SAFFO Frammenti a cura di Antonio Aloni con testoa fronte Saffo. Buslo in bronzo del IV secolo a.C. (M11scoN azionale, Napoli) A I Prima edizione: gennaio 1997 Introduzione Traduzione dal greco di Antonio Aloni Consulenza e revisione scientifica di Enrico V. Maltese ISBN 88-09-21032-8 © 1997 Giunti Gruppo Editoriale, Firenze Il tradimento di Attide, owero: come può una donna essere poeta? BIOS E POESIA Poche righe basterebbero a fissare sulla carta i dati ragionevolmen te certi di una storia biografica e poetica di Saffo. 1 Provocatoria mente, le autrici di una recente enciclopedia dell'omosessualità femminile hanno dedicato alla poetessa solo una pagina bianca. 2 È questa una risposta estrema e, appunto, provocatoria all'indefessa opera di biografismo che nei secoli ha riguardato la poesia e la persona di Saffo. Un biografismo che in modo preponderante si è impegnato intorno a un unico tema - le tendenze sessuali della poetessa-, con intenti usualmente normalizzatori (in rapporto a una norma di tipo maschilista ed eterosessuale), ma negli ultimi anni anche in direzione dell'orgoglioso riconoscimento in Saffo di un'omosessualità risolta e non subordinata. 3 Né si può dimentica re, accanto alla letteratura a vario titolo critica, una più che bimil lenaria attività di scrittura letteraria ispirata alla vita e all'opera di Saffo, che va dalla commedia attica4 ai più recenti romanzi "biogra- fici" di Mascioni o di Green,5 "" Tratto comune e inevitabile di tale attività è la confusione fra due o tre diverse persone: Saffo personaggio storico, Saffo quale personaggio parlante e agente in alcuni frammenti della poetessa (I, 20; 6 5, 5; 94, 5; I 3 3, 2 V.), e infine il personaggio che si esprime attraverso la prima persona nella stragrande maggioranza dei testi r. Per una analisi di questi dati, si veda la Cronolog;i,a. 2. Cfr. Monique Wittig -San de Zeig, Brouillonp our un dictionnaired es amantes, Paris, Grasset, 1986. 3. Indicativi i contributi diJohnJ. Winkler, The Constraintso f Desire.T he Anthro pologyo f Sex and Genderi n Ancient GreeceN, ew York and London, Routledge, 1990, pp. 166-74, e di Holt N. Parker, Sappho Schoolmistressi,n «Transactions and Procee dings of the American Philological Association», CXXIII (1993), pp. 309-p. Quando in questa Introduziones i fa riferimento a testi di Saffo, è sempre opportuno 4. Commedie intitolate Saffo di Amipsia (fr. 15 Kassel-Austin), Amphis (fr. 32 - anche ove non esplicitamente detto - completare l'informazione fornita con le Kassel-Austin), Antifane (frr. 194-95 Kassel-Austin), Difilo (frr. 70-71 Kassel-Au note di commento alla traduzione. stin), Efippo (fr. 20 Kassel-Austin), Timocle (fr. 32 Kassel-Austin). Altri titoli come La sigla V. che accompagna il numero dei frammenti saffici rimanda all'edizione Faone o Leucadia potevano forse celare una trama riferibile a Saffo. Voigt: Sappho et Alc.eus, Fragmenta, edidit Eva-Maria Voigt, Amsterdam, Athe 5. Grytzko Mascioni, Saffo, Milano, Rusconi, 1981; Peter Green, TheLaughterof n.eum -Polak & van Gennep, 197r. Per altri riferimenti bibliografici abbreviati si Aphrodite:A Novel about Saj1phoo f Lesbos,B erkeley, Los Angeles and London, Cali rinvia alla tavola delle Abbreviazionib ibliografiche. fornia University Press, 1995. X INTRODUZIONE INTRODUZIONE XI tramandatici. Sulla non liceità di una tale identificazione non ci sia, ~e modali_tà _el e occasioni della performance, le funzioni prag sono dubbi, soprattutto se si considera la probabilità - autorevol ~a~1che _e_ art1st1_cheL:~ struttura del canto è identica a quella degli mente riaffermata di recente, 1e su cui si ritornerà- che molti fra i mm clet1ci, destmat1 d1 norma a un preciso ambito cultuale e ritua poemi furono composti per essere cantati da un coro. Evitare il lei1 al t~mpo stesso _riprende la forma letteraria della preghiera che biografismo è compito necessario ma complesso, esposto al rischio gh eroi dell'epos rivolgono nei momenti di difficoltà alla divinità di una critica altamente formale, ma irrimediabilmente lontana che li protegge. A questo proposito è stato notato da molti studiosi dalla concretezza e dallo stretto rapporto della poesia greca arcai un forte rapporto tematico e lessicale fra il testo saffico da un lato ca con le circostanze della realtà e della vita, anche e soprattutto l'invocazione di Diomede ad Atena nell'Iliade e la successiva <lisce~ del poeta. 2 Percorrere questa strada è tuttavia necessario per dare sa della dea (con Era) in aiuto dell'eroe ferito (v II 5-17 e 719-81), una risposta ad alcuni interrogativi che negli ultimi decenni si dall'altro.2 Un tale impianto marcatamente tradizionale, rafforza sono posti e riproposti con forza e urgenza: la destinazione dei to anc~~ dal!'andam?~to circolare secondo il modello della Ring poemi di Saffo, la composizione dell'auditorio, le sue ragioni di komp_ositwn( composlZlone ad anello') epica, appare in contrasto esistenza in quanto tale, infine - e di grande importanza- gli statu con 1 contenuti, tutti accentrati intorno all'amore contrastato di ti poetici e reali dei "personaggi" del canto, a cominciare dal cen "Saffo",3 e ha suscitato non pochi dubbi e perplessità in merito alla tro di orientamento rappresentato dall"'io"; e ancora il rapporto di destinazione del poema. Più che a una festa civica in onore di Afro questi canti con la realtà storica, gli avvenimenti e gli uomini di dite, si è pensato a rituali semiprivati, legati all'ambito familiare 0 Lesbo arcaica. Ciò significa anzitutto indagare la specificità della di gruppo: da ultimo, questa è l'opinione di Snyder.4 poesia saffica, destinata a stabilire una comunicazione principal . Ogni co?clusione rischia tuttavia di restare fortemente sogget mente estetica con i propri originari fruitori, a fornire cioè gli stru tiva se non s1f onda su una lettura del testo e dei suoi elementi più menti per un'attiva e creativa compartecipazione dei destinatari stretta~ente connessi con la performance. Sotto questo profilo, alla formazione del senso ultimo e fondamentale della comunica grande importanza assume la parola che apre il poema. L'aggetti zione poetica. Si tratta insomma di portare alla luce i fruitori e le vo nounì..60pova è di solito connesso con 0p6voç 'trono'; in questo risposte - prima di tutto estetiche - che il testo medesimo implici caso l'evocazione del 'trono variegato' mediante l'epiteto avrebbe tamente presuppone nei suoi fruitori. una probabile funzione deittica, con riferimento a una iconografia Tale ricerca può iniziare con la lettura di due testi che la critica di Afrodite - la dea assisa in trono - evidentemente conosciuta da ha riconosciuto come altamente significativi della poesia saffica, al Saffo e dal suo pubblico; il fatto poi che la lunga invocazione inizia punto che il primo inaugurava l'edizione alessandrina della poe le si apra proprio con il richiamo al trono v;giopinto, rende possi- tessa. 3 Il carme r V. è l'unico testo di Saffo pervenutoci nella sua inte r. Cfr. Oddone Longo, Moduli epicii n Saffo;j r. I, in «Atti dell'Istituto veneto di rezza, grazie a Dionigi di Alicarnasso, De compositionev erborum 23. scienze, lettere e arti», CXXII (1963-64), pp. 343-66. Oggetto di studio come forse pochi altri testi poetici, continua tut 2. ~fr. Archibald Cameron, Sappho'sP rayert o Aphrodite,i n «Harvard Theologi cal Review», XXXII (1939), pp. 1-17; Denys L. Page, Saj1phoa nd Alcmus: An Introduc tavia a porre numerosi problemi sia di ordine testuale e semantico tion to the Study of Ancient LesbianPoetry,O xford, Clarendon Press, 195 5, p. 7;Jesper sia, soprattutto, interpretativo. I problemi di interpretazione sono Svenbro, Sappho and Diomedes,i n «Museum philologum Londiniense», 1 (1975), quelli che riguardano tutta la produzione della poetessa: il rappor pp. 37-~9; Ke1t~ Stanley, The Role of Aphroditein SapphoFr. 1, in «Greek, Roman and to con la realtà, con la tradizione poetica complessiva; il ruolo e Byzantme Stud1es», XVII (1976), pp. 305-21; Vincenzo Di Benedetto, Il volo di Afrodi te in Omero~i n Saffo, in «Quaderni urb!nati di cultura classica», XVI (1973), pp. 121- l'identità dell'io, la mutevolezza del punto di vista interno alla poe- 2 3; Lea~ Rissman, Love as War: HomericA llusion in the Poetryo f Sappho,K iinigstein/ Ts., Ham, 1983, pp. 9-1 r. 3. Si adotta, qui e nelle note alla traduzione, l'uso di scrivere "Saffo" fra apici r. Si veda André Lardinois, Subject and Circumstancesi n Sapj1ho'sP oetry, in per indicare non il personaggio storico, ma l'io poetico, che talvolta si presenta «Transactions and Proceedings of the American Philological Association», CXIV c?m~ ~affo, ma più sp~sso resta ano?-imo. ~'indicazione "Saffo" non implica alcun (1994), pp. 57-84, in particolare p. 62. Devo alla cortesia di Lardinois di avere potu gmdJZ10 sul fatto che Ii canto fosse m origme solistico o corale. Come si vedrà in to leggere in manoscritto il suo saggio Who Sang Sappho's Songs? che apparirà fra seguito, le modalità di performance non possono essere in nessun caso presuppo breve in Re-readingS appho: ContemporaryA pproaches,e d. by Ellen Greene, Berkeley, ~te,. ma devono di volta in volta essere ricavate dal testo. Egualmente fra apici si Los Angeles and London, California University Press, 1996. md1cheranno le persone grammaticali della performance: "io", "tu" ecc. 2. Si vedano a questo proposito le incisive pagine iniziali di Bruno Gentili, Poe 4. Jane Mclntosh Snyder, Public Occasiona nd Private Passion in the Lyrics of Sap sia e pubblicon ella Greciaa ntica, Roma-Bari, Laterza, 1984 (19953). pho of,L esbos'i.n 1:Vome'ns H istory an1 Ancient History, ed. by Sarah B. Pomeroy, Cha 3. Cfr. infra, p. CIV. pel H1ll, Umvers1ty ofNorth Carolma Press, 1991, pp. 1-19, in particolare pp. 3-5. rr XII INTRODUZIONE INTRODUZIONE XIII bile che lo scranno fosse presente anche fisicamente nella perfor nale di "Saffo" e di un'altra persona; e il pubblico non è semplice mance, in questo caso realizzata in un pubblico tempio. mente invitato a considerare la potenza della dea e, eventualmen Diversa la lettura che connette l'epiteto a 0p6va 'fiori'; esso te, a simpatizzare per "Saffo" amante delusa. comporta un significato relativo all'apparato multicolore che orna Tale ipotesi riceve sostanziale conferma dal ricorrere per ben la dea, che si applica in modo particolare ai tessuti: il sostantivo è tre volte dell'avverbio a'Ù--c'ed i nuovo', nella forma intensificata usualmente impiegato in connessione con il verbo mxcmco's parge ol]Ù'te( vv. 1 5, 16 e 18); una concentrazione tanto forte da assumere re', 'versare', a designare l'azione di tessere stoffe multicolori (per una funzione tematica dominante. In Saffo, l'avverbio ritorna sia es. Omero, Ilias xx 440-41: tcr--còuv< j>atV[E . .. ] / [ ... ] ev oÈ: 0p6va in un altro contesto chiaramente erotico (fr. 130, 1 V.), sia in un notKiì,,,e' .nacrcrE«, tesseva una tela [ ... ] / [ ... ] e vi spargeva ricami va tipico verso proemiale (fr. 127 V.), per certi aspetti tematicamente riati»). Sviluppando, forse oltre i limiti del lecito, questa possibili affine all'invocazione che apre il carme 1 V. tà, Lasserre vede nel contenuto dell'epiteto l'occasione del poe Nel frammento 130 V. la considerazione dolente e piena di ma: una festa di Afrodite, nella quale Saffo e la scuola (questa è rimprovero del voltafaccia di Attide 1 è significativamente accostata l'opinione di Lasserre) offrono alla dea un tessuto prodotto dalle alla proclamazione di un nuovo amore. Simili affermazioni, in ragazze. 1 Si tratterebbe di un rituale non diverso da quello panate ambito maschile, in Alcmane, Ibico o Anacreonte, 2 sono ritenute I naico o da quello che, secondo Calarne, prevedeva il canto mattu abitualmente parte di una sorta di poetica del simposio,i dove alla !, tino del Primop artenio di Alcmane, durante il quale veniva offerto stilizzazione dell'espressione linguistica corrisponde una conven alla dea (in questo caso Elena) un <j>àpo(ç' panno'), anch'esso tes zionalità quasi ritualistica del tema dell'innamoramento che, al di suto dalle ragazze del coro.2 In questo caso la destinazione sarebbe là della realtà o meno delle vicende, si pone come una vera e pro pubblica, e l'amore contrastato che sta al centro del poema, con la pria necessità culturale. La convenzionalità è segnata proprio dal soluzione che di esso offre Afrodite nella sua risposta a "Saffo", si costante ricorrere di a'Ù'te.L 'avverbio in effetti costituisce un vero porrebbe come una sorta di exemplumv olto a rafforzare l'armonia elemento tematico della lirica arcaica ( cfr. oltre agli incipit appena e la disciplina comunitaria, e dunque valido non solo per il gruppo citati anche Ipponatte, fr. 122 West 1989-92; Senofane, fr. 7 West saffico; in stretta analogia con il panno tessuto e offerto, che è un 1989-92 ecc.) destinato a inserire il singolo evento attuale all'inter esempio tangibile dell'armonia operativa del gruppo. Contro que no di un panorama dove la realtà si ripete identica, unica garanzia sta interpretazione giocano sia l'impossibilità, come vedremo, di di sopravvivenza e civiltà. Se, in altre parole, ciò che il poeta sta per dimostrare la complessa organizzazione istituzionale (la scuola, il cantare non fosse già avvenuto in passato e non fosse altresì stato sacerdozio afroditico di Saffo, i riti delle Afrodisie a Mitilene) che oggetto di canto, questi non avrebbe nessuna ijOssibilità di cantare, Lasserre sviluppa su basi assai labili, sia il fatto che tutti gli epiteti così come il pubblico non avrebbe nessuna garanzia sulla verità del paragonabili a notKtÀ60pova (per es. òµ60povoç in Pindaro, Nemeax r canto, Ciò appare anche dalla frequente associazione del termine 2 oppure oiepovoç in Eschilo, Agamemnon ro9) rinviano regolar con la menzione delle Muse, in contesti proemiali: per Saffo stessa mente al trono ('dal medesimo trono:, 'dal duplice trono'), e non è il caso del frammento 127 V. La presenza attuale delle Muse ga ai fiori.3 rantisce la verità del canto che seguirà, così come il fatto che esse È invece da accogliere l'interpretazione secondo cui il contra sto amoroso che sta al centro del poema ha valenza paradigmatica generale. Afrodite non è chiamata a dirimere una vicenda perso- I. Cfr. anche Saffo, fr. 49, l V.: 11paµav µèv EYOcl É0ev, "A10t, 1taÀat 1101a,« io ti amavo, Attide, tanto tempo fa». 2. Anacreonte, fr. 68 PMG: «Ancora [011ù1e)E ros m'ha colpito: / con un gran maglio, come un fabbro, / e mi ha temprato tuffandomi/ in una fiumana inverna 1. François Lasserre, Sappho:u ne autre lecture,P adova, Antenore, 1989, pp. 201- le» (trad. di Giulio Guidorizzi: Lirici greci,v oi. n, Saffo, Alceo, Anacreonte, Ibico, in 14. trod., testo, trad. e comm. a cura di Giulio Guidorizzi, Milano, Mondadori, 1993, p. 2. Claude Calarne, Les choeursd e jeunes fil/es en Grècea rchai'quev, oi. II, Alcman, 99); Alcmane, fr. 148 Calarne 1983: «Eros di nuovo [lìriùw), a causa di Cipride, / Roma, Ateneo, 1977, pp. 128-30; cfr. anche Alcman, Introduction, texte critique, dolce mi invade, riscalda il cuore»; Ibico, fr. 6, 1-4 PMG: «Nuovamente Eros di sot témoignages, traduction et commentaire par Claude Calarne, Roma, Ateneo, to alle palpebre nere / mi guarda struggente / e con variegate malie mi spinge / 1983, p. 333. tra le inestricabili reti di Cipride» (trad. di Giulio Guidorizzi, ivi, p. 133). 3. Ancora recentementeJohnJ. Winkler ( The Constraints ojDesire,c it., pp. 166- 3. Cfr. Ezio Pellizer, Outlines of a Morphology of Sympotic Entertainment, in 74 ) ha argomentato a favore della lettura ( offerta da alcuni codici) 11otx:tM$pova AA.W., Sympotica.A Symposium on the Symposion,e d. by Oswyn Murray, Oxford, Cla 'dai molti pensieri', come parte di un complesso gioco fonico e semantico, volto a rendon Press, 1990, pp. 177-84; cfr. anche André Lardinois, Subjecta nd Circumstan sottolineare la mutevolezza e l'incertezza dell'eros. ces,c it., p. 60, nota 13. XIV INTRODUZIONE INTRODUZIONE xv siano «di nuovo» presenti esclude anche dal passato la possibilità ni, riconciliazioni e ritorni. Si pensi al passo dell'epistola ( con ogni che il poeta possa avere cantato senza l'assistenza delle Muse, o probabilità) ovidiana Heroidesxv 17-19: «Per me nulla vale Anatto cantato un canto che non fosse stato rivelato dalle Muse. In en ria, né la candida Cidro, / né Attide è gradita, come prima, ai miei trambi questi casi, il canto sarebbe stato privo di quelle caratteristi occhi,/ né tutte le altre cento che non senza colpa ho amato». Se che che lo rendono degno di essere ascoltato e ricordato. Aùw, tuttavia evitiamo di considerare la poesia di Saffo come la diretta insomma, è una sorta di telescopio puntato sul passato umano e effusione di sentimenti personali, è forse più ragionevole pensare divino, destinato a garantire l'immutabilità del presente, e ad assi che la comunicazione pubblica dell'eros, e delle sue traversie ab curare in questo modo la stabilità e la sopravvivenza della società. bia anch'essa una funzione all'interno del contesto sociale di cui Se per il resto della poesia greca arcaica non fa eccessiva diffi l'eros è parte.· coltà ipotizzare un legame anche convenzionale tra la comunica In altre parole, le vicissitudini erotiche possono e debbono zione poetica e la realtà esistenziale dei poeti e dei loro compagni essere comunicate nella misura in cui sono tipiche, tradizionali, di simposio, altrettanto dovrebbe valere per le situazioni rappre comprensibili e partecipabili dall'auditorio - difficilmente riduci sentate nella poesia saffica, dove i temi dell'innamoramento, del bile al destinatario diretto - che è parte fondamentale della comu distacco, e - perché no? - del tradimento o della ripulsa (si pensi nicazione poetica arcaica. Tipico e tradizionale non implicano fit alla ragazza di Anacreonte che guarda a «un'altra chioma»: fr. 13, tizio o irreale, piuttosto individuano ciò che accade, o può accade 6-8 PMG) sembrano anch'essi ritornare con le stesse caratteristi re per la fondamentale ragione che è già accaduto. All'interno di che linguistiche e tematiche e con la stessa frequenza degli altri ciò i protagonisti (cioè Attide, Andromeda ecc.) possono restare poeti. In questo quadro fortemente convenzionale andranno per immutati in situazioni diverse, oppure cambiare in storie analo ciò collocate anche "Saffo", Attide e la donna del carme 1 V., i cui ghe, senza che questo comporti difficoltà o possibilità di frainten rapporti valgono come modello di un comportamento che si ripe dimenti per un pubblico avvertito e consapevole. te, e che purtroppo deve ripetersi anche nei suoi aspetti negativi Se ritorniamo al carme 1 V., la regressione verso il passato è il (ripulsa, distacco, separazione), e che nel canto - anch'esso ripeti tratto decisivo per affermare la tradizionalità del canto, è ciò che bile e ripetuto - trova la sua sanzione. dà la certezza del verificarsi dell'evento auspicato, e della verità Una tale convenzionalità tematica ha una prima importante stessa del canto. La regressione trova un parallelo a livello dram conseguenza in relazione allo statuto da attribuire ai diversi perso matico nel moltiplicarsi dei personaggi che danno vita e voce al naggi, i cui nomi compaiono, con maggiore o minore frequenza, canto stesso. Come ha notato Winkler, siamo in presenza di un nella poesia di Saffo. Senza che sia in gioco la loro esistenza, o la vero «cast of characters [ ... ] each different and each regarding the realtà degli eventi e dei sentimenti descritti o allusi - fatti su cui la others with a look ofmingled admiration an~ distrust». 1 Vi è dap poesia non dice nulla - questi nomi indicano anche ( e per noi so prima "Saffo" che si rivolge ad Afrodite, ma questa Afrodite, che prattutto) i personaggi di un mondo che della realtà è la realizza svolge una funzione di fruitore implicito, è muta, assiste ma non zione poetica; sono una struttura necessaria per un processo di partecipa alla narrazione; è un'altra Afrodite, una Afrodite del comunicazione non esclusivamente personale e idiosincratico, ma passato, che rivolge la parola a un'altra "Saffo", anch'essa del pas paradigmatico, ripetibile e, proprio per questo, vero. sato, e a cui ricorda l'aiuto prestato in una occasione ancora più In particolare, ciò dovrebbe porre la parola "fine" a quella sor lontana nel tempo. Fra la Saffo reale, che di tutti questi personaggi ta di romanzo di Attide, che a partire dall'Ottocento, e in partico tira le fila, e la sua più lontana ipostasi poetica si crea un'apparente lare da Bergk, la filologia è andata costruendo, non senza un gran infinita regressione, affatto analoga a quella verbalmente creata de lavoro di immaginazione. 1 dall'uso di aÙtE. Attide, al di là delle speculazioni para,,-romanzesche, fu senz'al Da tutto ciò discende che l'amore di cui si parla non è solo, né tro un destinatario importante della poesia di Saffo. Già gli antichi tanto, quello particolare che ora affligge "Saffo", ma quello che nel ricavavano dalla lettura dei poemi gli indizi di una molteplicità di tempo si ripete, per "Saffo" e per chiunque altro, e che deve avere atteggiamenti della poetessa verso Attide, che valevano per essi la soluzione che la dea impone. L'impossibilità di sottrarsi alla vo come segni di un rapporto travagliato, segnato da fughe, ab bando- lontà di Afrodite -potentemente affermata con il ricorso al concet- r. Un efficace resumédella vicenda si trova in François Lasserre, Sappho,c it., p. r.JohnJ. Winkler, The Constraintso fDesire,c it., pp. 170-71; la citazione è attin 123, nota 15. ta da p. 170. , ,1 XVI INTRODUZIONE INTRODUZIONE XVII to di "giustizia amorosa" (v. 20) 1 - non è lo specifico destino della supporre che il "tu" del verso 4 non individui Attide, ma un'altra ragazza o donna che ora rifiuta "Saffo" e che presto la inseguirà, destinataria del canto.' In realtà il passaggio di persona non pone ma è la norma che regola costantemente l'esistenza dell' audi torio, difficoltà, perché, come ha notato Lasserre, esso è parte di un cam quale necessità non solo divina, ma soprattutto tradizionale, unica bio di prospettiva, fondamentale per tutta la composizione.2 In garanzia, nel suo ripetersi identico, dell'ordine e della sopravvi effetti, "Saffo" (nella sezione conservata) prende le mosse da Sardi, venza del cosmo. dirige l'attenzione (attraverso la mente e il ricordo della donna Resta da ultimo il problema dell'ambito omosessuale della vi lontana) «qui» (v. 2) con una designazione che comprende tutto cenda narrata. Anche questo è un tratto tradizionale e ricorrente l'auditorio, coinvolto anche dalla probabile presenza di una prima della poesia erotica arcaica, che tuttavia non limita il significato e persona plurale al verso 3. L'attenzione si focalizza poi su Attide, le funzioni del canto al solo eros omosessuale, la cui natura - in che mediante il "tu" viene collocata in posizione preminente nel quanto diversa e opposta a quella dell'eros eterosessuale - è ogget l'auditorio, ma infine "Saffo" costruisce un paesaggio e una situa to di studio e giustificazione solo da Platone (per es. nel Simposio) zione complessivi in cui è coinvolto di nuovo tutto l'auditorio insie in poi; l'ambito omosessuale è bensì indicazione pratica del tipo di me ad Attide.3 auditorio, femminile nel caso di Saffo, chiamato a compartecipare Il motivo che sta alla base del componimento è quello della alla performance e a fruire dei contenuti pragmatici che essa com separazione e della distanza, e del dolore che ciò provoca in chi porta. Ma su ciò, ovviamente, occorrerà ritornare in seguito. Per ama. Quali siano le ragioni per cui la "donna di Lidia" sia ora lon ora diciamo solo che la relazione di genere sessuale non pare una tana non sono precisabili con sicurezza; sia che fosse originaria discriminante in grado di invertire regole e modalità della rappre della Lidia, sia che ella si fosse trasferita laggiù da Lesbo, sembra sentazione poetica dell'eros. difficile trovare una ragione dell'allontanamento diversa dal ma Il frammento 96 V. permette di raccogliere altri indizi sulla trimonio. Ora comunque è in Lidia, e fra le donne di Lidia si trova composizione dei destinatari della poesia saffica e sulle motivazio come la luna fra le stelle, certo più splendida, ma non segregata né ni del loro costituirsi quale auditorio. L'ampiezza originaria del diversa. poema non è ricostruibile: si conservano alcune strofe quasi inte Il tema della lontananza domina attraverso un raddoppiamen gre (ma non l'inizio) e altre strofe talmente malridotte da rendere to nello spazio e nel tempo. La distanza temporale fra ora (v. 6) e impossibile stabilire se facciano parte della medesima ode.2 Chi allora (v. 5: «gioiva»; vv. 15 -16: «ricordandosi») è per Attide e la sono i personaggi del frammento? E quale funzione ha la lunga "donna di Lidia" semplicemente incolmabile; solo il ricordo può descrizione di natura che amplia in modo inusuale il paragone fra in qualche modo rendere presente e divoran.t,e l'amore di un tem la bellezza di una delle protagoniste e lo splendore della luna?J po. Non lo stesso accade per la distanza spaziale; in questo caso il Una risposta a queste domande può forse guidare a comprendere canto appare concretamente in grado di annullare questa distan funzione e senso complessivo del poema. Oltre a "Saffo" vi è una za. E questa è esattamente la funzione del paragone e del paesag donna lontana, stabilitasi in Lidia (forse a Sardi: v. 1), ma un tem gio che esso ingloba (vv. 7-14). po partecipe della vita di "Saffo" e, come vedremo, delle persone Il paesaggio, dominato dallo splendore della luna, è in appa che costituiscono l'auditorio; la mente di costei è, secondo "Saffo", renza del tutto fantastico, e funzionale al paragone fra la donna e sovente occupata dal ricordo di Attide, con la quale appare essere la luna; ma, come ha notato Mc Evilley, le descrizioni di natura non stata legata da un sentimento amoroso. Vi è anche un personaggio sono mai in Saffo fini a se stesse, sono invece dipendenti dal conte- femminile cui "Saffo" si rivolge con il "tu": è la stessa Attide, con ogni probabilità presente alla performance. Il fatto che Attide ven ga menzionata al principio del frammento con la seconda persona 1. Ciò accade anche per le incertezze del testo; si veda la nota al passo. In par (v. 4) e in seguito con la terza (v. 16) ha indotto alcuni studiosi a ticolare Martin L. West attribuisce a questa destinataria anche un nome, Arignota (BurningSappho, in «Maia», xxn, 1970, n.s., pp. 307-30). 2. Cfr. François Lasserre, Sappho, cit., pp. 144-45 e nota 12. r. Cfr. la nota 3 al frammento 1, 20 V. 3. André Lardinois (vWio SangSappho's Songs?, cit.) argomenta in modo con 2. Cfr. François Lasserre, Sappho, cit., p. 142, nota rn. vincente che Attide era la corego nel canto che la "donna di Lidia" cantava un tem 3. Si tratta comunque di un paragone non inusuale in Saffo; cfr. fr. 34 V. e le po e ora ricorda. In questo caso, anche il canto attuale potrebbe ragionevolmente note relative. Una lucida sintesi delle opinioni critiche relative al paragone si trova essere inteso come corale; e ciò rafforzerebbe il senso delle nostre argomentazio in Enzo Degani e Gabriele Burzacchini, Lirici greci,F irenze, La Nuova Italia, 1977, ni, proprio perché la coralità sottolineerebbe ulteriormente le funzioni consolato pp. 164-65. rie e di socializzazione dell'eros che vengono qui attribuite al poema saffico. r I XVIII INTRODUZIONE INTRODUZIONE XIX nuto e dalla funzione dei poemi;' in. questo caso, il paesaggio not ricordo la presenza di Atti de; ma esso, il paesaggio, è altresì presen turno è caratterizzato da marcati tratti deittici che hanno lo scopo te agli occhi e alla vista di chi partecipa alla performance, come è di renderlo quasi tangibilmente presente all'auditorio. inequivocabilmente indicato dal ripetersi degli elementi con fun Il passaggio chiave si trova al verso 8, dove il testimone traman zione deittica che presuppongono una presenza, qui e ora, della a da un improbabile (soprattutto per ragioni metriche) ppo8oMK luna e della rugiada. Una tale fusione fra due sfere (qui e là) inizial TUÀotçµ 1\vo:t, rispetto al quale vi è la facile correzione ( di Schubart) mente lontane ci avvicina al punto centrale del senso e della fun in <mÀavvo:.N2 el suo commento al passo, Pagepone due problemi:J zione del poema. I due paragoni - di Attide con una dea, e della perché mai la luna è qualificata da un epiteto - «dita di rosa» - che "donna di Lidia" con la luna - sono tipici della poesia imenaica di è tradizionalmente attribuito all'aurora? E perché Saffo impiega, Saffo;' le descrizioni di natura, e soprattutto le immagini legate ai in modo affatto eccezionale, l'articolo determinativo, contravve fiori, hanno sempre e comunque una funzione fortemente simbo nendo a una regola 4 per cui in presenza di nome comune e agget lica, che comprende ammirazione per la bellezza, devozione ad tivo non vi è mai l'articolo? Afrodite e alle Muse, gioia e tristezza di fronte alla visione della Al primo quesito, una risposta è stata delineata da Mc Evilley:5 bellezza e alla contemporanea certezza della sua breve durata e l'aurora è un tema costantemente presente nella poesia imenaica dell'impossibilità di coglierla appieno. 2 di Saffo; a livello rituale essa rappresenta il culmine e la conclusio Da ciò non discende, come ritiene Mc Evilley, che il poema ne della notte nuziale, un momento nodale nella vita degli sposi, celebri una sorta di matrimonio fra le due amate lontane, «nei ma anche nei canti che accompagnano tutto il rito. Senza seguire campi fioriti su cui scorre la luna».3 L'associazione di motivi ime le ulteriori speculazioni di Mc Evilley (su cui torneremo fra poco), naici con altri più specificamente erotici, la fusione tra veicolo (la è certo che l'epiteto comporti una precisa connotazione erotica, luna, la rugiada e i fiori che la deissi indica come presenti) e tenore ma soprattutto si leghi all'esperienza della "donna di Lidia", che è (la "donna di Lidia") del paragone centrale trovano il loro senso il tenore del paragone con la luna: come si diceva, la lontananza di ultimo nell'orientamento della conclusione (per noi) del canto, una donna, prima a Mitilene, trova la sua giustificazione più sem indirizzato a tutto l'auditorio: confermano la stretta connessione e plice proprio nel matrimonio. la non contraddizione fra l'eros che esiste all'interno dell'audito Per quanto riguarda la presenza dell'articolo, al di là di una rio stesso e il destino matrimoniale che comunque resta basilare regola che appare alquanto meccanica, bisogna considerare gli per la stragrande maggioranza delle partecipanti al gruppo, qua articoli come veri e propri elementi deittici: non solo la luna è in lunque fosse la funzione (ammesso che ne avesse una specifica) dividuata mediante l'articolo, ma anche la rugiada (v. 12); inoltre, del gruppo. Il canto non nega il dolore e la Lfistezza di un vincolo una deissi assai forte è presente nelle indicazioni spaziali «qui» (v. amoroso spezzato dalla necessità sociale e dal tempo, ma lo inqua 2) e «laggiù» (v. 18). Tutti questi elementi deittici hanno il loro dra in una prospettiva più vasta, fornendo uno strumento poetico punto di origine nell'io poetico, nel presente della performance, e di consolazione, tanto forte da costruire una realtà alternativa, costituiscono dunque lo scenario (reale o verbale, poco importa) e dove lo spazio e la storia non hanno funzione separatrice. il punto di vista condivisi dal poeta e dal pubblico. Il veicolo del paragone si trasforma in paesaggio, ed è un pae saggio nel quale sono contemporaneamente presenti sia la donna PERFORMANCE E AUDITORIO lontana sia l'auditorio, Attide e l'io poetico. In questo paesaggio infatti la "donna di Lidia" si aggira (v. 1 5) e tenta di recuperare nel Possiamo ora sinteticamente fissare alcuni possibili punti fermi relativi ai problemi prima accennati. La performance saffica pre r. Thomas Mc Evilley, Sapphic lmagery andFragm. 96, in «Hermes», cr (1973), suppone, almeno nei casi esaminati, una forte solidarietà dell'au- pp. 257-78, in particolare 269-71. 2. Come sia comparsa una designazione della luna inusitata (due sole occor renze in Omero, llias XIX 37 4 e xxm 4 55 ) e metricamente scorretta al posto del cor r. Il fatto che la "donna di Lidia" abbia·paragonatoAttide a una dea, utilizzan retto e usuale <JEAavvor:e, sta comunque un mistero assai difficile da chiarire; per do un motivo tipico della poesia imenaica, permette di supporre che il paragone una possibile soluzione, si veda la nota al passo. facesse parte di un canto, come suggerisce André Lardinois, Subjecta nd Circumstan 3. Denys L. Page, Sappho and Alcmus, cit., p. 90, ces,c it., p. 69, nota 48. In generale, per la poesia imenaica di Saffo, si veda infra pp. 4. Cfr. AAKAIOY MEAH. The Fragmentso f the Lyrical Poems of Alcmus, ed. by Edgard LXI-LXV e cv-cvn, oltre la nota generale al frammento ro4 V. Lobel, Oxford, Clarendon Press, 1927, p. LXXVII. 2. Cfr. Thomas Mc Evilley, Sapphicl magery,c it., p. 269. 5. Thomas Mc Evilley, Sapphiclmagery,c it., pp. 262-63. 3. Ivi, p. 275. xx INTRODUZIONE INTRODUZIONE XX! ditorio, chiamato a condividere anche fisicamente i punti di vista che che nei secoli sono state espresse nei riguardi di Saffo e della del poeta; tale solidarietà è rafforzata, o addirittura basata, su una sua opera. Va comunque premesso che il panorama che si tenta comune venerazione di Afrodite, che appare centrale nel sistema qui di sintetizzare è assai ricco e significativamente segnato dai di valori e di relazioni dell'auditorio. Se ciò si configuri come un nomi di grandissimi studiosi. Molta di questa ricchezza andrà ine vero e proprio culto dovrà essere ulteriormente indagato. vitabilmente perduta nella sintesi, e non potrà essere recuperata L'auditorio appare prevalentemente femminile, percorso da che attraverso una lettura diretta delle opere segnalate nelle note. legami anche erotici, che possono coinvolgere l'io poetico, ma che A una tale ricchezza di interpretazioni, spesso in contrasto fra non sempre ne prevedono il coinvolgimento. Esistono vicende loro, non è estraneo il fatto che Saffo sia una donna, anzi sia la amorose fra componenti dell'auditorio (fr. 96 V.) che prescindo primadonna poeta dell'Occidente; per questo Saffo è un simbolo, no da "Saffo". Ragioni e valenze di questo eros, una sua eventuale con le conseguenze positive e negative che ciò comporta: «Saffo è esclusività e i rapporti con l'eros eterosessuale indirizzato al matri ricreata in ogni età, piegata agli interessi e fini di tutti quanti se ne monio, andranno anch'essi ulteriormente studiati. L'auditorio appropriano. E noi, naturalmente, facciamo lo stesso».1 L'essere non si pone come mero fruitore della comunicazione poetica, ma donna crea in effetti un oggettivo e peculiare velo a comprendere ne è esso stesso un agente: la "donna di Lidia" concentra il proprio modi e ragioni della sua poesia, perché alle difficoltà inerenti al desioso ricordo su Attide che canta e danza (fr. 96, 5 V.), ma ella testo, alla scarsità di informazioni contestuali e biografiche, si ag stessa è stata probabilmente protagonista di simili performances. giungono i particolari pregiudizi nei riguardi della donna che in La composizione dell'auditorio è mutevole nel tempo; l'allon ogni epoca una scienza sostanzialmente maschile come la filologia tanamento di singole componenti pare un fatto usuale, anche se classica porta, anche inconsciamente, dentro se stessa. Un tratto oggetto di rimpianto per chi resta. Le ragioni dell'allontanamento che sembra percorrere tutta o quasi la critica è proprio una sorta di non sono né univoche né sempre chiare. Se in alcuni casi vi è un discriminante sessista; a ciò si associa una tendenza ad assolutizza vero e proprio abbandono, anche traumatico (per es. Attide nel re il valore e il significato della poesia saffica, con il risultato finale frammento 130 V.), in generale la partenza pare un fatto "natura e congiunto di fare di Saffo un personaggio eccezionale, non para \ le", che di per sé non è oggetto di canto. Anche se non vi è mai gonabile ad alcun altro, e perciò isolato e se vogliamo segregato, nessun cenno esplicito al matrimonio, nel mondo arcaico non si nel panorama complessivo della poesia arcaica. E questo, abbiamo vedono molte altre ragioni - non di tipo eccezionale: esilio, guerra già visto, non sembra essere vero. - che potrebbero cagionare un tale evento. Un chiaro indizio della discriminante sessista si rivela e contra Non sembrano esistere, almeno a questo livello dell'analisi, rio dai numerosi castelli critici che sono stati c't'>struiti,f ino dall'an differenze essenziali fra l'auditorio saffico e quello degli altri poeti tichità, per sottrarre Saffo (non è quasi mai ben chiaro se si tratti lirici per quanto riguarda i modi e le forme della performance, i della donna o del poeta) dall'accusa di avere intrattenuto relazioni suoi contenuti e il suo rapporto con la realtà. Modalità espositive, amorose con altre donne; si è giunti fino alla creazione di una se dizione e metro, il patrimonio mitico impiegato - pur con le pecu conda Saffo cui andrebbero attribuite le devianze e gli eccessi ses liarità del punto di vista - e il rapporto fra la realtà e la sua rappre suali;2 recentemente altri castelli sono stati invece costruiti per cor sentazione poetica appaiono finora comuni a Saffo e al resto della roborare il fatto (non l'accusa) in una nuova prospettiva, diciamo lirica arcaica. A proposito di quest'ultimo punto, va sottolineato così, femminista o gay. Comunque sia, non c'è dubbio che l'eros, che non si può, come già ha mostrato l'analisi del carme I V. e si ma in generale tutti i contenuti espressi nella poesia saffica abbia argomenterà ancora in seguito, decidere in modo univoco né per no generato e generino una necessità di spiegazione, inquadra una totale convenzionalità delle esperienze narrate, né per una mento ecc., in misura superiore all'eros e ai contenuti espressi loro completa corrispondenza con la realtà. Nel momento stesso nelle poesie di altri autori. in cui vengono comunicate, le esperienze anche reali divengono in La tendenza ad assolutizzare si mostra con altrettanta evidenza qualche modo esemplari e tipiche. Queste prime conclusioni an dalle reazioni della critica di fronte a notizie, come quella riportata dranno comunque verificate in una analisi complessiva di tutta la poesia saffica. r. Cfr. Holt N. Parker, Sappho Schoolmistressc,i t., p. 3r2. Il quadro ancora molto impreciso, ma derivato direttamente 2. La notizia, una pura invenzione, è riportata in Su(i)da a ro8 Adler = test. 3 Campbell e in Eliano, Varia historiaX II r9 = test. 4 Campbell (quando possibile, le dai testi, che stiamo tracciando può servire come punto di parten testimonianze su Saffo sono indicate anche con la numerazione che hanno nel- za per un breve riesame delle principali posizioni e tendenze criti- 1'e dizione Campbell). i I il li, 'Il XXII INTRODUZIONE INTRODUZIONE XXIII da più fonti/ secondo cui attorno a Saffo si sarebbero raccolte, In un altro schema, Saffo è una donna più anziana che presie come allieve o amiche, donne non solo di Lesbo ma provenienti de a un gruppo femmi?ile ~rg~nizzato, dedic~to alla preparazfo~~ anche da altre località, talvolta distanti e non appartenenti all'am delle fanciulle al matnmomo; m questo caso Il contesto non e pm bito culturale ellenico. Nelle fonti non si trova mai una parola paideutico-scolastico, ma è ritual~ ..S affo è u?a so~ta di,~a?e.rd?tes esplicita che motivi, in modo storicamente probabile, queste rela sa di un culto di Afrodite, al cm mterno s1 realizza 1 m1ziaz10ne zioni di Saffo con l'esterno. E dai moderni il problema viene so delle fanciulle di Lesbo, e dove l'omosessualità ha una precisa va stanzialmente eluso, o negando la validità della notizia, oppure lenza rituale/ cultuale, sul modello dei paralleli culti maschili spar dando per scontato che così accadesse; ma owiamente l'unica ra tani e cretesi. Il culmine di questa interpretazione, rappresentata gione per questo è una supposta unicità della figura di Saffo, una in modo egregio da Merkelbach, Gentili, Segal, Calarne fra gli al sorta di stella polare dotata di grandi capacità di attrazione. tri, 1 è raggiunto da Lasserre, che, con una lettur~ un poco awentu Gli schemi al cui interno viene usualmente rinchiusa Saffo rosa del frammento biografico 261 A SLG, fa d1 Saffo anche una sono bene illustrati in una recente polemica fra Parker e Lardinois, arcipretessa dei culti di Afrodite a Mitilene.2 . . . . animata attraverso due saggi del 1993 e 1994.2I nnanzitutto vi è uno Vi sono altri schemi, che possono essere cons1derat1 vanant1 schema che prevede Saffo maestra o direttrice di una scuola per dei due più diffusi. Dover fa di Saffo un'istruttrice di cori~ inse giovani fanciulle: la teoria fu elaborata in modo definitivo e cano gnante di musica, presso la quale accorrono ragazze da ogm parte nico da Wilamowitz,3 che riprendeva peraltro affermazioni e punti della Grecia e dintorni per migliorare le loro capacità e acquisire di vista già presenti in Karl O. Muller e Friedrich G. Welcker. maggiore grazia e fascino.J E con ciò si spiegherebbe anche lo spe~ Wilamowitz mirava a scagionare Saffo dall'accusa di omoses ciale culto di Afrodite. L'interpretazione di Dover (ma anche d1 sualità, trasformando ogni accenno e affermazione di eros presen altri, in parte anche Tarditi e Calarne) enfatizza la produzione co ti nella poesia in un sentimento del tutto platonico; propedeutico rale di Saffo, e soprattutto gli epitalami. L'enfasi sugli epitalami e paideutico. La scuola è servita da cornice per una serie di rappre comporta un ulteriore precisarsi dello schema di Saffo.come mae sentazioni ireniche e rasserenanti della poesia saffica, ma è stata stra di sessualità, intenta dunque a preparare le fancmlle anche accolta anche da. chi accetta la natura omosessuale dell'eros saffi agli aspetti pratici e concreti della vita matrimoni~le. 4 . . co. È il caso di Devereux, per il quale l'esistenza della scuola di In questo panorama manca il nome del magg10re stud10so d1 Saffo non sarebbe in fondo che una ulteriore prova, a Lesbo come Saffo: Denys Page. In verità è assai difficile associare il suo nome a altrove, un tempo come ora, del fatto che le lesbiche «tendano a una piuttosto che a un'altra fra le interpretazioni globali e assolu gravitare in professioni che le mettono in contatto con giovani ra tizzanti. E questo è forse uno dei suoi maggioi;i meriti. Nelle ultime gazze che, a causa della parziale segregazione e della considerevole pagine dedicate a Saffo del libro sui poeti eolici, Page conclude immaturità psicosessuale [ ... ] sono particolarmente disponibili con una constatazione di impossibilità a procedere sulla natur~ alla esperienza lesbica».4 Questo schema, per decenni il più in delle valenze affettive ed erotiche presenti nei frammenti saffici. E fluente e diffuso, è ora in parte abbandonato a favore di altri, cul probabile che la profonda conoscenz~ dei t~sti e la straor?inaria turalmente più smaliziati e più attenti al reale contenuto della onestà intellettuale, da un lato, e, dall altro, il fatto che egh, come poesia di Saffo. Tuttavia, nelle discussioni sull'argomento non tutti, subisse precisi condizionamenti ideologici e culturali, abbia compare quasi mai il fatto che il concetto di scuola, di qualsiasi tipo no condotto Page a riconoscere la natura dell'eros di Saffo, ma gli - a prescindere dalle suggestioni guglielmine o wellesleyane - è to abbiano anche impedito di trarre, seppure in via ipotetica (ma c'è talmente fuori luogo e tempo nella Grecia del VII-VI secolo.5 scienza senza ipotesi?), le conseguenze di ciò su un piano più gene- r. Reinhold Merkelbach, Sapj1hou nd ihr Kreis, in «Philologus», CI (195~), pp. ASLGr.. Cfr. Su(i)da cr 107 Adler = test. 2 Campbell = fr. 2 53 V., oppure Saffo, fr. 261 1-29; Bruno Gentili, La venerandaS affo, in «Quaderni_ urbinati di cultura classica»,.J I (1966), pp. 37-62; Charles Segai, Eros and Incantation: Sappho °:nd Oral Poetry, ~n 2. I-Iolt N. Parker, Sappho Schoolmistressc, it., p. 220; André Lardinois, Subject «Arethusa», vu (1974), pp. 139-60; Claude Calarne, Les choeursd eJeunesfillese n Grece and Circumstancesc, it., pp. 74-75. 3. Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff, Sappho und Simonides. Untersuchungen archai'quec, it., voi. I, pp. 362-72 e 427-32. 2. François Lasserre, Sappho, cit., pp. II3-18. . . iiberg riechischeL yriker,B erlin, Weidmann, 1913. 3. Kenneth]. Dover, L'omosessualitàn ella Greciaa ntica [1978], trad. d1 Martmo 4. George Devereux, The Nature of Sapj1ho'sS eizurei n Jr. 3 I LP as Evidence of Her Menghi, Torino, Einaudi, 1985, pp. 181-87 . . Invl>rsioni,n «Classica! Quarterly», xx (1970), pp. 17-31, in particolare p. 3r. 4. Cfr. Anne Pippin Burnett, Three Archaic Poets. Archilochus, Alcceus, Sapj1ho, 5. Si veda tuttavia André Lardinois, Subjecta nd Circumstancesc, it., pp. 63-64- London, Duckworth, 1983, pp. 215-18. :i