Pagina 2 – Pisa Nera – Indice generale 1. Introduzione......................................................................................................................................3 1.1 Alcune note sulla pubblicazione..........................................................................................3 2. Un breve quadro nazionale...............................................................................................................5 2.1 Casapound............................................................................................................................5 2.2 Blocco Studentesco..............................................................................................................8 2.3 Forza Nuova.......................................................................................................................11 2.4 La Destra............................................................................................................................14 3. Neofascismo a Pisa dagli anni '80 al 2007......................................................................................15 4. L'attuale galassia dell'estrema destra pisana...................................................................................17 4.1 Casapound..........................................................................................................................17 4.2 Blocco Studentesco............................................................................................................19 4.3 Laboratorio 99 e la sede di via Lalli..................................................................................19 4.4 La “Palestra Popolare Primo Carnera”..............................................................................20 4.5 Azione Giovani..................................................................................................................20 4.6 Il “Comitato Piagge e dintorni”.........................................................................................21 4.7 La Destra – Gioventù Italiana ...........................................................................................23 4.7.1Fronte della Nova Gioventù............................................................................................25 4.8 Forza Nuova – Lotta Studentesca ......................................................................................25 4.9 Fiamme Nere......................................................................................................................26 4.10 La Rete Nera – I siti di destra...........................................................................................27 5. Cronologia......................................................................................................................................30 6. Contributi........................................................................................................................................34 6.1 Partito della Rifondazione Comunista – Pisa.....................................................................34 6.2 Coordinamento dei Collettivi.............................................................................................35 6.3 Circolo Agorà.....................................................................................................................37 6.4 Alcuni antifascisti della Valdera........................................................................................38 6.5 Assemblea Spazi Autogestiti – Lucca................................................................................39 7. Rassegna Stampa............................................................................................................................43 Pagina 3 – Pisa Nera – 1. Introduzione 1. Introduzione Gli ultimi mesi sono stati teatro a Pisa, così come in passato in altre parti d'Italia1, di una escalation di violenza, atti di teppismo e attentati da parte di gruppi di matrice neofascista. Tutto questo nella totale noncuranza delle istituzioni, che hanno rifiutato di prendere sul serio il problema e non hanno saputo dare altra risposta che cercare di ricondurre il tutto alla logora dialettica degli “opposti estremismi”. Per questo abbiamo deciso di fare un'inchiesta che ricostruisce la mappa della destra pisana, i gruppi che ne fanno parte, le relazioni, i contenuti propagandati e le azioni intraprese. A chi ci accuserà di voler schedare qualcuno, rispondiamo che questo lavoro di ricerca è basato su documenti ufficiali, riporta dichiarazioni di personaggi pubblici comparse sui giornali e iniziative che questi gruppi hanno rivendicato. E' necessario fare delle valutazioni politiche sulla reale pericolosità di questi individui, alcuni dei quali peraltro rivestono cariche istituzionali di primo piano nella scena politica locale e che devono assumersi la responsabilità della militanza o quantomeno dei rapporti che stringono con associazioni al margine della costituzionalità. Mettiamo questo lavoro anche al servizio delle istituzioni, perché si apra una seria fase di riflessione politica, partendo dal presupposto imprescindibile del rispetto dei valori costituzionali e del loro essenziale fondamento nell'antifascismo. Leggerete infatti in queste pagine informazioni essenziali per comprendere le radici profonde della politica e della cultura di movimenti che, dietro la facciata di iniziative su temi sociali come la casa, l'acqua, il carovita, la liberazione dei popoli oppressi, nascondono l'omofobia, il razzismo, la violenza e il più becero nazionalismo. Inoltre è essenziale superare la superficie patinata di presentabilità di facciata per scavare nel magma delle pratiche reali, nella lettura dei loro forum, nella cultura propagata dai loro video, dai loro concerti. Nonostante l'abilità dei dirigenti e dei personaggi politici più esposti di dissociarsi, la realtà dei fatti li vede pienamente solidali con un contesto di violenza, fisica e verbale, che non si risparmia mai slogan apologetici nei confronti del passato regime fascista. Il nostro obiettivo non è schedare le persone né vendicarsi degli attentati, bensì mettere in guardia la società civile e le istituzioni sul problema concreto che queste persone rappresentano. Il nostro obiettivo è impedire che a Pisa si generi una situazione simile a quella di Lucca, dove la sottovalutazione del problema ha provocato, negli ultimi anni, fatti di estrema gravità che hanno messo a seria prova la democrazia della città: tra questi citiamo, ricordando i più gravi, lo stupro di una attivista lesbica e diversi episodi di aggressione ad alcuni militanti di sinistra che, in un caso, hanno sfiorato l'omicidio. Gennaio 2009, Laboratorio delle disobbedienze Rebeldía – Pisa 1.1 Alcune note sulla pubblicazione Questa è la prima versione del Dossier “Pisa Nera”, pubblicata il 31 gennaio 2009. Probabilmente seguiranno versioni aggiornate, espanse e corrette. Sul sito di Rebeldia2 è sempre possibile scaricare l'ultima versione aggiornata. Il Dossier “Pisa Nera” è distribuito sotto licenza Creative Commons AttribuzioneCondividi allo stesso modo 2.5 Italia. 1 Un sito su cui trovare notizie aggiornate sulle aggressioni dei gruppi di destra in Italia è www.ecn.org/antifa 2 www.rebeldia.net Pagina 4 – Pisa Nera – 1. Introduzione Chiunque è libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera di modificare quest'opera alle seguenti condizioni: ● Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore o da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera. ● Condividi allo stesso modo. Se alteri o trasformi quest'opera, o se la usi per crearne un'altra, puoi distribuire l'opera risultante solo con una licenza identica o equivalente a questa. ● Ogni volta che usi o distribuisci quest'opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. ● In ogni caso, puoi concordare col titolare dei diritti utilizzi di quest'opera non consentiti da questa licenza. ● Questa licenza lascia impregiudicati i diritti morali. ● Maggiori informazioni qui: http://creativecommons.org/licenses/bysa/2.5/it/ Pagina 5 – Pisa Nera – 2. Un breve quadro nazionale 2. Un breve quadro nazionale Apriamo il dossier con una carrellata sulla storia recente dei gruppi e dei partiti di estrema destra in Italia, con una visione non legata agli eventi nelle singole città. Crediamo che avere uno sguardo d'insieme sia fondamentale per capire avvenimenti e dinamiche sui particolari territori, i quali talvolta sono espressione più di equilibri e decisioni nazionali che locali. 2.1 Casapound Se già l'esplicito riferimento al ventennio sarebbe sufficiente a invocare il reato di apologia di fascismo, e a chiedere quindi l'immediata messa fuori legge di tale associazione, la storia di questo movimento ne rivela in maniera ancora più chiara la matrice violenta e la pericolosità sociale. Casapound è il nome di un edificio occupato il 27 dicembre 2003, nel quartiere Esquilino a Roma, da un gruppo di giovani che fa riferimento all'area ONC (Occupazioni non Conformi3) e OSA (Occupazioni Scopo Abitativo) e che provengono dall'esperienza di Casa Montag, un'occupazione alle porte di Roma che fu una prova tecnica prima dello sbarco in centro. La “nonconformità” del movimento consiste nell'unire la politica delle occupazioni a dei riferimenti ideologici di matrice fascista, con un riferimento privilegiato alla “Carta del Lavoro”4 elaborata dal regime. L'occupazione prende il nome dal poeta filofascista americano Ezra Pound e ne sposa le teorie economiche5 producendo un progetto di legge denominato Mutuo Sociale. Diverse le attività tenutesi a Casapound negli anni: decine di presentazioni di libri, conferenze su temi quali l'Iran, la tragedia di Ustica, l'11 settembre, azioni umanitarie come la raccolta giocattoli per i bambini sopravvissuti alla tragedia di Beslan6. Gli aspetti culturali e l'impegno sociale rendono estremamente complesso il fenomeno di questa destra sociale militante ed impegnata. La loro capacità di costruirsi una facciata accattivante si scontra però con le numerose contraddizioni interne della loro pratica e della loro teoria. Un esempio clamoroso, le loro posizioni riguardo al razzismo. In un loro comunicato ufficiale7, rinnegano completamente di incitare all'odio razziale: “Casapound Italia è contro l'immigrazione perché la ritiene dannosa a livello economicosociale e distruttiva a livello identitario [...] solidarizza con i popoli che lottano per la libertà e per la salvaguardia della propria identità. Una corretta informazione avrebbe rilevato come Casapound Italia, negli ultimi mesi ha promosso in 3 La sigla ONC è un chiaro riferimento all'Opera Nazionale Combattenti, ente nato dopo la prima guerra mondiale che, una volta fascistizzato sotto il regime, divenne di grande importanza e fu il maggior realizzatore delle opere di bonifica in Italia, in particolare nell'Agro Pontino. 4 Manifesto programmatico emesso dal Gran Consiglio del Fascismo nel 1927, che portava a compimento i principi del corporativisimo, dopo l'approvazione nell'anno precedente della legge concepita dal giurista di matrice nazionalista Alfredo Rocco, la quale stabiliva che le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori dovessero far capo a organismi statali superiori, le corporazioni, che avrebbero dovuto coordinare i vari aspetti della produzione e disciplinare, in uno spirito di superiore interesse nazionale, i rapporti delle diverse gerarchie dei produttori, vietando lo sciopero e la serrata. 5 Scritti di Pound sull'economia: “L'ABC dell'Economia” (1933); "L'impatto del Credito sociale" (1935) e "A che serve il denaro?" (1939), oltre ad alcuni frammenti, tutti editi in un volume della Bollati Boringhieri. Gli anni e gli argomenti ci riportano alla ricca fioritura di scritti di eretici e riformatori monetari degli anni ventitrenta, spesso sprovvisti di adeguato bagaglio analitico e di capacità persuasiva e però di solido intuito e vigorosa tensione etica. 6 Il 1° settembre 2004 la Scuola Numero Uno (SNO) della città nordossetoa di Beslan fu occupata da terroristi ceceni. L'occupazione finì il 3 settembre con una strage di civili. 7 Datato 24 ottobre 2008 e relativo ad un processo intentato contro di loro a Teramo. Pagina 6 – Pisa Nera – 2. Un breve quadro nazionale tutta la Nazione la causa del popolo tibetano, del popolo Karen8 oltre ad esprimere fattiva solidarietà alla popolazione Osseta aggredita dall'esercito georgiano”. Queste posizioni sono sostenute anche nel Programma di Casapound nazionale, che incita alla cooperazione internazionale per evitare alla radice, contro la dittatura delle multinazionali, il problema dell'immigrazione dai paesi del terzo mondo in Europa e in Italia. Ma, nel paragrafo 17 dello stesso programma (“Assicuriamo i mezzi di difesa alla nostra sovranità nazionale”), queste opzioni di sostegno trovano il loro contrappeso in altre, inquietanti richieste. L'opposizione all'onnipotenza americana si concretizza in un appello alla costruzione di un'alternativa europea (ma di chiara matrice militarista e aggressiva9) a cui si affiancano, al contempo, una serie di proposte ispirate alla rinascita di una volontà di potenza tutta italiana: “potenziamento del nucleo di difesa nazionale [...] ripristino della leva obbligatoria per tutti, uomini e donne, al compimento del 18 anno di età10 [...] Non devono essere previsti rinvii scolastici oltre il diploma. Il servizio militare deve essere un servizio operativo armato sul modello svizzero con richiami quinquennali di addestramento fino al compimento del 45° anno di età”; infine “l’Italia non deve avere limitazioni su nessun sistema d’arma: dalle portaerei alle armi nucleari”. Il tutto corredato da un piccolo accenno, che quasi sparisce tra gli altri, al ripristino della geopolitica degli «anni Trenta» verso il Mediterraneo e l’Oceano Indiano. Ossia, un richiamo celebrativo ai fasti del colonialismo fascista, il terreno in cui il regime sperimentò a pieno la propria ideologia antiegualitaria. Fu infatti nelle colonie dell'Africa orientale che venne varata una prima legislazione razziale discriminatoria e segregazionista11. Quanto alla libertà di autodeterminazione dei popoli, quasi mezzo milione di uomini e mezzi militari moderni vennero lanciati dall'Eritrea e dalla Somalia alla conquista dell'Etiopia. L'Italia di Mussolini adoperò anche i gas, terrorizzando la popolazione locale, senza per questo riuscire né ad abbreviare la guerra né ad imporre, dopo la conquista, il controllo sul territorio. In effetti, anche quando il negus Haile Selassie abbandonò il suo regno per rifugiarsi a Londra, la resistenza popolare e dei ras regionali non si spense mai del tutto. L'Etiopia non venne mai interamente pacificata e la resistenza costrinse gli occupanti a mantenere ingenti forze militari impegnate per la repressione, condotta con sanguinose campagne di grande «polizia coloniale» 12. Ma l'ambiguità, e questo è il suo pericolo, è nel codice genetico di Casapound. All'interno dello stabile di via Napoleone III è stata allestita una sala prove intitolata a Massimo Morsello, cantautore e voce della destra sociale italiana la cui biografia ha molto da dire sulle radici del movimento. Nato in una famiglia della borghesia di Roma, membro dell'associazione politica giovanile Fronte della Gioventù e successivamente del FUAN, un'organizzazione di destra di studenti universitari, meno dipendente, rispetto al FdG, dal partito politico di riferimento. Era una sorta di laboratorio politico dell'estrema destra politica italiana sul finire degli anni '70. 8 Lo Stato Karen è una divisione amministrativa della Birmania. La città capitale è PaAn. Il controllo della zona è oggetto di disputa fra l'esercito separatista Karen e il governo birmano. 9 “Creazione di un comando strategico europeo per lo sviluppo di una difesa militare autonoma dell’Europa in sostituzione della N.A.T.O [...] sviluppo e potenziamento dell’aerospaziale italiano ed europeo”. 10 “Il servizio può essere svolto nelle forze armate o nella protezione civile. Per il servizio nelle forze armate, deve essere creato un settore femminile senza limitazioni d’impiego operativo, ma gestito esclusivamente da donne.” 11 “Al di là del razzismo implicito in ogni colonialismo, il regime fascista – prima ancora di emanare in patria le più note disposizioni razziali antisemite – tentò di ristrutturare l'intera vita coloniale sulla base del principio della discriminazione della popolazione autoctona da quella italiana.” (v. nota successiva). 12 De Grazia V., Ruzzato S. (a cura di), Dizionario del Fascismo, Torino, 20022003 (voce: Colonialismo). Pagina 7 – Pisa Nera – 2. Un breve quadro nazionale Durante gli anni '70 Morsello viene incriminato e condannato per varie ragioni, tra cui spicca la sua appartenenza al gruppo terrorista neofascista dei Nuclei Armati rivoluzionari a 9 anni e 11 mesi, che non sconterà, rendendosi latitante. Dopo la strage della stazione di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, Massimo Morsello, Roberto Fiore (leader di Terza Posizione) ed altre sette persone sono condannate per associazione sovversiva. Fuggono dapprima in Germania, poi in Libano, ed in seguito si trasferiscono a Londra. La magistratura italiana richiede immediatamente l'estradizione dei due, rifiutata dalle autorità britanniche, poiché i crimini di cui erano accusati rispondevano, secondo l'opinione del governo presieduto da Margaret Thatcher, ad una natura politica. All'inizio del loro esilio, Morsello e Fiore sbarcano il lunario con lavori precari in ristoranti. Nel 1986 inizia una controversa attività imprenditoriale che in breve tempo frutterà loro ingenti guadagni ed un piccolo impero finanziario. Grazie all'amicizia ed al supporto di vari esponenti dell'estrema destra locale, fondano la "Meeting Point", ribattezzata successivamente “Easy London”. Easy London è una società che fornisce impiego e alloggio a giovani studenti e lavoratori intenzionati a vivere e lavorare a Londra per periodi più o meno lunghi di tempo. I profitti della società arrivano ai 15 milioni di euro e sono in parte utilizzati per il finanziamento di Forza Nuova e di gruppi ultrà violenti legati all'estrema destra. "Easy London" è ancora attiva. Nella seconda metà degli anni novanta, a Morsello viene diagnosticato un cancro non più curabile. Segue la terapia con la somatostatina, studiata dal professor Di Bella. Proprio a Di Bella è dedicata la canzone Buon anno Professore. Nell'aprile 1999 Morsello, nonostante le condanne, può rientrare senza essere incarcerato, a causa delle sue precarie condizioni di salute, in Italia, dove muore nel marzo del 2001. Casapound ha di recente lanciato un appello a tutti i movimenti che sono sorti in Italia ispirandosi all'esperienza romana: “Da diverso tempo ormai, Casapound ha valicato i confini del territorio romano in cui ha visto la luce. Oggi, di fronte alla maturità di una comunità militante italiana sempre più preparata e attiva, abbandona in maniera ufficiale la sua dimensione territoriale per assumere un carattere e una struttura nazionale.” Non si tratterà di un partito politico ma di un'associazione che – citazione testuale – “si propone di sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale e umane che il fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio”. Che il caso pisano voglia essere un tassello in questo percorso di costruzione sembra trovare un'assonanza inquietante nella successiva dichiarazione di intenti della nascente organizzazione, che non disdegna, anzi, promuove, un rapporto organico con la politica istituzionale (“Progetto e struttura che vogliamo impegnati all'interno dei partiti politici di riferimento, nell'incessante attività di renderli snelli, agili e puliti e non “al passo coi tempi”, ma in vantaggio netto di quattro o cinque anni rispetto ad essi”). L'intrecciarsi di relazioni portato avanti dentro il “Laboratorio 99” (vedi p. 19) nella nostra città sembra fornire il terreno di coltura ideale per la concretizzazione di questo progetto. Dunque, gli avvenimenti pisani degli ultimi mesi non sono casuali. E' pericoloso cadere nella retorica degli opposti estremismi soprattutto perché si rischia di semplificare una realtà complessa e preoccupante. Non siamo davanti ad azioni spontaneistiche di un gruppo di giovanissimi scalmanati. Che gli autori materiali dei gesti siano o meno pienamente consapevoli esiste una volontà precisa da parte di un'area politica tutt'altro che ingenua di sfruttare un momento di crisi sociale durissima per incanalare il disagio a suo favore. Anche coloro che a Pisa si presentano democraticamente alle elezioni come rappresentanti degli studenti nei nostri licei dichiarando la loro appartenenza a Blocco Studentesco devono fare i conti Pagina 8 – Pisa Nera – 2. Un breve quadro nazionale con questa storia, dal momento che i legami tra Casapound e il Blocco, sia nella sua sezione universitaria che in quella delle scuole superiori, sono organici, dichiarati ed espliciti. 2.2 Blocco Studentesco Blocco Studentesco è stato il movimento degli studenti delle scuole superiori della Fiamma Tricolore, dalla quale è uscito nel 2008 con l'espulsione dal partito di Gianluca Iannone. La “affiliazione” del gruppo al gruppo neofascista romano è sufficiente a caricarlo dello stesso fardello di accuse, ma alcune aggiunte sembrano di rigore. Davanti infatti ad una tendenza a mantenere un facciata istituzionale proponibile (tutt'al più ingenuamente ideologica, come nel programma relativo alle scuole superiori), sono i molti rimandi ad altre realtà associative e la lettura delle comunicazioni interne, dei forum di discussione presenti nei siti di entrambe le associazioni, a rivelarne lo spirito. Uno spirito da cui sono sempre pronte a dissociarsi, attribuendo le derive peggiori a pochi facinorosi13, ma che dimostrano di voler sostenere in un doppio gioco costante che nasconde i peggiori appelli alla violenza. Gli episodi del 29 ottobre in piazza Navona ne sono una testimonianza. Un camioncino carico di un arsenale di spranghe viene fatto infiltrare dentro la manifestazione di piazza degli studenti che protestavano contro i tagli del governo alla scuola e all'università. Le aggressioni fasciste ai danni di alcuni studenti sono sfociate in una inevitabile rissa, che la polizia non ha fatto niente per evitare. E questa connivenza delle istituzioni rende la vicenda ancora più preoccupante. Si avvicinano tempi di crisi e il rischio di un'esplosione sociale è preventivamente scongiurato dal governo fomentando tensioni che possano consentirgli di far scadere tutto nella dinamica degli opposti estremismi. Foto 1: Un momento dell'aggressione di Blocco Studentesco a Piazza Navona, il 29 ottobre 2008 13 Sul “caso” dell'incursione notturna nella sede della RAI, Iannone, ora in veste di portavoce di Casapound, mantiene questa duplice faccia: “Nessuna scusa per la 'passeggiata futurista' in Rai, che è stato un gesto forse impulsivo, ma assolutamente pacifico e privo di qualsiasi portata intimidatoria. Un gesto, tengo a sottolineare, che Casapound rivendica senza rimpianti. Il mio chiedere venia era relativo non a un atto compiuto ma all'imbarazzo per l'avere con la nostra azione forse ingenerato dei timori, che sono e restano del tutto immotivati e forse frutto di un pregiudizio ideologico. E, ancora di più, a rimarcare le distanze da altri gesti, quelli sì stupidamente intimidatori, come le telefonate arrivate alla redazione di 'Chi l'ha visto?', che non appartengono allo stile del nostro movimento [...]” Pagina 9 – Pisa Nera – 2. Un breve quadro nazionale Foto 2: Militanti del BS durante gli scontri di Piazza Navona. E che non si tratti di ansie da complotto lo confermano le tremende dichiarazioni dell'exPresidente Cossiga, che ha rivelato col candore di chi è convinto della propria impunità quale siano state in situazioni analoghe le soluzioni scelte dalla politica: Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c'è il granitico Pci ma l'evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia». Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno». Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...». Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città». Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri». Nel senso che... «Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano». Pagina 10 – Pisa Nera – 2. Un breve quadro nazionale Anche i docenti? «Soprattutto i docenti». Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!». E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero. «Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio14». Come se non bastasse, all'azione di Piazza Navona è seguita una marcia notturna dentro le sedi della Rai, in segno di protesta nei confronti della redazione di Chi l'ha visto?, reo di aver mandato in onda dei filmati sugli scontri. All'episodio si sono poi aggiunte delle telefonate minatorie in cui membri della stessa redazione hanno ricevuto minacce rivolte contro le loro persone e contro i loro affetti familiari. A queste evidenze, si aggiunge il magma sommerso delle relazioni intrecciate da queste realtà con il pulviscolo della destra più violenta. Tra i rimandi dei loro siti, una libreria online, “Testa di Ferro”, e le sue proposte: Pound, analisi non banali della situazione economica e finanziaria attuale, esoterismo (testi delle Edizioni Mediterranee), varie storie dell'Impero romano. Certo, chiunque sia un minimo scafato coglie il programma culturale che sta dietro, ma niente è nell'ambito dell'illegittimità. Solo quando si va a vedere i gadget in vendita, tutto diventa molto più esplicito: abbiamo la felpa “Eja” e “DuxFascio”, toppe “fascio” e “RSI”, il calendario “un fascio di mesi”, le cartoline “nel dubbio mena”, “saluti romani”, “rupe tarpea”. Ma ancora, a testimoniare non un progetto politico ma l'aria che respirano, tra i “laboratori d'azione” indicati nel sito di Casapound c'è il riferimento alla Federazione nazionale Cinghiamattanza, di cui riportiamo una descrizione che ne comprende il regolamento: cosa non è cinghia mattanza cinghiamattanza non è frustrazione, non è sfogo insensato, non è voglia di fare del male in maniera gratuita. Cinghiamattanza non è odio cieco, eccesso sadico, escamotage per scatenare masochismo represso. Cinghiamattanza non è una valvola di sfogo per la tua debolezza... cosa è cinghiamattanza Cinghiamattanza è una danza macabra che si fa tra camerati. E' espressione plastica di stile, forza e portamento. Cinghiamattanza è onore, è lotta di strada ma sottesa da un'etica, caciara costruttiva, sudore e volontà. Cinghiamattanza in ultima istanza (aguzza la vista) è un atto d'amore... regolamento 1) evitare scenari di gioco di ampiezza eccessiva, troppa dispersione = poche cintate; prediligere ambienti ristretti dove pijàsse a cinghiate con stile e eleganza d'altri tempi 2) la cinta va usata senza fibbia: questa danza macabra si fa tra camerati, e con la diligenza del buon padre di famiglia 3) niente oggetti contundenti al di fuori della cinta, contatto fisico diretto ridotto al minimo necessario 14 Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008
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