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studia antiqua et archaeologica xii PDF

230 Pages·2013·2.63 MB·Italian
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UNIVERSITATEA “AL. I. CUZA” I A Ş I FACULTATEA DE ISTORIE SEMINARUL ŞI CATEDRA DE ISTORIE VECHE ŞI ARHEOLOGIE CENTRUL INTERDISCIPLINAR DE STUDII ARHEOISTORICE * FUNDAŢIA „CUCUTENI PENTRU MILENIUL III” BUCUREŞTI STUDIA ANTIQUA ET ARCHAEOLOGICA XII (2006) Al V-lea Colocviu Româno-Italian (Iaşi – Tulcea, 19-25 septembrie 2004) EDITURA UNIVERSITĂŢII “AL. I. CUZA” IAŞI - 2007 UNIVERSITÉ “AL. I. CUZA” I A Ş I FACULTÉ D’HISTOIRE SÉMINAIRE ET CHAIRE D’HISTOIRE ANCIENNE ET D’ARCHÉOLOGIE CENTRE INTERDISCIPLINAIRE D'ÉTUDES ARCHÉOHISTORIQUES * ASBF „CUCUTENI POUR LE TROISIÈME MILLÉNAIRE” BUCAREST STUDIA ANTIQUA ET ARCHAEOLOGICA XII (2006) V Convegno Romeno-Italiano (Iaşi – Tulcea, 19-25 settembre 2004) ÉDITIONS DE L’UNIVERSITÉ “AL. I. CUZA” IAŞI - 2007 COLLÈGE DE RÉDACTION: Nicolae Ursulescu (rédacteur en chef) Lucreţiu Mihailescu-Bîrliba (rédacteur responsable du volume et sécrétaire de rédaction) Marius Alexianu, Neculai Bolohan, Octavian Bounegru, Vasile Cotiugă, Roxana Curcă, Attila László, Victor Spinei, Mihail Vasilescu (membres). MEMBRES D’HONNEUR: Acad. Prof. Mircea Petrescu-Dîmboviţa Prof. dr. Dan Gh. Teodor Prof.dr. Marin Dinu Prof.dr. Rodolfo Striccoli (Université de Bari) Prof.dr. Wolfgang Schuller (Université de Konstanz) Prof.dr. Ion Niculiţă (Université de Chişinău) Dr. Romeo Dumitrescu (Bucarest) Rédaction informatisée: Mariana Petcu, Felix-Adrian Tencariu La responsabilité sur le contenu scientifique et sur la forme des articles revienne intégralement aux auteurs. Les manuscrits, les livres et les revues proposés en échange et pour comptes- rendus, ainsi que toute la correspondance seront adressés à la Redaction: Universitatea “Al.I. Cuza”, Facultatea de Istorie, Catedra de Istorie Veche şi Arheologie, Bulevardul Carol I, no.11, 700506 – Iaşi, Roumanie. Tel. 032/201614; Fax. 0040.32.201201; 0040.32.201156 E-mail: [email protected] ISSN 1224-2284 SOMMAIRE-CONTENTS ACTES DU Ve COLLOQUE ROUMAINO-ITALIEN Marcello MARIN, Indirizzo di saluto .………...3 Nicolae URSULESCU, Indirizzo di saluto ....………7 * Nicolae URSULESCU, Raluca KOGĂLNICEANU, Apparition des nécropoles dans le néolithique de Roumanie et de l’Italie ……….11 Attila LÁSZLÓ, Drajna de Jos-Lozova-Pobit Kamăk- Uluburun. Sur les relations à longue distance dans l’âge tardif du bronze ……….43 Gabriel TALMAŢCHI, A few opinions concerning the appearance of the coin’s evolution during the autonomous period of the colonies situated in the western Black Sea area, ……….57 from the viewpont of Greek world’s context Lucreţiu MIHAILESCU-BÎRLIBA, Les patrons des affranchis privés dans les provinces balkano-danubiennes (Dalmatie, Pannonies, Dacies et Mésies) ……….65 Maria VERONESE, La fama di Cipriano di Cartagina in Oriente ……….77 Ovidiu ALBERT, The council from Serdica (343) – crossing point between West and East ……….95 Gilda SANSONE, La Daunia e l’Oriente nei primi secoli cristiani ………101 Victor Henrich BAUMANN, Paleochristian churches in Roman rural environment ……...119 Renzo INFANTE, Maria Maddalena tra Oriente e Occidente. Romano il Melode e Gregorio Magno ……...135 Alexandru MADGEARU, The end of the Lower Danube limes: a violent or a peaceful process? ……...151 Sergiu HAIMOVICI, L’illustrazione dei miglioramento razziale sul materiale archeozoologico di bos taurus dai siti romani e tardo-romani di Dobrudja ………169 Dimitrie-Ovidiu BOLDUR, Les préoccupations du professeur Teohari Antonescu concernant les monuments antiques romains ………175 Marcello MARIN, Eugène Ionesco lettore delle Confesioni di Agostino ……...187 Eusebio CICCOTTI, Eugène Ionesco e Mario Verdone: un incontro ……...199 CHRONIQUES ...……209 Lucreţiu Mihailescu-Bîrliba, L’activité scientifique de la Chaire d’Histoire Ancienne et d’Archéologie (2004-2005) ..........209 Lucreţiu Mihailescu-Bîrliba, XXXe Congrès GIREA (15-17 décembre 2005, Besançon) ………222 Nicolae Ursulescu, Le XVe Congrès International des Sciences Pré- et Protohistoriques (Lisbonne, 4-9 septembre 2006) ………223 ABRÉVIATIONS ……...225 Studia Antiqua et Archaeologica, XII, Iaşi, 2006 INDIRIZZO DI SALUTO (IAŞI, 20 SETTEMBRE 2004) MARCELLO MARIN Magnifico Rettore, Illustrissimo Preside, cari Colleghi e Amici, Vi prego di accogliere con affettuosa comprensione questo mio primo tentativo di proporre in lingua romena un saluto e un augurio per questo nostro Convegno e per i lavori che ci accingiamo ad iniziare: una lingua che è la mia, perché implicitamente trasmessa da genitori e parenti, una lingua che non è la mia, perché da me non praticata fino al 19961. Con alcuni colleghi dell’Università di Foggia – il professore Eusebio Ciccotti, docente di Storia del cinema e allievo di Mario Verdone, i colleghi Renzo Infante, Gilda Sansone, Maria Veronese, impegnati studiosi dell’antico cristianesimo, delle sue forme letterarie, dei suoi moti spirituali – sono qui a testimoniare la salda volontà di collaborazione tra le nostre Istituzioni, nella persistenza, nel rafforzamento, nel rinnovamento di un antico rapporto di amicizia. Alla mia testimonianza era previsto dovesse aggiungersi quella del professore Alfredo Calderale, docente di Sistemi giuridici comparati ed esperto di Diritto dell’America latina, Prorettore per le Relazioni internazionali, che sarebbe intervenuto con la gentile signora Olga Ramunni, ma l’improvviso determinarsi di urgenti incombenze accademiche nel nostro Ateneo non ha più consentito la sua presenza; nell’affidarmi il suo cordiale saluto, l’amico Calderale mi prega di dare notizia della comune intenzione di istituire a Foggia un Centro di Studi specificamente dedicato alle relazioni culturali fra i nostri due Paesi. Alle origini di questi Convegni italo-romeni e dei reciproci scambi di docenti e studenti si collocano il “mitico” incontro a Bratislava nel 1991 di Rodolfo Striccoli con i colleghi dell’Alma Mater Iassiensis (Nicolae Ursulescu e Marin Dinu, in primo luogo, e ancora Laszlo, Bolohan, Alexianu), i seminari romeni di Striccoli nel 1994 e italiani di Ursulescu e Dinu nel 1995, la “scoperta” di un ormai dimenticato trait d’union tra Iaşi e Bari nelle figure di Demetrio Marin e Meluţa Miroslav, già assistenti a Iaşi, poi docenti a Bari, formatori di centinaia di studenti universitari, miei 1 Il testo dell’Indirizzo di saluto, originariamente redatto in lingua italiana nella versione che qui si pubblica, è stato tradotto in romeno dalla signora Simona Dobrescu (Bari), cui intendo in questa sede esprimere il più affettuoso ringraziamento, e così pronunciato nella seduta inaugurale dei lavori. 4 MARCELLO MARIN genitori. Al fianco di questi amici, nel ricordo dei miei, mi onoro di aver partecipato a tutte le manifestazioni italo-romene fin qui organizzate. Il Convegno che tra breve incomincia con la prima sessione di relazioni è ormai il quinto nella scansione biennale che abbiamo voluto dare: i primi due, voluti dalle Università di Iaşi e di Bari, erano incentrati sui paralleli storici e culturali fra la romanità orientale e l’Italia meridionale dall’Antichità al Medioevo; il terzo, che conservava il medesimo ambito tematico, vedeva fra gli Enti organizzatori anche la partecipazione dell’Istituto di Ricerche eco-museali di Tulcea; il quarto, che ha meglio definito e cronologicamente ampliato la scelta tematica (Italia e Romania. Storia, Cultura e Civiltà a confronto), ha visto l’allargamento dei partecipanti anche all’Università di Foggia. Quest’anno, un’improvvisa e grave malattia ha bloccato Rodolfo, che con tenace volontà sta recuperando migliori condizioni; altri colleghi baresi erano variamente impegnati, alcuni in un convegno ciceroniano in Spagna, altri dall’incalzare delle questioni accademiche. Ma non abbiamo voluto, Ursulescu ed io, che l’incontro programmato per settembre, le tante disponibilità acquisite e competenze dispiegate cadessero nel vuoto: e mentre si profila un ulteriore Incontro con gli amici baresi per aprile 2005 qui a Iaşi, l’onore e il piacere di rispondere all’appello del quinto Convegno sono affidati al gruppo foggiano2. Foggia era già indirettamente presente al secondo Convegno, che a Monte Sant’Angelo, dove è allocato il Centro di Studi Micaelici e Garganici, ospitò una giornata di visita ai suoi più significativi monumenti e un concerto di musiche barocche e settecentesche presso la Chiesa della Santissima Trinità (21 ottobre 1998); Foggia partecipava direttamente al quarto Convegno con quattro relatori e vedeva l’incontro della delegazione romena con il Magnifico Rettore, professore Antonio Muscio, che anche in questa circostanza trasmette il suo caloroso saluto alle Autorità accademiche di Iaşi e l’augurio più cordiale per lo svolgimento dei lavori, nell’auspicio di sempre più strette relazioni fra i nostri Atenei. A nome del Rettore Muscio, sono particolarmente lieto di consegnare all’Università di Iaşi il Sigillo d’argento del nostro Ateneo: ben volentieri Foggia si affianca alle tre Istituzioni che finora hanno sviluppato e fatto crescere i rapporti italo-romeni, apportando il proprio contributo di amicizia e di rigore scientifico. 2 L’Incontro si è svolto nei giorni 25-26 aprile 2005 e ha visto la presenza dei baresi Mario Girardi, Luigi Piacente, Anna Maria Tripputi, che da anni partecipano attivamente ai nostri Convegni; l’Università di Foggia era rappresentata da Pietro Ressa, che sulla letteratura cristiana antica ha incentrato le sue ricerche. Indirizzo di saluto 5 Osservava uno dei primi scrittori dell’antica letteratura cristiana latina, Minucio Felice, che l’amicizia sempre o si contrae fra simili o rende simili (quippe cum amicitia pares semper aut accipiat aut faciat: Octavius 4, 6): se la comunanza, qualora non ci sia, viene creata dall’amicizia, un gruppo di nuovi amici è pronto ad aggregarsi alla comunità studiosa di Iaşi. In un momento in cui, nei rapporti fra i popoli, sembrano prevalere l’odio e la barbarie, sono certo che la cooperazione tra le nostre Università e l’ampliamento delle relazioni scientifiche, approfondendo lo studio della parentela, antica e moderna, fra i nostri popoli, saranno in grado di contribuire al superamento di vecchi pregiudizi e presunte barriere e al consolidamento di un rapporto umano per tutti noi vitale. Solo la reciproca conoscenza può portare al rispetto, all’amore, alla verità. Studia Antiqua et Archaeologica, XII, Iaşi, 2006 INDIRIZZO DI SALUTO NICOLAE URSULESCU Magnifico Rettore, Egregie Signore e Signorine, Egregi Signori, Abbiamo di nuovo il piacere di ospitare qui a Iaşi distinti rappresentanti dell’ambiente accademico italiano, in occasione del V-o convegno rumeno-italiano, che si è proposto lo scopo di migliorare la conoscenza delle realtà storiche e culturali tra i due rami della romanità europea, nonché dei paralleli che si possono individuare tra i vari momenti della loro storia. Sono già passati otto anni dal nostro primo Convegno (settembre 1996), svolto con il desiderio di creare un quadro stabile per i rapporti che si stavano costituendo tra i dipartimenti di archeologia e di studi classici delle università di Bari e Iaşi. Da allora, ogni due anni ci siamo incontrati nelle due città, ed in altre zone che hanno desiderato di partecipare effettivamente a questi incontri scientifici ma anche di cuore. Ci ricordiamo con piacere le visite che abbiamo fatto negli anni 1998 e 2002 a Lecce, a Monte Sant’Angelo (nel Gargano) e a Foggia, e crediamo che il “veterano” italiano dei nostri incontri, presente qui anche oggi, il professore Marcello Marin, ricordi con altrettanto piacere le giornate trascorse a Suceava o a Tulcea. D’altronde, l’ultima città menzionata, Tulcea, ospiterà anche questa volta la seconda parte del nostro Convegno, attraverso i colleghi dell’Istituto di Ricerche Eco-Museali. Certamente, ci dispiace di non poter salutare oggi, come avremmo voluto con tutto il cuore, la presenza qui fra noi di colui che è stato, in effetti, l’anima e il mentore dei rapporti tra le università di Bari e Iaşi, colui che ha sinceramente creduto che un rapporto scientifico diventasse ancora più durevole qualora fosse raddoppiato da un’autentica amicizia. Credo che tutti qui presenti abbiano capito che mi stia riferendo all’egregio professore Rodolfo Striccoli. Niente di quello che dipende della sua volontà avrebbe potuto impedirgli di trovarsi qui, ma una spietata malattia lo ha inchiodato, da sei mesi, ad un letto di sofferenza. Abbiamo sempre pregato in questo frattempo e continueremo a pregare affinché il nostro caro amico possa ritornare un giorno a Iaşi, laddove la più antica

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Dinu nel 1995, la “scoperta” di un ormai dimenticato trait d'union tra Iaşi e. Bari nelle figure di Demetrio tous les individus, la parodontose et des caries dentaires, qui sont très rares à Cernavoda, agronomi come Porcius Cato (il Vecchio), Columella e Varro (116-27 a. Chr.) che danno de
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