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Karpov, Anatoly (Scacchi Primo Amore) (Testo) PDF

196 Pages·2014·3.15 MB·Italian
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Prefazione .................................................................... 6 Nota dell'editore ............................................................ 12 Capitolo 1 ................................................................... 14 La verticale di Karpov ..................................................... 14 Capitolo 2 ................................................................... 26 Le strade che essi scelgono ................................................ 26 Dvoirys, Semen I - Spassky, Boris V ....................................... 30 Sokolov, Vladimir - Karpov, Anatoly ....................................... 31 Capitolo 3 ................................................................... 34 Sempre più in alto ......................................................... 34 La Carriera scacchistica di Anatoly Karpov dalla conquista del titolo di maestro .................................................................... 35 Leningrado, 1966. Maestri contro candidati. ................................ 36 Ravinsky,Grigory Ionovich - Karpov,Anatoly [C86] .......................... 38 Chistiakov, Alexander Nikolaevi - Karpov, Anatoly [D53] ................... 39 Il primo torneo internazionale: Trscinez 1966-1967 ......................... 41 Kupreichik, Viktor D - Karpov, Anatoly [C77] .............................. 41 Campionato giovanile europeo: Groningen 1967-68 ............................ 45 Karpov, Anatoly - Timman, Jan H [A17] ..................................... 47 Campionato dell'Università di Mosca 1968-1969 .............................. 50 Karpov, Anatoly - Gik, Evgeny [B79] ....................................... 51 Campionato a squadre dell'URSS (Riga, dicembre 1968) e Torneo di Leningrado (marzo-aprile 1969) ........................................................ 54 Vaganian, R - Karpov, Anatoly [E14] ....................................... 55 Campionato mondiale giovanile, Stoccolma, 1969 ............................. 57 Karpov, Anatoly - Andersson, Ulf [C98] .................................... 59 Il campionato della RSFSR, Kuibyscev 1970 .................................. 64 Karpov, Anatoly - Zaitsev, Alexander N [B17] .............................. 65 Caracas, 1970 .............................................................. 67 Karpov, Anatoly - Parma, Bruno [E39] ...................................... 68 Ivkov,Borislav - Karpov,Anatoly [D58] ..................................... 71 38° campionato dell'URSS, Riga 1970 ........................................ 73 39° campionato dell'URSS, Leningrado 1971 .................................. 75 Il memoriale Alekhine, Mosca 1971 .......................................... 77 Karpov, Anatoly (2540) - Hort, Vlastimil (2605) [B81] ..................... 79 Il torneo tradizionale di Natale, Hastings, dicembre 1971-gennaio 1972 ..... 84 Karpov, Anatoly (2540) - Byrne, Robert E (2510) [B61] ..................... 85 Karpov, Anatoly (2540) - Mecking, Henrique (2540) [B92] ................... 87 Le Olimpiadi studentesche, Porto Rico 1971 e Graz 1972 ..................... 90 Karpov, Anatoly (2630) - Huebner, Robert (2590) [B42] ..................... 91 XX Olimpiade universale, Skopje 1972 ....................................... 94 Karpov, Anatoly (2630) - Cobo Arteaga, Eldis (2420) [B85] ................. 96 Bisguier, Arthur Bernard (2430) - Karpov, Anatoly (2630) [D94] ............ 98 Karpov, Anatoly (2630) - Ungureanu, Emil (2410) [B65] .................... 102 San Antonio, 1972 ......................................................... 104 Karpov,Anatoly (2630) - Gligoric,Svetozar (2575) [C94] ................... 106 Torneo delle squadre miste sovietiche, Mosca 1973 ......................... 111 Karpov, Anatoly - Spassky, Boris V [C94] .................................. 112 Capitolo 4 .................................................................. 115 In prossimità dell'Olimpo ................................................. 115 Torneo interzonale, Leningrado 1973 ....................................... 115 Karpov, Anatoly (2645) - Quinteros, Miguel Angel (2480) [B97] ............ 121 41° campionato dell'URSS, Mosca 1973 ...................................... 125 Kortschnoj, Viktor (2650) - Karpov, Anatoly (2660) [A05] ................. 126 Madrid, 1973 .............................................................. 130 Karpov, Anatoly (2660) - Uhlmann, Wolfgang (2560) [C09] .................. 132 Il quarto di finale dei pretendenti con Lev Polugaevsky ................... 136 Karpov, Anatoly (2700) - Polugaevsky, Lev (2630) [B92] ................... 138 La semifinale del torneo dei pretendenti con Boris Spassky ................ 141 Karpov, Anatoly (2700) - Spassky, Boris V (2650) [B83] ................... 146 XXI olimpiade mondiale, Nizza 1974 ........................................ 149 Karpov, Anatoly (2700) - Unzicker, Wolfgang (2535) [C98] ................. 150 Capitolo 5 .................................................................. 157 Il grande incontro ........................................................ 157 Valutazioni e previsioni .................................................. 157 Ventiquattro « duelli » ................................................... 164 Karpov, Anatoly (2700) - Kortschnoj, Viktor (2670) [B78] ................. 165 Karpov, Anatoly (2700) - Kortschnoj, Viktor (2670) [D25] ................. 174 Dopo la battaglia: parla il vincitore ..................................... 176 Parlano i suoi avversari: L'opinione di Robert Byrne ...................... 179 Le previsioni di Polugaevsky .............................................. 182 Il «silenzio» di Spassky .................................................. 183 Monologo di Kortschnoj .................................................... 185 La parola agli ex campioni del mondo ...................................... 188 Capitolo 6 .................................................................. 190 Il pretendente diventa campione ........................................... 190 Indice ...................................................................... 195 A. Karpov – A. Roscial Scacchi primo amore Teti editore Traduzione di: Edi Pietro Bozza e Zoia Kasianova Copyright 1975 Nicola Teti e C. editore s.r.l. Via Enrico Nöe, 23 Tel. 2043539/2043597 20133 Milano Prefazione In passato, i libri di ricordi dei grandi giocatori di scacchi, dopo essere rapidamente scomparsi dai banchi delle librerie, diventavano rarità bibliografiche. Si può citare come esempio il libro di Alexander Alekhine ―Sulla via dei più alti successi nel gioco degli scacchi‖, scritto subito dopo che il grande Alekhine, allora già più che trentenne, aveva tolto l'alloro mondiale al cubano Capablanca. Scavando nella memoria, troveremo certamente anche altri esempi. Tuttavia bisogna convenire che una parte sempre minore dell'attuale letteratura scacchistica diventa tanto popolare, benché il numero totale di libri stampati sull'argomento sia senza dubbio incomparabilmente cresciuto. L'autore della prefazione di questo libro è pronto ad accettare anche a suo carico i rimproveri indirizzati ai grandi maestri degli scacchi. Tra i più grandi scacchisti degli ultimi anni, solo Robert Fischer e Bent Larsen, che hanno pubblicato il resoconto commentato delle loro partite, si sono avvicinati in una certa misura all'adempimento del loro dovere di membri del clan dei grandi maestri, di fronte ai lettori. Nei loro libri non si limitano solo a spiegare le loro partite, ma vogliono raccontare qualcosa. Oggi, agli scacchisti basta appena il tempo per giocare, e non hanno certo tempo sufficiente per i racconti, tanto più se sinceri e circostanziati. Se giochiamo continuamente partite alla scacchiera, ideando varianti e meditando piani (cosa che poi facilita e accelera il commento), ci risulta poi estremamente più difficile deciderci a descrivere le situazioni e i risvolti del gioco, e ancor più le situazioni di vita vissuta. Ecco, probabilmente, perché non vedono la luce sinceri colloqui dei grandi maestri coi lettori, libri di autentica scacchistica (ma sufficientemente accessibili a livello dilettantistico) corredati di partite che il grande scacchista commenta non solo dal punto di vista della teoria più attuale, ma anche, come si suol dire, « per la massa »; in modo accessibile, quindi, ampio e didascalico. Bisogna attendere il momento in cui il Grande Maestro andrà « in pensione », e avrà abbastanza tempo per gli sforzi letterari. A differenza da noi, suoi colleghi, Anatoly Karpov ha trovato l'« alter ego », il suo secondo io, una persona che lo conosce dall'infanzia, che lo ha seguito per anni, un giornalista col quale egli è assolutamente sincero e nel quale ripone tutta la sua fiducia, e che è riuscito a convincerlo a realizzare insieme questo libro. pag. 5 Anatoly Karpov, il ventiquattrenne campione del mondo, è uno scacchista che fin dalle sue prime mosse ha attirato su di sé l'attenzione generale; un giocatore la cui vita scacchistica si è svolta fin dall'inizio come su una scena aperta. All'età di 18 anni è diventato campione del mondo della categoria giovanile; un anno dopo è stato promosso gran maestro; e, ancora un anno dopo, già prendeva parte magnificamente ai più prestigiosi tornei internazionali. Uno scacchista nella cui biografia sportiva non c'è un insuccesso, e i cui successi crescono a ogni nuova competizione. Aleksandr Roscial è maestro dì scacchi, allenatore emerito della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFRS), sotto la cui direzione hanno spiccato il volo molti scacchisti conosciuti in un ambito molto più ampio dei confini dell'Unione Sovietica. Giornalista di professione, collabora attivamente non solo al settimanale scacchistico « 64 », notissimo nel mondo, nella cui redazione occupa il posto di direttore responsabile, ma anche a molte altre pubblicazioni letterarie e politico-sociali. Il libro presentato mi sembra un'esperienza interessante di sodalizio creativo di due autori differenti: il campione del mondo Karpov, giovane e litigioso (ma non lo si immaginerebbe mai, a giudicare dal suo gioco estremamente razionale), e l'esperto, critico e addirittura scettico A. Roscial. A rigor di termini, questo libro ha molti più autori. Nelle sue competizioni, infatti, Karpov non giocava da solo. Nelle pagine di questo libro i suoi rivali, i suoi antagonisti esprimono apertamente il loro parere sul giovane scacchista. I loro punti di vista sono riportati in modo diretto, senza mezzi termini, e, cosa secondo me molto apprezzabile, nel linguaggio proprio di chi parla. Il giornalista è stato presente a molti tornei, conosceva personalmente molti importanti scacchisti, ha intervistato forse lui i principali grandi maestri del mondo, ed è in grado di distinguere, quasi a orecchio, uno scacchista dall'altro. È chiaro che il giornalista non li ha costretti tutti in uno stesso schema. Il libro, mentre parla di Karpov, propone all'attenzione del lettore anche qualcosa degli altri scacchisti, delle situazioni molto complesse e spesso intricate del mondo degli scacchi. In esso, espresso prima dell'inizio di tornei e partite, e immediatamente dopo la fine di una nervosa competizione, c'è un generale e smisurato soggettivismo. Ma, quasi sempre, segue l'analisi, pacatamente compiuta qualche tempo dopo, quando le passioni si sono calmate, quando tutto è tornato al suo posto. E tutto ciò è molto interessante. Il libro è costruito in un modo tutto particolare. La sua « geometria » non è affatto consueta. Certamente Karpov non è come un fiore di serra; è cresciuto insieme al grande gruppo dei suoi coetanei. I più anziani gli hanno trasmesso la loro esperienza, i giovani della sua stessa età hanno lottato con lui « fino all'ultima goccia di sangue » e poi non si sono fermati qui, ad analizzare le partite appena terminate, e a prepararsi insieme, in un clima di amicizia, alle future lotte. Lo stesso Anatoly, a poco più di vent’anni, ha assunto la carica di capitano del circolo dei pionieri della regione di Celiabinsk, e, nella veste di compagno più anziano, ha generosamente diviso pag. 6 la sua esperienza, le sue conoscenze con i suoi giovani colleghi. Uno dei capitoli del libro mostra uno dei lati più significativi della scuola scacchistica sovietica: il suo rapporto con i giovani talenti. Nell'economia del libro, un posto importante occupa il capitolo dedicato alla biografia del nuovo campione del mondo. La vita di Karpov si estende in tutto su un arco di soli 24 anni. Ma, come appare subito chiaro, sono stati anni densi e ricchi di vicende e di esperienze. In questo capitolo sono raccontati gli anni dell'infanzia, e quelli della scuola, terminata con un diploma conseguito con la lode, non si parla soltanto dei suoi successi scacchistici. Molto si dice sul carattere particolare del campione, sulle sue inclinazioni, sui suoi entusiasmi, si discutono confidenzialmente con il lettore i più vari problemi della sua vita e dei suoi interessi (come per esempio la filatelia). In questo libro, per la prima volta, c'è molto più di quanto normalmente si trova in opere del genere. A questa novità guarderanno con interesse gli appassionati di scacchi, e, probabilmente, ne ricaveranno un personale vantaggio i giornalisti. Il risultato finale di ogni partita di scacchi, quasi che essa non avesse seguito un suo corso, sta tutto il tre cifre: 1-1/2-0. Per questo al lettore sarà senza dubbio gradito conoscere quei dati aritmetici che costituiscono una specie di profilo dell'azione di Karpov nelle competizioni. Ma queste cifre non possono restare senza un completamento. Dopo l'informazione aritmetica sui tornei e le partite, sul numero di partite che Karpov è riuscito a vincere, e sul numero incomparabilmente minore di incontri che ha perso, segue il racconto dettagliato delle più memorabili competizioni dell'attuale campione del mondo. Proprio a questo punto, il lettore troverà la parte a mio parere più interessante, più avvincente del libro. Proprio qui ci imbattiamo in un metodo narrativo originale nel genere della letteratura scacchistica; ascoltiamo due autori che non parlano, per così dire, « a una voce », ma più spesso si pronunciano indipendentemente l'uno dall'altro, o conducono quasi un dialogo. Proprio a questo punto noi sentiamo la maturità, lo scetticismo, talvolta l'ironia dell'autore-giornalista, a cui accennavo all'inizio, e i giudizi interessanti, a volte duri e categorici, ma che esprimono sempre fondamentalmente il suo punto di vista, e quello del nostro giovane eroe. E questo riguarda non solo le mosse di una partita di scacchi, ma episodi di importanza vitale. Il nostro eroe è capace, sembrerebbe, dei più imprevedibili comportamenti. Fin dai primi passi egli si è abituato a porgere attentamente orecchio ai pareri di chi è più esperto, ad attingere da essi tutto ciò che è possibile, ma... ad accettare solo ciò di cui egli stesso si sente intimamente convinto. Ciò è confermato sia dal suo gioco sia dalla sua vita. Prendiamo per esempio il suo trasferimento da Mosca a Leningrado, che, categoricamente, « gli sconsigliò » di fare « Botvinnik in persona ». Karpov è uno scacchista, uno scacchista. magistrale, ma, mi perdonino i lettori questa banalità, egli è prima di tutto un uomo, con tutte le sue pag. 7 qualità umane, con i lati forti e i lati deboli. Queste qualità si rivelano nei contatti con l'ambiente che lo circonda, con le persone che gli sono vicine. Ho particolarmente gradito incontrare, in questo libro, il nome del generoso e geniale Aleksandr Bach, che è legato non solo a Karpov ma anche a me da ancor più antichi vincoli di amicizia. In ultima analisi, lo stesso resoconto dei tornei, per quanto efficace e interessante possa essere, non dà una visione completa del gioco degli scacchi, se non illustra questo gioco con delle partite. La scelta delle partite è abbastanza particolare. Ce ne sono in tutto una trentina, scelte tra le più importanti e istruttive. La scelta da lui fatta di queste partite rivela, in una certa misura, anche la concezione che Karpov ha del gioco degli scacchi. Praticamente, qui vengono presentate solo partite da lui vinte. Ciò di cui Karpov è convinto è che gli scacchi sono soprattutto uno sport. Questo è il suo punto di vista, lo si può accettare in tutto o in parte, ma questo è il punto di vista del campione del mondo. E, visto che il gioco di Anatoly è logico e legato, per così dire, ai canoni classici, secondo i quali i bianchi si trovano in vantaggio, anche la stragrande maggioranza delle partite di Karpov è stata vinta quando egli aveva i bianchi, cioè il vantaggio della prima mossa. Può essere che gli amanti delle emozioni forti desiderassero vedere nel libro più fuochi artificiali che combinazioni, più sacrifici tattici reciproci. Di partite del genere, nella esperienza di Karpov ce ne sono non poche, ma la questione è che egli non vede in ciò il senso e la bellezza del gioco degli scacchi. La mano scacchistica del Karpov di oggi, non è particolarmente diversa da quella del passato. Perfino le sue prime partite disputate con il titolo di maestro, quando Anatoly aveva solo 15 anni, non differiscono in modo notevole, per tonalità, indirizzo, temi fondamentali da quelle giocate oggi. Vorrei sostenere la mia idea con le annotazioni « donatemi » dal ben fornito taccuino di giornalista di Roscial. Durante un soggiorno negli Stati Uniti presentarono a Karpov il libro Scacchi che conteneva le dichiarazioni di noti maestri sul gioco degli scacchi. L'impulsività dì reazione tipica di Karpov si rivela alla lettura di questo o quell'aforisma. Tartakower: «La minaccia è più efficace della sua esecuzione ». «Faresti meglio a non dirlo! », è la replica di Karpov. Oppure: Teihman: « Gli scacchi consistono al 99 per cento di tattica ». Karpov: « Sciocchezze... ». Mi creda il lettore se dico di non essere pienamente d'accordo sulla valutazione data da Karpov a proposito dell'importanza della tattica nel gioco degli scacchi, ma... non si possono cancellare parole in una canzone. Ecco un'altra annotazione tratta dallo stesso taccuino di Roscial. Nel 1970, di ritorno dal Venezuela, dopo il suo primo torneo di gran maestro, Karpov dispone gli scacchi accingendosi a spiegare al futuro coautore di questo libro le sue partite. « Come sei riuscito a battere l'esperto gran maestro ungherese Barz? », domanda Roscial. pag. 8 « Molto semplice — risponde Karpov —, gli ho mangiato subito i Cavalli, che sono i suoi pezzi preferiti ». Non si può non parlare dell'enorme vantaggio che ha recato a Karpov la collaborazione con Semion Furman, uno dei più eruditi scacchisti del nostro tempo. È evidente che questo vantaggio fu bilaterale, e, per prima cosa, che tale collaborazione condusse proprio al rafforzamento di Furman come gran maestro dal punto di vista pratico. Prendete, per esempio, l'incontro del maestro e dell'allievo, nella lotta per il primo premio a Madrid, nel 1973. In breve, come disse il poeta, « artista, ammaestra l'allievo, perché in futuro ci sia chi possa insegnare ». Scorrendo l'elenco degli avversari-vittime di Karpov, in questo libro si possono incontrare i nomi di molti dei più grandi scacchisti del nostro tempo. Con gran piacere dell'autore della prefazione, per ora il suo nome non compare tra di essi, benché io e Anatoly abbiamo giocato insieme varie partite, di cui abbiamo buoni motivi per ricordarci. Mi viene in mente, per esempio, il nostro incontro del 1971, nel primo torneo indetto per celebrare la memoria di Alekhine, dove Karpov indusse coloro che guardavano con scarsa fiducia ai suoi risultati giovanili e « stranieri » a trattarlo con rispetto. La mia partita con Anatoly durò 114 mosse! E, in tutto questo tempo, io volevo assolutamente vincere. Dopo 20 mosse, mi sembrava, che il mio scopo si potesse raggiungere in modo abbastanza facile e rapido. Ma mi bastò rilassarmi per un istante, perché il mio giovane avversario, con una scaltrezza diabolica che mi ricordò Kortschnoj, cominciasse a trovare qualche piccolissima occasione. Probabilmente, la vittoria non mi era ancora del tutto sfuggita al momento della prima sospensione, ma dopo più di 70 mosse la partita era di nuovo in discussione, anzi a quel punto non si intravedeva ormai, neppure teoricamente, una possibilità di successo. Qualcosa di simile si ripeté anche al torneo internazionale, quando, il maestro internazionale Zuckermann, uno dei consulenti di Fischer, che era presente a Leningrado, dichiarò che se Karpov era capace di salvare posizioni come quella in cui si era trovato contro Tal, era praticamente imbattibile. La frase era forse un po' troppo emotiva, ma parve quasi una profezia. In questo libro si racconta anche delle partite dei pretendenti al titolo. E se ne parla, a dire il vero, per la prima volta in modo tanto dettagliato. Con la descrizione dell'atmosfera, con i giudizi degli stessi partecipanti e delle autorità scacchistiche presenti. Le dichiarazioni sono così autentiche, che talvolta fanno mancare il respiro (si veda, per esempio, il monologo di Kortschnoj). Nella parte, in cui è descritto il maturarsi del conflitto di Fischer con il resto del mondo degli scacchi, il lettore troverà da un lato una prosa scacchistica di qualità, dall'altro un giornalismo scacchistico attuale. Del resto, non voglio affaticarvi con il resoconto del libro, che troverete senza dubbio più interessante leggendolo personalmente e vi invito a gustarne le pagine, perché vi convinciate al più presto della fertilità della collaborazione nella « ditta Karpov, Roscial e soci ». E i « soci» dei due pag. 9

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