Marco Piazza ALLE FRONTIERE TRA FILOSOFIA E LETTERATURA Montaigne, Maine de Biran, Leopardi, Pessoa, Proust, Derrida I Il € 21,00 (i.i.) www.guerini.it 9 788883 354267 D. Losurdo, La catastrofe della Germania e l'immagine di Hegel E. Weil, Heg,I t ki Stato e altri scritti hegeliani J. D'Hondt, HBg,I segreto. Ricerche sulle fonti nascoste tkl pensiero hegeliano G. Bonacina, Storia universale e filosofia tkl diritto. Commento a Hegel H.-G. Gadamer, Elogio tklla teoria. Discorsi e saggi N. Panichi, Antoine tk Montchntim. It circolo tkllo Stato G. Luk4cs, Prolegomeni all'ontologia tktl'essere sociale. Questioni di principio di un'ontologia oggi divenNta possibile M.A. Prantecla, lndividtialità e autobiografia in Dilthey E. Cassirer, L. Couturat, Kant e la matematica G. Ryle, Per una lettura di Platone F. Soldani, Totalità contro sistema. li marxismo e l'analisi tklla società oggi E. Weil, EIZIKazione e istruzione. Scunza e discipline umanistiche oggi P. Lauro, Per il concreto. Saggio su Th. W. Atitwno G. Friedmann, La crisi tkl progresso. Saggio di storia tklle id# 1895-1935 R. Bordoli, Memoria e abitudine. Descartes, La Forge, Spinoza F. Vander, Metafisica della guerra. Confronto tra la filosofia italiana e la filoso fia tedesca del Novecento R. Bordoli, Bamch Spinoza: etica e ontologia. Note sulle nozioni di sostanza, di es senza e di esistenza nelt'Ethica C. D'Ancona Costa, La casa tklla sapienza. La trasmissione tklla metafisica greca e la formazione tklla fikisofia araba M. Nacci, La barbarie tkl comfort. li modello di vita americano nella e11ltura france- se tkl '900 · A. Burgio, Romseau, la politica e la storia. Tra MontesquieM e Robespierre G. Biondi, La ricerca di Heitkgger sulla temporalità. Un'ipotesi sul contenuto e i te- mi tk/la terza sezione della prima parte di Essere e tempo L. Quilici, Dom Deschamps: la sfida tkl paradosso alta ragione tklie Lumières M. Piazza, Passione e conoscenza in ProNJt A. Ardovino, Heukgger: esistenza ed effettività. Dall'ermeneutica tklt'effettività al l'analitica esistenziale ( 1919-1927) V Pedroni, Ragione e comunicazione. Pensiero e linguaggio nella filosofia di Kart Otto Ape/ ejiirgen Habermas P Sai vucc i, Lezioni sulla hege/iana filosofia tkl diritto. La società civile M. Piazza, A/le frontiere tra filosofia e letteratura. Montaigne, Maine tk Biran, Leopardi, Pessoa, Promt, Derrida ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI SOCRATES Collana diretta da Remo Bodei, Domenico Losurdo, Livio Sichirollo 27 Copyright © 2003 by Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Napoli, via Monte di Dio 14 Edizioni Angelo Guerini e Associati SpA Via Comelico, 3 - 20135 Milano http://www.guerini.it e-mail: [email protected] Prinred in Iraly ISBN 978-88-8335-426-7 Marco Piazza ALLE FRONTIERE TRA FILOSOFIA E LETTERATURA Montaigne, Maine de Biran, Leopardi, Pessoa, Proust, Derrida GUERINI E ASSOCIATI INDICE Premessa 9 Ringraziamenti 19 I. Limiti e intersezioni 21 1. La problematicità dell'oggetto culturale «filosofia», p. 21 - 2. Uno spettro s'aggira per l'Europa, p. 24 - 3. Il sogno della filosofia e l'autonomia del filosofico rispetto al letterario, p. 33 - 4. La verità è esterna o interna ai giochi linguistici?, p. 38 - 5. La filosofia come un gene- re di scrittura dello scaffale «letteratura», p. 45 II. Prospettive d'indagine e testi di confine 53 1. Un approccio e due mosse strategiche, p. 53 - 2. Montaigne: «la filosofia non è altro che una poesia sofi sticata», p. 58 - 3. Ancora su Montaigne: la filosofia co- me «scuola di b2tise», p. 65 - 4. La filosofia di nome fa Thérèse, p. 68 III. Un genere ibrido: il diario filosofico di Maine de Biran 7 3 1. Un genere filosofico nuovo, p. 73 - 2. Il paratesto del journa/, p. 76 - 3. La «morale sensitiva» e il governo di sé, p. 81 - 4. Governare se stessi e il monumento di una 8 vita, p. 85 - 5. Una filosofia e una scrittura giorno per giorno, p. 90 IV. Leopardi e Pessoa: pensiero poetante e poesia filosofica 97 1. Leopardi e la filosofia rivolta contro se stessa, p. 97 - 2. Leopardi: il nichilismo della conoscenza, p. 103 - 3. Pessoa: finzione ed eteronimia, p. 110 - 4. Tentativi di spiegazione, p. 115 - 5. La conoscenza attraverso la fin zione, p. 119 V. Proust o la filosofia del romanzo 123 l. Lo statuto della Recherche, p. 123 - 2. Il «raddrizza mento» delle illusioni, p. 128 - 3. La gelosia, una pas sione eminentemente conoscitiva, p. 135 - 4. Una forma particolare di conoscenza e un genere particolare di scrit- tura, p. 141 VI. Derrida e la filosofia come letteratura 149 l. Finzione (autobiografica) e teoria (della posta), p. 149 - 2. Un debito da pagare, p. 157 - 3. L'opzione teorica della cartolina, p. 159 - 4. La decostruzione e il suo «ro vescio», p. 164 Bibliografia 171 PREMESSA Il rapporto tra la speculazione filosofica e la scrittura poe tico-letteraria è antico quanto il pensiero dell'Occidente, ma la tematizzazione esplicita della problematicità di questo rap porto è decisamente molto più recente, almeno nei termini in cui ci è, per così dire, familiare. Per molto tempo alla filosofia è sembrato possibile trova re una collocazione ben definita per la poesia e per quell'in sieme di generi di scrittura che da qualche secolo vengono definiti con il termine «letteratura»: il poetico o il letterario hanno cioè costituito essenzialmente degli stili, delle forme talora utili, talora svianti e pericolose, in funzione dell'espres sione della verità speculativa. Il pensiero romantico ha invece cominciato a considerare il «poetico» come una forma non solo di scrittura, ma anche di pensiero capace di cogliere la verità, anzi, come quella forma più adatta a cogliere i nuclei più intimi di quelle verità in se stesse «filosofiche». Da quel momento un equilibrio secolare si è infranto e nel corso del Novecento si è andato affermando, tra gli altri, un genere di pensiero che vede nella poesia e nella letteratura un canale di accesso privilegiato alla verità o che, nondimeno, non accetta più una visione puramente formale della letteratura, come mero arsenale di stili a cui la filosofia può via via attingere a seconda delle sue finalità e dei suoi obiettivi. Soltanto però negli ultimi trent'anni circa la questione 10 dei rapporti tra filosofia e letteratura è stata tematizzata in questi stessi termini e ne sono stati avvertiti la problemati cità e l'intrinseco interesse. Ciò, come diremo fra poco, è av venuto prevalentemente oltreoceano, o comunque in ambito anglofono. In Italia, infatti, ancora oggi il tema dei rapporti tra filosofia e letteratura non ha uno statuto pienamente ri conosciuto, sia a un livello strettamente accademico, sia a un livello più generale, culturale o divulgativo1. La situazione italiana non è un'eccezione nel complesso del panorama eu ropeo, anche se in alcuni paesi, soprattutto in Germania, la tematica in quanto tale da alcuni anni riscuote un certo inte resse nei centri di ricerca universitari. In paesi come la Fran cia, invece, sebbene all'argomento in sé, salvo rare eccezioni, non sia stata ancora dedicata un'attenzione specifica, alcuni lavori vi possono in qualche modo essere ricondotti in quan to alla prospettiva a essi sottesa, ossia quella incentrata sullo studio degli aspetti letterari della produzione filosofica e sul- 1' analisi della valenza filosofica di determinati testi letterari 2• Un discorso a parte merita la Gran Bretagna, dove, a par- 1 Recentemente la rivista «Micromega» ha dedicato al tema «filosofia e letteratura» una sezione di un suo numero, con interventi di Givone su Dostoevskij, di Esposito su Baudelaire, di Cavarero su Calvino, di Bodei su Leopardi e di Odifreddi su Borges. Nell'editoriale di aperrura, che ri guarda peraltro anche altre sezioni del numero, viene sintomaticamente sottolineata l'intenzione di proporre un modello del «fare filosofia con ri gore» che rifiuti «le chiusure autoreferenziali dell'accademia» (cfr. «Mi cromega», 2002). Una delle rare eccezioni al disinteresse dei centri di ri cerca per la tematica è rappresentata dal convegno internazionale su «Fi losofia e Letteratura tra Seicento e Settecento» (Viterbo, 3-5 febbraio 1997), i cui atti sono stati pubblicati in Boccara, 1999. 2 Per la Germania cfr., ad esempio, Habermas, 1987, 1991; Frank, 1994; Faber e Naumann, 1999; Lemke e Schierbaum, 2000. Per la Francia, a parte i lavori più «teorici» di Lacoue-Labarthe e Nancy (cfr. Lacoue-La barthe, 1975; Nancy, 1975; Lacoue-Labarthe e Nancy, 1975, 1978) in am bito filosofico, e quelli di Marquet (1996) o Rancière (1998) in ambito let-