periodo n Gothic and late Gothic periods. During the Middle Ages, the Istrian territory was romanico, gotico e tardogotico. Carrefour di esperienze figurative varie e complesse, r closely linked to Western and Eastern Europe, particularly the North-East of Italy. This i anche per la sua particolare posizione geografica e le vicende storiche, il territorio c relationship was due to the special geographical position of Istria and historical events, a istriano lungo tutti i secoli del medioevo dialoga ad ampio raggio in molteplici combined with various and complex figurative experience. Enrica Cozzi direzioni con l’area europea occidentale e orientale, ma soprattutto con l’Italia C During the Gothic period this connection remained dominant because of the important nord-orientale. Durante il periodo gotico e tardogotico, quest’ultima direttrice si o AFFRESCHI MEDIEVALI role of artists in Venice and the cities of Veneto throughout the fourteenth century. z rivela anzi dominante, come è ovvio visto il ruolo-guida assunto in campo pittorico Through the historical study of iconographic and stylistic analysis, historical sources, z lungo tutto il Trecento da Venezia e dalle città del Veneto. Privilegiando i cicli di i chronology and patronage, this book further highlights the link between Istria and Italy, maggiore rilievo, nella riflessione storico-artistica (analisi iconografica e stilistica, A IN ISTRIA by analyzing the most important fresco Cycles of Istria. Of the fresco Cycles of Istria fonti storiche, cronologia e committenza) vengono sottolineati i diversi rapporti the most important period by far is that of the Romanesque period. This includes a series F intercorrenti con l’ambito italiano nord-orientale. Il nucleo di pitture a fresco di F of testimonies dating from the eleventh to the thirteenth century. Even if sometimes gran lunga più importate in Istria è quello di epoca romanica, che annovera una R fragmentary, the frescoes have a value that goes beyond the local area and often have serie di testimonianze di sicuro interesse, variamente scalabili dall’inizio dell’XI European relevance, because they fill huge gaps in the knowledge of that period. E a tutto il XIII secolo. Anche se a volte pervenute in modo frammentario, esse The paintings are characterized by stylistic features influenced both by the Byzantine area S rivestono un valore che travalica l’ambito locale assumendo rilevanza europea, C and Western Europe, highlighting similarities especially with the Patriarcato of Aquileia coprendo enormi lacune nella conoscenza di quel periodo. Connotandosi per H and Venice. caratteri stilistici in bilico tra apporto bizantino e occidentale, si evidenzia un One of the crucial problems of studying frescoes is that of the itinerant painter, who I dialogo molto fitto e intenso specie con Venezia e il patriarcato di Aquileia. Uno exhibited and exported his own figurative and cultural background. All of this brings into M dei problemi cruciali, forse il maggiore, per gli studi della pittura su muro è quello play the question of the transmission of the artistic patterns. del pittore itinerante: al centro vi è la figura di un artista in viaggio, che possiede E ed ‘esporta’ un proprio bagaglio figurativo e culturale. Tutto questo mette in gioco D la questione delle modalità nella trasmissione dei modelli. I U Istri se čuva pozamašna baština srednjovjekovnih fresaka iz razdoblja romanike, gotike E i kasne gotike. Stjecište raznih i složenih likovnih iskustava, istarsko područje, zbog V svojeg posebnog zemljopisnog položaja i povijesnih zbivanja, tokom svih stoljeća srednjeg A vijeka uvelike komunicira u više smjerova prema zapadnoj i istočnoj Europi, ali pogotovo L sa sjeveroistočnom Italijom. Tijekom gotičkog perioda ovaj posljednji pravac postaje I prevladavajući, što je očigledno s obzirom na dominantnu ulogu Venecije i gradova I Veneta u 14. stoljeću. Privilegirajući značajnije slikarske cikluse, u povijesno-umjetničkom N razmatranju (ikonografska i stilska analiza, povijesni izvori, kronologija i naručitelji) I ističu se raznorazni odnosi koji su postojali s umjetničkim krugovima sjeveroistočne S Italije. Najveći dio uvezenih zidnih slikarija u Istru odnosi se na period romanike, a T među njima je nekoliko sigurno vrijednih svjedočanstava iz vremena koji obuhvaća R razdoblje od početka 11. do kraja 13. stoljeća. Iako su ponekad samo fragmentarne, one I A imaju važnost koja prelazi lokalne okvire i dobivaju europski značaj, popunjavajući velike praznine u poznavanju tog razdoblja. Sa stilskim karakteristikama koje su u ravnoteži između bizantskog i zapadnog doprinosa, evidentni su veoma gusti kontakti s Venecijom i Akvilejskom patrijarhijom. Jedan od presudnih problema u proučavanju zidnih slikarija, možda i najveći, je onaj putujućeg slikara, umjetnika u pokretu koji posjeduje i „izvozi“ svoju likovnu i kulturnu pozadinu, a sve to otvara pitanje o modalitetima prenošenja umjetničkih modela. 195800_Università_Trieste_Cozzi_COP_BASE.indd 1 20/03/17 17:11 Studi e Ricerche d’Arte Veneta in Istria e Dalmazia collana diretta da Enrica Cozzi e Giuseppe Pavanello Nuova Serie Studi e Ricerche d’Arte Veneta in Istria e Dalmazia colllana diretta da Giuseppe Pavanello 1 Antonio Alisi, Istria. Città minori, a cura di Maria Walcher, Trieste 1997 2 Istria. Città maggiori. Capodistria, Parenzo, Pirano, Pola. Opere d’arte dal Medioevo all’Ottocento, a cura di Giuseppe Pavanello e Maria Walcher, Trieste 1999 3 Vanda Ekl, La scultura gotica in Istria, edizione italiana a cura di Giorgio Fossaluzza e Maria Walcher, Trieste 1999 4 Giuseppe Praga, Documenti per la storia dell’arte a Zara dal Medioevo al Settecento, Trascrizione, regesti e note a cura di Maria Walcher, Trieste 2005 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 2 10/03/17 15:53 Studi e Ricerche d’Arte Veneta in Istria e Dalmazia collana diretta da Enrica Cozzi e Giuseppe Pavanello Nuova Serie 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 3 10/03/17 15:53 Enrica Cozzi AFFRESCHI MEDIEVALI IN ISTRIA Università degli Studi di Trieste 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 5 10/03/17 15:53 Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Studi Umanistici Centro di Ricerche Storiche - Rovigno Università Popolare di Trieste Unione Italiana - Fiume Il presente volume si pubblica con il contributo dell’Università degli Studi di Trieste – Finanziamento di Ateneo per progetti di ricerca scientifica – FRA 2013 (responsabile prof. Giuseppe Pavanello) e con il concorso dei fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica Italiana Direzione generale per l’Unione Europea DIREZIONE EDITORIALE Andrea Simionato CAMPAGNA FOTOGRAFICA Matteo De Fina REFERENZE FOTOGRAFICHE Elio e Stefano Ciol (Casarsa della Delizia, Pn) Soprintendenza di Fiume / Rijeka Archivio dell’Autrice Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro, senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare. © 2016 Università degli Studi di Trieste © 2016 Antiga Edizioni Crocetta del Montello (TV) [email protected] ISBN 978-88-99657-87-1 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 6 20/03/17 17:13 San Michele di Leme, Canfanaro, San Lorenzo del Pasenatico, Peroi, Colmo, Sanvincenti; e ancora Raccotole, Gimino… Gli affreschi medievali in Istria: uno dei capitoli più affascinanti nella storia dell’arte europea, per qualità e ra- rità, soprattutto per l’età romanica. Non sono mancati studi in passato – il volume di Giulio Ghirardi, in partico- lare, con la prefazione di Sergio Bettini, di quasi cinquant’anni fa -; ma era il momento di riprendere le fila del discorso, aggiornarlo criticamente, proporre nuove immagini. E il lavoro approfondito di Enrica Cozzi - da molti anni professore ordinario di Storia dell’arte medievale nell’Ateneo triestino e che di Bettini è stata allieva all’Università di Padova - si pone come risultato di prim’ordine che viene a sorprenderci anche per la rete di connessioni linguisti- che e iconografiche in cui la pittura dell’Istria viene a porsi giocando un ruolo essenziale in un amplissimo contesto. Le siamo quindi grati per questa sua ‘fatica’, come lo siamo nei confronti di Matteo De Fina, fotografo peritissimo, che ha saputo cogliere la bellezza – consentite questo termine che, per fortuna, oggi si può ancora pronunciare – dei nostri affreschi. Così come va rilevata la qualità dell’esito editoriale che, di questi tempi, non è cosa scontata. La mia riconoscenza, inoltre, al Magnifico Rettore dell’Università di Trieste professor Maurizio Fermeglia e al Dipartimento di Studi Umanistici, al diret- tore e al suo competente personale: credo non si potesse dare un esito migliore al generoso finanziamento dei fondi d’Ateneo collegati al FRA 2013, di cui sono stato responsabile. Infine, un grazie particolare al professor Giovanni Radossi, Direttore del Cen- tro di Ricerche Storiche di Rovigno, per la fruttuosa collaborazione: assieme si è potuta concretare un’iniziativa scientifica destinata a costituire una pietra miliare nella conoscenza di un patrimonio unico. Una prima tappa importante, altre seguiranno. Giuseppe Pavanello Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna Università degli Studi di Trieste 7 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 7 10/03/17 15:53 L’Istria conserva un enorme patrimonio di affreschi medievali, riferibili al pe- riodo romanico e gotico (dall’inizio dell’XI fino alla seconda metà del XV seco- lo), un patrimonio artistico di grande valore, fortunatamente giunto fino a noi. Nel volume l’A. analizza i casi più significativi di pitture murali di epoca me- dievale, molto interessanti dal punto di vista sia iconografico che stilistico, che si caratterizzano per contatti molto stretti con l’area altoadriatica, dalla laguna veneziana al patriarcato di Aquileia, con relazioni che nello studio vengono proposte in modo nuovo ed evidenziate con opportuni confronti e riflessioni sulla committenza. Molti studi sono stati compiuti anche in anni recenti su singoli cicli di affreschi da storici dell’arte sia croati e sloveni che italiani, tuttavia i testi di riferimento per una sintesi complessiva rimangono ancora quelli – fondamentali, ma datati – di Branko Fučić (Istarske freske, Zagabria, 1963) e di Giulio Ghirardi (Affre- schi istriani del medioevo, con presentazione di Sergio Bettini, Padova, 1972). A livello divulgativo e di ‘turismo culturale’ sono in particolare gli affreschi del maturo e tardo Quattrocento quelli che hanno catalizzato maggiormente l’at- tenzione, attorno ai due ampi cicli pittorici di Vermo (Beram) e di Cristoglie (Hrastovlje), opera di Vincenzo e Giovanni da Castua, quando oramai ci si av- via verso il Rinascimento (con la trasmissione dei modelli tramite le incisioni). Durante il periodo gotico, gli affreschi di più alta qualità si rinvengono in San Nicola a Raccotole e in Sant’Antonio a Gimino, cui si è aggiunto recentemen- te il ciclo in San Barnaba a Visinada: affreschi nei quali vengono evidenziate componenti stilistiche di ambito veneto, con stilemi di matrice veneziana, pa- dovana, ma anche friulana. Nel corso del XIV secolo la componente veneziana si rivela anzi dominante, com’è ovvio visto il ruolo-guida assunto lungo tutto il Trecento da Venezia e dalle città del Veneto in campo pittorico. Ma il nucleo di affreschi più importate in Istria si rivela quello di epoca roma- nica, che annovera una serie di testimonianze pittoriche di enorme interesse, cronologicamente collocabili dall’inizio dell’XI a tutto il XIII secolo (San Mi- chele di Leme, Canfanaro, San Lorenzo del Pasenatico, Peroi, Colmo, San- vincenti): stilisticamente esibiscono caratteri diversi e peculiari, che vengono analizzati nel dettaglio, rivelando spesso strette affinità con opere conservate nell’area italiana nordorientale. Si tratta di caratteri stilistici in bilico tra appor- to bizantino e occidentale, la cui importanza travalica l’ambito locale rivesten- do rilevanza europea, data la scarsità di opere pervenute fino ai nostri giorni relative ai secoli XI e XII. 8 Affreschi medievali in Istria 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 8 10/03/17 15:53 L’Istria conserva un enorme patrimonio di affreschi medievali, riferibili al pe- Si evince in sintesi che il territorio istriano – luogo d’incontro di esperienze riodo romanico e gotico (dall’inizio dell’XI fino alla seconda metà del XV seco- figurative varie e complesse, anche per la sua particolare posizione geografica e lo), un patrimonio artistico di grande valore, fortunatamente giunto fino a noi. le vicende storiche – lungo i secoli del medioevo mostra di dialogare ad ampio Nel volume l’A. analizza i casi più significativi di pitture murali di epoca me- raggio in molteplici direzioni: dall’area europea occidentale a quella orientale dievale, molto interessanti dal punto di vista sia iconografico che stilistico, che specie lungo le coste dalmate, ma soprattutto con il quadrante italiano nord- si caratterizzano per contatti molto stretti con l’area altoadriatica, dalla laguna orientale. veneziana al patriarcato di Aquileia, con relazioni che nello studio vengono Va tenuto nel debito conto che, se per le tempere su tavola sono più spesso le proposte in modo nuovo ed evidenziate con opportuni confronti e riflessioni opere a viaggiare (via mare), nel caso della pittura murale è il frescante che ne- sulla committenza. cessariamente deve spostarsi, portando con sé il proprio bagaglio di esperienze Molti studi sono stati compiuti anche in anni recenti su singoli cicli di affreschi figurative. da storici dell’arte sia croati e sloveni che italiani, tuttavia i testi di riferimento Il volume è fornito di un ricco apparato di immagini, frutto di una nuova cam- per una sintesi complessiva rimangono ancora quelli – fondamentali, ma datati pagna fotografica, eseguita ad hoc con fondi di ricerca assegnati dall’Università – di Branko Fučić (Istarske freske, Zagabria, 1963) e di Giulio Ghirardi (Affre- degli Studi di Trieste (Dipartimento di Studi Umanistici). schi istriani del medioevo, con presentazione di Sergio Bettini, Padova, 1972). A livello divulgativo e di ‘turismo culturale’ sono in particolare gli affreschi del maturo e tardo Quattrocento quelli che hanno catalizzato maggiormente l’at- La prof.ssa Enrica Cozzi, da lunghi anni è docente di ‘Storia dell’arte medieva- tenzione, attorno ai due ampi cicli pittorici di Vermo (Beram) e di Cristoglie le’ nell’Ateneo di Trieste, in qualità di Professore ordinario dall’a.a. 2000-2001, (Hrastovlje), opera di Vincenzo e Giovanni da Castua, quando oramai ci si av- provenendo da Padova dove è stata Assistente ordinario dal 1980 e quindi via verso il Rinascimento (con la trasmissione dei modelli tramite le incisioni). Professore associato dal 1985 al 2000. È titolare dei corsi di Storia dell’arte me- Durante il periodo gotico, gli affreschi di più alta qualità si rinvengono in San dievale per la laurea triennale e magistrale (interateneo con Udine) e docente Nicola a Raccotole e in Sant’Antonio a Gimino, cui si è aggiunto recentemen- di Storia della critica d’arte dall’a.a. 2015-16. La sua attività di ricerca scientifica te il ciclo in San Barnaba a Visinada: affreschi nei quali vengono evidenziate verte sulla storia dell’arte medievale, con particolare riferimento all’epoca ro- componenti stilistiche di ambito veneto, con stilemi di matrice veneziana, pa- manica, gotica e tardogotica; in un piano di ricerche ancorate all’area italiana dovana, ma anche friulana. Nel corso del XIV secolo la componente veneziana nord-orientale, si occupa prevalentemente di pitture murali/affreschi. Ha al si rivela anzi dominante, com’è ovvio visto il ruolo-guida assunto lungo tutto il suo attivo numerose pubblicazioni (monografie, saggi e articoli in volumi col- Trecento da Venezia e dalle città del Veneto in campo pittorico. lettanei e atti di convegno, voci di enciclopedie e dizionari specialistici). Ma il nucleo di affreschi più importate in Istria si rivela quello di epoca roma- Il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno (assieme all’Università Popolare di nica, che annovera una serie di testimonianze pittoriche di enorme interesse, Trieste e all’Unione Italiana di Fiume) ospita il presente volume nella Collana cronologicamente collocabili dall’inizio dell’XI a tutto il XIII secolo (San Mi- degli Atti, in coedizione con l’Università degli Studi di Trieste, che ha finanzia- chele di Leme, Canfanaro, San Lorenzo del Pasenatico, Peroi, Colmo, San- to il Progetto di Ricerca. vincenti): stilisticamente esibiscono caratteri diversi e peculiari, che vengono analizzati nel dettaglio, rivelando spesso strette affinità con opere conservate nell’area italiana nordorientale. Si tratta di caratteri stilistici in bilico tra appor- Giovanni Radossi to bizantino e occidentale, la cui importanza travalica l’ambito locale rivesten- Direttore del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno do rilevanza europea, data la scarsità di opere pervenute fino ai nostri giorni relative ai secoli XI e XII. 9 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 9 10/03/17 15:53 195800_Università_Trieste_vol_Cozzi.indd 10 10/03/17 15:53