SEMINARIO DI APOLOGETICA '· 7 J 00_1.,.1 &.0 d.i Fi!l@Is @fiar Teore..t ica te. n!U.to ..~ ,a l ,·- ~, ' '.' ~ ·· ·: ~ -1,.. ... .~ . Prof. "'GWSTAVO BONil'ADINI . ":~-· ;r. . ,'. ~ ._: ... f ~,~ -."i1 "' ' • 1~ Di13pense a 9l!ll'a di NIC_OLA COGCIA ~ .:.- . ~ ·' ~ , ·•:-...-~-• I - • j •-• • ""'"''OI0/0 • <O< -.C •e-,.,,., e u e E L 1971 < ~ w -' a: Oo Gustavo /, I-::, (~.) o(.) m -< a: ;i=: e: !-I2- <(.) ~ ::tz>: .o.. w -Cl') o~ z>Wo J ::, ' () 2 - i - ]_ RILIEVI STORICO-oRITICI SULLA NASCITA DEL TRATTATO DI A POLOGETICA. SVILUPPI CONTEMPORANEI E LINEE PROSPETTICHE DEL DISCORSO APOLOGETICO,. IPOTESI DI LAVORO DEL SEMINA~ RIOo (Dall.a :relazione doi Dctt. Negri, :Martini, Paretti, te nuta al SCIDlinario di Apologetica nel Maggio 1970). I' ' - 3 - RILIEVI STORICO-CRITICI INTORNO ALLA NASCITA I N D I C E del "TRATTATO DI APOLOGETICA" 1 - Rilievi storiQo-critici sulla nascita Il trattato apologetico nasce nel XVII secolo. del trattato di Apologetica; sviluppi Il contesto culturale in cui esso si situa, è quella e linee prospettiche del discorso aPQ razionalistico nelle sue espressioni tipiche a livello logetico, ipotesi di lavoro del semi~ ·nario ••••••••••• . . -. . . . religioso ed antropologico: il deismo e il naturalismo. . Pag. 1 Queste rappresentano W1 massiccio tentativo di riduzio ne del fenomeno religioso a categorie di "pura ragione'! 2 Le dimensioni apologetiche del pensi Dal pwito di vista strutturale, tale contesto rappresen ero_ teologico. -••--·- ;· • • • •. • • _. __ .• • Pag. 27 ta Wl momento di quella vicenda della filosofia modern-;_- che sfocerà nella "esplosione del gnoseologismo" opera 3 - San Tommaso D'Aquino e l a vita della ta dal criticismo Kantiano (1) •. Chiesa oggi. • • • • • • • • • • • • • Pag •. 49 Tuttavia il contesto filosofico non è sufficiente~ 4 - Freud e il cristianesimo . . . . . . . spiegare la nascita e la fortuna che il trattato apolo Pag. 61 getico ebbe in tutta l'epoca moderna. Le ragioni di que. sto fatto vanno ricercate in seno al pensiero teologico 5 - Il problema apologetico in tmigim.e, e stesso, vale a dire alla coscienza di sè che la Chiesa Clemente Alessandrino ••• • • • ••• Pag. 73 esprimeva in quel periodo. . . . . . . Indagare sulle origini del trattato, significa chiarire Conclusione •••••• Pag. 89 l'impostazione del problema evidenziando:i;ie la validità:. tale impostazione infatti ne condiziona radicalmente la soluzione e, ad W1 tempo, illumina un momento particolar mente significativo dell'incontro tra teologia e à· di- scorso mondano. Poichè sull'argomento in parola, la bibliografia scar seggia o meglio è inesistente, solo dalle monografie de diéate al problema dell'atto di fede, aggiwita alla let A V V E R T E N Z A tura diretta delle fonti, abbiamo potuto trarre le notre I _testi qùi rac~ol~i sono rielaborazioni delle registra indicazioni. Gli autori consultati a questo proposito z7oni _delle Ii.unioni del .. s_eminario; sono stati curati da: sono: Congar, Le Bachelet, MaissoW1euve, Aubert,, Vizna Ni_cola _C occia,, Giampaolo Cottini, :Massimo lh•~•fftn! noz, Schlagenhaufen, Colombo. Sandro Sorbaro. · · · - ~ · ·' Gli storici sono concordi riguardo la formulazione Per motivi di tempo non è stato, poesibile pubblicàre le del problema apologetico, nell'individuare due fasi: relazioni delle ultime due riunioni. I - la "preistoria" che va cercata nel mutamento di pro spettiva verificatosi sul finire del XVII secolo nei riguardi della considerazione dell'atto di fede. (1) A questo riguardo cfr. l'interpretazione del cicJ:.o filosofico moderno proposta nel volume "Studi di Fi losofia Moderna" di G. Bontadini. N.d.R. - 4 - - 5 - II - la maturità della formulazione, che si colloca in conseguentemente impegnarsi su clue questi oni: I - evi torno alla metà del XVII secolo ed è collegata ap denziare le possibilità e:l i limi ti della ragione umana punto con la nascita del trattato apolo~etico nei confronti della Rivelazione - (considerata come fat ~ers~ ~a_fi~e_del XIII secolo, gli storici indi;idua to anzichè come oggetto). II - definire la funzione di ~~ 1 primi indie~ del passaggio, nello studio dell'att~ tale strumento conoscitivo nell'atto di fe::le. fede, da una impostazione oggettiva ad una soggetti Sinteticamente, si porrà il problema della credibili va. tà nell'atto di fede nei termini appunto di una reimpo La teo~ogia tradizionale tendeva ad illustrare lafe stazione soggettiva. Si noti come in precedenza si p~r nomeno~ogia dell'atto di fede, per mostrare come esso lasse di "credibilità. in tutt'altra prospettiva: lo ste~ nI'o: partecipasse alla conoscenza infallibile di Secon so termine era assunto da un punto di vista oggettivo. do 1~ ~ffermazioni di Aubert, si·trattava di un proble Fino alla metà del secolo nè la scuola tomista" ma di psicologia metafisica" della con.oscenza soprann. nè le correnti novatrici, sostenevano una dimostrabili t~al~, _per la risoluzione del quale ci si appellava a: tà ''reducti va metaphisica" del fatto della Rivelazione,: principi del dato rivelato, alla fede intesa come conte come premessa all'atto di fede. nuto. - · Nè la scuola tomista, nè la cosidetta via nuova del , La_nuo:a prospettiva invece, tendeva a giustificare la teologia, potevano accordare un interesse particolare 1 attitudi~e del credente, mostrando che per esser tale, ad una eventuale conoscenza naturale del f.'l,tto della ri :1 essa non violava le leggi dello spirito. Il problema · velazione; nessuna di esse infatti poteva pensare di as poneva quindi, a livello _psicologico-epistemologico sumerla in tal modo come motivo della fede. per_ri~olve~lo si farà appello in prevalenza a conside Non la scuola tomista che si poneva come l'affermazi~ razioni ~~s~ibili pure da parte dei non credenti. ne rigorosa della soprannaturalità della fede ove era s~ In defini t.1.va come si è prima accermato verso 1 f" prannaturale non soltanto l'oggetto, il "guod", ma anche u.:i ~; del seco~o XIII inizia a f,;rsi strada mutamen!o .! la motivazione vale a dire il "guo" ed, ergo, era l'af prospettiva: _da w1a considerazione della fede come è fermazione della soprannaturalità del motivo della fede, ~n se àt~ssa, si passa alla considerazione di tale fede nè la scuola scotista che negando la possibilità di arri in relazione al soggetto che compie l'atto di fede vare alla certezza assoluta in questa conoscenza natura ~l prospettarsi di questa nuova posizione sembr~ re le del fatto della rivelazione e q_uindi la formulazione l~zionarsi con la teologia di Duna Scoto, per il quale del problema in senso tecnico, appariva chiaramente nel 1 oggetto della fede non è più considerato tanto dal XVII secolo: un esame delle fonti cattoliche e protestBf! t d. . t pun~ -~ i vis a della Rivelazione quanto da quello della ra-:· ti da noi compiuta ha mostrato come su q_ueste affermazi~ 7 g one ~uramente_ razionale. In sostanza Scoto pretende di ni, si sia basata tutta la manualistica apologetica suc rivend1care_w1a sorta d'autonomia della ragione rispetto cessiva, sia cattolica sia protestante. alla teolo~ia che l'avrebbe coartata, ponendosi da un Sembra che la prima formulazione sia stata data da Mi punto di vist~ e~trinseco rispetto alla Rivelazione (2). chele d' Elizalde; tuttavia essa di viene generale negli a Il punto di vista cosi introdotto, pone un problema uteri del periodo, sia in campo cattolico che in campo che crescerà nella teologia successiva, la quale dovrà protestante (Durfleui, l'ifornay, Bossuet, Huezio, Grozio ( 2) .•• particolare n-el libro "San Tommaso rl' Aquino e la (2) Tale presunta autonomia della ragione rispetto alla vita della Chiesa oggi" di cui nelle dispense è dato fede, andrebbe rigorosamente ed adeguatamente cali conto nella relR.zione di Massimo Concoroni. b:ata s~lla_b ase di una attenta lettura della _posi z~one d1 Tommaso, sul tipo di quelle condotte da Gilson e soprattutto da Cheun e da André Hayen in ' , • I - 6. - . - 7 per citare i maggiori.) Nel XVII secolo, è il giudizio di Aubert, qu~?ta posi · logicamente, nella-·teologia stessa, una predisposizione zione eppu.,re dominante, condivisa da "tomisti, . -scotisti, che deve essere stata ~dotta da un fatto nuovo, .assen gesuiti, insomma dalla maggioranza dei teologi". te nella teologia precartesiana. Tale posizione consiste e si configura nel distinfuere All'autore sembra che il fatto nuovo debba consider9:!: 1' atto di fede ed i suoi presupposti e nel riconoscere al si la introduzione in teologia del concetto di natura :pu. la ragion·e umana la capacita dì fornire una rigorosa dimo- _ ra. Con esso oltre ad una nuova problematica, entra ·in straziane di quei presupposti. In particolare lo spirito teologia anche una pro.spettiva ri.uova: i _problemi_ v~gono_ umano pÙ.Ò dimostrare in sede filosofica, che Dio è la ve ·vis.ti a partir.è dall •ùoino considerato in se stesso,, vale rità suprema ed ergo che ciò che Egli rivela è assoluta a dire nelle sue capacità naturali, a prescindere dallo mente vero; può dimostrare in sede storica fondandosi sui intervento pattuito da Dio (dall'ev~nto cristiano), e miracoli (segni esteriori), garanzia della missione dei dalla conseguenza storica susaeguente il peccato (status messaggi di Dio, che Dio ha rivelato queste verità, la natQ.rae lapsae). (Cfr. De Lubac "Le m.iat,re du su.rn.atu. conclusione ineluttabile sarà che queste verità meritano rel). di essere credute. Da qui l'obbligo morale di credere. In questa impostazione i l processo di venuta della fe- Si tratta cioè, di acquisire per via razionale, il giu de dall~ premesse delle atto di fed.,,,!, e quindi le leggi _ . I dizio di crelibilità e qùello di credentità, che porta che regolano il rapporto tra intelligenza umana e graz:taj all'obbligo morale di credere. La certezza così ottenuta nella conoscenza del soprannaturale come real.tà storica, si ricondurrebbe alla certezza .metafisica; infatti la sono coatrui te a priori e studiate come probl_ema filo.so.- .. chiamavano "certitudo reduetive metaphisica". La diffe fico storico e non innanzitutto come problema teologico. renza tra tale certezza e quella derivante dall'evidenza · L'uomo è r idotto alla sua essenza razionale e la rive sarebbe soltanto di carattere psicologico. lazione è r idotta a fatto storico. In questa impostazio~ Il problema storico relativo a questa impostazione pa ne 1 e 1' ordine soprannatural. • si considerano come ~ UOJilO re tuttavia questa domanda: come si spiega questt-'. evolu recj::Focamente esteriori: la fede ha 11 compito di intro zione dalle posizioni antecedenti che, come detto prima, durr e l'uomo nell'ordine soprannaturale, quell'uomo che stanti le loro premesse potevano· giungere ad una conclu ne era prima escluso. . sione come quella :ii Elizalde? Conseguentemente, ciò che la Rivelazione insegna del- Ci sembra che le tesi proposte per rispondere a questo 1' ordine soprannaturale non si riferisce all'uomo, prima. interrogativo siano fondamentalmente due: che questi sia arrivato alla fede; se ]ll'e può quindi _pre I - De Braglie: costui fa risalire _a Cartesio l'esig9Q . ; scindere La credibilità è considerataùna proprietà est~ e za di una dimostrazione puramente razionale della fede · riore ed antecedente la fede e come tale riconoacibil• cristiana; in particolare per quanto riguarda la sua ono dalla "pura ragione". eti.ca in quanto, nella formulazione del giudizio, esclui Questa è precisamente la posizione alla· qua.le si ispi de la volontà pe~ affermare il valore esclusivo della rano i trattati di apologetica, posizione che ha consen funzione deduttiva. Ne discende che l'impostazione delle tito l'incontro con il razionalismo: quando il deismo mi scuole precedenti, che giungeva essenzialmente ad una ceE se in crisi la realtà del soprannaturale, per considera se tezza di tipo morale, non è più sufficiente. Da. lui par re l'uomo in stesso, la teologia grazie alla nozione tirebbe la teologia postcartesiana della fede, dalla qua a:a di "natura pura", non giunse')provveduta alliincontro; le l'Elizalde e gli altri sarebbero influenzati (una COQ. zi istintivamente sentì di poterlo accettare vis a visr ferma si potrebbe trovare nei rapporti Huezio-Cartesio) •. in' quanto già essa aveva operato al auo interno questa II - Colombo: questo invece fa rilevare come l'intel e eparazione. lettualisrno cartesiano sia sia noto e sia sviluppato, n~ Ma questo dialogo si effettuò a prezzo di inevitabile nostante tutto, come fenomeno piuttosto esteriore alla riduzione: L' epologetica che per s·u.a natura e ambra-va do teologia. Quindi la sua convergenza con essa, presuppone versi indirizzare alla na9 tura storica dell vuomo, cj.oè al- 1 'uomo decaduto, e all'uomo oggetto di una vocazione so- - - 61 - 9 - prannaturale, si or,stru.l in funzione della su.a "ipotet:ii.: ca natura pura", dalla cui possibilità la teologia nè ]1 SVILUPPI CONTEMPORANEI E NUOVE PROSPETTIVE DEL DISCORSO pub discuter~ nè diacute, ma che di fatto è ipotesi~· APOLOGETICO. atratta che rischia di in&enerare una riduzione raziona li(cid:127) tica della rtaione dell'uomo& In ultima analisi, 1 9apologetioa tese a costruirsi in L'apologetica manualistica, come è emerso dalla rel.!!_ zione sulla storia delle origini del trattato, era 1~ funzione di una sintesi ooncordistioa sulla fede, elabo rata in bas• a categorie a.utropologicho personalmente V! ta ad una determinata teologia del problema della fede,, cine a qu19l razionalismo nei confronti del quale la fede ad una atropologia sostanzialistica• allo s:flimarsi de!_ dov,nra appunto esser difesa .. la distin.zion.e tra natura e soprannatura. ... La teologia attuale, nella misura in cui riprendce c~ sçienza critica di quelle impostazioni è condotta ad• vid enziare anche i limi t i d-ella apologetica manualisti- . ca_. Ne richiamiamo qui alcuni (su cui l'accordo dei cr.,! tici è pressochè unanime) rimand.ando gli aJ. tri a quanto già detto nella parte ~torica e a .. quanto Terremo notan do nell'esposizione dei va.ri autori •. A)' Innanzi tutto si avverte un vizio di impostazione nel. modo in cui il contesto culturale . pone 11 rapporto ra gione-fede: - fra ragione e fede si opera una frattur.!:: vengono pr.! s entati come due opposti atteggiamenti di fronte allo, essere: conoscitivo• critico il primo, sentimentale "pratico• l'altro, comunque :fu.ori della s:t'era conoec! tiva. teorica. - la regione viene a porsi come misura di tutto proprie nel __ momento in cui si acoprl! irrimediabilmente limi t.! ta (illueionismo) • im;potente a cogliere l'easn-e (dualismo gnoseoiogetico da Cartesio in poi) (v. De Lubac e Von Balthaaar). - cosi il rapporto ragione e fed~ si impone come l'im- -una- . possi"bile tentativo di mediazione fra due sponde opposte, "una passerella di fortuna fra due rive. es~ nee". Il rapporto infatti si pone solo proiettando la immagine di scienza razionale sulla fede ste11ea, e t~ denzialmente sostituendo l'una all'altra. S.i comprende così il tentativo, operato dal razionalismo, di ridll!: re l'oggetto di fede a oggetto di scienza, nella pre tesa di portare una "dimostrazione scientifica del fa_! to della Rivelazione'! In questi termini appunto viene posto il problema a~lo getico. B) Nella teologia stessa d'altro canto alcune çategorie _permettono una connivenza di fondo con l'impostazio- _ 11 ""'" -,.- _-!:·· j,. r ..• .;--. . . :. - .. --~. ___ :, .• ,:,-;_n"{,,· sèhema ·'trips.r:tito: · 1• esistenz_a di Dio e la possi - l(l);_ •' ·" UilitÈC a:t una ri-v.e1·azfone ( a emo·s tra tio religiosa) ;: ,--~·- .1 •·esi st~nz~ d~·lla ve.ra r ·eligione (dimostràtio ·cri- no razionalistica. stiana); l'esistenza della vera Cl1Lesa (demostrati o• Innanzi tutto lo sfumarsi della distinzione natura-eo --cattolic3.). · JJrannatura9 superata dal concetto di rivelazione, (~ In· particolB;r§l si sviluppa Wla apologetica dei segni niversale), toglie alla f~e ogni spazio come dinàmi ,esteriori (miracìli, profezie, ecc.) a dimostrazio ca di conoscenza originale (a ciò corrisponde in fil~ ne- del fatto della rivelazione. aof'ia la dialettica che a partire dal tema delle re 4 - Risul t~ito fu una proposizione riduttiva e astratta ligioni naturaJ.i, · poi attraverso il d~ismo culmina nel· della rivelazione cristiana, di cui abbiamo visto 1 9idea.lismo e nel romanticismo)a ParaJ.lolamente lo svilupparsi di un'antropologia ao . .·. -,-.. -. --- -.- ·- alctllle linee ·in· ·s·ed:e storica; per altro rimandiamo all'esposizione che_ f0-remo Ji Von Ba.l thasar. '/ st~ialmente razionalj.stioa (già richiamata): 1 •uO Ricor.dianÌo qui ~rnJ_amen_t~ la riduzione in senso dol mo· della natura pura, aganciato 'da.lla sua effettiva ~ · trinale dell' azion.e storico-salvifica di. Dio (denll!!, - condizione atorico-soprannaturaleo ···- ci'ata ·ia De Lubo..c) :·- --· - - . lCL C) Le coneuagu.en.ze di tali limi ti nell'impostazione del- - ·::.."-'e rtduzio'ne--·tn -sehsò. ideblòg:i:co (0 ) - '(denuncia 1 'Apologetica sono evidenti: ta eia Rahner.) • 1 - già in sedo DE todologi2! il vizio à paJ.eee: la ._ .... , .. :. "'. .... ~ ~ . .:--~ , . ;. if - ' ..:: :.. .... - ~. _- ·- . - impostazione à oontroversistica-estrinseci.etioat 11 metodo di ricerca • la logica del discorso, 1 .,;.:;-4 .,· - .- - ~- contenuti stessi, vengono dettati ab estrinseco dalla preoccupazione di rispondere agli avversa ri, piti.ttosto che dalle caratteristiche in1trinee ri-· che del contenuto cristiano, facendo cosi per durlo e parziaJ.izzarlo. - 2 - Quanto al. contenuto: si parte da una noz:li..one a Per ideologia R. intende il termine "in senso negati priori di rivelazione e la l!li pone al vaglio del. vo e quindi come un sistema errato, falso,:, da r:L.get la verifica filosofica e scientifica, invece di 'tarsi in bas'e ali a 'retta interpretazione. Stando al Il partire dall'evento concreto della rivelazione .la terminologia abituale l'ideologia ha quindi questa compiutasi in Cristo. c3.ratteristica, di chiudersi all'insieme del reale In particolare si introduce una ambigua distiJv per dare un aspetto parziale ·1 • aspetto assoluto". zione fra il fatto della rivelazione (che à dimo Può essere allora (lefini ta come una interpretazione di atrabile) e il contenuto (che è invece insieme pseudo-scientifica, cioè nei confronti del cristia verità dogmatiche indimostrabili), e dunque un.!. ne?imo, c_ome _r iduzione di questo_ a una dottrina. . Un strinaecismo fra 11 giudizio di credibilità• l'es tentativo di riduzione dell'oggetto di fede a un og' senza di fedej che viene cosi spostatoal. di là. getto di scienza, puro fatto storico, di una riduzio della razionalità. Al contrario è il fatto stesso ne fenomenologica ·della fe(le, una astrazione dal con storico della rivelazione che è l'oggetto del Van testo che lo rende significante, (in quanto) riù.uzio g~o. - ne di una soprann::;i,tura alla natura •. 3 - Ne consegue il disegno di un'apologetica come . scienza oggettiva, impegnata a giustificare epi stemologicamente la propria validità, al vaglio della filosofia, delle scienze e della critica sto · ricao - Il discorso apologetico ai organizza dunque imu~ - ~r•r ,_- . -12 -- ~' ·~· ·,- ~ ... -.~ -__-, ·.r I -r, •.:.·_, .·· ... : .. -_., -. ;. ·-.: -)~3· .:. ·-:' • :: - • :.~~·-. ! .. • • • . ~ - ~-. _., • II ~ ... , .. • ' • 'I. • • • •.,_•( • •• • L ·. ·,·, ~) L' apologetic~ dell'immanenza - REA.ZIONE ALL' APOLOGT<;TICA ESTRINSEC!IS'rICA questo . _-_. '•:-_,A. par_t:1r·è.:-dagli ,.inizi. di · .·-secol·ot -ai: fa; Ì 1;~·0 'Qi. . : .. ". •✓•• . - _.;na tendenzà.("11 ·cui sòttof'oiid.o _f iloaof-i;co è -individliàbile Se nella denuncia dell'apologetica tra1izionale (questo nel pensiero .:df Blondel) a reè.gire _al.l' estrinseciemo e . stesso termine è quello di W1 equilibrio, in quanto è 'UI : al dualismo -t'ra. giudizio di cr-edibilità e ·eeisenza di f• ·~ ... .:: na trad.izione che va oltre i 2 o 3 secoli) è riscontrabì _de.,_ ;req:uperando ).a -~i tari età dell 0-atto di f'ed~ ,e•·del ~ ::· le un accordo globale fra gli autori contemporanei, più ·'"· . ··sÙo.--l)ro e es ah, _gi~ s tj:-fi e:a {i:v.o ~ .· ·a1f • fni~nio -~·ae ll •·é s p·eri mza'-'". ... difficile è ricostruire le linee dello sviluppo positivo . ~;•. ~,,..,_,-:·d.ella-·f'ede·: L' intelligienza cristiana si in-terroga cr:i. t,!- del probl.ema ' a' pologetico in questo secolo e delle sue , · camente sulla, propi:-j,a esperienza . ed. eaerci:ta.-la sua: tua-_ prospettive attuali; e ciò in quanto il dibattito sullo _zione gius'tific_ati va evidenziando la corrispondenza tra statuto, sulla funzione, sull'identitù. stessa dell'apo ' ,,- la logica cristiana e l'esistenza umana in tutte le auc lo._g·etica è ben lun!Z'i dall'essere concluso e dall'aver tro- o ~ dimensi·oni. vato una direzione unitaria. Tenteremo di farlo sceglien- La via nuo-va è chiarameu•e indicata da Ro'Wiselot, del.le do alcuni autori che, di fatto, suscitano una certa eco, cui intuizioni è tuttora largamente debitore il pensiero ma senza nessuna illusione di completezza. Anche li que cristiano, in partic~lar modo in Germania. sti autori si parlerd tracciando solo gran.ii linee su Per Rousselot il giudizio di cr•dibilità non è anteri.2, cui sia possibile un lavoro; delle ipotesi perchè una v~ re, ma intimo al1°esperi~nza di fede. E' la luce della rifica possa f:irsi. grazia (e gli occhi della fede) che fa percepire la cre ' Indubbiamente sulla trasformazione della logica soggia dibilità, non fornem.do i contenuti, gli oggetti da vede- cente al problema apologetico, hMno avuto non poco in re, ma una capacità di vederli in "lumen f'idei lll e flusso alcuni fenomeni culturali, che richiederebbero U11. Qu.esta linea ha_u n inrticolare sviluppo in Germania, f'J! discorso a p2rte e che qui elenchiamo solamente. _vori ta dalla :filosofia eid-etica di Max Scheler e dalle ·· Il processo d.i revisione epistemologica intrinseco al _c ategorie del pensierò esistenzialista (lluq.o_lf O:t_top . Adam,--· :. .,. le scienze · ed alla filosofia stessa e la conseguente de Brumer, -Guardini) G... .., , . , . • ._ ... -~ . . - .. cantazione delle polemiche scienza-fede, fede-filosofia; . ' ... ~. b_) .&,a struttura. personale dell O atto di fede lo svilupparsi di filosofie come lo spiritualismo france se (Boutroux, Blondel, Bergson) - il personalismo, l'esis Un posto c&ratteristico · :i!! questo rinnovamento ha aen tenzialismo, e più recentemente l'emergere sempre più cl,2 z' al t~o J. Mourou%, èhe valorizzando le prospettive emer moroso del marxismo da un lato, e della probl.ematica fre genti nell 9esiatenzialismo e nel personalismo fràncese, udiana dall'altro. - recllp~r.a . d'altro c1.µ1tQ categorie bibliche, patris-tiche Ne ll I ambito ;i el discorso su Dio: la rinascita d ep,-li ~ tomistiche -nell 6analisi dell'atto di fede. Il suo contri studi biblici e patristici; l'applicazione allo studio buto è fondamentalmente di càrattere metodologico; per delle fonti bibliche del metodo storico-critico e.della primo infatti Mouroux mette in risalto che non si pu.b CIO,!! critica letteraria (superando in ciò una primitiva fase prendere la fede ee non cogliendo_la come insieme organi- dogmatica e aprioristic~); il nascere e il proeressivo co di rapporti persona.li. rigorizzarsi della scuoln della Formegesc}1ichte che ree~ Un •ss0re personale è ad un tempo-l O oggetto (la verità · pe~erà lo stu.:lio del Si tz in Ieben come determinante per · prima ) il-fine (ben-·e Supremo) e- i1 testimone autorevole l' autenticr" comprensione :iet5li seri tti in cui la parola · per la fede: Dio parla all 1uomo all'interno di un rappor-: di Dio si è b::rnat,1.,. Fattore non di poco conto, ma piutto . to personale ad un -tempo intimo ed espresso nella _storia. sto recente ,mche il clima dialogico ed ecume11ico che per Anche i cosiddetti segni, ·o motivi di credibilità, sono mea l'humus culturale aell' "epoca concilio.re". inscindibili da questo rapporto; sono p~raonali nell'ori gine (fanno tutt'uno col testimone stesso-Cristo, unico vero "segno) e nella deetinazion~ (sono diritti alla Pe.!: . ./ --., - .. ,·.--·· -.· -.- . .,--. ._..,. ,' .....,, _ ,,.· ! :.. .__ . . . --~.. ; ·- ./ ,;. -,::.b. ' . ' - - 1.5 - 14 ~ cazioni metodologiche eh• permettano di utilizzaro sona)e Risultano cioè incomprensibili se astratti da contributi delle singole scienze per unaapologetica · questa loro struttura come tende a fare l'apologet,! del Kerigma cristiano, salvato nella sua fisionomia ca manualiaticae originale e nella sua ricchezza, senza correre il Cosi~ da JB.rte dell uomo~ la fede è un coinvolgimen rischio ,iu.nque di difendere altro da ci~ che il I.11:rig i to unitario di tutta la p~rsona con Cristo: è "rm ma vuole essere. fenomeno di comunione di vita" in cui le forze spiri Occorre premeittere dunque, _come quadro globale del. tuali {intellet:toj volon·tà., sentimento) sono globe.l:: discorso apologetico, la presentazione dogmatica del :,nente impegnate L'aspetto intellettuale dunque nol!l. la Rivelazione {Latourelle). e à un preambolo, ma un elfml.an.to inscindibile di un co Ciò non significa dimenticare che l'annuncio cristia plesso 111li1iàriaiuèhe conoorre ·s.11.•affermazione sopran- no ha una struttura eseenzial~ relazionale, apologeti natura.l~ .. · · - ca; è buona novella, evar, ~el o annunciato agli aom.ini Ciò non~ irruionalità ma corrisponde all'unico m_! ( di qui la neceesi tà a.:t conoaome la natura umana e do possibile di conoscenza interpereonaJ.e~ più il particolare le si tu.azioni storico-cu.l turali del- Vedremo che non irrilevanti saranno le risonanze di 1 'uomo di oggi - ofr~ De Lubao NRT 5'7)e questa tesi negli autori c·ontemporanei. Ciò non significa che non ea.rà risp~ttata l'autonomia_ metodologica delle scienze chiamate ad apportare con e) Superamento dell'impostazio!!.!.,reattiva tributi. Punto a~quisito oggi ne~ rinnovamento metodologico Certi "Canitoli" del discorso apologetico saranno r~= dell'apologetica a iiré di. Latourell~ - cfr. la sua gorosamente scientifici e razionali, ma il piano glo panoramica al convegno di Gazzada. del 1964 (1) - sem bale ~on cui i singoli apporti vengono costituiti in bra ess•rg 11 ~upera.mento di un'impostazione pretta~ un discorso e utilizzati a fine apologetico pu.ò esse~ f\ mente reat·tiva ., àifen!iiva. che mutui contenuti, lin:.e re presente solo aJ. teologo { 3) • \].~ . di discorso, cate,gor-ie @(metodi da.gli obbiettanti ri- Di,conaeguenza una teoria dell'apologetica non pu.ò , ducendo, parzia.lizzand.Ql • dunque mistificando) la prescindere dalla rivelazione: deve essere cioè una logica intrinseca del Karygma cristiano. teologia dell'Apologetica~ (cfr. "Le dimensioni teolo- Occorre partire invece da unwintelligenza ~teologi~a• della Rivelazione, {De Lubac e Latourelle, Parrel, D@ Boie);00oocc:t"l"~ 1n qussta scoprire {anzichà costru (2) ••• ni generali di questa conoscenza, condizioni obbiet ire a prior:l ) 1~ 19ggi ohe l."filgclano 11 rapporto .fm tive del processo che porta alla fede. Teoria dell'A intelligienza umana• grazia nella @onoacensa del pologetica non pu.ò prescindere dalla rivelazione deve eoprannaturale9ì! {Coiombo) · (2); dj" qui ricavare indii.- essere Teoria dell'Apologetica. Cfr. anche Molstein - La Théologie fondamentale depuis 1945, L'a.nné Théologique (1950) pp. 161 es. (l) In TSdS parla di ç;;T•ologi attuali n9l loro comple~so" Rahn~r - in Est-il possible aujourd'hui de croire {e cita ~ome· ®eempio D• Lubac, èongarj Rahanér, Von '(i96~6) p. 203. .,:,,.---"'"''"'" Ba.lthaeax\, Bouilli1.rd, Parrelp Li~gé, Dtt Boia, Holstein, (3) Cfr. Cong~~ Lang, Garrigou-Lagra.nge~ Tramp Nicolas, ecc.) p.· 99, ed. Ital. (2) COLOMBO - Un principio metodologico: creare nella ri velazione~ anzich~ costruire a priori, le leggi che regolano il rappor-tc fra intelligienza grazia nel ~ la conoscenza del soprannatu.ral: e cosi si rivelano le condizioni gen.erali di questa conoscenza, condizio- - _ 16 - -17 - .... logiche del discorso apologetico" relazione Colombo) con la sua azione per noi; ~ssa ha un carattere tipi ;. Le categorie sinteti9he sono mutate non dal contesto camente funzionale ed economico, cioè ea.lvifivo. culturale, ma da un'energia culturale che nasce dal Per noi non avrebbe senso se non fosse rivelazione l'avvenimento cristiano, generatore di una nuova di?J!. del significato della nostra esistenza. Ma questa com mica di conoscenza. prensione è possibilesolo se si scopre nell'esperien:: "Apologetica e teoligia nèn si escludono ma si compl_! za umana un'apertura, un appello alla salvezza che gli tano • si vivificano a vicenda: è solo un falso con è offerta. Non occorre che ciò avvenga antecedentemen cetto della loro natura ohe le oppone l'una all'altra" te, come comprensione: occorre "che l'uomo colga una (De Lubac). correlazione tra la logica interna del cristianesimo e la logica dell'esistenza~" questa è l'essenza d) Tendenza antropocentrica dell'apologetica. (Ciò anche nella tradizione: of'r. Vatic. I - De fide cathol. cap. IV - De Fide 9t ratio Dalla cosiddetta apologetica dell'imm~enza già emer ne). geva una tendenza, ohe tematizzando il nesso fra la logica del cristianesimo e l'esistenza umana, sotto T,anto più condiziona l' ìnterpretazione del messaggio. linea la dimansion~ antroP(?logetica del discorso teo- cristiano. Non possiamo far nostro il linguaggio bi lqgioo; · · blico senza interpretarlo, a partire dalla sua inevi Ripercorriamo lo svilupparsi di questa linea (partico tabile analogicità e dalla sua relazionalità a.11°uomo larmente oaratterizzaate la teologia degli ultimi 30) ( e in ciò Tommaso e Bul tmann possono trovarsi d' accop anni) a prtire -dai ~on tributi più significativ i .. do) (4). - 1) H. Bouillard: l'esperienza come punto di partenza 2) Raheneri ·:Schillebeecks: antropocentrismo ed ermeneuti della Apologetica. . ca dell'esistenza. Premesso che :Il.discorso del.11 Apologetica sarà teolo Per Rahner Dio è la condizione trascendentale di tut gico esso desumerà contenuti e linee diretti ve dalla ti i nostri processi spirituali. Assumendo un metodo seri ttura della Cluesa . NaJ.trfmenti finirebbe per giu· trascen~entale secondo il parere della critica più re stificare qualcosa di di verso dalla fede crie-tiana•. - cente, il punto nodale per comprendere il discorso a D'altro canto ciò che dice deve avere un senso • un pologetico d.i Rahner, sembra essere la sua posizione valore anche per 1' incredulo. sui rapporti natura e grazia che qui non possiamo ri Per H. :Bouillard "l'apologetica deve essere 11 dialo chiamare, o trattare l'intera dogmatica come antropo go della fede cristiana con l' esperienz, umana 1n::tut logia trascendentale, consiste nell'evidenziare il l_! te 1~ sue dimensioni". . . _ -~ game tra gli enunciati aogmatici e l'esperienza umana _E per esperienza intende la coscienza immediata (in riflessamente tematizzata; mediante cioè la dimensio cui è implicata ed evidenziabile la struttura raziona- . ne antropocentrica di tutti i misteri (che appaiono le) che l'uomo ha della realtà e del rapport fra le spesso esoterici nella misura in cuiquesto legame è sue diverse attività e il senso globale della vita. L'•aperienza umana sarà il punto di partenza. di rife rimento dell'apologetica (occorrerà dunque eaplicitat- (4) Per Tommaso la rivelazione non ci fa conoscere ciò . ne la logica interna, cioè elabor~e un'antropologia che Dio è in sè, ma ce lo fa conoscere manifestandoci filosofica) in guanto l'e~perienza: i suoi effetti e rapporti con le creature (cfr. Con guanto più condiziona la comprensione dei segni della tra Gentee, 1, 30). rivelazione: La rivelazione biblica infatti ci parla Cosl leitmotiv di Bultmann è che di Dio conosciamo dell • "in sè" di Dio sempre in connessione ,Jostante solo ciò che fa per noi e in noi.