Andrea Zanzotto Tra musica cinema e poesia Quaderni del Conservatorio, anno II, n. 2 La presente pubblicazione è stata realizzata in collaborazione con Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli studi di Udine Progetto grafico cdm/associati © Conservatorio Statale di Musica ‘Jacopo Tomadini’ Palazzo Ottelio, piazza I Maggio 33100 Udine t. 0432 502755 f. 0432 510740 www.conservatorio.udine.it © FORUM2005 Editrice Universitaria Udinese Srl via Palladio, 8 33100 Udine t. 0432 26001 f. 0432 296756 www.forumeditrice.it ISBN 88-8420-260-4 CONSERVATORIO DI MUSICA JACOPO TOMADINI UDINE Andrea Zanzotto Tra musica cinema e poesia A CURA DI ROBERTO CALABRETTO FORUM Indice Premessa pag. 7 di Franco Calabretto Introduzione » 9 di Roberto Calabretto Sonetto Zanzotto » 11 di Sylvano Bussotti Amore e ironia (per Andrea Zanzotto) » 13 di Gian Mario Villalta «Impulsi sotterranei, fonici, ritmici...»: figure di suono nella poesia di Andrea Zanzotto » 19 di Tina Matarrese «Ma ti, vecio parlar, resisti» » 29 di Anna Panicali Paesaggio e suono nella prosa di Andrea Zanzotto » 39 di Roberto Favaro MUSICA Andrea Zanzotto. La lingua dell’infinito. Piccolo discorso sulla musica da un colloquio con Paolo Cattelan datato Pieve di Soligo 6 agosto 2004 » 55 Premessa a Gabbiani » 65 di Mirco De Stefani Poesia e musica tra iperboli, trilogie, aloni e cielitudini. Tre lontane interviste radiofoniche con Andrea Zanzotto e Mirco De Stefani realizzate da Guido Barbieri » 71 I versi di Andrea Zanzotto ne L’esequie della luna di Francesco Pennisi. Osservazioni a margine per un’analisi futura » 87 di Stefano Procaccioli 6 INDICE Dai Filòdi Zanzotto » 113 di Claudio Ambrosini Dai Filòdi Zanzotto di Claudio Ambrosini: analisi del testo musicale » 141 di Aldo Orvieto A Venessia » 173 di Serena Facci, Mohammad Abouzari APPENDICE Musiche su testi di Andrea Zanzotto » 183 a cura di Roberto Calabretto CINEMA La notte trapunta di inatteso. La Venezia di Fellini » 187 di Luca Giuliani Casanova e il suo tempo » 195 di Giacomo Manzoli Non sempre quelli che mangiano l’erba dalla parte delle radici sono i morti. Esercizio su di un ‘corto’ di Zanzotto e Fellini (o Fellini e Zanzotto) » 205 di Giovanni Morelli Federico Fellini, Giacomo Casanova e la nonna di Rosalba » 215 di Fabrizio Borin L’uccello magicoe la poupée automate: il Casanova elettricodi Nino Rota » 229 di Francesco Lombardi «...qualche strofetta, non del tutto indecente». I Coridi Zanzotto per E la nave va » 241 di Roberto Calabretto Intorno alla Città delle donnee a quella del cinema » 269 di Roy Menarini Il Conservatorio di Udine da alcuni anni è impegnato in una attività di approfondi- mento scientifico che ha avuto la sua più significativa espressione in progetti, con- vegni, giornate di studio, laboratori multidisciplinari, spesso in collaborazione con l’Università degli studi di Udine e con prestigiosi Enti ed Associazioni. Infatti, accanto alla fondamentale priorità della formazione e della didattica, il nuovo Conservatorio, che fa parte dell’Alta Formazione Artistica e Musicale all’interno del Ministero dell’Università, investe sempre maggiori energie e mezzi nelle attività di produzione musicale e di ricerca in campo musicologico. Momenti significativi di questa vasta attività sono stati i convegni e le giornate di approfondimento (di cui ricordiamo almeno Progetto Schönberg,Omaggio a György Ligeti,Dedica a Luciano Berio,Musica per il Cinema,Il Novecento musicale friulano, Omaggio a Luigi Dallapiccola) che spesso hanno visto l’organizzazione di attività collaterali, concerti e lezioni-concerto in sede e sul territorio, laboratori di compo- sizione, pubblicazioni (particolarmente importante quella recentissima su Il Novecento musicale friulano, in sinergia con la Società Filologica Friulana e l’Università). In questo contesto è nata la collana ‘Quaderni del Conservatorio’, il cui numero uno fu dedicato lo scorso anno alla raccolta degli atti del convegno su Beethoven tenu- to presso il Tomadini, in collaborazione con l’Ateneo udinese, figlio di un più ampio progetto con il Teatro ‘Giovanni da Udine’ (Progetto Beethoven). Il presente volume è il secondo numero della collana, un ‘quaderno’ ben più ambi- zioso del primo, per la ricchezza e la quantità dei contributi scientifici, per l’argo- mento assolutamente accattivante, originale e ricco di implicazioni multidisciplina- ri (il rapporto tra la poesia di Andrea Zanzotto, il cinema e la musica), per la scelta di inserire la pubblicazione all’interno del vasto catalogo dell’editrice universitaria Forum, che si distingue per una linea editoriale di cui il Conservatorio condivide le finalità. Nella consapevolezza, e con la soddisfazione, di presentare un lavoro che lascerà un segno tangibile della vivacità culturale del Conservatorio ‘Jacopo Tomadini’, voglio ringraziare la Regione Friuli Venezia Giulia per il fondamentale contributo, tutti i relatori per la loro generosa disponibilità ed, in modo particolare, il Curatore del volume e coordinatore del progetto. Franco Calabretto Direttore del Conservatorio ‘Jacopo Tomadini’ Introduzione DI ROBERTO CALABRETTO Al contrario di molti altri poeti del Novecento i cui versi hanno avuto molte ‘rivisi- tazioni’ musicali (in primis Pier Paolo Pasolini, spesso al centro di operazioni molto dubbie e di mediocre qualità), Andrea Zanzotto non ha particolarmente ispirato il gesto compositivo dei maestri del secolo scorso. Ha ragione, allora, Sylvano Bussotti quando nelle ultime battute del suo Disordine alfabeticolo definisce: «gran- do, grandissimo poeta – e confida poi – mai osai musicarlo né tanto men commen- tarlo», lasciando intuire come la straordinaria musicalità dei suoi versi sia tale da non poter sopportare nessuna forma di commento sonoro. Sarà forse per questo che sono pochi coloro che hanno tentato questa impresa, cercando di cogliere quel- l’alone «dove i suoni possono dialogare con le parole per portare alla mente, al cuore, quello che la poesia dice ma non dice del tutto». In questo volume vengono così raccolti alcuni interventi dei compositori che hanno dialogato con la poesia di Zanzotto e degli studiosi che hanno cercato di indagare il fascino della sua straordinaria musicalità. Troviamo una lunga riflessione sulla recente opera di Claudio Ambrosini, DaiFilò di Zanzotto, dove alla voce dello stes- so compositore si unisce quella di Aldo Orvieto, che analizza la partitura mettendo in risalto le affinità con gli universi sonori del poeta. Mirco De Stefani, un musici- sta che alla poesia di Zanzotto ha costantemente guardato nel corso del proprio iter creativo, introduceGabbiani, uno degli ultimi momenti di questo sodalizio. Le ana- lisi di Stefano Procaccioli delle Esequie della luna, ‘narrazione fantastica’ di Francesco Pennisi, e di Serena Facci e Mohammad Abouzari di Venessia di Abed Azrié, una seduta iniziatica dove «la musica e la poesia si uniscono dando luogo a singolari atmosfere magiche, d’incanto, che tanto ricordano proprio quelle venezia- ne» (Amin Maalouf), completano la sezione musicale. Questa viene ulteriormente arricchita dalle parole di Zanzotto, tratte da due interviste dove il poeta parla del proprio vissuto musicale e dei difficili rapporti che si creano nell’unione, meglio nell’avvicinamento, fra la musica e la poesia e che Zanzotto illustra utilizzando la figura dell’iperbole. La pubblicazione, come recita il suo titolo, si articola tra cinema e musica, inda- gando anche i percorsi che hanno unito il nome di Zanzotto all’universo delle immagini in movimento. Al cinema di Federico Fellini il poeta ‘prestò’, come è noto, alcuni suoi versi per Il Casanova, musicati dalla magia sonora di Nino Rota. Giovanni Morelli, nella consueta ricchezza delle prospettive ermeneutiche che la sua riflessione è in grado di aprire, mette in luce gli aspetti di questo singolare con- nubio. Al Casanova sono poi dedicati altri preziosi interventi di Fabrizio Borin – parimenti interessanti alcune sue ipotesi sui ricordi rotiani diVenetian Birddi Ralph Thomas – Giacomo Manzoli, Francesco Lombardi e Luca Giuliani, mentre Roy Menarini apre una riflessione sulle parole dedicate da Zanzotto a La città delle 10 ROBERTO CALABRETTO donne. A completare questa sezione figura un’analisi dei Coriscritti dal poeta per E la nave va, ‘strofette non del tutto indecenti’ che riscrivono alcuni noti momenti del teatro d’opera italiano con dei versi caricaturali. «Grando, grandissimo poeta», dicevamo all’inizio citando Bussotti. Alle figure di suono nella poesia di Andrea Zanzotto è così dedicato l’intervento di Tina Matarrese, a cui fanno pendant quelli di Gian Mario Villalta, Anna Panicali e Roberto Favaro, dove invece viene indagato il paesaggio e il suono nella prosa di Andrea Zanzotto. Il volume non ha sicuramente la pretesa di circoscrivere la straordinaria ricchezza di questi percorsi che qui sono stati, invece, aperti illuminando situazioni e ambiti forse poco indagati. Resta, da parte mia, il grande ringraziamento agli autori che hanno partecipato a questa iniziativa; a Sylvano Bussotti, qui presente nella veste del poeta, che apre il volume con un Sonetto; a Marisa Zanzotto, la cui disponibilità e cortesia sono state utilissime per delineare i diversi capitoli; infine, all’Università degli studi e al Conservatorio di Udine. Dalla loro collaborazione sono nati i due Convegni di cui queste pagine sono testimonianza. Roberto Calabretto
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