O E a N N i PIETRO ABELARDO f I o A L s L N o Scritti di logica I M l O i F editi da Mario Dal Pra I E D T e 2a edizione, Firenze, La Nuova Italia, 1969 (1954) I E e D R r (Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università U A e degli Studi di Milano, 34) t T L t S I e F L I L i G d E à D t l À o T c I a S F R E a V l l I N e d U i n o i z a c Quest’opera è soggetta alla licenza Creative Commons Attribuzione ‑ i l Non commerciale ‑ Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY‑NC‑ND b 2.5). Questo significa che è possibile riprodurla o distribuirla a condizio‑ b u ne che P ‑ la paternità dell’opera sia attribuita nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi la distribuisce o la usa; ‑ l’opera non sia usata per fini commerciali; ‑ l’opera non sia alterata o trasformata, né usata per crearne un’altra. 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EDITI DA M A R IO DAL PRA LA NUOVA ITALIA EDITRICE FIRENZE DIRITTI RISERVATI la EDIZIONE: 1954 2a EDIZIONE: 1969 Tutti i diritti di traduzione e di riproduzione (anche di sem plici brani riprodotti per radiodiffusione) sono riservati per tutti i paesi, compresi i Regni di Norvegia, Svezia e Olanda. La seconda edizione di questo volume è stata stampata con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Gruppo di Studio sulla filosofia del Medioevo). Printed in Italy <G Copyright 1969 by « La Nuova Italia » Editrice, Firenze ALLA MEMORIA DI MIA MADRE CECILIA LONGO (1888-1952) I N D I CE INTRODUZIONE . . . . .. AVVERTENZE . . . . . .. Introductiones dialecticae : Editio super Porphyrium Glossae in Categorias . . .. Editio super Aristotelem De Interpretation De divisionibus . . . .. Logica « Ingredientibus » : Super Topica Glossae . . .. INTRODUZIONE Le opere logiche di Abelardo sono giunte a nostra cono scenza, come è noto, nel corso degli ultimi cent'anni, a comin ciare da quando il Cousin, nel 1836, diede alle stampe una pri ma importante raccolta di scritti inediti 0) del filosofo Palatino. Un passo decisivo, su questa strada, è stato compiuto poi, negli anni dal 1919 al 1933, da Bernhard Geyer (2) il quale, con me todo più rigoroso, ha edito alcuni nuovi testi logici fondamen tali del nostro Autore. Infine, nel 1956, L, M. De Rijk ha otti mamente pubblicato la prima edizione completa della Dialéc tica che il Cousin aveva resa nota solo parzialmente (3). Quanto viene raccolto nel presente volume costituisce un contributo che integra, in parte, le lacune ancora esistenti nella nostra conoscenza delle opere logiche di Abelardo, ben lungi però dal- l'eliminarle interamente. D'altra parte la posizione di Abelardo 0) VICTOR COUSIN, Ouvrages inédits d'Abélard, pour servir à l'his toire de la philosophie scolastique en France, Paris, 1836 (Collection des documents inédits sur l'histoire de France, II série, Histoires des lettres et des sciences). A questa raccolta di scritti inediti ha fatto seguito, sempre a cura del Cousin, l'edizione completa degli scritti di Abelardo allora noti: Petri Abaelardi opera hactenus seorsim edita nunc primum in unum collegit, textum recensuit, notas, argumenta indices adiecit Vic tor Cousin, adjuvante C. Jourdain, t. I, Paris, 1849, t. II, ib., 1859. (2) PETER ABAELARDS, Philosophische Schriften, zum ersten Male he rausgegeben von Dr. Bernhard Geyer, in « Beiträge zur Geschichte der Philosophie des Mittelalters » : I, Die Logica ' Ingredientibus ', 1 - Die Glossen zu Porphgrius (Band XXI, Heft 1, Münster, 1919); I, Die Logica ' Ingredientibus ', 2 - Die Glossen zu den Kategorien (Bahd XXI, Heft 2, Münster, 1921); I, Die Logica 'Ingredientibus', 3 - Die Glossen zu ueol eQu/nveiac (Band XXI, Heft 3, Münster, 1927); II, Die Logica ' Nostrorum petitioni sociorum ' - Die Glossen zu Porphyrins (Band XXI, Heft 4, Mün ster, 1933). L'edizione si apre con una introduzione (pp. V-XII del Heft 1) e si chiude: a) con l'edizione delle Glossae super Porphyrium secundum vocales (pp. 583-588 del Heft 4); b) con un'ampia ricerca storico-critica intorno alla logica abelardiana (pp. 591-633 del Heft 4); c) un ampio in dice degli argomenti trattati nei testi editi (pp. 634-648 del Heft 4). (3) PETRUS ABAELARDUS, Dialectica, First complete edition of the Pa risian Manuscript by L. M. De Bijk, Assen, 1956, pp. CVI, 51-637. XII INTRODUZIONE nella storia della filosofia medievale ed in particolare nella storia della logica è tanto rilevante, oltre che per il merito in trinseco di parecchie dottrine, specialmente per il fatto che egli si trova a far da tramite fra tutta la tradizione che risale a Boezio e gli sviluppi posteriori della logica nei secoli XIII e XIV (4), che una conoscenza la più completa possibile di tutti i suoi scritti logici nel loro reciproco intrecciarsi storico è un obiettivo da perseguire insistentemente. Le ricerche ed i dibattiti di logica che si vengono svolgendo nell'ambito delle scuole caratterizzano propriamente l'inda gine filosofica nel corso del secolo XII (e, ovviamente, non solo in questo secolo); con ciò s'intende non già escludere pregiu dizialmente dal campo della filosofia i dibattiti di carattere teologico, quanto piuttosto sottolineare il fatto che proprio dallo sviluppo progressivo ed autonomo della dialettica, a con tatto con una parte sempre più vasta dei trattati che compo nevano l'Organon aristotelico, la ricerca filosofica ebbe a trarre massimo incremento. L'approfondimento delle questioni teo logiche dette occasione ben presto, all'interno della tradizione cristiana, a ricerche che si sforzarono di ricavare un partico lare senso dai dati della rivelazione e dal patrimonio non alte rabile dell'insegnamento della Chiesa; e mal si potrebbe esclu dere la funzione filosofica generale appunto dei criteri che fu rono volta a volta ispiratori di nuovi orizzonti interni al corso della tradizione religiosa. Senonché a limitare la funzione orientatrice ed organizzatrice di tali criteri, costantemente si profilava il dato rivelato, la fondamentale dottrina della comu nicazione divina agli uomini d'una verità assoluta. Nell'am bito degli studi di dialettica, per contro, non appena un più va sto movimento della società lo consentí, si poté avvertire meno (4) In proposito si veda, oltre quanto scrive il GEYER (P. A., Philo soph. Schriften, pp. 631-633), anche le osservazioni di E. A. MOODY, Truth and consequence in Mediaeval Logic, Amsterdam, 1953, pp. 2-3. Egli scri ve: «Il periodo nel quale il corpus della logica medievale si sviluppò e fiorì si estende attraverso quattrocento anni, dall'inizio del secolo XII alla fine del secolo XV. Al principio di questo periodo sta Pietro Abe lardo (1079-1142), uomo geniale nell'analisi e originale che lavorò col corpus dei trattati logici di Boezio in una mano e con le Institutionen grommaticele di Prisciaho nell'altra... Due fatti che riguardano i trattati logici di Abelardo sono di rilevante importanza storica. Anzitutto le idee principali e le tecniche e la terminologia dell'analisi logica che possiamo ritrovare nella cosiddetta logica ' terministica ' del secolo XIII, sono già presenti nell'opera di Abelardo. In secondo luogo gli scritti di Abelardo non mostrano alcun influsso di fonti arabe o bizantine che incomincia vano a filtrare nell'occidente latino proprio verso la fine della sua vita ; né pare che egli abbia potuto disporre di altri trattati logici di Aristotele, all'infuori di quelli che risultano dagli scritti di Boezio ».