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Nikolaj Berdjaev e la megamacchina planetaria. Spunti di riflessione pedagogica PDF

71 Pages·2012·1.655 MB·Italian
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A chi mi manca(cid:133) Angela Giustino Vitolo Nikolaj Berdjaev e la megamacchina planetaria Spunti di riflessione pedagogica Liguori Editore Questa opera Ł protetta dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modificazioni. L(cid:146)uti- lizzo del libro elettronico costituisce accettazione dei termini e delle condizioni stabilite nel Contratto di licenza consultabile sul sito dell(cid:146)Editore all(cid:146)indirizzo Internet http://www.liguori.it/ebook.asp/areadownload/eBookLicenza. Tutti i diritti, in particolare quelli relativi alla traduzione, alla citazione, alla riproduzione in qualsiasi forma, all(cid:146)uso delle illustrazioni, delle tabelle e del materiale software a corredo, alla trasmissione radiofonica o televisiva, alla pubblicazione e diffusione attraverso la rete Internet sono riservati. La duplicazione digitale dell(cid:146)opera, anche se parziale Ł vietata. Il regolamento per l(cid:146)uso dei contenuti e dei servizi presenti sul sito della Casa Editrice Liguori Ł disponibile all(cid:146)indirizzo Internet http://www.liguori.it/politiche_contatti/default.asp?c=legal Liguori Editore Via Posillipo 394 - I 80123 Napoli NA http://www.liguori.it/ ' 2012 by Liguori Editore, S.r.l. Tutti i diritti sono riservati Prima edizione italiana Ottobre 2012 Vitolo, Angela Giustino : Nikolaj Berdjaev e la megamacchina planetaria. Spunti di riflessione pedagogica/An- gela Giustino Vitolo Napoli : Liguori, 2012 ISBN-13 978 - 88 - 207 - 6050 - 2 1. Storia della Pedagogia 2. Umanesimo I. Titolo II. Collana III. Serie Aggiornamenti: (cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151)(cid:151) 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Indice Introduzione 1 Parte prima Capitolo primo La schiavitø dell(cid:146)oggettivazione e le potenzialit(cid:224) dell(cid:146)uomo 9 1.1. La filosofia «vivente» di Nikolaj Berdjaev 9 1.2. La problematicit(cid:224) della fede «incarnata» 12 1.3. La necessit(cid:224) di (cid:147)creare(cid:148) e (cid:147)ri-creare(cid:148) il mondo 16 1.4. Verso una pedagogia della creativit(cid:224) 19 1.5. La formazione come autoformazione 24 Parte seconda Capitolo primo La problematicit(cid:224) della natura umana 31 1.1 Nikolaj Berdjaev crocevia tra Oriente ed Occidente europeo 31 1.2 La questione dell(cid:146)umanesimo 36 1.3 L(cid:146)incontro con l(cid:146)antropologia di Dostojevskij 38 Capitolo secondo Dall(cid:146)oggettivazione alla soggettivit(cid:224) creatrice 43 2.1 La mortificazione dell(cid:146)essere umano 43 2.2 La cosmicit(cid:224) dell(cid:146)essere umano e la natura come «spirito vivente» 45 2.3 L(cid:146)etica della creativit(cid:224) 47 2.4 La divino-umanit(cid:224) dell(cid:146)uomo e il Dio «esistente» 51 VIII Indice 2.5 La liberazione dell(cid:146)uomo 53 2.6 Il divenire «persona» dell(cid:146)individuo 56 Bibliografia 61 Si ringrazia la dottoressa Raffaella Pisani per la collaborazione offerta nella siste- mazione finale del testo. Introduzione Viviamo nell(cid:146)et(cid:224) della globalizzazione, un fenomeno antico nella sto- ria dell(cid:146)umanit(cid:224), esistente da quando gli uomini hanno cominciato a migrare da un posto all(cid:146)altro del pianeta, nelle piø disparate direzioni, commerciando e creando contaminazioni tra culture diverse. Tuttavia nella nostra epoca la globalizzazione assume un significato impegnativo e per certi versi preoccupante in quanto una rete mondiale di comunica- zione, realizzata in virtø degli sviluppi scientifici, tecnici, economici ha generato un destino comune per l(cid:146)intera umanit(cid:224) la quale, sebbene viva ormai in una dimensione di interdipendenza, non ha tuttavia elaborato un sentimento di fratellanza e di solidariet(cid:224) planetaria1. Lo specialismo dei saperi ha sicuramente incrementato il bagaglio delle conoscenze, ma non ha certamente agevolato lo sviluppo di una sensibilit(cid:224) nei confronti dei problemi che, a livello globale, attanagliano l(cid:146)umanit(cid:224), la quale non pu(cid:242) continuare a rincorrere in maniera sfrenata il miraggio del progresso. Nel presente, accanto a considerevoli conqui- ste per la civilt(cid:224), si avverte anche una perdita di humanitas nell(cid:146)essere umano, identificato ormai come produttore-utente-consumatore, che esaurisce il senso della propria vita nella produzione, nei servizi, nel possesso di beni. Nell(cid:146)era della globalizzazione Ł l(cid:146)economia che governa l(cid:146)esistenza, ridotta al quantificabile e al calcolabile, a danno di un(cid:146)esperienza umana privata di emozione, di passione, di speranze. La categoria dell(cid:146)econo- mico governa il mondo, pilotata dal modello neoliberale occidentale che riconosce nel Prodotto Interno Lordo l(cid:146)unico indicatore di sviluppo capace di produrre benessere per l(cid:146)umanit(cid:224), il che sta provocando ancor piø profonde lacerazioni tra paesi ricchi e paesi poveri, tra popoli accu- mulatori di profitto e popoli soggetti allo sfruttamento. La conseguenza 1 Cfr. A. Sen, Globalizzazione e Libert(cid:224), Milano, Mondadori, 2011. 2 Introduzione Ł l(cid:146)accentuarsi delle disuguaglianze per cui, mentre si infittisce la rete di intercomunicazione tecnico-economica, si acuisce il risentimento e la conflittualit(cid:224) presso quei popoli che, alla colonizzazione materialmente sub(cid:236)ta nei secoli precedenti, vedono oggi sostituita una subdola neoco- lonizzazione, ammantata del falso miraggio di un futuro di benessere e felicit(cid:224)2. L(cid:146)economia di mercato ha permeato ogni aspetto della vita provo- cando un inaridimento nei rapporti interpersonali ormai regolati solo sulla base di interessi utilitaristici per cui urge un cambiamento di rotta che non pu(cid:242) essere affidato solamente a nuovi modelli economici, alter- nativi a quello neoliberale, ma richiede piuttosto una ri-evoluzione del pensiero e, conseguentemente, degli stili di vita, affinchØ si ridimensioni la razionalit(cid:224) tecnico-scientifica-economica che, come osserva Latouche, ormai si Ł trasformata in una macchina impersonale la quale, a livello planetario, «come un rullo compressore, lamina tutto», anche se i fal- limenti che si stanno profilando in campo ecologico, energetico, finan- ziario, ecc. sono il segno di un declino che, del resto, era gi(cid:224) inscritto nel destino dell(cid:146)Occidente3. La produttivit(cid:224) economica e il modello consumistico occidentale evi- denziano ormai la loro inadeguatezza a garantire benessere e ricchezza per tutti. La globalizzazione ha avuto il merito di aver divulgato presso molti popoli l(cid:146)ideale di benessere e di democrazia, ma la sua negativit(cid:224) Ł nel fatto che tutto ci(cid:242) avviene in funzione degli interessi dei Paesi piø sviluppati. Joseph Stiglitz, nobel dell(cid:146)economia, dice che dopo gli attacchi dell(cid:146)11 settembre abbiamo tragicamente preso atto di essere tutti sullo stesso pianeta e di essere una «comunit(cid:224) globale» che, in quanto tale, deve avere regole condivise che non possono essere decisioni di pochi, ma il prodotto di processi democratici che vedano la partecipazione di tutti4. Ma la partecipazione di tutti richiede anche la trasformazione del- la vita di tutti, da vita passiva e narcotizzata a vita che evolve nella 2 A tal proposito Latouche, teorico della decrescita, dice che «bisogna arrivare ad una vera e propria decolonizzazione dell(cid:146)immaginario ed economizzazione degli spiriti, necessarie per cambiare il mondo prima che il cambiamento del mondo ci condanni a vivere nel dolore. ((cid:133)) Si tratta di mettere al centro della vita umana significati diversi dalla espansione della produzione e del consumo». S. Latouche, Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla deconolizzazione dell(cid:146)immaginario economico alla costruzione di una so- ciet(cid:224) alternativa, Torino, Bollati Boringhieri, 2005, p.95. 3 Cfr. S. Latouche, L(cid:146)Occidentalizzazione del mondo. Saggio sul significato, la portata e i limiti dell(cid:146)uniformazione planetaria, Torino, Bollati Boringhieri, 2006. 4 J. Stiglitz, La globalizzazione e i suoi oppositori, Torino, Einaudi, 2002.

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