sotto la direzione di Augustin George e Pierre Grelot introduzione al nuovo testamento volume nono Pierre Grelot con la collaborazione di M. Carrez - E. Cothenet - G. Rochais la liturgia nel Nuovo Testamento boria Titolo originale L'introduction à la Bible Le Nouveau Testament Volume 9: La liturgie dans le Nouveau Testament © 1991, Editions Desclée, Paris © 1992, Edizioni Boria s.r.l. via delle Fornaci 50-00165 Roma Traduzione italiana e indici di Carlo Valentino Collaborazione redazionale di Lorenzo De Lorenzi ISBN 88-263-0863-2 al lettore Nell'ottavo volume dell'Introduzione al Nuovo Testamen to, abbiamo esaminato un aspetto importante della vita della Chiesa primitiva al tempo degli apostoli e dei loro immediati successori, così come lo si può cogliere attra verso i testi del Nuovo Testamento: la predicazione in for ma <<omiletica» sulla Scrittura. È necessario ora spingere oltre questa ricerca sulle <<riunioni di Chiesa», analizzando tutto ciò che i testi ci permettono di intravedere riguardo alla liturgia nel Nuovo Testamento. Le omelie ci avevano già introdotto in quella che noi chiamiamo oggi la <<litur gia della Parola». Ma se vogliamo cogliere sul vivo tutta la vita comunitaria nelle chiese locali non possiamo fermarci lì. È necessario ampliare la ricerca per coglierne l'insie me. Nessun libro del Nuovo Testamento ci ha trasmesso un'esposizione sistematica su questo tema. È inutile infat ti legiferare su ciò che va da sé in una vita pratica regola ta da usanze ben stabilite. È possibile però individuare nei testi una moltitudine di indizi che è necessario mettere in evidenza accostandoli gli uni agli altri. Si risale così fino alla fonte di ciò che ha costituito, nel corso della storia, un aspetto essenziale della vita della Chiesa. I risultati ottenuti possono avere delle incidenze essenziali sul movimento ecumenico che si manifesta oggi nelle di- . verse correnti di una Chiesa divisa. L'Oriente non ha mai perso l'attaccamento a una vita liturgica che ha perfino ri schiato talvolta di segnare altri aspetti della vita comuni taria. In Occidente, la crisi del XVI secolo ha data una tale importanza all'annuncio della Parola che il resto della li turgia rischiava di diventare secondario. Ora, non si tratta 5 di studiare qui la tradizione ecclesiastica antica, ma di esplorare il contenuto della tradizione fondatrice dovuta agli apostoli, che resta una «regola ultima» per tutti i tem pi. È, questa, un'operazione essenziale per ritrovare l'uni tà della Chiesa a partire dalla sue stesse radici, colte nel Nuovo Testamento tenendo conto del suo sviluppo inter no. Si spera di dare così un contributo efficace alla restau razione dell'unità della Chiesa, non certo fornendo delle soluzioni bell'e pronte ai problemi che vengono sollevati oggi da più parti, ma ritrovando i principi guida che li illu minano in seno alla stessa Scrittura. 30 settembre 1990, festa di san Girolamo PIERRE GRELOT 6 Lista delle abbreviazioni ANRW Aufstieg und Niedergang der romischen Welt (Berlin) BETL Bibliotheca Ephemeridum Theologicarum Lovaniensium (Louvain) BJRL Bulletin of the fohn Rylands Library (Manchester) BZNW Beihefte zur Zeitschrift fiir die neutestamentliche Wissen schaft (Berlin) CBQ Catholic Biblica! Quarterly (Washington) DBS Dictionnaire de la Bible: Supplément (Paris) DJD Discoveries in the Judaean Desert (Oxford) EB Etudes Bibliques (Parigi) ETL Ephemerides Theologicae Lovanienses (Louvain) EWNT Exegetisches Worterbuch zum Neuen Testament (Stuttgart) HTKNT Herders theologischer Kommentar zum NT (Freiburg im B.) HVCA Hebrew Union College Annual (Cincinnati) JSHRZ Jiidische Schriften aus hellenistisch-romischer Zeit (Giitersloh) JSNT Journal of the Study of the New Testament (Sheffield) JTS Journal of Theological Studies (Oxford) KEK Kritisch-exegetischer Kommentar ii ber das NT (Gottingen) LD Lectio Divina (Parigi) NTS New Testament Studies (Cambridge) RB Revue Biblique (Parigi) se Sources Chrétiennes (Parigi) SPAW Sitzungsberichte der preussischen Akademie der Wissen schaften (Berlin) T hZ Theologische Zeitschrift (Stuttgart) TWNT Theologisches Worterbuch zum NT (Stuttgart) [tr.it., Brescia) vs Verbum Salutis (Parigi) ZNW Zeitschrift fur die neutestamentliche Wissenschaft (Ber lino) Per le opere non canoniche dell'AT si usano le seguenti abbreviazioni: 2Ba=Baruc siriaco; 4Esd=quarto libro di Esdra; lHen=libro di Enoch, aramaico ed etiopico; PsSal =Salmi di Salomone. In margine 7 al NT si ha: Did=Didachè; lClem=prima lettera di san Clemente ai Corinti. Per i testi di Qumran: lQS=Regola della comunità; lQH=Rotolo degli inni; CD=Documento di Damasco. Gli altri titoli figurano per esteso, almeno nella loro prima citazione. Nelle raccolte degli articoli: FS= Festschrift 8 Premessa La seconda serie di volumi dedicati alla lettura critica del Nuovo Testamento ha lo scopo di operare dei tagli <dongi tudinali» nei diversi libri che lo compongono. Si tratta di ritrovare in particolare la formazione del materiale che vi si trova, nel contesto della tradizione vivente in cui essi si formarono e in cui, infine, i libri stessi furono pubblicati. Due volumi sono stati dedicati alle tradizioni evangeliche allo scopo di vedere in che modo le parole di Gesù sono state trasmesse e in che modo sono stati fissati i ricordi della sua esistenza (volumi V e VI). Per fare ciò era neces sario prima di tutto spiegare come gli scritti evangelici si situano in rapporto alla storia - alla storia vissuta e alla storia raccontata. Questo punto è stato oggetto di un'e sposizione metodologica all'inizio del volume VI, con un'analisi accurata dei documenti ufficiali della Chiesa cattolica tra il 1900 e il 1975: è stato così possibile mo· strare il progresso compiuto, in questo campo in cui il primo incontro tra la critica biblica e la teologia aveva dato luogo a un aspro conflitto 1• Il conflitto si è appiana to perché le questioni di fondo sono state chiarite. Lungi dal perdervisi, l'esegesi cattolica ha trovato così il modo di entrare più profondamente nella «tradizione fondatri ce>> della sua fede. Ciò è molto chiaro per lo studio dei vangeli, a dispetto di alcune manovre attardate che vor- l Si veda l'esposizione in Vangeli e storia (Introduzione al NT, 6), pp. 19-116. 9 rebbero far camminare a ritroso lo studio scientifico e pastorale dei testi 2- • • • • • • • • L'annuncio del Vangelo, dappnma m ambienti gmdmci di lingua aramaica (o ebraica) e greca, poi tra le popolazioni non giudaiche disseminate intorno al bacino del Mediter raneo, suscitò la comparsa della prima riflessione teologi ca, in un contesto essenzialmente pastorale e per i bisogni dell'attività pastorale. La lettura delle Scritture, reinter pretate in funzione dell'evento di Gesù Cristo, ne fornì la base, lo strumento e la fonte essenziale. Da qui l'importanza della letteratura omiletica: dapprima in un contesto sinagogale per annunciare il Vangelo ai giu dei spiegando il significato delle azioni e delle parole di Gesù, chiarendo l'enigma della sua morte e annunciando la sua risurrezione dai morti; poi nel contesto delle assem blee cristiane <<come Chiesa>>, dove venne ripresa l'abitudi ne della lettura delle Scritture, mediante un'interpretazio ne nuova che permetteva di nutrire la fede in Gesù Cristo. Questo genere di predicazione iniziò molto presto, conti nuò durante tutto il tempo degli apostoli e dei loro disce poli, prima di essere trasmesso come un'usanza costante alla tradizione ecclesiastica successiva. Per tale ragione il volume VIII della nostra «Introduzione al NT>> è stato de dicato allo studio delle omelie sulla Scrittura, così come se ne può percepire un eco più o meno diretto nei diversi libri del Nuovo Testamento: vangeli, Atti degli apostoli e lettere. In tutti questi casi, la predicazione ha preceduto gli scritti dovuti agli autori della Chiesa primitiva, apostoli e altri. Si è visto, in questo volume VIII, che la traccia del le omelie è ancora percepibile, grazie al confronto di alcu ni passi particolari con gli schemi in uso nel giudaismo del tempo (o dell'epoca seguente, che ne avrebbe conserva to l'uso). Da questa prospettiva si penetrava già nel contesto delle assemblee cristiane. È necessario esaminare ora in modo sistematico proprio queste assemblee per vedere per quanto possibile come si svolgevano le «riunioni di Chie sa>> (lCor 11,18), ciò che vi si faceva, come vi si pregava, 2 Su questo accesso alla tradizione apostolica grazie allo studio criti co dei vangeli si vedano le esposizioni inserite in due libri di contro versia: Évangiles et tradition apostolique, Cerf, Paris 1984, pp. 75-86, e L'origine des évangiles, Cerf, Paris 1986, pp. 115-136. 10 quale luce la conoscenza di tutto ciò può gettare sugli scritti <<apostolici» (nel senso generale del termine, che in globa tutto il Nuovo Testamento). Bisognerà inoltre sce gliere dei testi indicatori per analizzarne il contenuto e le <<forme», e per situarli nel <<contesto vitale» al quale cia scuno di essi era adattato perché vi adempisse la sua fun zione di «letteratura di Chiesa». Abbiamo qui di mira un «contesto vitale» del tutto specifico come oggetto primario della ricerca intrapresa: la «liturgia» della Chiesa, nata al l'epoca degli apostoli, continuata e sviluppata al tempo dei loro discepoli, trasmessa nei secoli seguenti come un de posito tradizionale che poteva svilupparsi solo restando fondamentalmente fedele alle sue origini. L'impresa è ab bastanza ardua perché i testi da consultare e da far valere sono dispersi in tutto il Nuovo Testamento. Possiamo tut tavia porre come principio che nessuno dei libri contenuti in esso fu composto astrattamente come una specie di «teologia da scrivania>>, senza una diretta relazione con l'attività pastorale dell'autore al quale lo si deve. Ora, con l'annuncio del Vangelo che poteva essere fatto individual mente o in pubblico in ogni sorta di circostanza, le <<as semblee di Chiesa>> erano al centro di questa attività pa storale: non solo per la predicazione, come abbiamo visto a proposito delle omelie nel volume VIII, ma per tutti gli elementi costitutivi della nascente liturgia cristiana. L'importanza dell'attuale ricerca è immediatamente perce pibile non appena si comincia a studiare le origini della tradizione cristiana, non dal punto di vista dei rapporti tra la Chiesa e le società civili che la circondano, ma sotto i suoi aspetti interni più originali. Non c'è religione senza culto: quali sono stati allora, fin dalle origini, i tratti speci fici del culto cristiano? All'inizio di questo secolo, quando gli studi delle religioni comparate era giunti al culmine, L. Duchesne studiava già Le origini del culto cristiano. Ma egli si limitava a una ricerca su <<le principali cerimonie del culto cattolico, dal quarto al nono secolo, nelle chiese dell'occidente latino>> 3• C'era allora ancora molta esitazio ne a spingere gli studi critici fino all'interno del Nuovo Te stamento; o piuttosto si era tentati di ammettere più o me- 3 L. Duchesne, Les origines du culte chrétien, ed. E. de Boccard, Paris 51920, p. i. 11