3.0 Diagnosi e valutazione del territorio ecologici del Europeo e del Consiglio del 30 maggio (Dott. Ric. Giuliano Tallone) funzionamento degli 2002 relativa all’attuazione della gestione ecosistemi, sia pure integrata delle zone costiere in Europa; e Il Parco Nazionale del Circeo è stato integrati in una più recentemente incluso in un Protocollo oggetto in passato di numerose attività di ampia visione che della Convenzione di Barcellona studio e ricerca che hanno costituito un include gli aspetti specificamente dedicato a questo tema, corpus conoscitivo di particolare socioeconomici ed nella Conferenza dei Plenipotenziari della rilevanza. Per molti anni la gestione del urbanistici. La capacità Convenzione del 21 gennaio 2008 a Corpo Forestale dello Stato, attraverso di integrare in Madrid (Protocollo di Madrid). l’Azienda di Stato per le Foreste un’unica visione Demaniali e quindi la Gestione ex-ASFD questa molteplicità di In questo ambito speciale attenzione ha prodotto numerosi studi e ricerche, obiettivi, tenendo al andrà posta allo stato di conservazione alcune delle quali espressamente centro quelli ecologici, degli ambienti dunali e retrodunali indirizzate alla gestione del territorio. è la principale carat-teristica che deve (lagune costiere) – anche grazie allo redazione del Piano, ma non arrivò a Per quanto riguarda la foresta negli anni essere propria della pianificazione di un strumento della rete ecologica in corso proporre elaborati di pianificazione. ’60 è stato elaborato un “piano di taglio” parco nazionale. In questo contesto non di autonoma elaborazione a cura della dal CFS che ha indirizzato le attività può essere sottovalutato il fatto che il struttura del Parco supportata da alcuni 3.1 I Valori: gli ecosistemi gestionali negli anni seguenti e fino ai PNC è uno dei più interessanti ecosistemi esperti esterni coordinati dal Consigliere giorni nostri. Nel 1988 il Ministero Il Piano del Parco non può e non deve costieri del Lazio. Si impone quindi delegato per questo tema, alle dinamiche Agricoltura e Foreste commissionò alla essere pensato come un piano urbanistico, l’integrazione dello strumento del Piano dell’erosione in collaborazione con gli società Aquater l’elaborazione di un o meglio non solo in quanto tale. A partire del Parco con le esperienze che fanno altri Enti deputati ad affrontare questi “piano di gestione”, basato su diversi studi dalla metà degli anni ’90 si è sviluppata capo all’approccio ICZM (Integrated temi (vedi Regione Lazio - Provincia di di tipo territoriale (Aquater, 1988). una specifica esperienza di pianificazione Coastal Zone Management), sviluppato Latina, Commissione Tecnica SIDICAP Il Comitato di Gestione, costituito con di area vasta che riguarda i parchi dall’Unione Europea, in particolare con “Studi ed Interventi di Difesa della DM n. 206 del 8 ottobre 1994, e nominato nazionali. La specificità degli obiettivi di riferimento alla Comunicazione della Costa in Aree Protette della Provincia di con DM n. 54 del 8 febbraio 1996, aveva un parco nazionale, che pongono al centro Commissione al Consiglio e al Parlamento Latina ex art. 18 L.R. 16/2005, Rapporto il principale compito di elaborare il Piano la conservazione degli ecosistemi, degli europeo “Gestione Integrata delle Zone preliminare del 28/4/2008), al del Parco e il Regolamento previsto dalla habitat, delle specie, della biodiversità Costiere: una strategia per l’Europa” fondamentale tema del restauro L. 394/91. Il Comitato produsse quindi impongono un approccio più ampio che (COM/00/547 del 17 settembre 2000); con ambientale e del recupero degli habitat una serie di studi relativi a molti degli abbia particolare attenzione agli aspetti la Raccomandazione del Parlamento degradati. aspetti conoscitivi rilevanti per la anche per la Provincia di Latina, e quindi Geologiche dell’Università di Roma 3 formando un’ampia insenatura che si Oltre all’aspetto costiero non deve essere anche per il territorio del Parco. (Prof. M.Parotto) ha realizzato una Carta protende fino ad Anzio. La spiaggia ha dimenticato il valore del PNC come area E’ disponibile inoltre una carta Geologica e una Carta Geomorfologica un’ampiezza media di circa 200 m, mentre di interesse per le politiche di protezione topografica al 1:10.000 su volo del 2000 per conto del Comitato di Gestione del le dimensioni della duna diminuiscono del mare. La ZPS del Circeo, gestita in formato .DWG (STA Firenze, direzione Parco. Tale cartografia è disponibile in procedendo da sud verso nord; l’intera dall’Ente Parco, include una ampia fascia lavori Laboratorio di GIS e Fotogeologia formato vettoriale (Freehand 9 “.FH9”), area è soggetta ad intensi fenomeni erosivi a mare che include a sua volta diversi SIC dell’Università di Roma 3) del Ministero ed è suddivisa in 8 tavole per ciascuno dei che hanno determinato la chiusura al marini. Il territorio del PNC include Politiche Agricole e Forestali, Gestioni due temi. Un riepilogo dei dati sulla traffico, circa venti anni fa, di un tratto l’Isola di Zannone, che fa parte a sua volta Beni Ex-ASFD, Ufficio Amministrazione geologia ed idrogeologia del Parco sono della strada costiera. I fenomeni erosivi si della ZPS “Isole Pontine” che include di Sabaudia. contenuti nel progetto ENEA “Parchi in concentrano in particolare nel tratto l’intero arcipelago. Il Piano del Parco Qualità”4, dal quale si riporta interamente antistante i laghi di Caprolace e Monaci. I Geologia e Idrogeologia deve quindi includere specifiche politiche il capitolo che sviluppa la seguente laghi hanno acque salmastre; in alcuni In letteratura esistono diversi studi che di integrazione della gestione terrestre e descrizione. “Il Promontorio del Circeo, periodi, a causa delle caratteristiche riguardano la geologia del Circeo1. Per costiera degli ecosistemi con quelli rilievo calcareo che raggiunge i 541 m idrodinamiche dei bacini, la salinità arriva quanto riguarda l’idrogeologia esistono marini. slm, è indubbiamente l’elemento a superare quella del mare. Il lago più studi che riguardano la Pianura Pontina paesistico più significativo dell’intera meridionale è quello di Sabaudia, il più nel suo insieme, od anche territori più 3.2 Le conoscenze pregresse sul area; il versante sud, che rappresenta il articolato, che raggiunge i dieci metri di ampi2. Il Parco pubblicò nel 1982 una territorio del Parco confine meridionale del parco, è profondità e presenta, sulla sponda prima guida al “Paesaggio geologico del caratterizzato da numerose grotte e cavità, interna, cinque profonde insenature Topografia Parco Nazionale del Circeo”3 e quindi gli e dalle imponenti pareti rocciose del perpendicolari alla linea di costa; il lago Per l’intero territorio della Regione Lazio, atti di un convegno su “Incontro con la “Precipizio”. Il versante settentrionale ha ha un’estensione prossima ai 4 km2. e quindi anche per l’area considerata dal Geologia”, che rappresentavano un quadro invece un andamento meno aspro ed Seguono il lago di Caprolace, di forma Piano, è disponibile una Carta Tecnica di insieme informativo sui valori geologici articolato. Alle falde del monte, si grossomodo rettangolare, con estensione Regionale alla scala 1:10.000 (anche in del Parco. Il Dipartimento di Scienze estende, per circa 24 km verso nord sino prossima ai 3 km2 e profondità massima 4 versione immagine .TIFF). Inoltre sono alla località Capo Portiere, la duna m; il lago di Monaci, il più piccolo, 1 Pantosti D., Salvini F. e Velonà M. , 1986. Assetto disponibili cartografie IGM 1:25.000 e geologico strutturale del promontorio del Circeo (Italia recente, costituita da una successione trapezoidale, con profondità tra 80 cm e centrale). Mem. Soc. Geol. It., 35, 611-621. 1.50.000, anche con versioni storiche, 2 Boni C. Bono P. e Capelli G., 1988. Carta Idrogeologica continua di rilievi sabbiosi. La duna 1,5 m, esteso per circa 0,9 km2; ultimo, il del Territorio della Regione Lazio (Scala 1:250.000). risalenti all’epoca della Bonifica. Assessorato Programmazione, Ufficio Parchi e Riserve separa i quattro laghi costieri dal mare, lago di Fogliano che si estende per Naturali della Regione Lazio Dipartimento di Scienze della La Regione Lazio ha di recente rilasciato Terra, Università degli Studi la Sapienza di Roma. 3 Gisotti G., M. Quoiani e A. Russi, 1982. Il paesaggio 4 Noal A., M. Bucci, 2003. Geologia ed idrogeologia. complessivi 4 km2 con una profondità una C.T.R. al 1:5.000 che è disponibile geologico del Parco Nazionale del Circeo. Collana Progetto “Parchi in qualità” ovvero “applicazione pilota del media di circa 2 metri; ha forma allungata. Quaderni del Parco n. 3. Edizione del MAF (ex ASFD), Sistema di Gestione Ambientale nelle aree naturali PNC. Sabaudia Pp:1-31. protette”. Rapporto non pubbl., Pp:1-88. Enea, Roma. Questi ultimi tre laghi hanno subito nel parco nel 1979. Appartiene al gruppo una valutazione attendibile della interventi di arginatura e regimazione delle isole Pontine, e presenta, in situazione. La maggior parte degli studi degli scambi idrici che ne hanno affioramento, rocce vulcaniche, esaminati si riferisce infatti all’intera profondamente modificato il chimismo e metamorfiche e sedimentarie. All’interno Pianura Pontina. Il settore della Pianura le caratteristiche idrodinamiche. Tra un del parco sono interamente comprese le Pontina che comprende il Parco Nazionale lago e l’altro si interpongono pascoli e due città di Sabaudia e San Felice Circeo; del Circeo, è delimitato verso NE dalle campi coltivati. Procedendo verso le zone fuori parco ospitano catene montuose dei Monti Lepini ed l’interno, il parco si allarga a comprendere prevalentemente attività agricole e Ausoni; verso S e SW dal mar Tirreno e la Selva del Circeo, 32,60 km2 di antiche zootecniche. Ovviamente, i confini del verso NW dalle propaggini delle strutture dune su cui si sviluppa una parco non coincidono con i limiti delle vulcaniche dei Colli Albani. I terreni in caratteristica foresta, con aree soggette a strutture geologiche ed idrogeologiche; affioramento sono costituiti periodici impaludamenti. Di fronte al pertanto, si è presa in esame una zona essenzialmente da sedimenti terrigeni di promontorio, l’isola di Zannone, inclusa molto più ampia, per poter giungere ad tipo continentale. L’area può essere divisa in due settori principali, uno a nord del palustre; il secondo tra il fiume Sisto e la fiume Sisto con depositi prevalentemente linea di costa, ha una componente continentali a componente argillosa, di prevalentemente sabbiosa di origine origine costiera, lagunare, dunare costiera. Il Promontorio calcareo nel livello di falda (soprattutto recenti. Il confronto fra i dati di Fogliano – Monaci non sono possibili del Circeo affiora nella propaggine abbassamenti), collegabili allo soggiacenza e le stratigrafie disponibili confronti diretti. meridionale dell’area; questo ultimo sfruttamento della falda stessa, si è mette in evidenza l’esistenza di un rappresenta una struttura carbonatica provveduto innanzitutto a rendere acquifero multistrato delimitato da elevata, relitta, dell’originaria piattaforma confrontabili i dati. Mentre infatti per il spessori di argilla variabili tra circa un carbonatica che a seguito delle vicende lavoro condotto da G. Gisotti nel 1977 metro fino ad un massimo di venti metri. tettoniche che hanno dato origine esiste una carta piezometrica, ma non le Non è accertata una continuità in tali all’appennino centrale si è dislocata in schede pozzo, per il lavoro dell'Aquater spessori impermeabili che sembrerebbero gradoni successivamente più profondi (1988) esistono carte della soggiacenza, avere caratteristiche di discontinuità ed verso il mar Tirreno, dando così luogo alla piezometrie e schede pozzo, a scala andamento lentiforme. Tale situazione depressione riempita successivamente dai diversa rispetto a quella utilizzata da G. provoca la locale formazione di acquiferi sedimenti sopra menzionati. In profondità Gisotti. Si è quindi provveduto a sospesi, con quote piezometriche si ha un alternarsi di terreni sabbiosi, ricostruire, incrociando tra loro i vari dati, nettamente differenti da quelle ascrivibili sabbioso-argillosi, argillosi in eteropia di delle carte di confronto, con i dati del all’acquifero di base, delimitato dalle facies. Tale struttura deriva dall’alternarsi marzo 1977 e di luglio ed ottobre 1988. E' argille pliopleistoceniche che periodico di ingressioni e regressioni apparso subito evidente che lo studio costituiscono il livello impermeabile marine. Tra i sedimenti superficiali, condotto nel 1977 e quello condotto nel dell’intera area. L’analisi dei dati sabbioso argillosi, ed il substrato calcareo 1988 individuano un andamento della precedentemente ricordata ha messo in è presente una potente formazione falda non confrontabile, soprattutto per evidenza almeno tre di questi acquiferi, argillosa che costituisce il livello quanto riguarda l'area in cui ricade la all’interno e limitrofi all’area della foresta impermeabile di base dell’intera area (fig. foresta demaniale, mentre per il settore demaniale. Dal confronto tra i dati rilevati 3, 4). La falda idrica è stata oggetto di costiero, a ridosso dei laghi, esistono nel 1977 e quelli del 1988 emergono monitoraggio, negli anni '60, nel marzo maggiori elementi di contatto. Si è quindi indicazioni contrastanti relativamente a 1977 ed in due successive campagne deciso di procedere ad un ulteriore variazioni nel livello di falda. relative a luglio ed ottobre 1988. Partendo confronto, partendo dalla carta della Sembrerebbe comunque ipotizzabile un dal presupposto che dal confronto tra i soggiacenza del '77 e riportandovi i dati abbassamento valutabile in circa 5 metri dati relativi alle campagne del 1977 e del dei pozzi di cui si hanno indicazioni certe per la fascia centrale dell’area considerata, 1988, le uniche dalle quali sono state per stratigrafia, quota bocca pozzo ecc. in rilevabile anche nella zona costiera a ricavate delle carte derivate, si potessero modo da poter procedere ad un confronto ridosso del Lago di Sabaudia, mentre ottenere indicazioni relative a variazioni puntuale tra i dati del 1977 con quelli più nell’area del Lago di Caprolace e di Un esempio di uno dei fogli della Carta dalla presenza del Lago stesso. In legenda è è composta di 11 tavole, la cui composizione è Geologica del Parco realizzata dall’Università possibile notare invece l’articolazione delle rilevabile dal Quadro d’Unione delle Sezioni. di Roma 3, Dipartimento di Scienze Geologiche, facies geologiche del Parco, che sono per conto del Parco Nazionale del Circeo nel particolarmente articolare nell’area del 2001 (nel periodo del Comitato di Gestione). Il Promontorio, come visibile nella successiva territorio considerato in questo foglio è quello tavola di dettaglio illustrata nella pagina dell’area nord del Lago di Fogliano, successiva. In tutto la Carta Geologica del Parco caratterizzato da alluvioni recenti ed ovviamente alcune faglie. L’Università di Roma 3, Dipartimento di Scienze Geologiche, ha realizzato anche uno studio su “Assetto tettonico dell’offshore del Promontorio del Circeo”, costituito da n. 15 tavole analitiche su diversi temi, corredate di una relazione di commento a tutti gli elaborati cartografici prodotti (Responsabile scientifico Prof. Maurizio Parotto, Coordinatore scientifico Prof. Elsa Gliozzi, operatore dott. Giandomenico Fubelli)5. Le principali novità del lavoro rispetto ai precedenti studi riguardano le conferme per l’area della Piana circa le corrispondenze tra la caratterizzazione litologica effettuata e l’analisi dei suoli effettuata da autori precedenti nel 1984. I depositi sabbiosi ampiamente affioranti in tutta l’area rilevata sono in genere riferibili ad ambienti dunari o marini marginali. Spesso, vista l’assenza di fossili, la caratterizzazione è stata effettuata con analisi morfometrica dei granuli. Novità di rilievo è il ritrovamento di un livello cineritico associato alle sabbie della duna antica, nel Braccio degli Arciglioni in pià punti, lungo il Fosso di Capo d’Omo e nei pressi di Colle Piuccio. Si presume che questo livello costituisca l’alterazione di un deposito piroclastico. Sul Promontorio è stato ritrovato un fossile di un ammonite che permette di meglio datare (Domeriano inf.) i calcari marnosi con liste di selce appartenenti alla Formazione del Carta Geologica del Parco Nazionale del Circeo preceduta da uno studio compilativo delle all’elaborazione di una Carta Geologica Calcare Massiccio. (Università Roma 3). La legenda è la stessa conoscenze geologiche del Parco, condotto dallo compilata alla scala 1:50.000. E’ qui osservabile inserita nella pagina precedente. Questa carta stesso gruppo di studio, che ha portato la complessità delle strutture (rispetto al resto alla scala 1:10.000, derivata da rilevamenti del Parco). La carta non è in scala rispetto a 5 Parotto M. (Resp. Sc.), 2001. Realizzazione di elaborati originali nel periodo 2000-2001, è stata quella precedente. Si osservano tra l’altro geologici, geomorfologici ed idrogeologici sull’area di interesse del Parco Nazionale del Circeo. Università degli Studi di Roma 3. Relazione non pubbl. Pp: PP:1-20. Carta Geomorfologica del Parco Nazionale del Circeo (Università di Roma 3). Si riporta l’area del Promontorio e del Monte Circeo, che rappresenta la situazione più complessa (sempre in relazione alla realtà del Parco), con fenomeni prevalentemente di origine gravitativa. Questa carta avrebbe potuto (dovuto) essere il presupposto per la realizzazione degli edificati del Quarto Caldo che invece, essendo stati mal pianificati, si trovano ora in situazioni di pericolo dovuto alle frane, o meglio a fenomeni di crollo di roccia, per i quali è necessario intervenire con pesanti interventi di protezione con reti in maglia d’acciaio su altezza di 4 metri e lunghezze di decine (Strada del Sole). Nella carta sono anche evidenziate le numerose grotte del Quarto Caldo, che hanno ospitato le popolazioni preistoriche dell’area e che sono ora sede di studi paleontologici. Un altro acquifero può essere individuato composta in affioramento in maniera fenomeni di salinizzazione riscontrati nei campo hanno evidenziato nella quasi nella duna recente con quote pressoché uniforme da sedimenti sabbiosi lavori consultati. In particolare, mentre totalità dei casi una non idoneità delle piezometriche più elevate rispetto a quello e sabbioso argillosi, parzialmente ricoperti per buona parte dell’arco costiero il perforazioni ai fini dell’installazione di interno. Dai dati attualmente in nostro da spessori di terreno di riporto, talvolta fenomeno della salinizzazione sembra strumentazione permanente; per questo possesso si ricava che, in linea generale, notevoli, ascrivibili alle attività di bonifica arrestarsi per lo più in corrispondenza dei motivo si è deciso di progettare una rete di possono essere individuati più acquiferi realizzate in tempi recenti. laghi costieri, per l’area compresa tra il monitoraggio ex novo”6. impostati generalmente su litologie I livelli di base riscontrati risulterebbero il lago dei Monaci e quello di Fogliano la Nel 2000 l’Università degli Studi Roma 3, sabbiose e argilloso-sabbiose delimitati da fiume Sisto a NE e il mare a SW, mentre risalita di acqua salata sembra spingersi Dipartimento di Scienze Geologiche, ha spessori argillosi discontinui, che un ruolo secondario rivestirebbero i laghi molto più verso l’interno. Anche in questo realizzato una Carta delle Linee determinano localmente situazioni costieri specie dopo i lavori di bonifica e caso, appare evidente la necessità di un Isofreatiche sui dati dei rilevamenti del piezometriche anomale rispetto a quelle cementificazione delle coste. L’acquifero aggiornamento dei dati, così come per 19887 e una Relazione Idrogeologica8. riferibili all’acquifero più profondo - che della duna recente, compreso tra il laghi quanto attiene all’evoluzione dei litorali. Acque superficiali si ritiene di poter considerare per l’area costieri ed il mare, sembrerebbe isolato Esistono alcuni lavori, (Amore et alii – Esistono alcuni studi recenti realizzati per del parco come principale. A notevole dalla circolazione generale; la sua area di 1978; Cocco et alii – rilievi 1982, parte del territorio di interesse del parco profondità, sotto lo spessore delle argille ricarica è limitata alla duna sabbiosa e i pubblicazione 1989) che delineano un che riguardano la qualità delle acque plio-pleistoceniche, si rinviene l’acquifero suoi livelli di base identificabili nei laghi fenomeno di erosione accelerata superficiali e la disponibilità della risorsa in pressione contenuto nei calcari costieri e nel mare. L’estrema difficoltà soprattutto nella parte centro- idrica. In particolare la Provincia di Latina mesozoici, che viene alimentato dalle incontrata per mettere a confronto i dati settentrionale dell’arco costiero ricadente ha realizzato il progetto “Monitoraggio strutture dei monti Lepini-Ausoni. Le pregressi relativi ai livelli di falda è nel territorio del parco; per il periodo Acque Superficiali Interne e Costiere della sorgenti che fuoriescono a giorno al dovuta principalmente al fatto che si tratta successivo, non si hanno dati di dettaglio, Provincia di Latina”, con il supporto contatto tra carbonati e formazioni di lavori ormai lontani nel tempo, per i anche se ulteriori indicazioni potranno dell’Università La Sapienza, Sede di argilloso-sabbiose pontine, sono nella quali non è possibile avere riscontri certi essere ricavate dal confronto tra le foto Latina9. maggior parte dei casi captate e sulle metodologie utilizzate e sui rilievi di aeree relative alle due campagne dell’88 e convogliate in canali a nord del fiume campo originali. L’intenso sfruttamento del 2000. Nel corso del lavoro ENEA 6 Noal A., M. Bucci, 2003. Geologia ed idrogeologia. Progetto “Parchi in qualità” ovvero “applicazione pilota del Sisto, e contribuiscono in una percentuale idrico dell’area, e l’ipotesi di un sono state esaminati i dati pertinenti a Sistema di Gestione Ambientale nelle aree naturali protette”. Rapporto non pubbl., Pp:1-88. Enea, minore ad alimentare l’acquifero abbassamento della falda, inducono a circa 200 perforazioni, che furono Roma. 7 Capelli G., Bigi G., 2000. Carta delle linee isofreatiche. superficiale della Pianura Pontina ed in ritenere urgente un aggiornamento dei dati utilizzate nei lavori del 1977 e del 1988 Università degli Studi Roma 3, PNC. 8 Capelli G., 2000. Realizzazione di elaborati geologici, particolare del settore pertinente al parco. idrologici e delle cartografie derivate. per le misure piezometriche e delle geomorfologici e idrogeologici sull’area di interesse del Parco Nazionale del Circeo. Università Roma 3, Rel. Non Tale acquifero presenta come area di Un secondo problema, dal punto di vista principali caratteristiche fisico - chimiche pubbl., Pp:1-13 (con figure). 9 Alimonti C., C. Perotto, C. Gazzetti, E. Marinucci, 2007. ricarica l’intera superficie del parco, idrogeologico, è rappresentato dai delle acque. Le successive indagini di Captazioni e risorsa idrica nel bacino di Mazzocchio. Gangemi Editore, Roma. Uso del Suolo La Regione Lazio ha elaborato una Carta dell’Uso del Suolo (CUS) alla scala 1:10.000. La Carta di Uso del Suolo (CUS) è una carta tematica di base che rappresenta lo stato attuale di utilizzo del territorio e si inquadra nell’ambito del Progetto CORINE Land Cover dell’Unione Europea. La CUS, con un linguaggio condiviso e conforme alle direttive comunitarie, si fonda su 5 classi principali (Superfici artificiali, Superfici agricole utilizzate, Superfici boscate ed ambienti seminaturali, Ambiente umido, Ambiente delle acque) e si sviluppa per successivi livelli di dettaglio in funzione della scala di rappresentazione. La CUS articola la lettura dell’intero territorio della Regione Lazio al IV° livello di dettaglio, per un totale di 72 classi di uso del suolo, con una unità minima cartografata di un ettaro. Costituisce un ausilio indispensabile alla ricerca applicata nell’ambito delle scienze “it2000” (1998-99) e delle immagini riferimento UTM 33 ED50. Ad ogni unità corso un aggiornamento per arrivare ad un naturali e territoriali, alla satellitari Landsat 7 ETM +, rilevate in (poligono di uso del suolo) rilevata è approfondimento fino al V e VI livello di programmazione, alla pianificazione e doppia copertura estiva ed invernale, negli associata una banca dati alfanumerica10. dettaglio sulle Classi di uso del suolo gestione dei vari livelli territoriali. La anni 2001-2002. La CUS è realizzata L’Agenzia Regionale per i Parchi ha in naturale. CUS è realizzata tramite la completamente in forma numerica La Provincia di Latina a sua volta ha fotointerpretazione a video delle ortofoto vettoriale, in formato shape, nel sistema di 10 Regione Lazio, 2003. Carta dell’Uso del Suolo (CUS). elaborato una Carta della Copertura del digitali a colori “Terraitaly” del volo Roma. http://www.urbanisticaecasa.regione.lazio.it/cusweb/. Suolo11 con un notevole dettaglio, conoscenze botaniche sul territorio del Bioclimatici differenti. Aggiornando i dati 50.000). Nell’ambito della produzione di consultabile anche sul sito della provincia. Parco, includendo tra le analisi quelle di delle stazioni termopluviometriche ,già documenti di base propedeutici alla La Carta dell’Uso del Suolo è il dato di paesaggio, curate dal Prof. Blasi e coll. prese in considerazione, al 1994 ed base per qualunque analisi territoriale, dell’Università della Sapienza di Roma, integrandoli con nuove stazioni anche di tipo ambientale. quelle pedologiche, quelle floristiche, termopluviometriche, è stato possibile fare quelle sulla vegetazione, un’analisi più accurata . Si è costruita una Fotografie Aeree sull’ecofisiologia, ecc., con il matrice con 8 variabili (stazioni) e 36 casi E’ disponibile una completa copertura del coinvolgimento di numerosi ricercatori. (Tmax, tmin e P) medie mensili del territorio del Parco con Ortofoto 1:10.000. Dal gruppo di ricerca dell’Università di quarantennio 1955-95. Con un algoritmo Inoltre è possibile recuperare Roma “La Sapienza” è stato realizzato un di classificazione si è ottenuto un aereofotogrammetrie storiche, anche se al ampio lavoro sullo stato degli ecosistemi dendrogramma di questo tipo in cui risulta momento non sono disponibili stesura del Piano del Parco Nazionale del vegetali del Parco, composto di più analisi evidente la formazione di 2 gruppi, ben nell’archivio del Parco. Circeo, sono state realizzate due carte sintetizzati un una relazione finale allegata distinti anche a livello geografico. della copertura ed uso del suolo, Clima e Vegetazione alle cartografie prodotte13. E’ innanzi tutto Un’ulteriore conferma dell’esistenza dei 2 rispettivamente di sintesi (scala 1:50.000) Gli studi sulla flora e vegetazione del stata realizzata una Carta di sintesi di gruppi si trova nell’ordinamento spaziale e di dettaglio (scala 1:10.000). La carta di Parco Nazionale del Circeo hanno una tipo fitoclimatico attuale relativa delle stazioni termopluviometriche. sintesi è stata realizzata per un vasto storia piuttosto lunga e articolata. Una all’area vasta (scala 1: 50.000). Un comprensorio, che include il territorio del prima pietra miliare è stata rappresentata primo inquadramento Bioclimatico del Parco, tutte le isole Ponziane (Zannone, dal volume curato dal Ministero per le Parco Nazionale del Circeo si è avuto con Palmarola, Ponza e Ventotene) e la Politiche Agricole, Gestione ex ASFD, il lavoro “Fitoclimatologia del Lazio” di Pianura Pontina, fino al limite orografico Parco Nazionale del Circeo, che Carlo Blasi 1994 a scala 1: 250.000 con definito dai Monti Lepini e i Monti presentava gli atti della Conferenza dati del trentennio 1955-85. Anche se, Ausoni. Complessivamente, è stata organizzata dal Parco Nazionale del ovviamente, a questa scala di cartografata una superficie pari a 52.872 Circeo a Fogliano il 29 marzo 1996 rappresentazione di perde di dettaglio, ettari. Per quanto riguarda la scelta delle nell’ambito della Sesta Settimana della tuttavia già era possibile definire una classi di copertura ed uso del suolo, si è Cultura Scientifica12. In tale volume Regione Bioclimatica con tre Piani fatto riferimento alle categorie e veniva redatto un quadro completo delle definizioni utilizzate nella legenda del 13 Blasi C., L. Filesi L. e F. Manes, s.d. (2000). Relazioni Quindi è stata realizzata una Carta delle 11 Piemontese L., Perotto C., 2004. Carta della Copertura tecnico-scientifiche di accompagnamento alla cartografia programma europeo CORINE (Co- del Suolo. La Provincia di Latina. Gangemi Editore, Roma. prodotta per il Parco Nazionale del Circeo. Studi di Flora, fisionomie vegetali ed uso del suolo Pp:32 + 1 CD-Rom. Vegetazione, Fitoclima ed Ecologia del Paesaggio. ordination of Information on the 12 Stanisci A. e Zerunian S., 1998. Flora e Vegetazione del Dipartimento di Biologia Vegetale, Università degli Studi attuale relativa all’area vasta (scala 1: Parco Nazionae del Circeo. MPA – Gestione ex ASFD, di Roma “La Sapienza”. Pp:1-147. Environment). Tale legenda possiede una PNC, Sabaudia. Pp:1-244.
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