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Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia PDF

109 Pages·2019·12.828 MB·Italian
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Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2019 a cura dell’Ufficio studi AIE I Quaderni del Giornale della Libreria raccolgono studi e ricerche realizzate dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori sui diversi aspetti del mercato librario, dell’editoria elettronica, dell’industria dei contenuti. Un ringraziamento particolare a Nielsen, Istat, IE-Informazioni Editoriali e Liber per i dati e le informazioni messe a disposizione Testi a cura dell’Ufficio studi AIE: Giovanni Peresson, Antonio Lolli Hanno collaborato: Cristina Mussinelli, Gregorio Pellegrino Redazione a cura del Giornale della Libreria: Andrea Collivignarelli, Antonio Lolli, Denise Nobili, Alessandra Rotondo Copertina di: zampediverse Progetto grafico e impaginazione: Denise Nobili ISBN: 978-88-99630-63-8 ISBN-A: 10.9788899630/638 © Associazione Italiana Editori, 2019 © Ediser srl, 2019 Ediser srl – Corso di Porta Romana 108 - 20122 Milano www.aie.it Tel. 02.89280800 – Fax 02.289280860 e-mail: [email protected] Stampato con il contributo di Rotobook, la nuova piattaforma per la produzione di libri creata da Geca per tutti gli editori e per tutte le tirature. I dati e le serie storiche dei dati provengono da più fonti e sono aggiornati al 30/08/2019. In alcuni casi i numeri non risultano perfettamente coincidenti a causa di aggiornamenti, integrazioni successive, cambiamenti nei criteri di rilevazione. Questo e-book contiene materiale protetto da diritto d’autore che non può essere riprodotto, trasferito, distribuito o altrimenti messo a disposizione del pubblico, noleggiato, concesso in licenza, trasmesso in pubblico, in qualsiasi modo e forma, in tutto o in parte, o comunque utilizzato se non nei limiti di quanto specificamente autorizzato dall’editore, nei termini e secondo le condizioni alle quali è stato concesso in uso, o da quanto esplicitamente previsto dalla legge. Qualsiasi utilizzo non autorizzato di questo materiale, così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti, costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. Questo e-book non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, noleggio, prestito, rivendita, o altrimenti essere diffuso o utilizzato senza il preventivo consenso scritto dell’editore. INDICE Una storia che guarda al futuro 5 La produzione 6 Titoli in commercio 7 La produzione di libri 7 Chi produce e quanto 9 Novità e ristampe 9 La tiratura: sempre meno copie 10 Ogni genere, una sua storia 12 Libri per bambini e ragazzi 14 La narrativa e i suoi tanti volti 15 I tascabili. Un mercato che manca 15 La non fiction 16 La produzione self publishing 17 Le traduzioni 18 I prezzi di copertina 18 E gli e-book? 20 L’accessibilità come nuovo paradigma editoriale 21 La lettura 22 L’Italia in coda alle classifiche di lettura di libri 23 Come è cambiata la lettura di libri 24 I lettori nel complesso da «0» anni in poi 24 Lettori sì, ma di pochi libri 25 Lettori con poco tempo da dedicare 26 La lettura di libri, e-book e audiolibri 26 La lettura e i device 28 Un nuovo ruolo della voce? 28 Perché si legge così poco? 30 Le ragioni più profonde della non lettura 31 Presenza di libri in casa e lettura non sono sinonimi 32 Le lettura dei bambini: il ruolo dei genitori 32 La lettura 0-14 anni 34 Nuove forme di lettura 35 Cosa intendiamo con nuove forme di lettura 36 Le dimensioni delle nuove forme di lettura 37 Cambiamenti della lettura in rapporto ai formati 39 I cluster della lettura e delle tecnologie 40 Informazione e acquisto 42 Dove i lettori si procurano i libri 43 La multicanalità dell’acquisto 44 Come i benefit dei canali vengono percepiti dai clienti 45 Perché abbandono la libreria? 48 I comportamenti dei lettori rispetto all’usato 49 Motivazioni che portano alla lettura di un libro, un e-book, un audiolibro 50 Influenza dei social sull’acquisto dei libri 51 La concentrazione degli acquisti 52 Il mercato 54 2018 : una crescita stentata ma (alla fine) positiva 55 Libri letti, libri acquistati 56 La spesa delle famiglie per acquisto di libri 57 Sempre più e-commerce e catene 58 Andamento complessivo del mercato 59 Industrie culturali a confronto 59 Il calo delle copie fisiche nei canali trade 60 Il prezzo di copertina del venduto 61 Il mercato e-book e digitale 61 L’evoluzione degli standard nell’editoria digitale 62 I generi 63 Le quote dei maggiori editori nei canali trade 64 La crescita dell’internazionalizzazione 65 Come va il primo semestre del 2019 66 Il quadro internazionale 67 Il quadro europeo 67 I mercati extraeuropei 77 La lettura nei principali Paesi 80 Cifre e numeri 82 Case editrici 83 Produzione 86 Lettura 98 Mercati internazionali 103 Una storia che guarda al futuro Per il quarto anno consecutivo il fini; una popolazione che ha il livello di comprensione dei nostro settore chiude in area po- testi letterari più basso rispetto ai maggiori Paesi europei sitiva. Nel 2018 il comparto ha e alla media Ocse; in cui cala la percentuale di lettori che fatto segnare +0,7%. Una cresci- dedica più di un’ora continuativa di tempo alla lettura: dal ta meno accentuata rispetto a 12% del 2017 al 9% del 2019. quella che avevamo avuto nel La peculiarità della nostra industria è, tra le altre, quella 2017 (+2,8%), ma una crescita. di essere portatrice di un fondamentale interesse, che coin- Non abbiamo recuperato anco- cide con l’interesse generale del Paese: quello alla crescita ra i valori del 2011 ma ci stiamo culturale. E conseguentemente alla crescita di valore del progressivamente avvicinando. Tanto più che nei primi otto «capitale umano», indispensabile ad affrontare le più ampie mesi i canali trade fanno registrare una crescita del +5% a va- competizioni dei mercati internazionali. lore rispetto al corrispondente periodo dell’anno preceden- Quest’affermazione è la premessa dell’interlocuzione di AIE te. Con una novità importante. La crescita, dopo quasi otto con molte istituzioni nell’ultimo anno e del lavoro con le anni, delle copie: +4%. Numeri che lasciano intravvedere un scuole. Rappresenta il contesto principale in cui sviluppare consolidamento più solido del 2019 rispetto al 2018. le politiche di promozione della lettura, di sostegno alla do- In un quadro europeo i nostri valori del 2018 non si di- manda e di rafforzamento della presenza dei libri nella quoti- scostano da quelli di altre editorie: Svezia +2,4%; Paesi dianità di bambini, ragazzi e adulti, che resta uno degli obiet- Bassi +2,1%; Australia +1,8%; Spagna +1,9%; Germania tivi che perseguiamo da anni attraverso #ioleggoperché. Nel +0,0%; Canada -0,2%; Danimarca -0,4%; Stati Uniti -1,6%; 2018 erano state 9.195 le scuole e 95.542 le classi che aveva- Uk -2,7%; Francia -4,4%. Stiamo tra Spagna e Germania, mo coinvolto nella creazione e nello sviluppo di biblioteche a metà classifica – per usare metafore sportive – ma con scolastiche, toccando con questa operazione 2,025 milioni di problematiche che altri Paesi con cui ci confrontiamo, in un studenti. Quest’anno le scuole sono salite a 15.253 (+66%), mercato sempre più globalizzato, non hanno. 139.790 le classi (+46%) e circa 3 milioni gli studenti (+48%). È cresciuto il fatturato di quasi un punto percentuale, Siamo la prima industria culturale del Paese a parità di peri- la produzione di nuove opere (+10%), le imprese attive metro di consolidamento: senza pubblicità, contributi pubbli- (+1%), lo stesso numero dei titoli commercialmente vivi ci, spese del pubblico per attività connesse, acquisto di hard- (+10%) che sono oltre 1,2 milioni. Un numero, quest’ulti- ware. In termini di spesa diretta del pubblico veniamo ben mo, in progressivo aumento (erano 360 mila nel 2000!); un prima di altri comparti, di cui spesso i nostri autori, i nostri numero che esprime la potenzialità di avere un buon cata- editori, sono a loro volta «fornitori» di contenuti e professiona- logo – essenza stessa del lavoro dell’editore – da valorizzare lità. Non per rivendicare una supremazia, ma per sottolineare al meglio negli store online. un impegno sociale che crediamo di avere e dal quale non pos- È in crescita il digitale (e-book + servizi web e banche dati) siamo sottrarci per la crescita culturale del Paese. che rappresenta il 13% del mercato. Si confermano le di- In questo nuovo «paesaggio dopo la tempesta», in cui ci mensioni del mercato ragazzi (a valore rappresenta il 19%) troveremo a operare nei prossimi anni, abbiamo aspetti im- e della narrativa italiana (16%) con una crescita dell’+1,8%, portanti con cui confrontarci. Penso alla crescita impetuosa mentre è in calo quella di autore straniero (-9,6%). dell’e-commerce e alle nuove regole su cui confrontarci. È in crescita (+9%) il numero di titoli i cui diritti sono ven- Ma penso anche al fatto che, nonostante l’aumento dei titoli duti all’estero: autori e marchi editoriali stanno acquisendo di cui vendiamo diritti all’estero, restiamo – tra le principali rilevanza fuori dai nostri confini geografici, soprattutto nei quattro editorie europee – quella che presenta una quota segmenti dell’infanzia e del romanzo. minore derivante dall’export complessivo (meno del 5%). La lettura rallenta il suo calo dopo il tracollo subìto tra 2010 Inevitabile la strada dell’internazionalizzazione che diven- e 2013. Secondo l’Osservatorio AIE siamo attorno al 60% di ta, anno dopo anno, una delle strade maestre da seguire con lettori di libri; al 62% con e-book e audiolibri. ancora maggiore incisività e convinzione. Una strada che Numeri che ci fanno guardare in modo diverso il panorama l’Associazione sta già percorrendo da anni alla Frankfurter che abbiamo davanti, dopo gli anni più difficili di recessio- Buchmesse, alla London Book Fair, alla New York Rights ne. Ci fanno scrutare con più chiarezza la linea dell’orizzonte Fair e con il Rights centre di Più libri più liberi. E che do- verso cui ci stiamo muovendo. Diventano più chiari priorità vremo percorrere con ancora maggiore consapevolezza tra e obiettivi da raggiungere: lettura e internazionalizzazione. 2021 e 2023, quando l’editoria italiana sarà ospite d’onore al Numeri da considerare anche con la giusta preoccupazio- Salon du Livre di Parigi e alla Fiera del libro di Francoforte. ne, tanto che quello della lettura è stato il tema che abbia- mo posto al centro dell’evento per celebrare, nel settembre scorso, alla presenza del Presidente della Repubblica, i pri- mi 150 anni dell’Associazione. Con preoccupazione perché Ricardo Franco Levi siamo tra i Paesi europei quello che ha gl’indici di lettura più bassi. Non abbiamo un mercato italofono fuori dai con- La produzione La crescita dell’offerta, la composizione dell’assortimento: chi saprà gestirli? Nel 2018 si è confermata la crescita della produzione cessibile ai motori di ricerca a partire da un corretto di libri di varia (+9,8% rispetto al +8,7% del 2017). utilizzo dei metadati. Ciò che consente di rintracciare Complessivamente sono state pubblicate 78.875 ope- il titolo nel catalogo dei libri in commercio sia agli re tra novità e nuove edizioni (varia + educativi; operatori della filiera che al comune lettore. 72.059 l’anno prima). I titoli «commercialmente vivi» A sua volta gli auspici a una produzione più contenu- – cioè dichiarati come disponibili – sono 1,2 milioni ta e accorta si scontrano con la scarsa abitudine (e la (+10,1%) e le case editrici «attive» (hanno inserito al- scarsa destinazione di risorse) alla lettura e all’acqui- meno un titolo nella banca dati dei libri in commer- sto di dati da cui partire per prendere più consapevol- cio) sono 4.972 (+1,4%). mente la decisione di pubblicare o meno, e in quante La domanda è quali problemi questo pone alla logi- copie, un certo libro. Ma anche con l’evidenza che i stica, quali canali di vendita, quali strumenti di in- principali gruppi editoriali (e le società collegate) non formazione saranno in grado di rispondere meglio a arrivano al 10% dei titoli pubblicati nel 2018. E che tutto ciò. Invece di chiedersi se la «non lettura» ha a nessuna editoria cresce riducendo il numero di titoli che fare con questi numeri. che pubblica. La crescita del numero di titoli pubblicati è il prodotto Tanto più che oggi dovremmo sommare ai libri di car- delle minori barriere all’accesso nella parte editoriale ta anche gli e-book (51.397) per avere un valore più del processo: dallo scouting, alla traduzione, all’im- verosimile dell’offerta entro cui un lettore/acquirente paginazione, fino alla stampa. Lo stesso sviluppo del (con sempre meno tempo da dedicare a forme di lettu- print on demand (sempre più integrato nella filiera ra tradizionali) si trova a dover compiere le sue scelte. distributiva) permette di ristampare e conservare piccoli stock anche per i titoli a più bassa rotazione, o di ristampare just-in-time il titolo richiesto dal- la libreria. Le tecnologie di impaginazione e grafica consentono – con investimenti contenuti – l’avvio di un’attività editoriale autonoma ma spostano verso la distribuzione, e il presidio dei canali, la soglia d’acces- so. Promozione e logistica sono oggi in difficoltà nel gestire la mole di marchi editoriali, il numero di titoli, la quantità di contenuti da proporre ai canali fisici e agli store online. Il prodotto fisico sconta la rigidità degli spazi limitati del retail da una parte, la visibilità sugli store online dall’altra. Due criticità che aiutano a spiegare l’incre- mento dei lettori che si fanno guidare nella scelta dai book blogger, dai book influencer, dagli strumenti abilitati in tal senso dalla rete. Si delinea un nuovo ecosistema in cui il principale problema dell’editore diventa «il farsi trovare»: nei canali fisici, certo, ma sempre più anche in quelli digitali, rendendosi ac- 6 TITOLI IN COMMERCIO Nel 2018 risultavano in commercio 1,2 milioni di libri in media annua). L’avvio di IBS.it dà un primo impulso alla (+10,1%) e 419 mila e-book (+13,3%)(Tab.1). coda lunga, e il catalogo cresce di altri 376 mila titoli fino La crescita del numero di titoli commercialmente vivi – all’anno di arrivo di Amazon (+9,2%) per raggiungere, cioè potenzialmente acquistabili dai clienti nei diversi negli otto anni successivi, i valori che conosciamo (+8,5%). canali di vendita – è una derivata del nuovo ecosistema Il combinato disposto della crescita di novità e di catalogo digitale che ha innovato i processi distributivi del settore. pone da un lato la domanda di processi più efficienti nella Non solo la possibilità offerta dal print on demand di logistica distributiva e nella promozione; di migliore (e mantenere «vivo», anche su piccole tirature, un titolo, di maggiore) uso di metadati che consentano di individuare poterlo offrire e vendere a micro-nicchie di lettori. Ma i titoli e di analisi dei «big data» editoriali; ma anche anche la crescita dell’e-commerce che consente di disporre di formule di vendita e di servizio meglio in grado di di magazzini tendenzialmente illimitati e sfruttare meglio rispondere a questa trasformazione. la coda lunga del catalogo. Cresce anche il catalogo degli e-book: dai 16.987 del 2010 Tra 1991 e 1998 il catalogo cresce di 85 mila titoli (+4,8% ai 419.259 attuali. 1. ANDAMENTO DEL NUMERO DI TITOLI DI LIBRI COMMERCIALMENTE VIVI: LA PRODUZIONE DI LIBRI DI VARIA (NOVITÀ E NUOVE EDIZIONI) ED EDUCATIVI: 2010-2018 (Valori in %) Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali ed Esaie LA PRODUZIONE DI LIBRI Nel 2018 sono stati pubblicati (novità + nuove edizioni, dieci anni dopo erano diventati 14.342 e nel 1995 31.856. varia + educativi) 78.875 libri con un valore ancora Diventano oltre 74 mila nel 2018 (Tab.3). in crescita rispetto al 2017 (+9,4%). Il dato conferma, È il settore Bambini e ragazzi (escluso YA), nonostante il dopo la flessione del 2016, il trend degli ultimi anni. calo della natalità e l’invecchiamento della popolazione, a Rispetto al 2010 sono stati immessi sul mercato quasi 18 mostrare performance ancora (ma per quanto?) molto al mila titoli in più (+29,5%). I dati del 2018 confermano di sopra della media del settore (rispetto al 2010 +59,2% la diversa dinamica tra il comparto della varia (+9,8%) vs +42,8% della media). Il rischio, in assenza di politiche rispetto al +2,1% dell’educativo (ma nel 2017 era di brand, o di nuove linee editoriali capaci di dare valore +17,7%) condizionato, quest’ultimo, da fattori esogeni differenziale all’offerta, è quello di produrre un effetto come cambiamenti nel regime adozionale, l’esaurirsi del di saturazione e affollamento negli spazi di vendita e di ciclo di vita di alcuni titoli e via dicendo (Tab.2). «confusione» nel percepito del cliente. La Fiction (italiana I numeri della varia descrivono sul medio/lungo periodo e straniera) è il secondo settore per crescita: +58,3% la trasformazione del settore e del suo sistema d’offerta, rispetto al 2010. Più contenute le crescite degli altri il modo in cui l’editore guarda al lettore, con i suoi settori: sempre rispetto al 2010, +29,9% la Non fiction bisogni sempre più «verticali» e specializzati di svago pratica; +19,0% la Non fiction generale e +5,8% la Non e approfondimento amplificati da Internet. Nel 1975, fiction specialistica, settore che più di tutti risente dell’e- escluse le ristampe, venivano pubblicati 8.169 titoli; commerce di libri direttamente in lingua originale. 7 2. ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI LIBRI DI VARIA (NOVITÀ E NUOVE EDIZIONI) ED EDUCATIVI: 2010-2018 (Valori in %) Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali ed Esaie 3. ANDAMENTO E COMPOSIZIONE DELLA PRODUZIONE DI LIBRI DI VARIA (NOVITÀ E NUOVE EDIZIONI): 2010-2018 (Valori in %) Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali ed Esaie 8 CHI PRODUCE E QUANTO Sono 13.201 le case editrici che hanno almeno un Il numero delle imprese attive si ridimensiona titolo nel catalogo dei libri in commercio (la banca quando si disaggrega il dato per il numero di novità dati di IE-Informazioni editoriali da cui attingono pubblicate nell’anno: 3.556 non ne pubblicano più di i database delle librerie online e fisiche per gestire nove (71,5%); 1.291 tra 10 e 100 (26,5%). Nel 2010 l’ordine del cliente). Di queste, «solo» 4.972 sono state erano, rispettivamente, 3.073 e 978. Numeri che «attive» nel 2018. Hanno cioè pubblicato un libro e indirettamente ripropongono i temi di come affrontare l’hanno inserito nel suddetto catalogo. la promozione verso i canali di vendita, i buyer delle Tra 2010 e 2018 le case editrici «attive» sono catene e degli store online, verso il pubblico, in un cresciute di 825 unità: +19,9%. La crescita e i numeri ecosistema digitale in cui cambiano i comportamenti delle imprese editoriali attive (i comuni d’Italia di acquisto dei lettori. sono 7.914!) sono frutto della maggior facilità nelle attività di scouting, acquisizione dei diritti anche stranieri (Tab.4). Un primo segnale di come impatta l’e-commerce lo vediamo già nella crescita delle imprese «con vendita 1 nelle librerie Arianna+» (comprendono anche gli store online): erano 6.010 nel 2010, in otto anni sono diventate 8.252. 4. ANDAMENTO DELLE CASE EDITRICI DI LIBRI IN ITALIA: 2010-2018 (Valori in numero di titoli e in % ) Fonte: Elaborazione Ufficio studi AIE su dati IE-Informazioni editoriali NOVITÀ E RISTAMPE Nella varia per adulti le novità appaiono stabilizzate riduce il numero di titoli che hanno avuto un primo – ma lo sono ormai da un decennio e più – attorno al ammortamento dei costi con la prima edizione: nella 65% (Tab.5). In quella dei libri per bambini e ragazzi varia adulti erano, nel 2000, il 34,4%, diciotto anni assistiamo a una crescita che dal 55,6% di otto anni fa dopo sono il 36,0%. ha raggiunto valori quasi prossimi al 64%, segno di un allineamento alle dinamiche produttive e di «lancio» di quella della varia per adulti. Sotto un altro punto di vista si ripropone il tema del nuovo ecosistema informativo e del «farsi trovare» come questione centrale per le imprese. Si 9

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