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La scomparsa delle api. Indagine sullo stato di salute del pianeta Terra PDF

227 Pages·2008·101.5 MB·Italian
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Risvolto di copertina «Se l'ape scomparisse dalla terra, all'umanità reste- rebbero quattro anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente più piante, niente più animali, niente più esseri umani.» (Albert Einstein) Questa frase, attribuita al geniale scienziato tedesco e a lungo considerata solo un paradosso e nient'altro che un'ipotesi quasi fantascientifica, si sta rivelando, da qualche anno a questa parte, molto più vicina alla realtà di quanto avremmo mai potuto immaginare. Per anni gli apicultori di entrambe le sponde del- l'oceano hanno lanciato allarmi inascoltati, finché, nel febbraio 2007, negli Stati Uniti sono comparsi i primi dati ufficiali: mancano all'appello centinaia di miliardi di api, affette da un misterioso morbo. La notizia fa il giro del mondo, fino a quando, nel gennaio 2008, diviene chiaro che la grande moria riguarda anche l'Europa: 50 miliardi di api sono scomparse in Grecia, almeno 55 miliardi non fanno ritorno alle arnie nel nostro paese. Ma non è finita qui: lo stesso genere di notizie arriva da altri paesi europei, dall'India, dal Canada, dalla Nuova Zelanda. Qual è la causa di questo fenomeno, che sembra es- sere l'inizio dell'estinzione dell'ape? I ricercatori han- no avanzato diverse ipotesi. Si pensa che siano le on- de elettromagnetiche emesse dai telefoni cellulari e dai ripetitori, si ipotizza che sia la conseguenza della diffusione di organismi geneticamente modificati nel- l'agricoltura, si sospetta che sia una delle tante con- seguenze del riscaldamento globale. La scomparsa in massa delle api ha assunto dimen- sioni tali da non poter essere più ignorata. Se oggi ci sembra improbabile che l'umanità possa estinguersi per una causa apparentemente così banale, di certo un evento di questa portata appare come una sorta di campanello di allarme: forse ci siamo spinti troppo in là nella manipolazione del nostro ambiente naturale. Partendo da un'arnia deserta in Florida, Sylvie Coyaud ci porta con sé in un viaggio appassionato attraverso paesi vicini e lontani. Nella certezza che «trovare il colpevole» della scomparsa delle api potrebbe essere il primo passo per scongiurare una futura catastrofe ecologica sul nostro pianeta. Sylvie Coynaud scrive di scienza al sabato su «D», il supplemento femminile di «Repubblica», alla domenica sul supplemento culturale del «Sole – 24 Ore», al lunedì ne parla a Radio Popolare e gli altri giorni sul suo blog (ocasapiens.blog.dweb.repubblica.it). IN COPERTINA: ILLUSTRAZIONE DI JOSH KEYES Strade blu NONFICTION Sylvie Coyaud LA SCOMPARSA DELLE API Indagine sullo stato di salute del nostro pianeta MONDADORI ( www.librimondadori.it j «La scomparsa delle api» di Sylvie Coyaud Collezione Strade Blu ISBN 978-88-04-57765-2 © 2008 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano I edizione marzo 2008 Indice Prefazione 3 L'aveva detto Einstein Introduzione 11 II collasso americano Parte prima LA VITTIMA 29 I Chiara fama 53 II Origini oscure 71 III Intervallo con pubblicità 77 IV Nell'arnia Parte seconda GLI INDIZIATI 91 V II killer si chiama destructor 103 VI Tradotto con cellulare 119 VII Gli Ogm (non) si difendono così 139 VIII II Gaucho, il Regent e il visconte 165 IX Scoperto il virus, forse 173 X Problemi con il termostato 203 XI Intervallo con Messalina Parte terza LE INDAGINI PROSEGUONO 209 XII Intelligenza 213 XIII Geoingegneri e robot pronubi alla riscossa Bibliografia Ringraziamenti La scomparsa delle api Prefazione L'aveva detto Einstein Se l'ape scomparisse dalla terra, all'umanità resterebbero quattro anni di vita; niente più api, nien- te più impollinazione, niente più piante, niente più animali, niente più esseri umani. ALBERT EINSTEIN (?) Barba da intellettuale e fisico da atleta, Walter Haefeker è membro del comitato direttivo dell'Associazione tedesca, e vicepresidente di quella europea, degli apicoltori profes- sionisti. Per conto dei soci Haefeker chiede alle regioni, allo stato, alla Commissione europea provvedimenti per argina- re l'invasione del miele e delle api straniere. Nel 2005, sulla rivista «Kritischer Agrarbericht» (Rapporto critico sull'agri- coltura), aveva scritto un articolo preoccupato: la Germania perdeva almeno un 12% di api all'anno, per cause accerta- te e altre da accertare; e il calo stava accelerando nei Làn- der più produttivi, come la Baviera. Nel resto dell'Unione Europea accadeva la stessa cosa. La catastrofe era vicina. L'aveva predetta persino Einstein, con la cui citazione Hae- feker concludeva il saggio. Nel 2007 la profezia fa il giro del mondo. A fine febbraio il «New York Times» pubblica la notizia che in 24 dei 50 sta- ti dell'Unione le api sono affette da Colony Collapse Disor- der (Disturbo da collasso delle colonie), detto per brevità Ccd. La notizia in realtà è dell'ottobre precedente, quan- do il flagello aveva la sigla Vsb - per Vanishing Bee Syn- drome, la «Sindrome dell'ape che svanisce» - un nome che sarà parso più da cartone animato che da emergenza nazio- nale, e a fine anno è stato cambiato. Intervistati dal quoti- diano, alcuni entomologi dell'università Cornell di Ithaca (NY) spiegano che le api impollinano l'80% della frutta e della verdura consumata nel paese; che sulla costa orienta- le è vuoto il 70% delle arnie: un declino che s'è accelerato a partire dal novembre 2006 e che «per l'agricoltura potreb- be rappresentare un flagello simile all'Aids». Nel giro di una settimana si segnalano api scomparse dal Canada, dal Brasile, da alcuni stati dell'India, dalla Nuova Zelanda. E dall'Unione Europea, in particolare dai paesi del- l'Est la cui popolazione apistica era già stata falcidiata da un freddo breve ma intenso nell'inverno 2005-2006. Il 14 mar- zo 2007, sotto il titolo Negli Usa le api sono a rischio di estinzio- ne, sul «Telegraph» di Londra si legge: «Einstein profetizzò un giorno che, se le api dovessero scomparire, l'umanità le seguirebbe pochi anni dopo. L'ipotesi potrebbe essere pre- sto sottoposta a verifica: la misteriosa congiuntura che negli ultimi 35 anni ha eliminato metà delle api statunitensi pare ripetersi in Europa. In Spagna centinaia di migliaia di colo- nie sono andate perse e gli apicoltori del Nord della Croa- zia stimano in cinque milioni le api morte nel giro di 48 ore, soltanto in questa settimana. In Polonia l'associazione pro- fessionale Swietokrzyskie ritiene che l'anno scorso ne sia scomparso il 40%. Altre pesanti perdite sono state registra- te in Grecia, Svizzera, Italia e Portogallo». Segue l'annuncio dei disastri a cascata: per l'alimentazione umana e per quel- la degli animali d'allevamento, e per l'ambiente. Ogni paese si sceglie un colpevole: per i polacchi, per esem- pio, sono gli zuccheri industriali dati alle api per sostentarle durante l'inverno. I francesi, invece, fanno notare che, ades- so, le loro api stanno benissimo, in campagna come in città. A Parigi, più fiorita che mai da quando è sindaco il sociali- sta Bertrand Delanoe, sono tornate in massa. E secondo ana- lisi biennali che ottengono la prima pagina dei quotidiani, producono un miele senza traccia di inquinanti e anzi degno dell'appellativo «qualité supérieure». La crisi nordamericana sarebbe causata dagli insetticidi, i giornali ne hanno la prova:

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