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50 anni di DOC italiane - Unione nazionale consumatori Milano PDF

96 Pages·2013·1.87 MB·Italian
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Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca Direzione Generale per la promozione della qualità PQA IV Comitato Nazionale vini DOP ed IGP Presidente Dott. Giuseppe Martelli 1963 / 2013 50 ANNI DI DOC ITALIANE Marzo 2013 Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Comitato Nazionale Vini DOP ed IGP Il Presidente Nel 2013 i vini a denominazione di origine italiani compiono cinquant’anni. Una lunga storia iniziata nel 1921, novantadue anni fa, quando Arturo Marescalchi, fondatore nel 1891 dell’attuale Assoenologi, presentò alla Camera il primo progetto di riconoscimento dei “Vini tipici”, perfezionato e convertito, nel 1930, nella legge 1164, che però non entrò mai in vigore in quanto mancante dei regolamenti attuativi. Questo vuoto legislativo aprì un ampio confronto che portò a mille discussioni, centinaia di convegni, innumerevoli proposte, durando ben ventisette anni. Alla fine prevalse il riconoscimento della menzione “Vino di pregio” e, successivamente, a furor di popolo, la necessità di privilegiare “l’origine” del prodotto, ossia la sua sinergica armonizzazione con il territorio e le sue tradizioni. Nel 1957, con il Trattato di Roma, si parlò quindi di “Vini a denominazione di origine” e si gettarono le basi per una loro regolamentazione europea. Da qui l’impegno del Governo italiano di varare una normativa sui vini a denominazione di origine, che venne promulgata nel 1963 con lo storico Dpr 12 luglio numero 930. L’articolato venne riscritto nel 1992 secondo la legge 164. Normativa che, dopo diciotto anni, principalmente in funzione dell’entrata in vigore della nuova Organizzazione comune di mercato (Ocm vino), è stata emendata secondo il decreto legislativo 61/2010. Oggi le denominazioni di origine, ossia le Dop italiane (denominazioni di origine protette) sono complessivamente 403, di cui 330 Doc e 73 Docg. Le Igp, ossia le indicazioni geografiche protette, sono 118. La prima denominazione di origine riconosciuta dal Comitato nazionale vini è stata la “Vernaccia di San Gimignano” nel 1966, mentre le prime tre Docg “Brunello di Montalcino”, “Barolo” e “Vino Nobile di Montepulciano” vennero approvate con Dpr 1° luglio 1980 ed entrarono in vigore rispettivamente il 15 novembre 1980, il 22 gennaio 1981 e il 17 febbraio 1981. Oggi, a distanza di mezzo secolo, il discorso è nuovamente aperto. I confronti si moltiplicano sulla validità o meno delle denominazioni. Sta di fatto comunque che la linea europea poggia su questi riconoscimenti che, nonostante tutto, in Italia come in Francia, Germania e Spagna, rappresentano i vertici della classificazione e qualificazione dei vini. Sicuramente si poteva fare di più, ma nel contempo non dimentichiamo che, come sempre, il meglio è nemico del bene e, come dice un vecchio proverbio genovese, “non si può mangiare e fischiare contemporaneamente”. L’importante è lavorare per perfezionare l’esistente che, tra l’altro, è stato condiviso nel suo palinsesto da tutte le organizzazioni di categoria, lasciando perdere gli individualismi tipici della nostra cultura che, purtroppo, è quella dei “mille campanili”. Dott Giuseppe Martelli LA STORIA DELLE DOC ITALIANE Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca Direzione Generale per la promozione della qualità PQA IV Comitato Nazionale vini DOP ed IGP Presidente Dott. GIUSEPPE MARTELLI La necessità di una regolamentazione La necessità di regolamentare il settore vitivinicolo ed in particolare quello della produzione dei vini di pregio, tipici o di territorio, nasce dopo la prima guerra mondiale. Prima di allora infatti la tutela di queste produzioni era affidata a norme di carattere generale. Nel 1920 il problema venne posto allo studio di un’apposita Commissione ministeriale. Nel 1921 un gruppo di parlamentari, guidato dall’onorevole Arturo Marescalchi, enologo, fondatore nel 1891 della Società degli Enotecnici Italiani, progenitrice dell’attuale Associazione Enologi Enotecnici Italiani - Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli - Assoenologi, presentò alla Camera il primo progetto di provvedimento per la produzione dei "vini tipici" che venne approvato dopo tre anni con il Regio decreto 7 marzo 1924 n.497 dal titolo “Disposizioni per la difesa dei vini tipici”, convertito in legge il 18 marzo 1926 con il n. 562. Questo provvedimento fu perfezionato da alcune ulteriori normative che vennero codificate nel 1930 e riunite nella Legge n. 1164, promulgata lo stesso anno. In seguito a queste disposizioni sorsero anche i primi Consorzi di tutela e precisamente quello del Moscato di Pantelleria, del Marsala, del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante. Per altri vini si delimitarono e riconobbero le rispettive zone di produzione. Cosa che avvenne per l’Orvieto, per il Soave, per i vini tipici dell’Alto Adige, per quelli dei Castelli Romani, per il Sansevero bianco e per il Barbaresco. Questo primo approccio fece emergere diversi problemi che resero necessaria l’emanazione di un’altra legge, più ampia e affinata, approvata nella primavera del 1937 con il n.1266 recante "Provvedimenti per la viticoltura e la produzione vinicola” che comprendeva anche la “Disciplina della produzione e del commercio dei vini pregiati di determinata origine”. Un vuoto legislativo durato 27 anni Purtroppo questo provvedimento non è mai entrato in essere in quanto carente dei regolamenti attuativi. Esso fece però non pochi danni visto che con la sua promulgazione venne contestualmente abrogata la normativa del 1930. Da qui lo scioglimento dei Consorzi di tutela, l'annullamento delle delimitazioni territoriali e via dicendo. In pratica il settore ritornò alle posizioni di partenza e dal 1937 l'Italia rimase senza una legislazione che tutelasse i vini tipici, pregiati o d’origine. Tutto questo nonostante la necessità di tutelare l'immagine dei vini italiani di una certa rinomanza dalle contraffazioni. Non vi era convegno in cui non riecheggiasse l’eco di tale esigenza ed in cui non emergevano nuove idee su come organizzare il nostro settore vitivinicolo. Questo vuoto legislativo aprì un ampio confronto, durato ventisette anni, che portò a mille discussioni, centinai di convegni e innumerevoli proposte. In questo contesto prese piede la convinzione che non era più il caso di parlare di “Vini tipici” per non correre il pericolo di annoverare fra questi anche gli Ibridi produttori diretti in generale ed il Clinton in particolare, che allora in diverse zone era “il più tipico dei vini”. Molti dubbi furono avanzati anche sulla menzione “Vino di pregio”, ritenuta troppo generica e non legata al territorio di produzione. Prese quindi piede il concetto di privilegiare "l'origine" del vino, ossia la sua sinergica armonizzazione con il territorio, la sua cultura e le sue tradizioni. Le basi per una normativa comunitaria Nel 1957 con il Trattato di Roma, si parlò quindi di "Vini a denominazione di origine" e si gettarono le basi per una regolamentazione europea dell'intero settore vitivinicolo. Quanto ipotizzato con il Trattato di Roma trovò la sua convalida ufficiale nel norma comunitaria 4 aprile 1962. Anche se questo documento non riguardava solo il vino, ebbe un impatto fondamentale per il rinnovamento del comparto. Esso infatti per la prima volta parlò di “Vini a denominazione di origine", divenuti poi “Vini di qualità prodotti in regioni determinate" ossia Vqprd ed oggi Dop "Denominazioni di origine protette". Inoltre getto le basi dell’impostazione della politica vitivinicola comunitaria, prevedendo già d’allora: il catasto viticolo, la denuncia annuale della produzione e delle giacenze, la compilazione annuale di un bilancio delle disponibilità e del fabbisogno, nonché la costituzione di un Comitato di gestione comunitario al fine di dare attuazione a quanto sopra sintetizzato. Il varo dello storico Dpr 930/63 Da qui l’impegno del Governo italiano a varare in tempi brevi una normativa sui vini a denominazione di origine che venne promulgata con lo storico Dpr 12 luglio 1963 n. 930, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 188 del 15 luglio 1963. Il "Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini", più noto come "Comitato nazionale vini" fu istituito un anno dopo e più precisamente il 24 aprile 1964. L'articolato del Dpr 930 venne riscritto nel 1992 secondo la legge 164. Normativa che dopo diciotto anni, principalmente per l'entrata in vigore della nuova Organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo (Ocm vino) è stata emendata secondo il decreto legislativo 61/2010, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana il 26 aprile 2010. Il Comitato nazionale vini L'organismo del Ministero dell'Agricoltura prima e delle Politiche agricole alimentari e forestali oggi, con mansioni consultive, propositive e deliberative su tutti i vini designati con nome geografico è stato ed è il "Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini", più noto come "Comitato nazionale vini". Esso è stato istituito il 24 aprile 1964 sulla base di quanto sancito dal Dpr 930/63, ossia del primo importante provvedimento sulle denominazioni di origine dei vini italiani. Dal 1964 ad oggi si sono alternati 11 Comitati. L'attuale terminerà il suo mandato nel 2014. Fino al 2007 la durata in carica di ogni Comitato era di 5 anni, dal 2008 è passata a 3 anni. Prima i componenti erano rinominabili senza limiti temporali, oggi possono rimanere in carico per un massimo di 2 mandati Fino al precedente Comitato 2008/2011 i membri del Comitato oscillavano da 28 a 39 più il presidente. Con l'entrata in vigore del decreto legislativo 61/2010 sono stati ridotti a 18 più il presidente. Dal 1° gennaio 2012 gli scopi e i compiti del Comitato nazionale vini sono quelli stabiliti dall'articolo 17 del Dlgs 61/2010. COMPOSIZIONE DEL COMITATO VINI DAL SUO INIZIO AD OGGI Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca Direzione Generale per la promozione della qualità PQA IV Comitato Nazionale vini DOP ed IGP Presidente Dott. GIUSEPPE MARTELLI COMPOSIZIONE DEL COMITATO VINI DAL SUO INIZIO AD OGGI. DPR 12 luglio1963, n.930 DM 7 gennaio 1964 – G.U. n.94 del 15.04.1964 Costituzione del Comitato Nazionale per la Tutela delle Denominazioni di Origine dei Vini QUINQUENNIO 1964 -1969 DM 20.05.1964 – GU n.183 del 27.07.1964 Dalmasso prof. Giovanni Presidente nomina Presidente del Comitato Nazionale Vini DM 31.12. 1966 – GU n. 65 del 13.03.1967 nomina a Presidente del Comitato Nazionale Desana sen. Paolo Presidente Vini in sostituzione del prof. Dalmasso Giovanni dimissionario dalla carica di Presidente COMPONENTI Dato dott. Bernardo con DM 29.09.1967 –GU n. 308 In rappresentanza del Ministero Albertario prof. Paolo dell’11.12.1967, è nominato membro dell’agricoltura e delle foreste del Comitato in sostituzione del Prof. Paolo Albertario Verginelli prof. Cataldo In rappresentanza Ministero dell’agricoltura e delle foreste In rappresentanza Ministero La Rosa dott. Francesco dell’industria e del commercio In rappresentanza Ministero del Del Vecchio dott. Leopoldo commercio con l’estero In rappresentanza Istituto nazionale Barocas dott. Silvio del commercio con l’estero De Marzi Prof. Guido, con DM 20.05.1964 –GU n. 183 del 27.07.1964, è nominato membro del Comitato in sostituzione del Prof. Dalmasso prof. Giovanni Giovanni Dalmasso (Nominato Presidente del Comitato In rappresentanza dell’Accademia --------------------------------------------- Nazionale Vini con DM della vite del vino Dalmasso prof. Giovanni 20.05.1964) con DM 20.02.1967 –GU n. 107 del 29.0.047.1967, è nominato membro del Comitato in sostituzione del Prof. Guido De Marzi dimissionario In rappresentanza Accademia della Garoglio prof. Piergiovanni vite e del vino Esperto in materia di viticoltura ed Cosmo prof. Italo enologia Esperto in materia di viticoltura ed Mattia dott. Mario enologia In rappresentanza Associazione Carpenè dott. enot. Antonio enotecnici italiani In rappresentanza Ordine Nazionale Garrone dott. Ercole assaggiatori vini In rappresentanza degli agricoltori per Margotti dott. Giuseppe l’Italia settentrionale In rappresentanza degli agricoltori per Leopardi Dittaiuti on. dott. Giulio l’Italia centrale Nicolosi Asmundo barone In rappresentanza degli agricoltori per Carmelo l’Italia meridionale In rappresentanza dei coltivatori Prearo on. dott. Roberto diretti per l’Italia settentrionale In rappresentanza dei coltivatori Marescalchi dott. Claudio diretti per l’Italia centrale In rappresentanza dei coltivatori Arlini dott. Massimo diretti per l’Italia meridionale In rappresentanza dei coloni e Arletti William mezzadri per l’Italia settentrionale In rappresentanza dei coloni e Mulas dott. Sergio mezzadri per l’Italia centrale Galfano dott. Giuseppe, con DM 5.08.1966 – GU n.276 del 7.11.1966, è In rappresentanza dei coloni e Giacalone dott. Michele nominato componente del Comitato in mezzadri per l’Italia meridionale sostituzione del dott. Michele Giacalone In rappresentanza delle Cantine sociali Cesaroni dott. Corrado e Cooperative agricole produttrici In rappresentanza Cantine sociali e Visani dott. Lino Cooperative agricole produttrici In rappresentanza degli industriali Folonari ing. Nino vinicoli In rappresentanza dei commercianti Migliorisi dott. Salvatore grossisti vinicoli In rappresentanza degli esportatori Niederbacher dott. Antonio vinicoli In rappresentanza dei produttori di Dettori dott. Renato vini speciali In rappresentanza dei mediatori e Bonfaderci Francesco rappresentanti di vino Desana sen. Paolo Del Giudice on. prof. Ernesto con (nominato Presidente del Comitato DM 20.02.1967 – GU n.107 del Nazionale Vini con DM 31.12. In rappresentanza dell’Unione 29.04.1967, è nominato componente 1966 in sostituzione del prof. nazionale consumatori del Comitato in sostituzione del Sen. Dalmasso Giovanni dimissionario Paolo Desana nominato Presidente del dalla carica di Presidente Comitato Nazionale Vini DM 24 gennaio 1969 – G.U. n. 35 del 10.02.1969 Costituzione del Comitato Nazionale per la Tutela delle Denominazioni di Origine dei Vini QUINQUENNIO 1969 -1974 Confermato Presidente con DM 25.01.1969 – Desana sen. Paolo Presidente GU n. 35 del 10.02.1969 COMPONENTI Di Chio dott. Vincenzo con DM In rappresentanza del Ministero 16.04.1973 –GU n. 193 del 27.07.1973 Dato dott. Bernardo dell’agricoltura e delle foreste è nominato membro del Comitato in sostituzione del Prof. Dato Bernardo In rappresentanza Ministero Verginelli prof. Cataldo dell’agricoltura e delle foreste In rappresentanza Ministero La Rosa dott. Francesco dell’industria e del commercio In rappresentanza Ministero del Del Vecchio dott. Leopoldo commercio con l’estero In rappresentanza Istituto nazionale Barocas dott. Silvio del commercio con l’estero In rappresentanza dell’Accademia Tarantola prof. Clemente della vite del vino In rappresentanza Accademia della Garoglio prof. Piergiovanni vite e del vino Esperto in materia di viticoltura ed Cosmo prof. Italo enologia Prof. Vitagliano Michele con DM Esperto in materia di viticoltura ed 31.12.1972 –GU n. 190 del 25.07.1972, è Mattia dott. Mario enologia nominato membro del Comitato in sostituzione del dott. Mattia Mario In rappresentanza Associazione Carpenè dott. enot. Antonio enotecnici italiani In rappresentanza Ordine Nazionale Garrone dott. Ercole assaggiatori vini In rappresentanza degli agricoltori per Emo Capodilista dott. Umberto l’Italia settentrionale In rappresentanza degli agricoltori per Leopardi Dittaiuti on. dott. Giulio l’Italia centrale In rappresentanza degli agricoltori per Margotti dott.Giuseppe l’Italia meridionale In rappresentanza dei coltivatori Prearo on. dott. Roberto diretti per l’Italia settentrionale In rappresentanza dei coltivatori Marescalchi dott. Claudio diretti per l’Italia centrale In rappresentanza dei coltivatori Arlini dott. Massimo diretti per l’Italia meridionale In rappresentanza dei coloni e Arletti William mezzadri per l’Italia settentrionale In rappresentanza dei coloni e Tabet prof. Duccio mezzadri per l’Italia centrale In rappresentanza dei coloni e Galfano dott. Giuseppe mezzadri per l’Italia meridionale In rappresentanza delle Cantine sociali Pavesio enot. Giuseppe e Cooperative agricole produttrici In rappresentanza Cantine sociali e Visani dott. Lino Cooperative agricole produttrici In rappresentanza degli industriali Folonari ing. Nino vinicoli In rappresentanza dei commercianti Migliorisi dott. Salvatore grossisti vinicoli In rappresentanza degli esportatori Niederbacher dott. Antonio vinicoli In rappresentanza dei produttori di Dettori dott. Renato vini speciali dott. Catalano Giuseppe con DM 06.07.1973 –GU n. 301 del 22.11.1973 In rappresentanza dei mediatori e Bonfardeci Francesco è nominato membro del Comitato in rappresentanti di vino sostituzione del comm. Bonfardeci Francesco In rappresentanza dell’Unione Del Giudice on.prof. Ernesto nazionale consumatori

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vino), è stata emendata secondo il decreto legislativo 61/2010. Gimignano” nel 1966, mentre le prime tre Docg “Brunello di Montalcino”, “Barolo” e “Vino Nobile di . denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini", più noto come "Comitato Vini a Denominazione di
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