Le vie della civiltà Letteratura italiana 1. Dalle origini al Seicento a cura di Andrea Battistini Scritti di Erminia Ardissino, Riccardo Bruscagli, Luigi Surdich I lettori che desiderano informarsi sui libri e sull’insieme delle attività della Società editrice il Mulino possono consultare il sito Internet: www.mulino.it Società editrice il Mulino Indice Premessa p. 17 PARTE; PRIMA. IL DUECENTO E IL TRECENTO, di Luigi Surdich I. Le origini della nuova lingua e della nuova letteratura 21 1. Il ritardo e l’affermazione della letteratura italiana 21 2. I primi documenti in volgare 22 3. Premesse francesi per la letteratura italiana 23 4. I provenzali e l’amor cortese 24 II. Le grandi aree della prima letteratura italiana 27 1. L’Italia settentrionale 27 1.1. I provenzali nell’Italia del nord 27 1.2. La letteratura didattica 28 2. L’area umbra 31 2.1. San Francesco d’Assisi e le Laudes creatu- rarum 31 2.2. Iacopone da Todi e le laude 33 3. La poesia in Sicilia 37 3.1. La corte di Federico II e i siciliani 37 3.2. Giacomo da Lentini 39 3.3. Cielo d’Alcamo 40 ISBN 978-88-15-25252-4_____________________________________ Copyright © 2014 by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti III. La poesia in Toscana 43 sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotoco piata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o 1. Letteratura didattica, enciclopedica, allegorica mezzo - elettronico, meccanico, reprografico, digitale - se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore. Per altre informazioni si in versi 43 veda il sito www.mulino.it/edizioni/fotocopie 1.1. Il Tesoretto di Brunetto Latini 43 INDICE 7 6 INDICE VI. Dante Alighieri p. 79 1.2. Tre poemetti anonimi p. 45 1.3. Agli inizi del Trecento: Francesco da Bar 1. La giovinezza, Firenze, Beatrice 79 berino e la precettistica mondana 46 2. La Vita nova 79 2. La lirica: dalla Sicilia alla Toscana 47 2.1. L’amore giovanile e il «libello» che racconta 2.1. Rimatori delle città toscane 47 l’amore 79 2.2. Guittone d’Arezzo 48 2.2. Dal «saluto» al «gabbo» 81 2.3. I guittoniani 50 2.3. Lo «stilo de la loda» 82 3. La realtà e lo stile «comico» 51 2.4. La «donna pietosa» e il ritorno a Beatrice 84 3.1. La poesia «giocosa» o «comico-realista» 51 2.5. Il percorso spirituale e il percorso letterario 85 3.2. Rustico di Filippo 52 3. Le Rime 86 3.3. Cecco Angiolieri 53 3.1. Tra Guittone e Cavalcanti 86 3.4. Folgore da San Gimignano e Cenne de la 3.2. La tenzone con Forese Donati 87 Chitarra 55 3.3. Poesia allegorica e didattica 88 3.4. Le «rime petrose» 88 IV. Il dolce stil novo 57 3.5. Poesie del tempo dell’esilio 89 4. Il fiore e il Detto d’Amore attribuiti a Dante 90 1. Una nuova concezione dell’amore 57 5. L’esilio e i trattati 92 2. I poeti del dolce stil novo 60 5.1. Dal priorato alla condanna, all’esilio, alla 2.1. Il bolognese Guido Guinizzelli 60 morte 92 2.2. Guido Cavalcanti 61 5.2. Il Convivio 95 2.3. Dante stilnovista 65 5.3. Il De vulgari eloquenza 99 2.4. Cino da Pistoia e altri stilnovisti 66 6. Opere latine degli anni dell’esilio 102 6.1. La Monarchia 102 6.2. Le Epistole e le Egloghe 103 V. La prosa dal Duecento al Trecento 67 7. La Commedia 104 7.1. Gli anni di composizione 104 1. Le «artes dictandi» 67 7.2. Il titolo 105 1.1. La centralità di Bologna 67 7.3. Precedenti e fonti 106 1.2. Il «digrossatore» Brunetto Latini 68 7.4. L’architettura del poema 107 1.3. Le Lettere di Guittone d’Arezzo 68 7.5. Il viaggio nei tre regni ultraterreni 108 2. I volgarizzamenti 69 7.6. Caratteristiche delle tre cantiche 115 2.1. Dal latino 69 7.7. La Commedia come «poema totale» 119 2.2. Dal francese 70 7.8. Tra autobiografia culturale e destinazione 3. L’enciclopedia e la prosa scientifica 70 politica 120 3.1. Il Tresor di Brunetto Latini 70 7.9. Il plurilinguismo, la varietà stilistica, il 3.2. Restoro d’Arezzo 72 lavoro metrico 123 4. Le cronache 72 5. Dino Compagni 73 6. La prosa narrativa 75 VII. Francesco Petrarca 127 6.1. La narratio brevis: exempla e raccolte a carattere esemplare 75 1. Dalla formazione culturalea lla corona di poeta 127 6.2. Il Novellino 76 2. L'Africa 129 6.3. Il racconto di viaggio: Marco Polo 77 3. Le vicende biografiche dopo l’alloro 130 4. Le opere in latino 132 4.1. Le epistole 132 8 INDICE INDICE 9 4.2. Gli scritti polemici P· 134 3.3. Le dieci giornate del Decameron p. 177 4.3. Le opere latine in versi 135 3.4. I grandi temi: l’amore e il denaro 183 4.4. Le opere storiografiche e il manualetto 3.5. Le fonti e la parodia 185 storico-geografico 136 3.6. Le scelte espressive 186 4.5. Le opere morali 137 4. Dopo il Decameron 187 5. Il Secretum 138 4.1. Le opere in latino 187 6. Le opere in volgare: il Canzoniere 139 4.2. Le opere in volgare 189 6.1. I Rerum vulgarium fragmenta: la fondazione del «libro di versi» 139 6.2. I contenuti del Canzoniere 143 La prosa del Trecento 191 6.3. Lingua, stile, metrica del Canzoniere 149 7. Il poema: i Triumphi 152 1. I volgarizzamenti 191 2. La letteratura religiosa 191 2.1. Giordano da Pisa, Domenico Cavalca, Vili. Esperienze poetiche del Trecento 155 Iacopo Passavanti 191 2.2. La letteratura mistica: santa Caterina 193 1. Dopo Dante 155 3. La storiografia 194 1.1. I commenti alla Commedia 155 3.1. La Cronica di Giovanni Villani 194 1.2. I poemi allegorico-didattici 156 3.2. L’Anonimo Romano 195 2. La tradizione lirica 157 4. Un libretto pedagogico per i borghesi 196 2.1. La poesia in Toscana 157 5. La narrativa 196 2.2. L’area veneta e Niccolò de’ Rossi 159 5.1. I romanzi 196 3. Poesia narrativa e poesia popolare 159 5.2. La novellistica 197 3.1. La letteratura francoveneta 159 3.2. I cantari 160 4. La poesia e il rapporto con la realtà 161 PARTE SECONDA. IL QUATTROCENTO E IL CINQUECENTO, 4.1. L’inclinazione moralistica di Bindo Bonichi 161 di Riccardo Bruscagli 4.2. La poesia municipale di Antonio Pucci 161 5. I poeti di corte 162 XI. Il Quattrocento: le idee, la cultura, le istitu 6. La scelta del latino: i preumanisti padovani 163 zioni 205 IX. Giovanni Boccaccio 165 1. Questioni di nomenclatura e di periodizzazione 205 2. Il ritorno all’antico e la nuova filologia 208 1. La giovinezza e le opere del periodo napoletano 165 2.1. I classici ‘scarcerati’ 209 1.1. Le Rime 165 2.2. La nuova filologia 213 1.2. La vocazione narrativa: in prosa e in versi 167 2.3. Il problema dell’imitazione 213 2. Le opere del periodo fiorentino 170 3. Un secolo bilingue 215 2.1. L’allegoria: la Comedia delle ninfe fiorentine 4. Il curriculum dell’educazione umanistica 216 e l’Amorosa Visione 170 4.1. I grandi maestri 216 2.2. L'Elegia di madonna Riammetta 172 4.2. Le accademie 217 2.3. Il Ninfale fiesolano 173 5. Libri e biblioteche 218 3. Il Decameron 174 5.1. Dal manoscritto al libro a stampa 218 3.1. La struttura del libro di novelle 174 5.2. Le biblioteche umanistiche 220 3.2. La peste, la fuga in contado, la scelta del 6. Unità e policentrismo dell’Umanesimo italiano 221 narrare 175 INDICE 11 10 INDICE 3.5. L’ideologia boiardesca e il ritorno dei ca XII. Firenze tra Umanesimo civile e Umanesimo valieri di re Artù p. 261 laurenziano p. 223 3.6. La tecnica narrativa e la simulazione di oralità 262 1. I due tempi dell’Umanesimo fiorentino 223 3.7. Boiardo novelliere 264 1.1. Il ritorno di Platone 225 3.8. Boiardo feudatario e funzionario. Il poema 1.2. L’antiumanesimo di Girolamo Savonarola 227 interrotto 266 1.3. Letteratura popolare del Quattrocento fio rentino 228 2. Lorenzo il Magnifico 229 XIV. Un Umanesimo di trapianto: la Napoli ara 2.1. La prima educazione e gli esordi letterari 229 gonese 267 2.2. La conversione ficiniana 231 2.3. Lorenzo poeta lirico e il Contento 232 1. Alfonso d’Aragona, principe umanista 267 2.4. La congiura de’ Pazzi e l’apogeo della 2. Giovanni Pontano e il latino umanistico a Napoli 268 politica laurenziana 233 3. I!Arcadia di Jacopo Sannazaro 269 2.5. Trionfi e canti carnascialeschi 234 4. Masuccio Salernitano, novelliere aragonese 271 2.6. La fine di Lorenzo: un ritorno di devozione 235 3. Luigi Pulci 236 XV. Il Cinquecento: le idee, la cultura, le istituzioni 273 3.1. Nella cerchia dei Medici: il Morgante 236 3.2. La trama del Morgante 237 1. Questioni di nomenclatura e di periodizzazione 273 3.3. Il Morgante e il Cantare di Orlando 238 2. Il protagonismo della corte 275 3.4. L’invenzione di Margutte 239 3. Gli altri centri della cultura 277 3.5. L’originalità del Morgante 241 3.6. Il Morgante maggiore e i cantari della dolo 3.1. Le accademie 277 rosa rotta 242 3.2. Le università 278 3.3. Le tipografie 279 3.7. Le altre opere di Pulci 243 3.8. La fine di Pulci 243 4. La condizione degli intellettuali 280 5. La stampa, la filologia, la censura 282 4. Agnolo Poliziano 244 4.1. All’ombra del «lauro»: poesia latina e vol 6. In cerca di una lingua nazionale 284 gare 244 6.1. La «questione della lingua» 284 4.2. Le Stanze per la giostra 246 6.2. A favore di una lingua parlata e cortigiana 285 4.3. La trama dell’opera 248 6.3. La lingua «comune» di Giangiorgio Trissino 286 4.4. Da Firenze a Mantova: la Fabula di Orfeo 248 6.4. Un italiano da scrivere: l’opzione trecentista 4.5. Poliziano professore 250 di Pietro Bembo 288 6.5. La reazione dei toscani e il primato dell’uso 290 7. L’ampliamento della società letteraria 293 XIII. Ferrara e l’Umanesimo cortigiano 251 7.1. Le donne poetesse 293 7.2. Gli artisti scrittori 294 1. Geografia e storia della corte estense 251 2. I generi cortigiani 253 XVI. Ludovico Ariosto 297 3. Matteomaria Boiardo 254 3.1. Alla corte degli Este: poesia latina e volga 1. Alla scuola delPUmanesimo ferrarese 297 rizzamenti dall’antico 254 2. Poesia latina e in volgare 298 3.2. Gli Amorum libri tres 255 3. Le prime commedie in prosa: Cassaria e Suppositi 299 3.3. Orlando innamorato o Inamoramento de 4. Al servizio degli Este: dal primo Orlando furioso Orlando? 257 alle Satire 300 3.4. La trama del poema 258 INDICE 13 12 INDICE 9. Conformismo e anticonformismo in Pietro Are 5. Ariosto morale. Le Satire p. 301 tino P- 369 6. L’ultimo Furioso e le ultime commedie 303 10. Il poema epico-cavalleresco in linguaggio mac 7. Ariosto continuatore di Boiardo: la forma del cheronico: Teofilo Folengo 371 romanzo 304 11. Riforma e letteratura 373 8. La favola del Furioso 307 12. Giordano Bruno 378 9. Le novelle e il romanzo 310 10.Le ultime giunte e i Cinque canti 313 11. L’ultima stagione delle commedie 315 XX. Torquato Tasso 387 1. Gli esordi: dal Gierusalemme al Rinaldo 387 XVII. Niccolò Machiavelli 317 2. A Ferrara: l’Aminta 389 3. Il poema di una vita 392 1. Il segretario fiorentino 317 4. Trama della Gerusalemme Liberata 395 2. Prima e dopo la caduta 319 5. La struttura della favola 399 3. Fra Principe e Discorsi . 320 6. Tematiche e ideologia del poema: i tre livelli del 4. Il Principe: temi, struttura, ideologia 322 conflitto 400 5. Dalla Mandragola alla Clizia 327 6.1. Conflitto storico e conflitto ideologico 401 6. Machiavelli scrittore di storia 330 6.2. Un irrisolto bifrontismo spirituale 402 7. La fine di Machiavelli 331 7. I personaggi 403 7.1. Nel campo cristiano 403 7.2. Nel campo pagano 405 XVIII. Francesco Guicciardini 333 8. Stile magnifico e varietà tonale 406 9. Dentro e fuori da Sant’Anna 407 1. Avvocato, ambasciatore, uomo politico: l’ascesa 10. L’ultimo Tasso: Il Re Torrismondu 408 pubblica di Guicciardini 333 11. La Gerusalemme conquistata 409 2. Uno scrittore clandestino 335 3. Anni difficili: dal sacco di Roma all’assedio di Firenze 336 4. Guicciardini versus Machiavelli 337 PARTE TERZA, il seicento, di Erminia Ardissino 5. I Ricordi 338 6. La fine di Guicciardini 340 XXI. La cultura barocca 413 7. Guicciardini storico e la Stona d’Italia 341 1. Le istituzioni 413 1.1. I luoghi dels apere 413 XIX. Classicismo e anticlassicismo cinquecentesco 345 1.2. La Chiesa 416 1.3. La corte e le città 418 1. Il petrarchismo 345 1.4. La lingua 421 2. Da Castiglione a Della Casa: la modellizzazione 2. La periodizzazione 422 dei comportamenti 347 3. L’aristotelismo e le poetiche del Cinquecento 352 4. Discussioni e sperimentazioni sul romanzo epico XXII. Poetiche e retoriche 425 cavalleresco 354 5. Figli di un Dio minore: i romanzieri in prosa 355 1. Il Manierismo 425 6. La rifondazione dei generi teatrali 358 2. Il Barocco 426 7. La novella tra comico e patetico 364 2.1. Meraviglia,m etafora, concetto, acutezza 426 8. L’antipetrarchismo di Francesco Berni 367 14 INDICE INDICE 15 2.2. Il cannocchiale aristotelico di Emanuele 5.2. Paolo Segneri e i quietisti p. 488 Tesauro P· 429 5.3. Religione e sapere: La ricreazione del savio 3. I teorici della poesia 431 di Daniello Bartoli 489 3.1. Indirizzi di primo Seicento 431 6. Scrittura femminile 490 4. I teorici della prosa 434 4.1. Ciceronianismo e laconismo 434 XXV. Giambattista Marino 493 4.2. Sforza Pallavicino e la prosa «insegnativa» 437 5. Verso il Settecento 438 1. Da Napoli a Parigi 493 2. La lira 496 XXIII. Galileo e la prosa scientifica 441 3. Le Dicerie sacre 498 4. La galeria e La sampogna 500 1. Galileo Galilei 441 5. L’Adone 502 1.1. Dagli studi pisani al Sidereus nuncius 441 6. Le polemiche sull Adone 508 1.2. L’Accademia dei Lincei e Galileo 444 1.3. Le lettere «copernicane» o «teologiche» 446 XXVI. La poesia 511 1.4. Il saggiatore 449 1.5. Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del 1. La lirica 511 mondo 451 1.1. Sperimentalismi tra Cinque e Seicento 511 1.6. Le lettere 455 1.2. Modi e temi 513 2. I galileiani 458 1.3. Lirici barocchi 516 2.1. Collaboratori e allievi di Galileo 458 1.4. Il classicismo romano 518 2.2. Intorno all’Accademia del Cimento 460 1.5. Le rime di Campanella 519 2.3. Scrittori-scienziati a Firenze 462 2. I poemi 521 3. Altri scrittori di scienza in volgare: i gesuiti 464 2.1. Poemi epici e sacri 521 3. I generi nuovi 523 XXIV. La prosa storica e morale 467 3.1. Il poema eroicomico. La secchia rapita di Alessandro Tassoni 523 1. L’utopia di Tommaso Campanella 467 3.2. L’idillio barocco 525 2. La riflessione sulla politica 470 4. La poesia giocosa e satirica 527 2.1. La Ragion di stato di Giovanni Boterò 470 2.2. Il tacitismo di Traiano Boccalini 472 XXVII. Il teatro 529 2.3. Il rinnovamento religioso-politico di Sarpi 474 3. La storiografia 475 1. Una civiltà teatrale 529 3.1. Sarpi: Istoria dell’Interdetto e Istoria del 1.1. Lo spettacolo 529 Concilio Tridentino 475 1.2. Il teatro dei gesuiti 531 3.2. Dell’arte istorica di Agostino Mascardi 477 2. La commedia dell’Arte e altri generi comici 533 3.3. La scrittura spezzata di Virgilio Malvezzi 478 3. Il tragico 537 3.4. L’Istoria del Concilio di Trento di Sforza 3.1. La tragedia cristiana. Federico della Valle Pallavicino e altra storiografia 480 ed Emanuele Tesauro 537 4. L’etica in corte 482 3.2. La tragedia classica. LAristodemo di Carlo 4.1. La Dissimulazione onesta di Torquato Ac de’ Dottori 540 cetto 482 4. Nuove forme drammatiche 542 4.2. Il «savio» e la corte 484 4.1. Tragicommedia e melodramma 542 5. La parola dello spirito 486 4.2. L’oratorio e il melodramma a Roma 544 5.1. L’oratoria sacra 486 4.3. L’opera veneziana 546 Premessa 16 INDICE XXVIII. La narrativa P· 547 1. Il romanzo 547 1.1. Un nuovo genere 547 1.2. La prima metà del secolo: il romanzo erotico-awenturoso 550 1.3. Il romanzo delPinteriorità 552 1.4. Il romanzo storico-politico 554 1.5. Il secondo Seicento: il romanzo di costume 555 2. La novella 556 2.1. Raccolte di novelle 556 Per molto tempo è invalsa la consuetudine che le storie 2.2. Novelle e conversari accademici 558 della letteratura fossero scritte da un’unica mano. A prima vista 3. Tra romanzo e novella 560 3.1. La lucerna di Francesco Pona 560 una logica compositiva unitaria sembrava garantire coerenza e 3.2. Dialoghi e racconti epistolari 561 organicità, ma non era così perché, per quanto ad assumersi 4. Favole e apologhi 562 il compito fosse uno studioso di estese letture e competenze, 5. Letteratura di viaggio e deU’io 563 inevitabilmente non poteva dominare con la stessa padronanza 5.1. Forme autobiografiche e lettere 563 l’intero, lungo arco temporale. Ne sortivano allora squilibri che, 5.2. Letteratura di viaggio 565 se non nel metodo, erano riscontrabili nei contenuti, ora dilatati, ora contratti, ora più originali, ora più risaputi. Intorno agli XXIX. Letterature regionali e dialettali 569 anni Sessanta, nel periodo delle grandi opere enciclopediche della letteratura italiana, indirizzate anche al grande pubblico, 1. Bologna 569 prevalsero invece i lavori collettivi, inevitabili per le ambizioni 2. Napoli 571 monumentali di quelle imprese. In questo modo però la ma 2.1. Giulio Cesare Cortese 571 teria era ripartita troppo minutamente tra tanti collaboratori, 2.2. Giovan Battista Basile 573 i quali finivano per scrivere, più che dei capitoli raccordabili 2.3. Lo cunto de li curiti 574 a un disegno generale, dei saggi autonomi. 3. Venezia e Padova 576 Questa nuova proposta editoriale ha scelto una soluzione 4. Milano 578 intermedia, per un verso pluralistica ma per un altro verso mo nografica, avendo affidato intere epoche a singoli responsabili Cronologia 583 di sicura e provata esperienza scientifica maturata sull intero segmento temporale loro assegnato, esposto con taglio storico Per saperne di più 591 e narrativo. È stata così possibile una trattazione sintetica ma esauriente dell’intero canone letterario, con opportune revisioni Indice dei nomi 605 e riduzioni delle parti divenute oggi meno significative e con il giusto rilievo degli autori e delle opere maggiori, descritte Indice generale dell’opera 619 analiticamente per introdurre a una loro lettura diretta e al tempo stesso ancorate a un’attenta successione cronologica a fungere da tessuto connettivo. La visione d insieme che ne deriva è equilibrata, senza periodi che preponderano sugli altri e con l’esposizione aggiornata fino ai nostri anni, in un oculato dosaggio del materiale informativo e dei giudizi critici, Parte prima 18 PREMESSA Il Duecento e il Trecento formulati sempre con un’esposizione semplice e chiara, anche se problematica e mai banale. di Luigi Surdich Pur senza rinunciare a suggerire nuove prospettive, l’in tento primario è quello di offrire una ricostruzione puntuale e non ridondante dell’intero percorso storico della letteratura italiana, mettendo a frutto le più recenti acquisizioni filologiche e saggistiche. Si è quindi tenuto conto dell’odierna accezione della letteratura, che non si identifica più con i soli esiti stili stici ed estetici, ma diventa il centro di un sistema di incroci e di rapporti culturali che includono la prosa scientifica, la predicazione, la saggistica, in una parola la storia delle idee, ripercorsa in una serrata dialettica tra i singoli scrittori e la vita delle istituzioni, senza fare propri i pregiudizi con cui ogni epoca ha valutato quella precedente, ma tenendone conto attraverso l’analisi dei motivi di rottura insieme con gli elementi di continuità. Anche se non se ne intende escludere un impiego didattico, l’impostazione critica di questa storia letteraria la rende fruibile a un pubblico più vasto, interessato a conoscerne le correnti, i generi, le poetiche, gli autori, le opere fuori dalle costrizioni a volte inibenti dei programmi scolastici. A.B.