Il Fotografo - luglio 2022 PDF
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336 BWENRNEIESUALESTETICA | forme | stercotipil culture | generi se QO LOGRALO storie, talenti e immagini www. Oo I AM IO SONO la ricerca della BELLEZZA oltre eli STEREOTIPI , P is he th 4 FESTIVAL ie z pics importanti dellESTATE : Cortona, Ragusa, Spilimbergo © 1 piccolo gioiello versatile e poten- ore di grande formato da 51,4 MP ache i minimi dettagli con estrema ramma. e di elaborazione delle immagini or 4” e un rinnovato algoritmo -messa a fuoco automatica per co- 1 di scatto. Inoltre, é dotata di un SOsil RMAT PUNTA ALLA PERFEZIONE meccanismo di stabilizzazione dell’immagine a cinque assi (IBIS) integrato nel corpo macchina resistente agli agenti atmosferici. GFX50S II é una fotocamera tecnologicamente avanzata dal design ergonomico e dalle dimensioni estremamente compatte per poterla portare ovunque. Una fotocamera che promette perfezione, estrema portabilita unite a un prezzo decisamente competitivo. FUJ.FILM LUGLIO-AGOSTO | © om di Giuseppe Mastromatteo Artista & Chief Creative Officer Ogilvy Italia “Wow, che bello” L’esperienza della bellezza nell’era del like Durante un’intervista chiesero a Jeff Koons cosa uno spettatore dovrebbe pensare davanti a una sua opera e |l’artista americano rispose semplicemente “wow”. Una dichiarazione figlia del suo pensiero sull’arte, che perlui dovrebbe essere immediata, gioiosa, positiva e soprattutto bella. Elasua lo é: di fronte alle sue sculture, levigatissime e luc- cicanti, il bambino innocente che é in noi lo esclama alla visione di ogni opera. Viviamo in un’epoca di iper-positivita, di like sempre e comunque. Dove tutto é apprezzato, instagrammabile, a portata di pollice, condivisibile senza bisogno di troppi approfondimenti. Le dinamiche del mondo digitale si sono riversate da tempo in quello dell’arte contempora- nea: la bellezza é stata privata della sua anima pit intima e vera per diventare merce di scambio al servizio dei like, dove l’importante é guadagnarsi velocemente un click. Limmagine di un’opera d’arte o di una fotografia é pit importante dell’opera stessa e la bellezza é diventata una scorciatoia per attrarre follower e consenso immediato - purché non presenti disturbi, negativita e oscurita. Perché un like equivale a un sorriso e non a un pensiero. Ma la bellezza che si adatta allo spettatore compiacen- dolo, appagandolo e, ruffianamente, conquistandolo, lascia poco spazio alla riflessione, alla vera esperienza del bello che Baudelaire ben sintetizza ne I Fiori del Male: “La bellezza é un disastro che scompiglia, é la fiamma che attira la farfalla dove essa brucia”. La bellezza non pud anestetizzare, ma scuotere l’anima perché, come ci ricorda Simone Weil, la bellezza ci obbliga ad “abbandonare la nostra imma- ginaria posizione di centralita. Non é che non siamo pital cen- tro del mondo: non ci siamo mai stati. Noi cediamo volontaria- mente il campo alla cosa bella che ci sta di fronte” Ml La redazione desidera ricordare tre cari amici che in questi mesi ci hanno lasciato: Letizia Battaglia, Francesco Radino e Roberto Masotti. Il loro talento e la loro dedizione hanno consentito a tutti noi di beneficiare di uno sguardo curioso e vivace, di fare un passo ulteriore nella conoscenza dell’altro e del mondo. Sommario N° 336 - Luglio/Agosto 2022 38 Marie Hald -ditoriale Giuseppe Mastromatteo “Wow, che bello” L’esperienza della bellezza nell’era dei like 3 ibutors Chi siamo - Fotografi e autori del mese 6 David LaChapelle 8 | Silvia Taietti Federica Berzioli Valerio Bispuri Dentro una storia Cortona on the move Me, Myself and Eye Friuli Venezia Giulia Fotografia Ragusa Foto Festival Corigliano Calabro fotografia cL wat \ | Luca Sprea 10 15 20 24 26 | Giovanni Pelloso 50 Fiumefreddo Photofestival 27 Iam Io sono Fotografia Femminile Bresciani Visual Art 28 Fuori Fuoco La ricerca della meraviglia 30 BOOK SHOW Walter Guadagnini Fotografia. Due secoli di storia e immagini 14 34 N.Y. Parekh Lilli Waters NV. Parekh Un click tra promesse d’amore, ritratti di famiglia Marie Hald Elogio dell’imperfezione Mary Gelman La Bellezza dell’autenticita 34 38 LUGLIO-AGOSTO [5 Adam Ferguson ws Mona Kuhn Lilli Waters Uno sguardo femminile sulla bellezza, tra mitologia e visioni contemporanee Mona Kuhn Per una bellezza olistica Arianna Genghini - Fiori Nudi Adam Ferguson Migrantes 50 56 62 66 Madame Pagu Maternita rovinose Mihaela Noroc The atlas of beauty Sara Dilettoso Era solo un complimento Arianna Genghini 72 76 84 Lettura portfolio Esercizio a tema: risultati Tempo libero Esercizio a tema: proposta La bellezza -_ ~. Madame rate , Mary Gelman 86 92 94 96 98 Certificato PEFC Questo prodotto & realizzato con materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile ¢ da fonti controltate www pefc.it NOI RISPETTIAMO LAMBIENTE! IL FOTOGRAFO é stato stampato su carta certificata PEFC, proveniente da piantumazioni a riforestazione programmata e percid gestite in maniera sostenibile 6 CONTRIBUTORS Adam Ferguson Marie Hald N.V. Parekh Lilli Waters Mihaela Noroc Valerio Bispuri Arianna Genghini Sara Dilettoso Mary Gelman Madame Pagu | Giuseppe Mastromatteo| Silvia Carapellese Giada Storelli | Marisa Zanatta | Manuela De Leonardis | Barbara Silbe Editoriale Lilli Waters Arianna Genghini - Mostre Marie Hald N.V. Parekh Adam Ferguson | Michela Frontino Benedetta Donato _| Livia Corbo | Francesca Orsi Martina Bonetti | Fabiola Di Maggio Giovani talenti - Portfolio Mary Gelman Mihaela Noroc Mona Kuhn Festival Madame Pagu : SPECIALE IN EDICOLA DAL I5 GIUGNO ACCADEMIA IL FOTOGRAFO MONDO!:" IKON =] LA GUIDA DEFINITIVA DEL NIKONISTA Tutto quel che c'é da sapere su fotocamere, obiettivi e accessori ONDO NIKON RIVOLUZIONE MIRRORLESS! GLI APPROFONDIMENTI TECNICI E | TEST DI TUTTE LE FOTOCAMERE E LE OTTICHE NIKON Z ue Acquistala su www.sprea.it/mondonikon versione digitale disponibile dal 12 giugno L'universo provocatorio di DAVID LACHAPELLE Milano ospita una delle piu grandi retrospettive dedicate alla poliedrica e caotica visione del fotografo americano Mostre testo di Giada Storelli l J n’occasione unica quella proposta dal Mudec di Milano per ammirare le opere di una delle star della fotografia mondiale: David LaChapelle. I Believe in Miracles, questo il titolo della mostra, ospita ben novanta proposte visive tra grandi formati, installazioni site-specific e nuove produzioni - queste ultime in anteprima per il pubblico italiano - che fanno parte di una nuova fase espressiva dell’artista. Curata da Denis Curti, Reiner Opoku elo studio di LaChapelle, la mostra pone al centro uno sguardo critico sull’animo umano indagato nelle sue pieghe fatte di gioie, dolori, solitudini, passioni, insicurezze e ideali. Partendo da opere che denunciano la vulnerabilita del pianeta e la fragilita dell’uomo, insieme a un repertorio che guarda alla pop culture e allo star system del cinema, della musica e dell’arte, il percorso espositivo si snoda attraverso immagini rivelatrici della visione dell’artista verso un mondo nuovo che cerca una natura incontaminata e lussureggiante dove possono convivere spiritualita, amore, bellezza e dove uomini e donne possono vivere finalmente liberati dall’alienazione e in connubio con il contesto naturale. Si tratta di un viaggio personale nel mondo fantastico di LaChapelle intriso di memoria e di sentimenti, che mischia volutamente l’andamento non cronologico con le esperienze di una vita professionale e privata poste sullo stesso piano. Molte, tra le opere presenti, rimandano alle serie pit famose dell’artista, come icelebri scatti che hanno reso David LaChapelle un’icona vivente della cultura pop. do: fino all?11 settembre 2022 D Mudec Museo delle culture Via Tortona 56 20144 Milano 12 euro [email protected] www.mudec.it 1 | Mary Magdalene: Abiding Lamentation, 2019 Courtesy of Ref © 2 © 3 David David David David LaCha| LaCha| LaCha Our Lady of 9 Hawaii LaChaj lex Amsterdam pelle Annunciation, 2019 Hawaii elle After the Deluge: Statue 2007 Los Angeles elle the Flowers elle 10 Book Show di Giovanni Pelloso Mimesis, la casa editrice nota per il suo impegno sul fronte del pensiero filo- sofico, si apre alla fotografia e sceglie di dar vita a un viaggio all'interno del- le immagini di Valerio Bispuri. Lautore, in una sapiente combinazione di pen- sieri e di immagini — il racconto testuale rimane prevalente —, conduce il lettore nel mondo degli ultimi e dei dimenticati attraverso un percorso narrativo costitu- ito da ricordi, riflessioni, sguardi e gesti. Capace di coraggio e di pazienza, nel saper attendere, nel sapersi immerge- e completamente nel contesto, il suo 6 un lavoro investigativo che, Scavo pro- ondo, lontano dalla cronaca quotidiana e dal fragore dell’evento trasformato immediatamente in news, si caratte- rizza per un percorso di ricerca volto a “dare spazio al tempo” nel quale com- prendere la realta e comporla secondo le proprie emozioni. 1suo occhio si volge agli ultimi. Agli invisibili. La bellezza sta nel non voler dimenticare una parte dell’umanita (che soffre). Nel non lasciarsi condurre dall’indifferenza verso chi, ai margini della societa, non ha voce. Verso quel mondo che abbiamo voluto dimenticare. Dai rom ai detenuti, dai drogati ai sordi, fino ai malati mentali. La sua sfida é nel far affiorare un universo nascosto, difficile da con- tattare, alimentando, nell’incontro, una reciproca conoscenza. Com’ stato il confronto con una casa editrice non espressamente legata al mondo della fotografia? Cosa chiedevano e cosa interessava loro far emergere? «Con Francesca Adamo, vice capo- redattore di Mimesis, c’é stata sin da subito una bella intesa. La loro atten- zione é rivolta alla fotografia quando si pone in relazione a qualcos’al- tro, attivando spazi di riflessione e di analisi. La fotografia, in tal senso - e qui sta anche la differenza di questo libro rispetto ad altre mie produ- zioni -, va fatta parlare, rivelando il suo essere strumento culturale. Qui, il mio impegno nella scrittura é stato importante, consentendomi non un semplice racconto delle storie foto- grafate, ma di provare a spiegare il mio sentire». Trai lavori che meglio sintetizzano il tuo essere fotografo c’é Encerra- dos, al quale dedichi un capitolo del libro. Iniziata quasi per caso nel 2002 e durata poco meno di dieci anni, quest’indagine sulla vita in Valerio Bispuri. Dentro una storia L’ultimo suo libro e il grande riconoscimento dell’importante reportage settantaquattro strutture detentive del Sud America risulta un modo per raccontare un grande conti- nente, in quanto parte, specchio, del tutto, oltre che essere un’opera di denuncia riguardo una situazione drammatica che spesso non lascia scampo. «C’é una fotografia che rimane nel tempo quando non segui espressa- mente la cronaca. E un lavoro che ancora oggi mi chiedono e il suo inte- resse, in senso antropologico, non svanisce. All’epoca, quando lo iniziai, ero giovane e mi lasciavo facilmente coinvolgere dalle occasioni. Tutto incomincio una sera a Quito, in Ecua- dor. Incontrai uno scrittore che aveva appena pubblicato un libro sul nuovo sistema carcerario del Paese. Parlando - eravamo a cena -, mi invit6 a visi- tare un carcere. Accettai, spinto dalla curiosita, anche se poi si riveld, var- cate le mura, un’esperienza difficile, traumatizzante, per la violenza che incontrai. Ma non solo. Scoprii che anche dentro quel confine c’é solida- rieta e che gli uomini, anche se privati della liberta, cercano il pit possibile di mantenere le proprie abitudini». Visti i lunghi tempi di sviluppo di un progetto, quando ritieni che un lavoro possa dirsi concluso? «Quando, rispetto a uno schema d’intervento, penso di aver coperto tutti gli spazi. Quando mi accorgo che l’indagine acquista una sua con- cretezza. Una sua pienezza. Quando appaiono evidenti forza e identita. E, forse, anche quando mi accorgo che la mente, a un certo punto, é pronta verso nuovi progetti».
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