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Erich Auerbach e Walter Benjamin tra figura e Jetztzeit. Una considerazione teologico-politica PDF

139 Pages·2020·0.796 MB·Italian
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Preview Erich Auerbach e Walter Benjamin tra figura e Jetztzeit. Una considerazione teologico-politica

Nel 1892 Erich Auerbach e Walter Benjamin nascono nel quartiere berlinese di Charlottenburg L LEONARDO ARIGONE E da famiglie dell’alta borghesia ebraica. Dell’amicizia personale e della stima intellettuale tra O N i due rimangono diverse tracce nelle rispettive opere e sei lettere scambiate tra il 1935 e il A ERICH AUERBACH R 1937, nelle quali si conserva il ricordo di un passato ormai annichilito dal nazionalsocialismo. D O Contro l’abolizione nazionalsocialista della storia, rileggendo Paolo di Tarso e Dante, Auerbach A E WALTER BENJAMIN R e Benjamin formulano i concetti di figura, la prefigurazione del Nuovo Testamento nell’Antico, IG e di Jetztzeit, l’attualizzazione del passato nel presente. Figura e Jetztzeit, così, delineano O TRA FIGURA N costellazioni dialettiche tra finito e infinito, storia ed eternità, creazione e redenzione opposte al E E JETZTZEIT dualismo gnostico. L’accusa di gnosticismo che Jacob Taubes, pure ottimo lettore di Auerbach, E R muove a Benjamin, quindi, si rivela contraddittoria e lascia spazio a una diversa interpretazio- IC UNA CONSIDERAZIONE H ne del rapporto tra Benjamin e Auerbach già intuita da Giorgio Agamben. A TEOLOGICO-POLITICA U E R Leonardo Arigone (Ivrea, 1996) è studente del Corso di Laurea Magistrale in Filosofia Teorica presso l’Università B degli Studi di Torino e del Percorso di Eccellenza in Governo e Scienze Umane presso la Scuola di Studi Superiori di A C Torino “Ferdinando Rossi”. È anche socio del Centro per l’Eccellenza e gli Studi Transdisciplinari e del Centro Studi H sul Pensiero Contemporaneo. Questa è la sua prima monografia. E W A L T E R B E N J A M I N T R A F I G U R A E J E T Z T Z E I T ISBN 978-88-5756-287-2 M Mimesis Edizioni IM Theoretica E www.mimesisedizioni.it S IS 12,00 euro 9 788857 562872 MIMESIS / THEORETICA MIMESIS / THEORETICA N. 18 Collana diretta da Silvana Borutti (Università degli Studi di Pavia) e Luca Vanzago (Università degli Studi di Pavia) comitato scientifico Massimo Barale (Università di Pisa) Franco Chiereghin (Università degli Studi di Padova) Vincenzo Costa (Università degli Studi di Milano) Alfredo Ferrarin (Università di Pisa) Claudio La Rocca (Università degli Studi di Genova) Roberta Lanfredini (Università degli Studi di Firenze) Enrica Lisciani Petrini (Università degli Studi di Salerno) Sandro Mancini (Università degli Studi di Palermo) Luigi Perissinotto (Università Ca' Foscari di Venezia) Mario Ruggenini (Università Ca' Foscari di Venezia) Luigi Ruggiu (Università Ca' Foscari di Venezia) Paolo Spinicci (Università degli Studi di Milano) Renaud Barbaras (Université de Paris I-Sorbonne) Rudolf Bernet (Katholieke Universiteit Leuven) Mauro Carbone (Université de Lyon III) Leonard Lawlor (Pennsylvania State University) Ullrich Melle (Katholieke Universiteit Leuven) Vicente Sanfelix (Universidad de Valencia) Dan Zahavi (Københavns Universitet) I testi pubblicati sono sottoposti a un processo di peer-rewiev Leonardo Arigone ERICH AUERBACH E WALTER BENJAMIN TRA FIGURA E JETZTZEIT Una considerazione teologico-politica MIMESIS Il presente studio è pubblicato con il contributo del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino. MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine) www.mimesisedizioni.it [email protected] Collana: Theoretica, n. 18 Isbn: 9788857562872 © 2019 – MIM EDIZIONI SRL Via Monfalcone, 17/19 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Phone: +39 02 24861657 / 24416383 Fax: +39 02 89403935 INDICE Prefazione di Ugo Ugazio 9 I. “Un’amicizia in tempi di orrore” 15 II. Adversus Marcionem. Auerbach e l’apologia dell’Antico Testamento 25 1. Nazionalsocialismo e marcionismo 25 2. Le “pesanti preoccupazioni” di Auerbach 30 3. L’apologia della storia 34 III. Benjamin – un marcionita moderno? 45 1. Auerbach e Taubes. Figura e sermo humilis 45 2. Taubes contro Auerbach. Una contraddizione 55 3. “Un marcionita moderno” 58 IV. Auerbach e Benjamin tra figura e Jetztzeit 67 1. Benjamin e l’inversione della gnosi 67 2. Figura e Charakter 77 3. Figura e Jetztzeit 81 V. Tupos e kairos. Una considerazione teologico-politica 95 1. Rudolph Adolph Erich Auerbach 95 2. La dialettica dell’immagine 104 3. Il “nano gobbo”. Tupos, anakephalaiosis, astheneia 114 VI. Citazione 123 Bibliografia 129 Di tutti i nostri prima unico poi. G. Giudici, Il paradiso. Perché mi vinse il lume d’esta stella Ugo Ugazio PREFAZIONE Si può imparare davvero molto da questo libro, dal suo modo di ri- prendere l’intreccio di quelle amicizie che, nate nella Germania borghese dell’inizio del secolo XX, non persero nulla del loro fervore ideale neanche quando la patria tedesca, dopo gli sconvolgimenti seguiti alla fine della Prima guerra mondiale, sembrò sul punto di misconoscere il proprio lega- me con il grande umanesimo di Dante e di Goethe a favore di un’attualità senza prospettiva storica. Tale era il Reich millenario, promesso da Hitler nel corso degli anni Venti e messo in cantiere a partire dall’inizio del 1933, dopo l’ingresso della NSDAP nel governo tedesco, e poi realizzato a tappe forzate negli anni successivi. Ben presto, Erich Auerbach e Walter Benjamin, come gran parte degli intellettuali tedeschi di origine ebraica, cui era impedito di svolgere qua- lunque attività pubblicistica o d’insegnamento, presero la via dell’esilio e proseguirono le loro ricerche fuori della terra tedesca. Come scrisse Auer- bach, la filologia adesso era la “terra”1, una terra politicamente concretis- sima, anche se irreperibile sulle carte geografiche: dopo il 1933, Benjamin vagò tra Ibiza, Sanremo, Svendborg e Parigi, mentre Auerbach dopo il 1935, passando attraverso l’Italia, raggiunse Istanbul, che solo dopo la fine della guerra avrebbe lasciato a favore degli Stati Uniti. Durante gli anni dell’esilio, i due amici non si rividero più; a testimonianza di un rapporto che tuttavia non si era spento, sono rimaste cinque lettere di Auerbach a Benjamin e una di Benjamin ad Auerbach2, residuo di un carteggio certa- mente più cospicuo, andato purtroppo perduto. A rendere eminentemente politico il ruolo della “filologia” è il carattere critico dell’indagine sulle condizioni pregresse di un’attualità che non si realizza secondo la successione necessaria del tempo omogeneo e vuo- to del progresso: la storia, sottratta al continuum temporale, è riassegna- ta all’evento messianico della redenzione. Non che la “filologia” debba 1 Cfr. infra, p. 32. 2 Cfr. infra, pp. 17.

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