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27 anni insieme PDF

80 Pages·2015·2.32 MB·Italian
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1 Direttore Responsabile: Roberto Nisi - Autorizzazione Tribunale di Ancona n. 23 del 08/10/97 - Anno XIV - n. 30 - Stampa: COOPERGRAF Soc. Coop. (Ancona) - Redazione S.P.A.I.: Corso Mazzini, 100 - Ancona - Tel. 071.203938 - Fax 071.2082778 - E-mail: [email protected] - Poste Italiane - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 1, DCB Ancona 24/11/1986 – 24/11/2013 27 anni insieme La storia dell’Associazione attraverso il cammino dell’Adozione Ventisette anni da festeggiare insieme! Paesi sia del Centro Sud America che dell’Est Euro- E così questa volta il nostro notiziario diventa pa aumentando il numero degli operatori e il nume- un numero un po’ speciale perché saranno le parole ro delle adozioni. di tantissimi mamme e papà a raccontare il trascor- Intatto però è rimasto il nostro credo: aiutare un rere di questi tanti anni e a condividere con noi bambino ad avere una famiglia nel rispetto di ogni operatori, con tutte norma italiana e in- le famiglie e con tut- ternazionale e della te le coppie che sono nostra Carta Etica. ora in attesa le gioie E sempre con una ma anche le difficoltà caratteristica che che li hanno fatti di- crediamo di non ventare famiglia. aver mai perso an- Molti hanno risposto che quando siamo al nostro invito rinsal- diventati tanti: il rap- dando o continuando porto personale e il contatto e il rap- la certezza che con porto che c’è stato in ogni coppia abbiamo questi anni e le loro condiviso un pezzet- parole dicono… chi to di vita, forse quel- è S.P.A.I. la parte di vita più Non c’è bisogno di importante perché nessun altro com- ha l’obiettivo di for- mento, basta… leggere! mare una famiglia. Di pari passo S.P.A.I. da piccola Associazione è di- Auguri Famiglie, Auguri S.P.A.I.! ventato un Ente che ha esteso l’operatività in tanti Il Presidente Sommario 27 anni insieme ........................................................................................1 Il cammino della Associazione attraverso le adozioni ..........2 Le cose importanti… in breve ....................................................78 Tutti gli arrivi..........................................................................................80 SERVIZIO POLIFUNZIONALE PER L’ADOZIONE INTERNAZIONALE • SERVIZIO POLIFUNZIONALE PER L’ADOZIONE INTERNAZIONALE • SERVIZIO POLIFUNZIONALE PER L’ADOZIONE INTERNAZIONALE 2 Il cammino della Associazione attraverso le adozioni Costa Rica stre figlie poi hanno anche subito cose che i bimbi non dovrebbero nemmeno conoscere, e queste cose in qualche modo vengono fuori, anche se loro non Cara dott.ssa Merlo, vogliono raccontarle, oppure le raccontano in terza I giorni passano, anche troppo in fretta, e non riesci mai persona, come se non fosse successo a loro. A volte a farci l’abitudine. Quando poi hai a che fare con due hai l’impressione che lo fanno per preservarti da una bimbe che ti reclamano ad ogni ora, ti rendi conto che sofferenza. Tutto ciò è commovente, e scopri quanto non hai più tempo per te stesso, per i tuoi passatem- questa avventura ti regala, quanto ti danno le tue figlie, pi, per leggere anche solo delle riviste, per seguire su molto più di quello che tu dai. Il tuo impegno non internet una cosa che ti interessa o scrivere agli amici pesa più, ciò che da fuori potrebbe sembrare rinuncia, come giustamente lei ci ha ricordato… tutto cambia... si trasforma in impegno che dà un senso ai tuoi giorni. in meglio! Sì perchè tutto il resto ti appare improvvisa- E poi quando succede che a volte non ci sono perché mente di secondo stanno altrove, ma- piano, quello che gari con gli amici, prima per te era ti chiedi come hai impellente, incal- fatto a stare per zante, non riman- anni solo, senza la dabile, ti appare confusione, senza oggi come optional, le grida; riesci an- ti sembra che era- che a guardare la no cose che facevi televisione senza per riempire il tuo essere disturbato, tempo. Ora invece ma ti accorgi che ti ritrovi a non ri- ti manca quel “di- sparmiarti per loro, sturbo”. i tuoi figli, quelli che Se penso a quan- hai voluto con tutto do ci siamo cono- il tuo cuore. A volte sciuti noi e le bim- ti senti inadeguato, be, c’è da stupirsi stressato oltre ogni di quanto siano limite o preoccupa- cambiate. Il giorno to perché ti rendi che siamo arrivati conto di sbagliare, all’albergue come chiamavano loro l’istituto dove sta- ma loro invece in qualche modo ti incoraggiano, ti fan- vano, la grande aspettava fuori dalla porta, seduta su no capire che hanno bisogno di te, delle tue sgridate, una panchina nel piccolo porticato che era nell’ingres- come delle tue carezze, delle punizioni che dai, come so, quando ci ha visto arrivare, si è messa a ballare da dei baci ed anche tu hai bisogno dei loro capricci, seduta battendo le mani, e quando siamo scesi dalla come dei loro abbracci. macchina e le ho fatto cenno di venire per abbrac- Anche per noi è stato ed è così: abbiamo scelto di ciarmi, lei si è lanciata. Poi mentre stavamo abbracciati, adottare due bimbe grandicelle, ma anche se ti pos- è uscita la piccola, con la testa bassa e imbronciata, e sono mettere un po’ più in difficoltà, in fondo anche quando ho provato ad abbracciarla, lei non si è mossa, loro hanno bisogno della stessa cosa: un papà e una era rigida. Quando poi le abbiamo dato la bambolina mamma che possano dare un po’ di affetto. Le no- in regalo addirittura si è messa a piangere. Aveva in- SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 3 nalzato una barriera per la paura di non essere capi- Ecuador ta da due estranei che non parlavano neanche la sua lingua… e così è andata avanti per i primi giorni che Cari amici dello S.P.A.I., siamo la famiglia M. e cioè A., andavamo a prenderle la mattina e le riportavamo alla F. e J. che è arrivato con noi in Italia dall’Ecuador il sera: all’inizio della giornata era impaurita e scontrosa, 27/11/2007… mamma mia quanto tempo è passato! poi si lasciava andare e si divertiva anche, fino a che Questa data è diventata una seconda data di nascita dopo una settimana non sono state a dormire per la per J. (che in realtà è nato il 17/08/2005) ma anche prima volta con noi. La grande invece si dimostrava per noi: non è un caso dire che nostro figlio è nato felice ed affettuosa, dava baci ed abbracci, però poi due volte, ma anche noi lo siamo, perché da quella abbiamo constatato che lo faceva perché doveva far- data abbiamo iniziato la nostra seconda vita come lo, per farsi accettare, in realtà anche lei aveva questa genitori! barriera di diffidenza, tutto questo affetto non era del Nel corso di questi anni è stato bello vederlo cre- tutto sincero: e poco dopo abbiamo scoperto che non scere, vederlo imparare a leggere e a scrivere (J. fre- le piaceva nemmeno dare i baci e gli abbracci... In ve- quenta la 3^ classe della scuola primaria ed è anche rità abbiamo preferito l’atteggiamento che è arrivato bravo!), vederlo guadagnare la sua autonomia e la sua dopo, perché si mostrava finalmente vera. E così le ab- autostima, cominciare a farsi degli amici, fare sport e biamo aspettate con pazienza e senza forzare la mano, tutte le altre cose della vita. anzi ci siamo messi a contemplare i loro progressi cer- E’ stato ed è ogni volta bello ed emozionante rispon- cando di far capire che dovevano fare quello che loro dere alle sue domande sull’adozione, sulla sua mam- si sentivano di fare, erano bambine, con le loro paure ma di pancia e sul periodo in cui lui è vissuto in Ecua- e le loro ansie. Così hanno scoperto che ci saremmo dor; è sempre emozionante rivedere il suo album di sempre stati che le avremmo aiutate a superare le dif- foto di quando viveva nella casa famiglia a Latacunga ficoltà, anche quando la piccola si faceva la pipì addos- e poi il dvd del nostro lungo soggiorno insieme in so, e tutta impaurita cercava Ecuador (110 giorni lunghi di nascondercelo, quando e a volte difficili, ma indi- rompevano qualcosa, quan- menticabili!). do facevano le bizze... non Sappiamo con orgoglio che è stato semplice ed ancora nostro figlio è un po’ italia- non siamo arrivati ad avere no e un po’ ecuadoregno dei rapporti normali, ancora e sentiamo che anche noi, c’è da lavorare e forse non per quanto italiani, siamo finirà mai, stanno imparando diventati un po’ ecuadore- ad essere figlie, a capire cosa gni! vuol dire avere una mamma Noi abbiamo adottato J. e ed un papà, come noi anco- l’Ecuador ha adottato noi! ra stiamo imparando a fare i E’ veramente un paese genitori. splendido e solare, la vita Però oggi sono piene di vita, scorre serena e pacifica, la di gioia, hanno ritrovato gente è molto socievole e le motivazioni anche nella i bimbi, nonostante gli ab- scuola, hanno più fiducia nel- bandoni e la povertà, sono le loro capacità, e noi dopo più considerati che in Italia, tanta pazienza e attesa, ce le perché hanno molti parchi stiamo godendo appieno. bellissimi e spazi per loro. Io non volevo pensare a ciò Quando J. lo chiederà tor- che di bello mi sarebbe arri- neremo insieme a rivivere vato da questo gesto che facevo di adottare dei bam- quei momenti, a volte anche difficoltosi ma così ricchi bini, perché tutto quello che arrivava lo avrei preso di emozioni quasi irripetibili! Nei suoi documenti c’è come un regalo… E da questa avventura è arrivato scritto che lui ha una sorella più grande (anche se il molto più di quanto potevo immaginare! padre non è lo stesso), che oggi avrà 13-14 anni e che G. L. e A. G. è stata adottata all’età di 4 anni: non sarà facile rin- SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 4 Innanzitutto auguri per i 27 anni! Dalla prima adozio- ne, direi dall’inizio di tante famiglie come la nostra, per noi la vera vita, la felicità più grande è da quando arrivata la nostra bambina A., che adesso ha 5 anni, a giugno 2010 dall’Albania. È una nuova vita, non dico che sia facilissimo, però è una soddisfazione immen- sa, tutto ti viene ripagato, le ansie, l’attesa, i dubbi. Ora c’è la nostra famiglia. I sorrisi di tua figlia, le sue risate, i suoi abbracci, quando ti chiama 100 volte di giorno “mamma” e “papà” non ti stanchi mai di sen- tirtelo dire, è la gioia più grande, la sera quando si va a dormire ci abbracciamo tutti insieme sul lettone, ci facciamo il solletico, le coccole, è bellissimo, poi la mettiamo nella sua cameretta (che lei adora), le racconto una favola che si sceglie lei e si addormenta, le do un bacio e ringrazio Dio e voi per questo bellis- simo dono, e anche l’Albania perché mi ha dato due volte l’amore, prima mio marito, poi la nostra bambi- na. Ora speriamo in un fratellino o una sorellina, A. lo aspetta, ci dice quando andiamo a prenderlo, fra un po’ di tempo le diciamo….e lei ci risponde “quando vado a scuola così so leggere e gli racconto le favole”. Abbiamo appena iniziato i primi passi e stiamo facen- tracciarla ma non impossibile e sarebbe l’unico vero do gli esami (speriamo bene). regalo che vorremmo fare a nostro figlio! Certi pensano “devi rifare tutto…..di nuovo aspet- Un ringraziamento finale allo S.P.A.I. di esistere, per- tare, i colloqui…” ma vi dirò adesso si affronta con ché senza di voi non esisteremmo neanche noi!! più consapevolezza, meno paure, e poi se penso alla Grazie di cuore. Baci e abbracci. felicità che daremmo a tutti noi e a questo bambino Vi inviamo alcune foto della nostra famiglia: … mi si riempie il cuore di gioia, passa tutto. Devo dire dall’Ecuador all’Italia! che sono contentissima di essere una mamma adot- A. F. e J. M. tiva, non lo cambierei, adoro, anzi adoriamo la nostra famiglia e speriamo di allargarla….vi dico neogenitori forza e coraggio che la felicità arriva e vi riempirà la Albania vita di gioia e tutto quello che era prima passerà. Vi ringraziamo S.P.A.I., la Dott.ssa Merlo, tutti e tutte le persone che ci regalano questa gioia. Speriamo di Caro S.P.A.I. siamo la famiglia B. di Calamandrana rincontrarci presto. Vi mando la foto della nostra fa- (AT). SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 5 miglia, vi vogliamo bene. lei è un impegno costante, fa molta fatica a scuola, va Grazie seguita passo a passo. Spesso bisogna andare a parla- E., G., A. B. re con i professori, alcuni capiscono, altri meno. Devo ✤✤✤ dire che ho avuto la fortuna di trovare alcune pro- fessoresse molto disponibili che hanno capito questa Gentilissima Dottoressa Merlo, irrequietezza di Elisa e le hanno dato una mano cer- invio con piacere una foto aggiornata della nostra cando di darle un po’ di autostima. Altri insegnanti Elisa. no, ma la vita è fatta così, nessuno fa sconti per avere Come è cambiata, vero? Ha già molti atteggiamenti da avuto una partenza “penalizzante”. ragazzina, compresa quella tipica insofferenza adole- Elisa è una bambina sopra le righe, quindi a volte scenziale, nonostante abbia ancora undici anni….ma non viene accettata da chi ragiona per schemi. E’ una mi hanno detto che prima inizia l’adolescenza, prima bambina piena di risorse, è generosa quasi all’eccesso, finisce. Siamo solo all’inizio, ma ho già avuto una buo- affettuosa, determinata, ostinata nel bene e nel male. na “casistica”, quasi potrei scrivere un libro: “non sei So già che avrà un futuro molto diverso da quello mia madre”, “ma perché’ non mi hai lasciata dov’ero così giocavo tutto il giorno con i bimbi e non andavo a scuola…..” , i soliti “chissene” e “..perché mi va..” e chi più ne ha più ne metta. Per fortuna la mia migliore amica ha una bambina dell’età della mia, e spesso ci prestiamo reciprocamente la spalla per farci coraggio. Ho capito che l’adolescenza è una fase necessaria e pesante per tutti i genitori, adottivi e non. Ovviamen- te esclusi quelli che negano l’evidenza, quelli i cui figli sono sempre stati e ancora sono perfetti, ma ormai ho capito come non farmi scalfire da tanta perfezio- ne, cosa che all’inizio mi faceva sentire una mamma imperfetta, e ho imparato a confidarmi solamente con chi veramente merita la mia amicizia! Leggo e rileggo spesso i giornalini S.P.A.I., le lette- re dei neo genitori mi fanno una grande tenerezza! Devo dire che questi dieci anni sono passati vera- mente in un lampo, molte volte riguardo le foto della nostra bimba piccola e provo un po’ di nostalgia. E’ innegabile che quando i nostri figli sono piccoli ci fanno sentire al centro del loro mondo. Questo ov- viamente è molto gratificante. Poi crescono veloce- mente, ed inizialmente è difficile capire il perché di questo cambiamento: ma come, non era tutto per- fetto? Non stavamo bene? Ma era ieri che ti cambia- vo il pannolino, oggi ti vuoi truccare? Beh è la classica che normalmente si immagina per un figlio. Lei ha “ruota che gira”, occorre tenere i nervi saldi, a volte un grossissimo talento: la danza sportiva. Eccelle in procedere per tentativi, non scoraggiarsi, e pensare questa disciplina, ha già avuto molte soddisfazioni, sta che tutto quello che abbiamo seminato in questi anni facendo molta strada. La cosa ci sta impegnando mol- non sia stato disperso ma prima o poi germogli. Poi è to sia a livello di tempo che di denaro, è uno sport importante anche mettersi in discussione (cosa nel- costoso e totalizzante, siamo anche andati in Sicilia la quale credo che noi genitori adottivi eccelliamo), per una gara. Quando la vedo in pista, ha uno sguardo e….incrociare le dita e pregare, sperando che tutto così determinato e concentrato che quasi mi spaven- vada bene, sperando che in quella testolina ribelle e ta, e un movimento innato, un talento che dona a contestatrice non entrino idee sbagliate. chi la guarda una sensazione meravigliosa. In quei Elisa quest’anno ha frequentato la prima media. E’ momenti dimentico il sacrificio e la fatica di portarla stato un anno pesantissimo sotto molti aspetti. Con sempre agli allenamenti, di passare tante domeniche SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 6 nei palazzetti dello sport. Capisco che è la sua vita, l’adolescenza in modo un po’ turbolento come tanti e in certi momenti è anche un’arma per noi per far- giovani di oggi, ma l’amore che abbiamo per lui e lui la impegnare di più a scuola. A luglio parteciperà ai per noi, ha fatto sì che tutto si risolvesse nel migliore campionati italiani. A due genitori “quadrati” come dei modi! noi, è servito del tempo per capire che con molta Si è diplomato all’istituto professionale, con indirizzo probabilità sarà la sua strada. Ovviamente la scuola turistico e con nostro grande dispiacere non ha volu- è sempre al primo posto, le diciamo spesso che va to continuare con l’università. bene muovere bene i piedi, ma è la testa quella più Comunque ha iniziato subito dopo essersi diploma- importante. Costruire il proprio futuro è come co- to a lavorare nell’azienda di famiglia! struire una casa: deve essere bella ma la cosa più im- Ha praticato il calcio con buonissimi risultati fino a 18 anni poi, non tanto propenso al sacrifi- cio che il calcio richiedeva, ha continuato a fare uno sport per tenersi in forma e tuttora gioca a calcetto! E’ un bel ragazzo, simpatico, un po’ ag- gressivo per nascondere la dolcezza...ma spero che prima o poi si decida a farla uscire, naturalmente le ragazze non gli mancano ed anche su questo ha buon gu- sto, ha sempre avuto delle belle ragazze ma la sua relazione più impegnativa, è fi- nita proprio in questo periodo dopo qua- si 2 anni! Riguardo alla sua vita prima dell’adozione, I. non ne ha voluto mai parlare molto. Il primo periodo abbiamo provato ogni tanto a parlare dell’argomento ma da portante è che deve avere delle buone fondamenta, parte sua non c’è mai stata molta disponibilità. e io sono fiduciosa. Ormai è grande e rispettiamo la sua volontà, quando Vi saremo sempre grati, lo S.P.A.I. è una grande fa- e se, sentisse il bisogno di parlarne saremo sempre miglia, la nostra famiglia. Noi vi abbiamo dentro al disponibili ad assecondarlo. cuore, sempre!!! Mio marito si vede o sente ogni tanti con Theodor, Con infinito affetto che salutiamo con affetto. Famiglia F. Se ci da indicazioni dove possiamo offrire un nostro contributo saremo lieti di partecipare alla crescita di ✤✤✤ S.P.A.I e ci faremo presenti, ci scusiamo per non aver- lo fatto prima ma la ringraziamo per l’opportunità Buona sera dottoressa Merlo, che ci ha dato! ci scusiamo per non aver risposto prima, avevo tenu- Per il momento la salutiamo cordialmente e auguria- to da parte la sua e mail per rispondere con calma mo a lei ed a S.P.A.I. di rendere felici ancora tantissi- ...ma poi le 1000 cose da fare hanno fatto passare me famiglie! troppo tempo. Un grande abbraccio A. e G. G. Innanzitutto ci ha fatto molto piacere ricevere la sua mail e le posso dire che la nostra è stata una situa- ✤✤✤ zione molto felice!!! Ricordo ancora quando eravamo titubanti riguardo Buongiorno Dott.ssa Merlo. all’adozione di un bimbo grandicello, come I., che ave- Tra un mese sarà l’anniversario di un giorno speciale: va quasi 8 anni, ed invece è stata la più bella cosa che il giorno in cui abbiamo saputo che saremmo diven- abbiamo realizzato nella nostra vita! tati genitori. I. si è integrato da subito, come forse ricorderà, è Era un caldo pomeriggio di metà estate e seduti alla cresciuto senza particolari problemi, ha passato Sua scrivania abbiamo scoperto che nostro figlio ave- SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 7 va un nome, una storia e degli occhi meravigliosi. In Molte cose però erano nel frattempo cambiate, so- realtà dopo le Sue prime parole eravamo in un’altra prattutto a causa della scomparsa di papà F… dimensione e ci guardavamo annuendo con gli oc- Pensando all’organizzazione del viaggio sognato da chi che a fatica si riuscivano a staccare dalle foto di anni era quindi tanta la paura e il timore di viaggiare quel bellissimo cucciolo biondo. tutte e tre da sole, ma alla fine la voglia di affrontare Quel giorno, uscendo dallo S.P.A.I. siamo andati in- questa avventura insieme ha dato la giusta motivazio- sieme a Lei a prendere un caffè al bar sotto il vostro ne per fare questo salto e “decollare”! ufficio e le abbiamo detto che eravamo orgogliosi Una volta partite alla volta del Sud America A. e le sue di far parte della famiglia S.P.A.I. e avremmo volu- figlie sono passate prima attraverso il Perù (l’impatto to poter partecipare attivamente alla vita dell’ente. immediato con la Bolivia sarebbe stato forse trop- Oggi siamo a casa da sei mesi con A., tornati a gen- po duro, dice A.) per salutare alcuni amici di famiglia naio da Tirana, e siamo sempre più convinti che la “ammortizzando” così l’arrivo nel paese straniero. In vostra professionalità, la vostra umanità e la vostra Perù hanno effettuato un percorso storico-archeolo- disponibilità (DAVVERO DI TUTTI VOI) sono state gico del popolo Inca che ha da subito affascinato le preziose e siamo sempre più orgogliosi di far parte bambine facendo scoprire in loro a poco a poco l’ori- del vostro mondo. gine e quel senso di appartenenza che con il passare Un grazie speciale a Teodor, il nostro referente/ange- dei giorni si sarebbe fatto sempre più forte. lo custode a Tirana che ci ha supportato (e soppor- Poi lo spostamento a La Paz, Bolivia, e subito i primi tato!) sempre, anche quando la notte di capodanno contatti con le Referenti S.P.A.I. Vilma e Jeanneth che si è precipitato da noi in albergo lasciando famiglia e hanno aiutato A. con l’organizzazione pratica facen- amici, perché A. aveva la febbre. do soggiornare la famiglia nello stesso albergo in cui Questi sei mesi in tre sono stati meravigliosi e ci la coppia aveva soggiornato durante l’adozione. sembra che A. sia con noi da sempre; è un bambino L’arrivo in Bolivia e soprattutto a Cochabamba ha sereno e si fa amare da tutti e noi non potremmo provocato reazioni molto diverse nelle bambine: la essere genitori più felici. piccola P. si è chiusa in sé stessa vivendo questa espe- Spero che tutte le coppie “in attesa“ ricevano presto rienza in modo molto introspettivo e intimo mentre lo zainetto azzurro con dentro documenti e biglietti M. si è aperta come un fiume in piena, alla riscoperta aerei per poter volare dai loro bambini e poter vive- di sé. re quello che stiamo vivendo noi ora. La visita ai tanti luoghi, riconosciuti anche grazie alle Senza di voi non saremmo la famiglia che siamo e di tante foto e filmini fatti durante la loro adozione questo vi saremo sempre grati. hanno mantenuto fresca la memoria e ha permesso Un abbraccio O. S. e A. di percepire questo viaggio come un vero e proprio “tornare a casa”. La signora A. ha visitato l’Istituto e incontrato gli Bolivia operatori singolarmente, prima con M. e poi con P. (quest’ultima infatti ha avuto una brutta febbre per i primi giorni della visita) e probabilmente questo Il ritorno… alle origini è stato molto positivo perché ha permesso loro di Il racconto del viaggio di ritorno di una madre con vivere questa esperienza separatamente, ognuna a le due figlie (intervista di un operatore S.P.A.I. con la contatto con le proprie emozioni. mamma): M. ha rivisto in Istituto la psicologa e l’assistente so- Le piccole P. e M. hanno lasciato la Bolivia insieme ciale che l’avevano seguita da piccola e fortissimo è alla loro nuova famiglia 10 anni fa, quando avevano stato l’incontro con alcuni bambini cresciuti con lei rispettivamente 3 e 5 anni. in Istituto. I signori R. poco dopo aver lasciato l’Istituto “Ciudad P. ha invece incontrato la sua tata e dopo un “blocco” del NiÑo” di Cochabamba con le bambine pensa- iniziale si sono finalmente abbracciate e commosse, vano già a questo viaggio da fare tutti insieme, ed senza parlare. La tata ha anche mostrato l’album di era proprio la signora A. a desiderarlo di più per la foto che aveva raccolto quando P. era piccola, a dimo- grande paura del distacco che le bambine potessero strazione del fatto che molto spesso gli stessi opera- percepire tra loro e il proprio paese di nascita. Con il tori degli Istituti fanno questo lavoro con il cuore e i passare però del tempo e degli eventi il viaggio è slit- bambini arricchiscono le loro vite, anche se poi spes- tato di parecchi anni fino ad arrivare a giugno 2012. SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 8 so se ne vanno, tuare questo lasciando però viaggio, molto bei ricordi da giovani ma già entrambe le adolescenti e parti. quindi proprio La signora A. nel momento racconta di della ricerca aver trovato della loro iden- una città mol- tità. Quel luogo to migliorata prima sognato dopo 10 anni, e mitizzato ha con molti gio- ora finalmente vani e tante una colloca- famiglie a spas- zione reale nei so e in visita loro ricordi ai luoghi della che permet- città. Anche du- terà d’ora in rante il periodo avanti di sen- dell’adozione la famiglia aveva effettuato un piccolo tirsi più consapevoli e fiere della propria storia. viaggio in giro per la città in taxi, ma allora era molto difficile spostarsi e i mezzi di trasporto non erano ✤✤✤ così efficienti. Dopo i 10 giorni intensi e toccanti pas- sati a Cochabamba A., P. e M. si sono recate in visita Carissimi amici dello S.P.A.I. , colgo questa occasione alla famiglia che sostengono a distanza da diversi anni, per ringraziarvi di quello che avete fatto per noi...... esperienza altrettanto emozionante e commovente. abbiamo due figli meravigliosi grazie a tutti voi . Ritornate a Lima per sa- Trascrivo alcune righe lutare gli amici, la famiglia del mio diario: è infine ripartita per l’Ita- La mia numero uno è lia con un carico di emo- mia figlia, la mia meravi- zioni enorme. L’esperien- gliosa principessa que- za del viaggio è servita ad chua, ci siamo incontrati unirle di più, consapevoli avevi 5 anni, mio dolce anche di potercela fare amore quanto eri “gran- insieme. de”, una donnina che Le bambine parlano spes- non aveva bisogno di me, so del loro soggiorno sapevi fare tutto da sola, vissuto tra Perù e Boli- quanto è stato difficile via e lo ricordano come rompere quella “coraz- un’esperienza indimenti- za” che ti eri creata.....tu cabile, positiva sì, ma che non avevi bisogno di me le ha portate a scontrarsi ed io avevo paura, paura con situazioni doloro- di non farcela a diventa- se anche se importanti. re la tua mamma. Ripensano spesso alla Tra noi non è scoccato Bolivia e si proiettano lì l’ amore a prima vista, già grandi, immaginando la tua diffidenza diven- come sarebbe stato se tava la mia diffidenza, fossero rimaste. volevi solo babbo a me Probabilmente, osserva A., non volevi neanche dare le bambine avevano anche la mano per strada, per l’età perfetta per effet- mesi ho lottato per di- SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 9 ventare la tua mamma poi pian pianino io ho comin- ciato a diventare mamma e tu figlia, hai cominciato a aver bisogno di me ed io di te, sei ritornata bambina e mi hai permesso di diventare tua madre....la tua mamma per sempre!!! Adesso.....quanto sei cresciuta, sono passati 5 anni, sei diventata una signorina, hai fretta di crescere e ti atteggi a grande per poi d’ improvviso ritornare una bimba coccolona......provo una tenerezza infinita nel vederti crescere ed allo stesso tempo ho paura di riperderti troppo presto.....spero, nel frattempo di averti dato le radici per permetterti di poter spiccare il volo con le tue ali..... Il mio due è il piccolo guerriero, ci siamo conosciu- ti che avevi 3 anni e mezzo, non parlavi, non sapevi tenere una matita in mano, non sapevi giocare, solo tante urla e tanti capricci, nulla sembrava attirare la tua attenzione per più di un minuto, ......se tua sorella impossibile che tu saresti arrivato ad essere quasi in era una donnina tu eri un bambino di quasi 4 anni che pari con i tuoi coetanei ma adesso lo so che ce la faceva cose da bimbo di 2 anni, un piccolo animalet- farai….adesso lo so!!! to senza nessuna conoscenza e regola.....quanto sei Un caro saluto da tutta la famiglia B. cambiato, quanto sei cresciuto, quanto hai lottato per riemergere e quanti sentimenti ed emozioni ho pro- ✤✤✤ vato, emozioni spesso in contrasto tra di loro mi hai fatto provare. Piccolo guerriero a settembre andrai Buongiorno Dottoressa Merlo in prima elementare...... solo due anni fa’ mi sembrava e Collaboratori, siamo la famiglia F. B. ed abbiamo piacere di dare il nostro piccolo contributo alla grande famiglia SPAI. Noi abbiamo adottato nostro figlio L. (età 12 mesi), in Bolivia, ad Ottobre 2002. Oggi, L. ha quasi 12 anni ed è un ragazzino veramente splendido ! Durante l’inverno 2010-2011, insieme ad altri genito- ri adottivi e supportati dallo psicologo e dall’assisten- te sociale dell’USL della nostra zona, abbiamo scritto alcuni racconti sulle nostre adozioni e li abbiamo poi pubblicati in un libro. Siamo felicissimi di inviarVi i racconti da noi scrit- ti e speriamo vivamente che decidiate di stamparli “nell’inserto speciale” anche se sono gli stessi che vi avevamo inviato nell’occasione del 25° anniversario SPAI. Per noi sono molto belli e riportano sia il racconto della nostra storia sia emozioni e sensazioni del per- corso di crescita con nostro figlio. Aggiungiamo alcune foto aggiornate. Potete pubblicare tutto il materiale che vi inviamo. Sperando di vedere i nostri scritti e le nostre foto sia nel sito sia nell’inserto speciale del giornalino, Vi ringraziamo per la bella opportunità. Cordiali saluti F. B., S. e L. SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE 10 I suoi due occhioni neri c’era il nulla. Noi siamo stati molto fortunati, l’incontro è stato La stanza dell’incontro era piccola, pulita, ordinata e come lo sognavamo, è avvenuto con molta considera- molto accogliente. Vi erano due piccoli divanetti, un zione sull’importanza del momento, con calma e con grande tappeto e un tavolino. Alle pareti vi erano ap- il rispetto dei tempi necessari a noi e a nostro figlio. pese diverse foto di bimbi già adottati e un grande È avvenuto in modo graduale e all’interno dell’hogar, disegno con questa scritta: “JESUS nace en cada nino ambiente familiare per il bambino e con persone che abandonado que guidamos con AMOR”. conosceva. Mio marito si era seduto sul divanetto e aveva pre- 05 Ottobre 2002. Siamo partiti per la Bolivia ed era parato la telecamera, mentre io giravo su e giù per la anche il giorno del primo compleanno di nostro fi- stanza, guardando ogni foto e fissando dentro di me glio. Abbiamo sempre pensato a questa data come ad ogni particolare di quell’attesa. una coincidenza molto particolare, come se si do- Tutte le nostre fantasie, i pensieri su come potesse vesse chiudere un cerchio, per cui questo giorno era essere, le paure di non piacergli, le nostre sensazioni, doppiamente speciale. i nostri sogni e le nostre preoccupazioni stavano per 07 Ottobre 2002. Con il cuore che batteva all’impaz- venire soppiantate dai fatti. Anni di elaborazioni sta- zata, pensando che ci potesse pure scoppiare, ci sia- vano per venire cancellati in un batter d’occhio. mo recati all’hogar. Eravamo entrati nel suo mondo e L. aveva appunto appena compiuto un anno ed era adesso era solo una questione di minuti. arrivato in braccio all’assistente sociale, vestito in L’hogar era situato a El Alto (4000 metri di altitudine). modo curato, con una maglietta blu, stile polo, i pan- El Alto era in origine un sobborgo di La Paz, ma poi, taloni beige di velluto, con le bretelle e pettinato con si è trasformato, a causa di un gran ciuffo lisciato dal un massiccio flusso di im- gel. migrazione dalla campagna Io l’avevo visto sbucare dal e dalle miniere, in un’entità corridoio in braccio all’as- a sé stante, dallo sviluppo sistente sociale e siccome rapido e disordinato, afflit- stava immobile avevo pen- to da tanta povertà. sato fosse un bambolotto. L’hogar era gestito da suo- Quando sono arrivati vici- re spagnole che accudiva- no a me, l’assistente socia- no amorevolmente e con le me l’ha dato in braccio. l’aiuto di alcune volontarie, In quel preciso momento ventotto bimbi: tutti picco- sono svanite tutte le do- lissimi da zero a un anno mande e le preoccupazio- di età. ni che per anni ci avevano Nonostante le problema- tormentato: nostro figlio si tiche che ogni giorno le era materializzato ed ora, suore si trovavano ad af- era lì, che ci guardava con frontare, l’hogar era ben due meravigliosi occhioni tenuto e curato e con le neri ed interrogativi. pareti esterne ed interne Io e mio marito siamo sta- dipinte da molti disegni co- ti pervasi da un turbinio lorati. Abbiamo constatato di emozioni indescrivibili una grande volontà e tanto e ci siamo lasciati andare amore per gestire al me- ad un pianto liberatorio di glio questa struttura per gioia. aiutare i bimbi bisognosi. Nel frattempo, la rappre- Durante la nostra perma- sentante dell’associazione, nenza all’hogar abbiamo la traduttrice, l’assistente pensato più volte al fatto che almeno i bimbi qui den- sociale e la direttrice dell’hogar stavano in un angolo tro avevano quanto di essenziale serviva loro per vi- della stanza ad osservare l’impatto dell’incontro con vere ed era una piccola “isola felice” visto che fuori grande rispetto di questo momento: una nuova fami- SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE •• SSEERRVVIIZZIIOO PPOOLLIIFFUUNNZZIIOONNAALLEE PPEERR LL’’AADDOOZZIIOONNEE IINNTTEERRNNAAZZIIOONNAALLEE

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essere genitori più felici. Spero che tutte le coppie “in attesa“ ricevano presto lo zainetto azzurro con dentro documenti e biglietti aerei per poter volare
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