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La Sardegna medievale, moderna e contemporanea. Storia e materiali PDF

394 Pages·2021·64.435 MB·Italian
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Università degi Studi di Cagliari Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali Pubblicazione realizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Direzione Generale dei Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport © - Regione Autonoma della Sardegna - 2021 ISBN 978-88-9361-218-0 Coordinamento editoriale Lavinia Foddai Progetto grafico copertine Alfredo Scrivani Impaginazione Stefania Marras, Giovanna Bucalossi Fotoritocco Giovanna Bucalossi, Franco Baralla Adattamento editoriale schede di catalogo per il settore medievale e per il settore moderno Nicoletta Usai, Mauro Salis Adattamento editoriale schede di catalogo per il settore contemporaneo Simona Campus, Rita Ladogana con Martina D’Asaro, Antonio Giorri Editing schede di catalogo e bibliografia per il settore contemporaneo Michela Buttu, Martina D’Asaro, Antonio Giorri Simona Campus desidera ringraziare la dott.ssa Silvia Ledda per il prezioso confronto in materia catalografica. Referenze grafiche e fotografiche La documentazione iconografica pubblicata nel volume è opera dei fotografi Marcello Canu, Valentino Cominotti, Pierluigi Dessì, Nelida Beatriz Dietzel, alcune immagini sono tratte dagli archivi degli autori, altre provengono da: Archivio fotografico Carlo Delfino editore: figure a pp. 78, 82 (in alto), 88, 90, 91 (a destra), 92-96, 103, 105 (a destra), 112 (a sinistra), 113-116, 167. Archivio fotografico Ilisso: figure a pp. 116-117, 158-159, 160 (a destra). Courtesy © Archivio Maria Lai, Siae 2020: per tutte le opere di Maria Lai. M. Cadinu: figure a pp. 122, 124 (in basso), 125 (in alto), 126 (in alto), 128, 130 (Santa Teresa Gallura nelle quattro in basso), 132 (in alto). A. Candido: figura a p. 171. R. Cau: figura a p. 127. C. Cherchi: figura a p. 162. N. Danieli: figura a p. 99. G. Dettori: figure a pp. 166, 168 (in basso a sinistra). S. Ferrando: figure a pp. 125 (in basso a sinistra e quattro in basso), 126 (in basso), 129, 130 (quattro in alto e Nurri e Bulzi nelle quattro in basso), 132 (in basso), 134. Da Gallistru, 2000 (in bibliografia), p. 125: figura a p. 118 (a sinistra). © Attila Kleb: per le foto delle opere di Sciola a pp. 162, 168 (in alto), 169 (in alto), 170. S. Mais: figura a p. 124 (in basso). G. Mocci: figure a pp. 39 (a destra), 40 (in basso), 42 (in basso). Da Montaldo, 2001 (in bibliografia): figure a pp. 152, 154-155. D. Panedda: figura a p. 42 (in alto). G. Pintori: figura a p. 112 (a destra). F. Piras: figure a pp. 91 (a sinistra), 111. M. Porcu Gaias: figura a p. 40 (in alto). Da Scano, 1991 (in bibliografia): figura a p. 107. R. Serra: figure a pp. 51 (in basso), 52-54. Da Serra, 1990 (in bibliografia), pp. 256-279: figura a p. 98. F. Tola: figure a pp. 101-102, 104 (a destra), 105 (a sinistra). N. Vadilonga: figure a pp. 123 (in alto), 130 (Ittiri nelle quattro in basso). http://www.giomas2000.it/Chiese%20sarde/San%20Pietro%20Bosa/slides/DSC_0029.JPG [02-10-2020]: figura a p. 51 (in alto). https://www.marecalmo.org/2017/06/01/la-cattedrale-di-oristano-storia-e-architettura-di-uno-dei-simboli-della-citta/[02-10-2010]: figura a p. 55. https://www.monasterosantachiaraoristano.it/monumenti-aperti/169-mensole-lignee.html: figura a p. 82 (in basso). https://www.psmuseum.it/: figura a p. 169 (in basso). IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 2 05/05/21 11:58 Corpora delle antichità della Sardegna LA SARDEGNA MEDIEVALE MODERNA CONTEMPORANEA Storia e materiali A cura di Rossana Martorelli Rita Ladogana Alessandra Pasolini Simona Campus Mauro Salis Università degi stUdi di Cagliari Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 3 05/05/21 11:58 Autori Claudio Nonne Comune di Cagliari Bianca Fadda Università di Cagliari Cecilia Tasca Università di Cagliari Andrea Pala Università di Cagliari Alessandra Pasolini Università di Cagliari Mauro Salis Università di Cagliari Marco Cadinu Università di Cagliari Simona Campus Università di Cagliari Rita Ladogana Università di Cagliari Giulia Pilloni Fondazione Sciola Per il catalogo Epoca medievale Coordinatore: Damiano Anedda Catalogatori: Nicoletta Usai; Alberto Virdis Epoca moderna Coordinatore: Mauro Salis Catalogatrici: Barbara Cadeddu; Roberta Sonedda Epoca contemporanea Coordinatrice: Simona Campus Catalogatori: Giulia Aromando; Giorgia Atzeni; Efisio Carbone; Tiziana Ciocca; Micaela Deiana; Silvia Ledda; Marzia Marino; Francesca Piano; Cristina Pittau; Ivana Salis; Fabrizio Tola; Francesca Tuveri; Federica Usai IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 4 05/05/21 11:58 Corpora delle antichità della Sardegna La Sardegna medievale, moderna e contemporanea. Storia e materiali Con la pubblicazione di questo sesto volume, differente dai precedenti della collana in quanto dedicato alla produzione storico-artistica nell’ambito del pluriennale pro- getto dei Corpora delle Antichità della Sardegna, si arricchisce e si amplia il quadro com- plessivo delle conoscenze del patrimonio culturale della Sardegna. Il presente lavoro esamina una vasta e preziosa produzione artistica in un arco cronologico compreso tra il Medioevo e l’Età contemporanea e conferma il costante aggiornamento della Sardegna rispetto a movimenti artistici e tendenze stilistiche internazionali. L’Isola si dimostra culturalmente aperta e generosa non solo nell’accogliere ma anche nell’offrire il proprio contributo, in una dinamica complessa che favorisce il costan- te fiorire di reciproci contatti e contaminazioni con popoli e personalità artistiche differenti. In tal modo consente lo sviluppo in forme rinnovate – e spesso del tutto originali – dell’elemento identitario locale, grazie a stimoli e spunti espressivi sempre nuovi. Tutta l’iniziativa dei Corpora delle Antichità della Sardegna costituisce un valido esem- pio di collaborazione interistituzionale a vantaggio della collettività, che le politiche dell’Amministrazione regionale hanno inteso perseguire e intensificare anche nel cam- po della valorizzazione dei beni culturali. Infatti, l’iniziativa vede la collaborazione tra: – il Ministero della Cultura, attraverso gli Uffici Centrali e periferici: l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Sardegna e le Soprintendenze competenti per territorio; – la Regione Autonoma della Sardegna con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, attraverso il Servizio Patrimonio Culturale, Editoria e Informazione ed il Servizio Bilancio, Affari legali e Sistemi informativi; – l’Università degli Studi di Cagliari, col Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali; – i Musei locali e i diversi soggetti del territorio, anche privati, detentori e custodi dei beni. Docenti, funzionari, ricercatori sul campo e tecnici, ognuno per la parte di competenza, hanno collaborato e collaborano per dare corpo a un progetto che offre una complessiva visione delle testimonianze della produzione materiale, architettonica e artistica esistente sul suolo isolano, e per costituire, attraverso la catalogazione del patrimonio culturale, un bacino di conoscenze condivisibili che la Regione Sarda mette a disposizione della fruizione pubblica nell’ottica della crescita culturale dell’intera comunità. Andrea Biancareddu Assessore Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport 5 IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 5 05/05/21 11:58 Corpora delle antichità della Sardegna La Sardegna medievale, moderna e contemporanea Catalogazione, conoscenza e tutela Il progetto Corpora è un felice esempio di integrazione e collaborazione, principal- mente, tra tre diverse Istituzioni: il Ministero della Cultura, l’Università e la Regione Autonoma della Sardegna Per oltre un secolo, dall’Unità d’Italia fino al 1974, prima che Giovanni Spadolini ottenesse l’importante risultato di istituire uno specifico Ministero per la tutela del pa- trimonio culturale, le attività di salvaguardia di monumenti e opere d’arte erano svolte dallo stesso dicastero che si occupava di istruzione, di università, di ricerca, mediante una specifica Direzione alle “antichità e belle arti”. La separazione realizzata da Spadolini fu una scelta lungimirante e necessaria, per poter attribuire un peso strategico specifico al patrimonio culturale nelle politiche del Paese, in piena attuazione dell’art. 9 della nostra Costituzione. Quella originaria e intenzionale connessione, tra mondo della ricerca e formazione e mondo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, negli anni però sembra essersi affievolita, ed accordi come Corpora hanno certamente contribuito a recupe- rarla in forme nuove. Infatti, tranne casi singoli di ottima e proficua collaborazione, spesso legati ai buoni rapporti personali tra un docente universitario e un soprinten- dente o un funzionario, i due mondi si sono troppo spesso ignorati, quando non si sono persino contrapposti. La visione complessa, organica e unitaria del patrimonio culturale che si è andata progressivamente affermando, anche grazie alle recenti rifor- me del MiC, offre oggi più che mai l’opportunità di una reale inter- e multidisciplina- rità. Si è, inoltre, sempre più consapevoli della necessità di disporre di professionalità alte, tanto tra i funzionari e i tecnici del MiC e delle altre istituzioni pubbliche, quanto tra i liberi professionisti e le imprese private operanti nel settore. La formazione, la ricerca, la tutela, la valorizzazione, la comunicazione, la gestione sono componenti di un’unica filiera che, pur con le evidenti peculiarità di ciascun segmento e le compe- tenze specifiche di ogni attore coinvolto, necessita di una visione organica e unitaria, e richiede una forte integrazione non solo tra il MiC ed il MIUR, ma che sia aperta anche a Regioni ed Enti Locali. Da tempo la tutela non è concepita solo come passiva e reattiva, o selettiva e limitata a singoli oggetti e monumenti, ma è sentita come una funzione attiva e progettuale, ora basata anche sui nuovi strumenti di prevenzione e pianificazione territoriale e urbanistica, su una conoscenza più pervasiva e complessa dell’intero patrimonio culturale, su processi di manutenzione ordinaria e programma- ta, sull’uso delle nuove tecnologie nel campo della diagnostica, del restauro, dei sistemi informativi, della documentazione e della comunicazione e, grazie all’affermazione di uno spirito maggiormente aperto e inclusivo, capace di promuovere la partecipazione. In sostanza, soltanto una tutela ampiamente condivisa, a tutti i livelli, può assicurare un alto grado di efficacia nella trasmissione ai posteri del nostro ricchissimo patrimo- nio di arte e di storia. Il sesto volume di Corpora, dedicato ad interessanti approfondimenti sulla produzione storico-artistica in ambito medievale, moderno e contemporaneo della Sardegna, am- plia e consolida il quadro delle conoscenze del patrimonio culturale della nostra Isola, anche nella auspicabile prospettiva di una sua sempre più efficace salvaguardia. Peral- tro la formazione ed il ruolo della scrivente, storica dell’arte e attuale segretario regio- nale del Ministero della Cultura in Sardegna, alimentano l’entusiasmo personale con cui qui si presentano gli esiti delle ricerche compiute dagli studiosi, attraverso specifici saggi ed una poderosa opera di catalogazione del patrimonio culturale ed identitario sardo, secondo i tracciati delle schede editati dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del MiC. L’art. 2 dell’Accordo Stato Regioni 1 febbraio 2001 riconosce che la catalogazione è 6 IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 6 05/05/21 12:05 strumento per “il corretto ed efficace espletamento delle funzioni legate alla gestio- ne del territorio ai fini del conseguimento di reali obiettivi di tutela ed è strumento essenziale di supporto per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobile e mobile nel territorio e nel museo, nonché per la promozione e realizzazione di attività di carattere didattico, divulgativo e di ricerca”. Il ruolo delle Regioni in questo settore, ha assunto dopo il 2001 sempre maggiore rile- vanza e, sebbene la attività di catalogazione resti principalmente connessa ad obiettivi di tutela (quindi attribuibile in prima istanza alla competenza statale), può avere forti potenzialità di valorizzazione, in termini di maggiore fruibilità da parte della colletti- vità e di diffusione della conoscenza sul patrimonio. La catalogazione non è un’azione neutra, non lo è affatto, il modo come crea (o non crea) conoscenza dipende da come è strutturata e da come è presentata, e i volumi di Corpora assolvono a questo compito in maniera altamente qualificata. Patricia Olivo Segretario regionale del Ministero della Cultura per la Sardegna 7 IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 7 05/05/21 12:05 Dall’indagine conoscitiva sui beni culturali ai Corpora Il volume che oggi vede la luce, La Sardegna medievale, moderna e contemporanea. Storia e materiali integra le conoscenze sul patrimonio culturale della Sardegna iniziata col pro- getto Corpora delle antichità della Sardegna, una delle prime e più importanti iniziative pro- grammate dalla Regione Autonoma della Sardegna in attuazione della legge regionale n. 14 del 2006 che ha istituito il Sistema informativo del patrimonio culturale della Regione Sardegna di cui il Catalogo regionale dei beni archeologici, artistici, storici ed etnoantropologici è parte integrante. L’impegno dell’Amministrazione regionale sul fronte della documentazione dei beni culturali, ha inizio nel 1995 con il progetto Indagine conoscitiva sui beni culturali della Sar- degna a cui ha fatto seguito, nel 1996, la Prima catalogazione del patrimonio di archeologia industriale della Sardegna, e nel 1999 la Ricognizione delle fonti inedite del patrimonio di interesse demoetnoantropologico. Tra le più recenti iniziative regionali si annovera anche il progetto finanziato con fondi Europei (PO-FESR 2007-2013) per la realizzazione di Servizi catalografici e informatici relativi al sistema informativo regionale del patrimonio culturale, che ha consentito un incre- mento notevole del patrimonio catalografico del Sistema Informativo. Con questi progetti, curati dal Servizio Patrimonio Culturale, Editoria e Informazione e dal Servizio Bilancio, Affari legali e Sistemi informativi dell’Assessorato della Pub- blica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, la Regione Sarde- gna è divenuta soggetto attivo nel censimento e nella catalogazione del patrimonio culturale e identitario agendo in sinergia con le diverse istituzioni che operano nel settore, nell’intento di costituire e implementare una propria base di dati catalografici utilizzabile a fini istituzionali per la programmazione degli interventi di salvaguardia e di valorizzazione di propria competenza. Consapevole del ruolo sempre più rilevante dell’informatica nei processi di produzione, ge- stione e diffusione dei dati relativi al patrimonio culturale, nel 2005 la Regione ha deciso di dotarsi di un proprio sistema informativo del patrimonio catalogato (Almagest) che consente la catalogazione partecipata dei beni culturali e identitari da parte di soggetti accreditati i quali, attraverso un’interfaccia web, possono creare e gestire schede di catalogo. Lo strumento, che supporta sia i tracciati delle schede editati dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del MiC, sia tracciati originali, consente la condivisione dei dati con il “Catalogo generale del patrimonio archeologico, archi- tettonico, storico artistico e etnoantropologico nazionale” del MiC come previsto da appositi accordi interistituzionali, e la fruizione pubblica delle schede attraverso diffe- renti canali e modalità, che comprendono il portale del patrimonio culturale Sardegna Cultura e, più recentemente, la piattaforma Open Data Sardegna per la diffusione dei dati in formato aperto. La catalogazione per i Corpora In questo contesto il progetto dei Corpora delle antichità della Sardegna costituisce un momento significativo: la catalogazione diviene il metodo prescelto per la disamina di beni di eccellenza del patrimonio culturale isolano con il fine di “offrire una panora- mica ampia e aggiornata”, da valorizzare e rendere fruibile nelle forme più adeguate, della produzione artistica e artigianale delle civiltà che si sono avvicendate nell’Isola attraverso i secoli, fino alle produzioni artistiche del contemporaneo. L’analisi delle testimonianze materiali, mobili e immobili, scelte dai Dipartimenti universitari che hanno partecipato all’iniziativa, tra quelli “più significativi e di alto valore storico-artistico [...]” è stata affidata a storici dell’arte specializzati nei diversi ambiti di ricerca. 8 IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 8 05/05/21 11:58 Gli Uffici dell’Assessorato, ognuno per la parte di competenza, hanno costantemen- te seguito tutte le attività affiancando l’Università in relazione alla formazione e alla gestione degli archivi, fornendo indicazioni di tipo sia metodologico che scientifico e curando la verifica delle schede e degli allegati sotto il profilo tecnico-catalografico. Tutte le operazioni sono state condotte in aderenza ai più recenti standard ministeriali come stabiliti dall’ICCD. Per la schedatura dei beni storico-artistici, sono stati utiliz- zati tutti i tracciati disponibili per le diverse tipologie di bene oggetto di studio: D (Disegni, per un totale di 100 schede), OA (Opere/oggetti d’arte, per un totale di 877 schede), OAC (Opere/oggetti d’arte contemporanea, per un totale di 523 schede) e S (Stampe, per un totale di 418 schede), corredati dei necessari allegati documentali con la compilazione di schede AUT (Autore, per un totale di 303 schede), BIB (Bibliogra- fia, per un totale di 707 schede), DOC (Fonte documentale, per un totale di 13 schede) e IMR (Documentazione fotografica, per un totale di 8.010 schede). Il presente volume pubblica esempi di schede di tutti i tracciati, prodotte in una ver- sione “ridotta” da un lato attraverso la selezione dei campi (o voci) ritenuti più “signi- ficativi” e d’altro lato grazie all’accorpamento di alcune informazioni che nella scheda ministeriale sono “destrutturate”, cioè distribuite in più campi (o voci). La selezione che si propone in questa sede non può pertanto rendere conto della complessità delle schede realizzate, della ricchezza di informazioni, apprezzabile an- che nella molteplicità degli allegati documentali di corredo, e dell’impegno profuso da tutti gli operatori. Per ovviare a questo “limite” si è scelto di pubblicare un ridotto numero di schede nella versione integrale come attualmente presenti nel sistema in- formativo regionale. Peraltro, come già indicato, è previsto che a questo vasto patri- monio di conoscenze sia data la più ampia diffusione attraverso la loro pubblicazione sul portale Sardegna Cultura. Renato Serra Direttore Generale dei Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Regione Autonoma della Sardegna 9 IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 9 05/05/21 11:58 Prefazione Corpora dei manufatti medievali, moderni e contemporanei Il volume La Sardegna medievale, moderna e contemporanea. Storia e materiali si richiama ad un articolato progetto di documentazione del patrimonio storico-archeologico e artistico della Sardegna, avviatosi quasi tre lustri orsono. Il progetto intendeva rispon- dere ad alcune esigenze fondamentali. Da un lato, dare corso a una catalogazione “di quadro” del ricchissimo repertorio archeologico e artistico della Sardegna: esigenza espressa più volte da studiosi, intellettuali e politici sardi almeno fin dal Secondo Do- poguerra e più volte richiamata in seguito; dall’altro lato, produrre delle sintesi dello “stato dell’arte” nei diversi campi considerati e dei diversi momenti storici attraversati, sintesi che unissero al contempo il rigore e l’aggiornamento metodologico e contenu- tistico assicurato dagli specialisti e un taglio di alta divulgazione scientifica che rendes- se i contenuti accessibili al più ampio pubblico colto. In tal senso, il progetto nel suo complesso – che già originariamente combinava i Corpora delle Antichità della Sardegna e i Corpora dei manufatti medievali, moderni e contemporanei – ha come cifra una forte ragione civile, intesa a promuovere un’autentica valorizzazione dei beni culturali quale solo una corretta e approfondita conoscenza di essi consente. In par- ticolare, il presente volume ha visto attiva, ancora una volta, la collaborazione interistitu- zionale tra la Regione Autonoma della Sardegna e l’Università degli Studi di Cagliari, pri- ma con il Dipartimento di Archeologia e Storia dell’Arte, poi con quello di Storia, Beni culturali e Territorio, finalmente con il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali. Rispetto agli altri volumi della collana, per lo più dedicati a singole “età” o fasi stori- che, il volume occupa una posizione peculiare, dato che da un lato va a completare un ampio segmento del perimetro catalografico dei corpora di beni della Sardegna; dall’altro, e per conseguenza, realizza una sorta di “accelerazione” rispetto al ritmo espositivo e analitico delle precedenti pubblicazioni in collana. Peraltro, in coerenza con i precedenti volumi, anche il presente si articola in due parti: una dedicata ai saggi e una dedicata ad una significativa selezione catalografica dei materiali schedati. Nella parte dedicata ai saggi, una prima sezione (La Sardegna medievale - XI-XV secolo) è dedicata, essenzialmente e seppure con alcune puntuali retrospezioni necessarie a resti- tuire i contesti, alla fase basso-medievale (si ricorda che la fase altomedievale è trattata, unitamente a quella tardoantica, nel precedente volume di questa medesima collana). Tale sezione si apre con un saggio sull’architettura difensiva urbana (Claudio Nonne, Le mura della città medievale: difesa e ornamento dei centri urbani ecc.), in particolare sulle mura in quanto tratto essenziale nella definizione della forma urbis della città medievale. A tale saggio di apertura, che in qualche modo delinea il settaggio spaziale delle altre manifesta- zioni della cultura materiale, segue il saggio di Bianca Fadda e Cecilia Tasca sull’epigrafia (L’epigrafia nel medioevo: tecniche e temi), ove si delinea il quadro della produzione epigrafica sarda basso medievale, variegato essenzialmente in ragione delle influenze culturali suc- cedutesi nell’arco di tempo considerato ma incardinabile in classi tipologico-funzionali ben individuate. Ancora di seguito, nel saggio di Andrea Pala su La scultura in pietra e in legno nel medioevo sardo (secoli XI-XIV), il Lettore è ben guidato su percorsi necessariamen- te dissimmetrici in ragione delle diverse consistenze dei repertori scultorei, dovute alla diversa durabilità dei materiali impiegati. L’approccio analitico adottato consente, da un lato, di mostrare la presenza di maestranze altamente qualificate, di diversa provenienza, operanti nell’Isola; dall’altro lato, di ricostruire alcune linee di ascendenza dei prodotti artistici, segnatamente lignei, alle aree di provenienza extrainsulare. La seconda sezione (La Sardegna moderna - XVI-XIX secolo), si apre con un saggio di Alessandra Pasolini dedicato ai retabli (Dialogo tra le arti nei retabli sardi): quella che emer- ge come una manifestazione artistica caratterizzante della Sardegna catalana e spagnola è analizzata combinatamente, da un verso, in una salda prospettiva storica che inquadra 10 IMPAGINATO_contributi_ARTE.indd 10 05/05/21 11:58

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