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Ispanismi nel dialetto Napoletano PDF

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GIOVANNA RICCIO ISPANISMI NEL DIALETTO NAPOLETANO (a cura di MARCELLO MARINUCCI) Università degli studi di Trieste 2005 GIOVANNA RICCIO ISPANISMI NEL DIALETTO NAPOLETANO (a cura di MARCELLO MARINUCCI) A mio padre... (G.R.) Aspettanno dint' 'o scure na refola 'e viento, m'aggio sperzo stanotte mmiezo 'e stelle d' 'o cielo. Trieste 2005 © Copyright 2005 Università degli Studi di Trieste, P.le Europa 1- 34100 Trieste È vietata la riproduzione anche parziale in qualunque modo e luogo SOMMARIO 1. Introduzione 1 Elenco delle abbreviazioni 4 1.1. Spagna e spagnolo in Italia 6 1.2. Spagna e spagnolo a Napoli 11 2. Ispanismi nel dialeto nalpoletano 15 3. Bibliografia 208 1 1. INTRODUZIONE Il presente lavoro rappresenta uno studio dell'influsso della lingua spagnola sul lessico del dialetto napoletano. L'indagine si è rivelata fin dal principio abbastanza difficoltosa, infatti i numerosi dizionari napoletani (Galiani 1789, De Ritis I 1845 e II 1851, D'Ambra 1873, Andreoli 1887, Rocco 1891, Altamura 1968, D'Ascoli 1972) spesso fornivano etimologie che, ad un primo riscontro, apparivano prive di ogni fondamento scientifico, S.v. per es.: abbascio avv. 'giù', < sp. abajo per Altamura 1968; < gr. baqoj per D'Ambra 1873 sommozzatore m. 'palombaro', < sp. zohor D'Ambra 1873, peraltro inesistente; ecc. il che giustificava di per sé l'esigenza di tentare una risistemazione dell'argomento alla luce delle innovazioni metodologiche nel campo dell'etimologia, che hanno trovato la loro applicazione in DCECH, DEI, DELI, DEDI, LEI, ecc.. Naturalmente non tutti i problemi sono stati risolti, data la difficoltà dell'argomento e il non facile accesso alle fonti storiche e ai documenti; le questioni aperte, comunque, a mio avviso, possono costituire senz'altro spunti per ulteriori approfondimenti. Nel corpus i PRESTITI CERTI sono evidenziati in GRASSETTO), quelli DUBBI in GRASSETTO SOTTOLINEATO) e quelli FALSI in GRASSETTO CORSIVO). L'etichetta 'prestito dubbio' è stata applicata alle voci di cui non è stato possibile stabilire con certezza la provenienza o l'etimo, s.v. per es.: giarra f. 'giara, brocca', per la quale i dizionari etimologici più accreditati (DEI e DELI) parlano di una derivazione < sp. jarra (1251, DCECH), mentre Pellegrini (1972: 111, 164) propende per una derivazione diretta dall'arabo; e alle voci che, pur essendo ispanismi, non sono con certezza prestiti direttamente assunti dal napoletano. S.v. per es.: abboscà[re]/abbu/bu 'guadagnare; procacciarsi', sicuramente dallo sp. buscar (sec. XII, Cid, DCECH), attestato nell'it. del sec. XV (Canti carnascialeschi, GDLI s.v. buscare; Zaccaria 1927: 73 2 sg.), documentato nel nap. solo dal sec. XVII (ante 1632, Basile, Rocco). Il materiale è ordinato in ordine alfabetico, ogni scheda comprende i seguenti elementi: 1. Il LEMMA corredato di indicazioni relative alla categoria grammaticale: (genere e, se irregolare, numero per i sostantivi; classe, negli altri casi. 2. La DEFINIZIONE di norma ripresa dal dizionario utilizzato come fonte, adattata solo nei casi di scarsa trasparenza. 3. La fonte e la data della prima attestazione conosciuta, ricavata sulla base della tavola delle abbreviazioni del vocabolario di D'Ambra 1873. 4. Le eventuali varianti grafiche evidenziate con lo stesso sistema utilizzato per il lemma (grassetto = prestito certo; grassetto sottolineato = prestito dubbio; grassetto corsivo = prestito falso) 4. La voce spagnola che ha originato il prestito proposta dai dizionari consultati, la cui correttezza ed esistenza è stata riscontrata nei dizionari spagnoli (DCECH, RAE, Carbonell 1987, Moliner 1989, ecc.); eventuali osservazioni di carattere etimologico, con indicazione della fonte per gli etimi accettati o proposti da altri studiosi o con l'esplicitazione dei motivi alla base di scelte personali. 5.Elenco dei derivati (con la segnalazione dell'eventuale lemmizzazione del derivato in sostituzione del lessema capostipite, per motivi di datazione, s.v. per es.: desdétta f. 'disgrazia ...' (1633, Cortese, D'Ambra), rispetto a desdícere, non datato.), dei composti e fraseologia. Dal corpus, e quindi dalla trattazione, sono stati esclusi: a) Gli ispanismi attestati in documenti del '500 '600 e non registrati nei dizionari napoletani consultati; per es.: descia 'lascia' (< sp. dexar); cfr. (1585, Bruni 1994: 682 n. 17 e 20); b) I prestiti assunti dall' italiano nel '500 '600, per cui si rinvia a Zaccaria 1927 (che offre 'materiali ricchi ma non sempre sicuri', Migliorini 1978: 419, n.1); e a Migliorini 1978: 419421/487495; Beccaria 1968; Zolli 1976. Cfr. per es.: baciamano, faldiglia, complimento, sforzo, guerriglia, pariglia, flotta, nostromo, risacca, pastiglia, ecc.) c) Le formazioni su basi chiaramente non spagnole; cfr. per es: 3 gnoccolara f. ('donna ammaliatrice'), il cui etimo era stato ben individuato da De Ritis (II 1851 s.v. gnocco/olo) che cita una commedia del Trinchera (prima metà del sec. XVIII), 'La gnoccolara', la cui protagonista è 'una furba la quale co gnuoccole e bruoccoli spennecchia i merlotti' e per la quale gli autori si sbizzarriscono in proposte alquanto fantasiose: < gr. gonh kalh [?] per D'Ambra 1873; < sp. ñoño, Altamura 1968 e D'Ascoli 1972), quest'ultimo etimo senz'altro alla base del nap. gnògno (s.v.), ecc. Per concludere, un breve cenno sui campi semantici interessati dall'influsso spagnolo. I risultati confermano pienamente quanto già affermato dagli studiosi del fenomeno nell'italiano (soprattutto Migliorini, Beccaria, Zolli), infatti i prestiti si riferiscono ai campi più disparati. Delle numerosissime voci riguardanti la vita sociale e il comportamento non è possibile qui dar conto, in quanto costituiscono circa il 70% dei prestiti certi (es. abbordatore 'scroccone, audace', accasamiento 'matrimonio', affuffare 'scappar via', aggravio 'offesa', alcanzare 'raggiungere', alliffare 'pulire, lisciare', corazzone 'uomo generoso', desterrà 'esiliare', ecciacuorvo 'avido', ecc.). Il restante 30% è costituito da prestiti riguardanti: la moda, gli ornamenti e gli indumenti: sciocquaglio 'orecchino', cairiello 'parte ornamentale della scarpa'; albernozzo 'panno grossolano di lana non tinta', savaniello 'sottofascia per neonati', ecc.); il ballo, la danza, la musica: ciaccona, fandango, villancico, zarzuela, ecc.); il gioco delle carte: trezzeiare/terziare, primèra, piribisso, quintillo, chinòla, ecc.; la burocrazia: appoderato 'procuratore', continuo 'valletto, paggio', arbarano 'scrittura privata, strumento', correggitore 'magistrato con poteri giuridici e amministrativi', immediazione 'carica della corte di Napoli', ecc.; la vita militare: verduco 'spada stretta e quadrangolare', quartigliere 'soldato addetto alla pulizia del cortile della caserma', arbatoca 'nave da guerra in uso nel sec. XV', ecc.; la vita casalinga: almongiavare, 'specie di torta', faldacchera 'pasticceria ripiena di tuorli d'uovo battuti con zucchero', ecc. Da notare, infine, la presenza di numerosi prestiti semantici, cfr. per es. bravo nel sign. di 'valoroso', agguantare nel sign. di 'tollerare, sopportare, avere pazienza', allargà[re] nel sign. di 'allontanare/rsi, scostare/rsi', ecc., arrobbare nel sign. di 'cambiare le carte proprie con quelle del monte', ecc. 4 Nel corpus sono state utilizzate le seguenti abbreviazioni: a. antico doc. documento abr. abruzzese emil. emiliano accez. accezione equit. equitazione accr. accrescitivo escl. esclamazione agg. aggettivo f. femminile aret. retino fam. familiare alt. alterato fig. figurato ant. antonimo fr. francese antic. anticamente fras. fraseologia aquil. aquilano friul. friulano ar. arabo gal. galiziano arag. aragonese gen. genovese ass. assoluto gerg. gergo/gergale avv. avverbio,ale germ. germanico bellun. bellunese giur. giuridico benev. beneventano gr. greco berg. bergamasco ib. ibidem bol. bolognese id. idem bot. botanica infant. infantile ca. circa ingl. inglese cagliar. cagliaritano intr. intransitivo cal. calabrese irp. irpino camp. campidanese it. italiano cast. castigliano itt. ittiologia cat. catalano lat. latino centr. centrale laz. laziale cfr. confronta lett. letterale (lmente) cilent. cilentano liv. livornese cl. classico loc. locuzione comp. composto, i logud. logudorese cong. congiunzione lomb. lombardo cors. corso luc. lucano der. derivato (i) lucch. lucchese deriv. derivazione m. maschile dial. dialetto (ale) mar. marinaresco dim. diminutivo march. marchigiano dispr. dispregiativo mediev. medioevale diz. dizionario, i merid. meridionale, i 5 metaur. metaurese scherz scherzozo mil. milanese scient. scientifico milit. militare sec. secolo mod. moderno sett. settentrionale moden. modenese sg. seguente,i molfett. molfettano sic. siciliano n. neutro sign. significato nap. napoletano sin. sinonimo occ. occitano sint. sintagma occid. occidentale sost. sostantivo (ato) ol. olandese sp. pagnolo onomat. onomatopeico suff. suffisso p. pagina s.v. sub voce / si veda parl. parlato tarant. tarantino parm. dial. di Parma teatr. teatrale part. participio ted. tedesco pass. passato topon. toponimo pers. persiano tosc. toscano piac. piacentino tr. transitivo piem. piemontese trasl. traslato pist. pistoiese trent. trentino pl. plurale triest. triestino poles. polesano urb. dial. di Urbino port. portoghese v. voce pron. pronome (inale vb. verbo prov. provenzale var. variante pugl. pugliese ven. veneto raff. rafforzativo venez. veneziano retroform. retroformazione verb. verbale rifl. riflessivo vezz. vezzeggiativo rom. romanesco vic. vicentino romagn. romagnolo volg. volgare salent. salentino 6 1.1 Spagna e spagnolo in Italia * Quando nei secc. XIII e nel XIV gli aragonesi giunsero rispettivamente in Sicilia ed in Sardegna, le lingue castigliana e catalana erano quasi del tutto sconosciute nella penisola italiana. La maggior parte dei contatti tra italiani ed aragonesi prima delle conquiste spagnole era stata di carattere mercantile ed intrattenuti con Barcellona, sin dal X sec. fiorente porto commerciale. I trattati commerciali tra Barcellona e Genova risalgono infatti già al 1127, mentre quelli con Pisa al 1233. Nella sua fase iniziale, l'occupazione aragonese delle due isole maggiori d'Italia diede origine tuttavia solamente ad un influsso linguistico geograficamente limitato ai territori conquistati. Nel dialetto siciliano penetrarono molti vocaboli catalani (cfr. Vàrvaro 1974), che dal XIV sec. in poi si diffusero sempre più numerosi tra tutte le fasce della popolazione. Gli effetti della dominazione aragonese in Sicilia del resto furono evidenti non solo in ambito linguistico, ma anche nella configurazione politica che assunse l'isola, in cui vennero trasferiti struttura e prassi dei parlamenti aragonesi, oltre che nelle abitudini e nei comportamenti della feudalità siciliana. Moltissime famiglie catalane abbandonarono la Spagna ed emigrarono verso l'isola dove ottennero feudi e potere politico. Ancora più rapido ed incontrastato fu il diffondersi delle lingue castigliana e catalana in Sardegna, di cui gli aragonesi presero possesso nel 1323, e dove erano presenti numerosi dialetti (pisani, genovesi, oltre che sardi), ma non una lingua colta generalmente accettata. Ciò fece sì che il catalano ed il castigliano venissero rapidamente assimilati dalla popolazione fino a divenire le lingue delle scuole e degli scrittori sardi, ed il catalano assurse al rango di lingua ufficiale delle ordinanze di governo. Ancora all'inizio del secolo scorso si adoperava nelle scuole il castigliano, mentre tuttora esiste un'area di lingua catalana nella zona di Alghero. A Roma lo spagnolo fu introdotto all'epoca dei due papi Borgia, Callisto III (14551458) ed Alessandro VI (14921503), il quale abitualmente parlava spagnolo e valenziano e creò durante il suo pontificato ben diciannove cardinali spagnoli. I due papi, soprattutto il secondo, condussero con sé nella capitale un corpo di mercenari formato in Spagna, ed inoltre una schiera di parenti, buffoni, medici, bibliotecari personali cui si aggiunsero non pochi * Le notizie storiche relative ai paragrafi 1.1. e 1.2. sono state desunte da Croce (1895; 1953 e 1968), Beccaria 1968, Campania 1992, StLNap 1993, DizSt. 1993.

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