piani NOME DEL PROPRIETARIO Cronopio Collana diretta da Gianfranco Borrelli (Università degli Studi di Napoli) Bruno Moroncini (Università degli Studi di Salerno) Comitato scientifico Simona Forti (Università degli Studi del Piemonte Orientale) Thierry Menissier (Università di Grenoble) Stefano Petrucciani (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”) Valerio Romitelli (Università degli Studi di Bologna) Cornel Zwierlein (Università di Bochum) Dare voce alla ricerca che opera su instabili pianidi confine. Indagine crea- tiva e multidisciplinare, impegnata a sovvertire l’insostenibile rigidità di “ragioni fondanti” e intenzionata a riconvertire angoscia e spaesamento nell’annuncio di un nuovo inizio per singolarità diverse e inedite soggetti- vazioni. I testi pubblicati sono sottoposti a un processo di peer-review Nicola Russo La cosa e l’ente Verso l’ipotesi ontologica © 2012 Edizioni Cronopio Via Broggia, 11 – 80135 Napoli Tel./fax 0815518778 www.cronopio.it shop.cronopio.it e-mail: [email protected] ISBN 978-88-89446-84-3 ... prÕj m…an ¥llhn Sof…an Indice I Introduzione. La coimplicazione di ontologia e nichilismo 9 I.1 Alcune precisazioni a mo’ di premessa 9 I.2 Il nesso ontologico: le due tradizioni 16 I.3 Logica dell’ente e genealogia 22 I.4 Ente e niente 31 IIL’incipit di Essere e Tempo 35 II.1 L’essente e il senso dell’essere 35 II.2 I pregiudizi intorno al “concetto” di Essere 46 III Il Sofistadi Platone 59 III.1 Le aporie elementari dell’ontologia 59 III.2 Nietzsche lettore di Platone 64 III.3 «Salvare i fenomeni»: epistemologia ed epistemica 66 III.4 Verità e 70 qewr…a III.5 La neutralizzazione dell’interdetto parmenideo 74 III.6 Omologia ed eterologia del logos 81 III.7 Eguagliamento ed alterazione della cosa 92 III.8 La natura messa in opera 99 IVIl I libro della Fisicadi Aristotele 103 IV.1 Generazione e divenire 103 IV.2 La teoria dei principi 113 IV.3 132 tÕ gignÒmenon ¤pan ¢eˆ sÚnqeton IV.4 Omnia Deo comparata nihil sunt 149 Introduzione La coimplicazione di ontologia e nichilismo La logica negazione e nullificazione del mondo se- gue dal fatto che dobbiamo contrapporre l’essere al non essere, e che il concetto di «divenire» viene negato («qualcosa» diviene), quando l’essere… F. Nietzsche, Frammenti postumi1887-88, 9[62] I.1 Alcune precisazioni a mo’ di premessa Le pagine che seguono non sono, in ultima analisi, che una didascalia, in senso proprio e in senso figurato, dell’«ipotesi on- tologica», espressione con cui non si indica una teoria (leggen- do «ipotesi» come congettura circa l’ontologia, vale a dire come proposta di una tesi da corroborarsi), ma si cerca piuttosto di dire il modo in cui è costituito il nesso ontologico stesso, ossia appunto come hypotesis. Intorno a tale concezione si daranno qui alcune delucidazioni, con l’avvertenza però che essa atten- de ancora una sua compiuta formalizzazione, una vera e pro- pria «teoria dell’ipotesi ontologica»1, compito che richiede co- 1 Alcuni suoi elementi sono stati presentati in N. Russo, Polymechanos Anthropos. La natura, l’uomo, le macchine, Guida Editore, Napoli 2008, pp. 163 ss. Un’esposizione più ampia e tematica è stata pubblicata, però, solo in russo, in N. Russo, Теоретическое мышление: от его греческих корней, между (Teoreticheskoe myshlenie: ot ego онтологией, метафизикой и нигилизмом grecheskikh kornei, mezhdu ontologiei, metafizikooi i nigilizmom), a cura di (Dmitry Pikul), Kanon+, Mosca 2012.Tra le varie lezioni de- Дмитрий Пикуль dicate all’argomento, le più accessibili si possono leggere in www.federica.uni- na.it/corsi/filosofia-teoretica. 9 me unadelle sue premesse indispensabili la ricapitolazione del- la tradizione metafisica occidentale. In tal senso, la rilettura che qui viene provata di alcuni testi di autori chiave della storia del- la metafisica è al tempo stesso preliminare a quella teoria e po- steriore ad essa, nella misura in cui è sulla base di certe sue an- ticipazioni che il discorso si orienta sin dall’inizio nella sua stes- sa direzione. Il circolo ermeneutico è evidente e ineliminabile, euristica- mente positivo giacché sottratto all’arbitrarietà proprio dal rife- rimento costante al testo, che non è mai solo l’oggetto dell’in- terpretazione, ma anche il suo giudice e banco di prova, spesso la sua migliore ispirazione. Il procedimento è dunque metodo- logicamente per nulla incoerente, ma addirittura opportuno, non solo necessario, ma anche fecondo, mai pregiudicato intera- mente sin dall’inizio, ma anzi sempre esposto al mutamento del- le prospettive e dunque alla riformulazione delle tesi guida, una riformulazione che non può che implicare un nuovo inizio, il ri- avvolgersi del circolo. Naturalmente è solo in linea di principio che la via diviene in tal modo infinita: lo sarebbe se fosse infinita, come ovviamente non è, anche la nostra capacità di percorrerla. È per questo che abbiamo bisogno, di tanto in tanto, di fermarci e segnare alcuni punti del tragitto già compiuto, condensarne alcune tappe, inci- derle su una mappa e così ridisegnarla. Una mappa di cui è però opportuno, in chiave introduttiva, indicare almeno alcune delle coordinate, affinché anche il successivo lavoro di tracciatura si svolga entro limiti di comprensibilità e ammissibilità espliciti. Innanzitutto, giacché è subito emersa sul proscenio la di- mensione ermeneutica del discorso, è necessario precisarne i li- miti, o meglio la sua particolare declinazione: anche il confron- to con Heidegger, infatti, è condotto a partire dalla convinzione della necessità di tornare a Nietzsche avendo attraversato l’espe- rienza ermeneutica, tornarvi con la persuasione che lì siano an- cora custodite e solo da mettere in luce alcune delle risposte al- le domande fondamentali sollevate dal pensiero heideggeriano e che, nell’ambito della sua successiva elaborazione, sono rimaste aperte. Come la domanda circa la relazione tra «ontologia e ni- 10