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il carnevale dell'uomo-animale PDF

607 Pages·2014·3.49 MB·Italian
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ALESSANDRO TESTA IL CARNEVALE DELL’UOMO-ANIMALE Le dimensioni storiche e socio-culturali di una festa appenninica LOFFREDO EDITORE Hanno contribuito finanziariamente alla pubblicazione di questo libro l’Università di Pardubice (progetto di ricerca CZ.1.07/2.3.00/30.0021) e l’Associazione Culturale “ArcheoIdea”. Proprietà letteraria riservata Impaginazione: Spazio Creativo Publishing - Napoli ISBN 978-88-7564-675-2 © 2014 by LOFFREDO EDITORE s.r.l. Via Kerbaker, 19 Napoli http://www.loffredo.it E-mail: [email protected] SOMMARIO Ringraziamenti ............................................... p. 11 Nota deontologica............................................. » 13 INTRODUZIONE Capitolo I Interpretare la festa ....................................... » 17 STORICA Capitolo II Castelnuovo al Volturno e il suo contesto ambientale, sto- rico e socio-economico ................................... » 123 1. Il contesto ambientale ................................ » 124 2. Lineamenti di storia generale e politica............... » 131 3. Le condizioni di vita .................................. » 149 4. Lineamenti di storia economica ...................... » 162 Capitolo III Carnevale................................................. » 179 1. Un modello ........................................... » 179 2. Aspetti del carnevale popolare europeo ............... » 186 3. Politiche dell’inversione carnevalesca ................. » 202 Capitolo IV Il carnevale castelnovese: le fonti ......................... » 225 6 sommario Capitolo V Il carnevale castelnovese: analisi .......................... p. 243 1. Descrizione............................................ » 243 2. Aspetti generali........................................ » 252 3. Morfologia delle maschere............................ » 269 4. La struttura simbolica................................. » 284 5. La struttura rituale.................................... » 298 6. Conclusioni........................................... » 312 Capitolo VI Il carnevale castelnovese: messa a punto critica........... » 323 Capitolo VII Il carnevale castelnovese: interpolazioni.................. » 351 ETNOGRAFICA Capitolo VIII Prolegomena.............................................. » 369 1. La festa di Castelnuovo al Volturno oggi ............. » 370 2. Problemi di teoria della pratica etnografica........... » 379 Capitolo IX Spazi e tempi nel paese ................................... » 389 Capitolo X Istituzionalizzare: dal recupero alla patrimonializzazione » 405 1. Gli sviluppi di un processo............................ » 406 2. In che misura è possibile parlare di patrimonializza- zione .................................................. » 415 3. Dal rito allo spettacolo................................ » 427 Capitolo XI Immaginari globali, sentimenti locali .................... » 437 1. Sentimenti locali...................................... » 438 2. Immaginari globali.................................... » 449 3. Circolazione e bricolage............................... » 457 sommario 7 Capitolo XII Autorappresentazioni..................................... p. 467 1. Festa e identità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 467 2. Località e vicinato..................................... » 473 Capitolo XIII Emiche, etiche e poetiche della festa ..................... » 489 1. Intrusioni e reazioni................................... » 489 2. Dallo spettacolo alla ritualizzazione................... » 499 3. L’ethos festivo ......................................... » 511 Capitolo XIV Politiche della festa ....................................... » 521 Capitolo XV Conclusioni............................................... » 537 Appendice: scene da un’etnografia.............................. » 551 Bibliografia ................................................... » 559 1. Bibliografia generale .................................. » 559 2. Bibliografia particolare................................ » 603 Dedico quest’opera ai miei fratelli, Paolo e Stefano, a mia sorella, Laura, e alla memoria dei miei nonni materni, Giuseppe Cimorelli e Amalia Ciccone. RINGRAZIAMENTI Durante gli anni consacrati alle ricerche che hanno portato alla scrittura di questo libro, ho contratto debiti morali e intellettuali con diverse persone, che qui ricordo con affetto, gratitudine e stima. In primis, i membri della mia famiglia, per il loro costante supporto materiale e immateriale. In secondo luogo, Francesco Faeta, per l’altrettanto costante sostegno scientifico. Un ringraziamento sincero rivolgo ai maestri e ai colleghi con cui ho interagito fecondamente in momenti e luoghi diversi nel corso del mio Dottorato e, successivamente, nei mesi che han- no preceduto la pubblicazione di quest’opera: Giovanni Casadio, Ezio Pellizer, Claude Calame, Pietro Cobetto Ghiggia, Giordana Charuty, Berardino Palumbo, Sergio Botta, Filippo Delpino, Joël Noret, Jacques Poucet, Timothy P. Wiseman, Patrick Laviolette, Carlo A. Cubero, Francisco Martínez, Ellen Hertz, Carlo Peretto, David Zbíral, Ben Marsden, Ralph J. O’Connor, Luigi Bonaffi- ni, Letizia Bindi, Vincenzo Lombardi, Gabriella Di Rocco, Jean- Sébastien Noël, Giuseppe Lembo, Ettore Rufo e i colleghi della rivista ArcheoMolise e dell’Associazione Culturale “ArcheoIdea”. Ricordo inoltre gli istituti accademici che mi hanno ospitato, a vario titolo, durante gli studi dottorali: l’Università di Messina, l’École Pratique des Hautes Études di Parigi e l’Estonian Institute of Humanities dell’Università di Tallinn. Non meno determinante è stato l’apporto dell’istituzione ac- cademica a cui sono affiliato mentre questo libro va in stampa, 12 ringraziamenti l’Università di Pardubice. Ringrazio, in special modo, i colleghi della Facoltà di Filosofia Lale Yalçın-Heckmann, Tomáš Petráň, Michal Tošner, Tomáš Ryška, Monika Černá. La mia riconoscenza va anche a Ernest Carracillo e all’Asso- ciazione Culturale “Il Cervo” di Castelnuovo al Volturno, ad An- tonia Izzi Rufo, a Mario Lombardi e alla Provincia di Isernia, a Mauro Gioielli, Franco Valente, Nicola De Luca, Tommaso Laurelli, Letizia Laurelli e Dino Ricci, a Michele Paolantonio e all’Istituto Molisano di Studi e Ricerche, ad Antonietta Caccia, Angelo Bavaro e al Circolo della Zampogna. Offro inoltre i sen- timenti della mia amicizia e simpatia a tutti i Castelnovesi e a tutti coloro non ricordati precedentemente ma che, in qualità di amici, collaboratori o informatori, hanno contributo al buon esito della ricerca. L’apporto della totalità di queste persone, in diverse misure, è stato determinante per la realizzazione di quest’opera, la respon- sabilità per i contenuti della quale, tuttavia, ricade soltanto sullo scrivente. NOTA DEONTOLOGICA Nel portare avanti il mio lavoro di ricerca e nella dissemina- zione dello stesso per il tramite di produzioni scientifiche di va- rio genere (comunicazioni per convegni, lezioni, pubblicazioni, etc.), ho tenuto conto delle indicazioni metodologiche e deonto- logiche (o “etiche”, come preferiscono dire gli studiosi americani) di due documenti: il “Codice Deontologico” dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche (AISEA) e il “Code of Ethics” dell’American Anthropological Association (AAA)1. In particolare, in riferimento al mio lavoro di ricerca etnografica, dichiaro quanto segue: – In relazione ai principi generali n. 2 e 3 del codice dell’AISEA, all’articolo 10 dello stesso codice e ai punti A.1 e A.2 del codi- ce del’AAA, dichiaro di non aver arrecato danni fisici o morali, né direttamente né indirettamente, a persone o animali, né di aver causato danni a cose o aver leso la proprietà altrui. – In relazione al principio generale n. 5 del codice dell’AISEA, all’articolo 13 dello stesso codice e ai punti A.2, A.3 e A.4 del codice dell’AAA, dichiaro di aver sempre rispettato la ri- servatezza dei miei informatori e delle persone coinvolte, a 1 In bibliografia: Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche 2000 e American Anthropological Association 2009. 14 nota deontologica vario titolo, nella ricerca etnografica. Al riguardo è necessario precisare che, sebbene non abbia ritenuto di dover assicurare l’anonimato del paese in cui la mia ricerca si è svolta, conside- rato l’alto grado di riconoscibilità e visibilità mediatica della sua festa di carnevale (in particolare su internet), ho al contra- rio assicurato l’anonimato di buona parte degli informatori e degli abitanti del paese menzionati nella mia ricerca attraverso l’uso di pseudonimi. – In relazione al punto B.4 del codice dell’AAA, dichiaro di aver sempre esplicitato in modo veritiero e quanto più comprensi- bile la natura e gli obiettivi della mia ricerca, e ciò tanto a colo- ro che me ne facevano esplicita domanda quanto a coloro con cui per ragioni diverse mi trovavo ad interagire in maniera più confidenziale. Ciononostante, devo in questa sede constatare che mio malgrado i miei intenti e le mie attività risultavano non sempre comprensibili, o lo erano spesso in modo soltanto parziale, ciò che, mi sia permessa la digressione, mi sembra essere una constatazione indicativa del livello di comprensi- bilità e traducibilità sociale dell’antropologia e del mestiere di antropologo. – In relazione agli articoli 1, 2 e 3 del codice dell’AISEA, dichia- ro inoltre di aver tentato di utilizzare, per quanto nelle mie possibilità, procedure metodologiche e schemi teorici quanto più chiari, coerenti e aggiornati, e di aver formulato ipotesi o proposto interpretazioni, a partire dai dati da me etnografica- mente prodotti, in modo critico e auto-critico. Qualora, nonostante il mio tentativo di rispettare le linee gui- da dei due codici summenzionati e nonostante quanto da me dichiarato in questa nota, io abbia – involontariamente – leso la dignità o la riservatezza delle persone con cui ho interagito e che, per di più, mi hanno gentilmente accolto nella loro comunità, qui me ne scuso francamente e pubblicamente.

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sulla natura e la funzione di questa “proprietà inversiva” in parte generalmente Dopo la Messa, in piazza, dove già attendevano due zampognari
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